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Domanda e offerta aggregata
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Scheda 1 la macroeconomia: la domanda e l’offerta aggregata
La domanda aggregata (DA) si riferisce all’importo totale che i diversi settori dell’economia sono disposti a spendere in un dato periodo È la spesa complessiva prevista in tutti i settori economici, ed è costituita da quattro componenti: il consumo, gli investimenti, la spesa pubblica e le esportazioni nette L’offerta aggregata (OA) si riferisce alla quantità totale di beni e servizi che le aziende della Nazione sono disposte a produrre e a vendere in un dato periodo. Quali beni Descrive il comportamento dell’economia dal lato della produzione La curva dell’offerta aggregata si può costruire come diagramma che mostra il livello del prodotto nazionale totale che sarà realizzato ad ogni livello possibile di prezzi a parità di altre condizioni e la produzione aggregata sono determinati dall’interazione prezzi Il livello generale dei prezzi E’ questo un pil prossimo al pil potenziale? Capacità produttiva piena occupazione?
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Domanda e dell’offerta aggregata: determinazione prezzi e quantità
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Scheda 2 Fluttuazioni economiche
Dai dati della crescita di un paese fasi crescita maggiore o minore Il segnato da una diffusa espansione o contrazione nella maggior parte dei settori dell’economia Caratteristiche del ciclo economico Un ciclo economico è un’oscillazione del prodotto nazionale, del reddito e dell’occupazione, segnato da una diffusa espansione o contrazione nella maggior parte dei settori dell’economia, Gli economisti suddividono i cicli economici in due fasi, contrazione e l’espansione che di solito dura per un periodo variabile da 1 a 10 anni, Cosa rappresenta il grafico ascissa e in ordinata Quindi valori positivi più o meno positivi Valori negativi PIL nei valori positivi… Grafico con i valori assoluti PIL quali prezzi? Mostra il ciclo contrazione espansione recessione
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I cicli economici in Italia dal 1961 al 2014
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Cicli indotti dalla DA In seguito allo spostamento verso il basso della DA il divario tra PIL effettivo e potenziale aumenta durante la recessione
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Molti fattori possono far aumentare la domanda aggregata e spostare la curva DA verso l’esterno (o viceversa all’interno) Aumento occupazione reddito maggiore fiducia prospettive politiche internazionali
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Come incidono sull’offerta aggregata la crescita del prodotto potenziale e gli aumenti dei prezzi?
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L’offerta aggregata dipende dal prodotto potenziale e dai costi di produzione
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Che cosa determina il livello di produzione aggregata di un’economia?
La lettura dei giornali suggerisce una prima risposta: il livello della produzione dipende in qualche modo dalla domanda di beni. «Il mese scorso la produzione e la vendita di automobili sono diminuite in seguito alla riduzione della fiducia dei consumatori». Redddito fiducia dei consumatori i tassi di interesse.
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Visione alternativa ciò che conta per la produzione aggregata è il lato dell’offerta, cioè quanto l’economia può effettivamente produrre. Quanto avanzata è la tecnologia disponibile quanto capitale è utilizzato, quantità e dalle capacità dei lavoratori impiegati. Questi fattori – non la fiducia dei consumatori – devono essere le determinanti fondamentali del livello di produzione.
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: né la tecnologia, né il capitale, né le capacità sono dati.
Terza risposta : né la tecnologia, né il capitale, né le capacità sono dati. vere determinanti della produzione sono i fattori come il sistema scolastico, accumulazione ricerca e la qualità del governo. È ad essi che dobbiamo guardare se vogliamo capire cosa determina il livello di produzione.
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Quale delle tre risposte è quella giusta?
Tutte e tre. Ma ognuna vale su un orizzonte temporale diverso: Nel breve periodo, cioè nell’arco di qualche anno, Le variazioni annuali della produzione sono dovute soprattutto a variazioni della domanda. nel breve periodo non cambiano….
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Nel medio periodo, cioè nell’arco di un decennio, la risposta giusta è la seconda.
Nel medio periodo l’economia tende al livello di produzione determinato da fattori relativi all’offerta: lo stock di capitale, il livello della tecnologia, la dimensione della forza lavoro.
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Nel lungo periodo, cioè nell’arco di qualche decennio o più, la risposta giusta diventa la terza.
Cina tassi di crescita straordinariamente elevati a partire dal 1980, capitale sia il livello della tecnologia sono aumentati tanto rapidamente. fattori quali il sistema di istruzione, il tasso di risparmio e il ruolo del governo.
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Sostegno alla domanda aggregata
Le Variabili di politica economica soggette al controllo pubblico, rappresentate dalla politica monetaria e dalla politica di bilancio
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Molti fattori possono far aumentare la domanda aggregata e spostare la curva DA verso l’esterno (o viceversa all’interno)
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Obiettivi di politica macroeconomica
Politica fiscale (bilancio), che indica le modalità d’impiego delle imposte e della spesa pubblica. => G Politica monetaria, che il governo attua gestendo la moneta, il credito e il sistema bancario della Nazione => tasso di interesse Denaro a buon mercato?
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Obiettivi e strumenti di macroeconomia
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sostegno all’offerta aggregata?
Policy maker sostegno all’offerta aggregata? L’offerta aggregata dipende fondamentalmente da due insiemi distinti di forze: Il prodotto potenziale, o PIL potenziale La dinamica prezzi-salari Indirettamente / medio-lungo periodo stabilità prezzi/ leggi/ istruzione ecc
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Famiglie, imprese e Stato
Servizi pubblici Prestazioni sociali Stipendi, interessi Servizi pubblici ed infrastrutture Sussidi, trasferimenti FAMIGLIE STATO IMPRESE Imposte e tasse Contributi sociali Lavoro e capitali Imposte e tasse Contributi sociali Beni e servizi
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Ripasso concetti fondamentali: Pag 341 - 2
Domand e di autovalutazione a Pag 1,2,3, 4,7 Domande per esercitarsi pag 343 1, 2 (in classe), 7, 9
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La disoccupazione
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Misure della disoccupazione
Il tasso di disoccupazione La popolazione in età da lavoro viene suddivisa in quattro gruppi Occupati: sono persone che svolgono un lavoro Disoccupati: persone non occupate ma che cercano un impiego Forza lavoro: tutti coloro che sono occupati e disoccupati Persone non appartenenti alla forza lavoro
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Il rapporto tra forza lavoro e popolazione totale è detto tasso di attività
Cosa indica? Partecipazione al mercato del lavoro?. Perché? Il tasso di disoccupazione è dato dal numero di disoccupati diviso la forza lavoro totale Attenzione cosa succede se i lavoratori si scoraggiano e smettono di cercare attivamente lavoro?
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L’impatto della disoccupazione
L’impatto economico: quando il tasso di disoccupazione sale, l’economia spreca effettivamente tutti i beni e i servizi che i lavoratori disoccupati avrebbero prodotto L’impatto sociale: nessuno può indicare adeguatamente il prezzo umano e psicologico di lunghi periodi di persistente disoccupazione involontaria
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La legge di Okun Afferma che per ogni 2 punti percentuali di diminuzione del PIL rispetto al PIL potenziale il tasso di disoccupazione sale di 1 punto percentuale La legge di Okun crea un legame fondamentale tra il mercato del prodotto e quello del lavoro Il PIL effettivo deve crescere con la stessa rapidità di quello potenziale per impedire che la disoccupazione aumenti
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Interpretazione economica
della disoccupazione Tre tipi di disoccupazione La disoccupazione frizionale si verifica a causa del movimento di persone / occupazioni /regioni /o in diverse fasi del ciclo di vita => Studenti/ Madri/cassa integrazione in Italia La disoccupazione ciclica si verifica quando la domanda di lavoro è bassa La disoccupazione strutturale indica la mancata coincidenza dell’offerta e della domanda di lavoratori Es offerta ampia e non soddisfatta dalla domanda da parte di lavoratori non qualificati E domanda ampia ma non soddisfatta dall’offerta di lavoratori specializzati
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Fondamenti microeconomici della disoccupazione
La disoccupazione volontaria e involontaria I disoccupati volontari scelgono di non lavorare al tasso salariale di mercato I disoccupati involontari sono lavoratori qualificati che vogliono lavorare al salario prevalente, ma non riescono a trovare impiego
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Le origini della rigidità
La teoria della disoccupazione involontaria suppone che i salari siano rigidi Perché i salari non salgono o scendono per bilanciare i mercati? Gli stipendi e i salari si adeguano per riflettere le carenze o le eccedenze di un particolare mercato del lavoro solo in un lungo periodo di tempo
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La teoria dei salari vischiosi e della disoccupazione involontaria afferma che il lento adeguamento dei salari determina eccedenze e carenze nei singoli mercati del lavoro nel breve periodo I mercati del lavoro alla fine reagiscono alle condizioni del mercato: nel lungo periodo i salari tendono a modificarsi per equilibrare la domanda e l’offerta. Ma il lungo periodo può durare molti anni.
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Disoccupazione negli USA
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Disoccupazione in Europa e negli USA
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Disoccupati di lunga durata
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Pag 359 : ripasso concetti fondamentali
Esercizio 1 e 2
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L’inflazione
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Definizione ed effetto dell’inflazione
Cos’è l’inflazione L’inflazione si verifica quando aumenta il livello generale dei prezzi Viene calcolata utilizzando gli indici dei prezzi, medie ponderate dei prezzi di migliaia di singoli prodotti
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livello dei prezzi (anno t) livello dei prezzi (anno t-1) - X 100
Il tasso di inflazione è la velocità di variazione del livello generale dei prezzi e si misura come segue: tasso di inflazione (anno t) = livello dei prezzi (anno t) livello dei prezzi (anno t-1) - X 100 livello dei prezzi (anno t-1)
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Tre tipi di inflazione Moderata: è contraddistinta da prezzi che aumentano lentamente e in modo prevedibile Galoppante: è l’inflazione a due o tre cifre, del 20, 100 o 200% all’anno, ed è relativamente comune soprattutto in Paesi caratterizzati da governi deboli Iperinflazione: è un’inflazione a tassi estremamente elevati (per esempio di 1000, 1 milione o perfino 1 miliardo per cento all’anno) come in Germania negli anni ’20, in Brasile negli anni ’80 o in Russia negli anni ’90
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L’inflazione è rimasta bassa e stabile negli ultimi anni negli Stati Uniti
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La moneta e l’iperinflazione in Germania, 1922-1924
Nei primi anni ’20 in Germania le scorte di moneta salirono vertiginosamente come i prezzi mentre i cittadini tentavano disperatamente di liberarsi della moneta prima che perdesse tutto il suo valore
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Gli effetti economici dell’inflazione
Durante i periodi di inflazione non tutti i prezzi e i salari variano allo stesso ritmo; si verificano variazioni dei prezzi relativi che, essendo divergenti, hanno i seguenti effetti: una ridistribuzione del reddito e della ricchezza distorsioni dei prezzi relativi e dei rendimenti di attività diverse
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Effetti sulla distribuzione del reddito
e della ricchezza Il principale effetto ridistributivo dell’inflazione si verifica mediante l’impatto sul valore reale della ricchezza dei cittadini L’inflazione imprevista ridistribuisce la ricchezza dai creditori ai debitori, favorendo chi assume e colpendo chi concede prestiti; una diminuzione imprevista dell’inflazione sortisce l’effetto opposto
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Esempio debitore verso creditore
Restituzione della somma tra due anni Diverso potere di acquisto In termini reali valore inferiore
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Effetti sull’efficienza economica
L’inflazione riduce l’efficienza economica perché distorce i segnali dei prezzi
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Qual è il tasso ottimale di inflazione?
La maggior parte degli economisti conviene che un livello dei prezzi in leggero e prevedibile aumento è il clima migliore per una sana crescita economica < ma prossimo al 2% (BCE) L’inflazione galoppante o l’iperinflazione possono invece provocare gravi danni alla produttività e ai singoli individui attraverso la ridistribuzione del reddito e della ricchezza
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La moderna teoria dell’inflazione I prezzi nello schema DA-OA
Alcuni tipi di inflazione derivano dal lato della domanda, altri da quello dell’offerta,
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Inflazione da domanda Si verifica quando la domanda aggregata cresce più rapidamente del potenziale produttivo del Paese, facendo salire i prezzi per equilibrare la domanda e l’offerta aggregata Inflazione da costi Deriva dai costi crescenti durante periodi di elevata occupazione e elevata utilizzazione delle risorse
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L’inflazione da domanda si verifica quando una spesa eccessiva rincorre una quantità troppo scarsa di beni
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Curva di Phillips di breve periodo
Se si riduce la disoccupazione, il tasso di aumento dei prezzi e dei salari diventa maggiore
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La curva di Phillips Mostra la relazione inversa tra inflazione e disoccupazione L’idea di base è che quando la produzione è elevata e la disoccupazione bassa, i salari e i prezzi tendono a crescere più rapidamente Ciò accade perché i lavoratori esercitano una pressione maggiore per ottenere aumenti salariali quando l’offerta di lavoro è abbondante, e le imprese possono aumentare più facilmente i prezzi quando le vendite sono intense
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I prezzi nello schema DA-OA
Alcuni tipi di inflazione derivano dal lato della domanda, altri da quello dell’offerta, ma un aspetto chiave è che sviluppano una forza d’inerzia interna e sono difficili da arrestare
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Il processo di inflazione inerziale
La spirale prezzi-salari si verifica quando la domanda e l’offerta aggregata si spostano insieme verso l’alto
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Il tasso naturale di disoccupazione
È il tasso di disoccupazione compatibile con un tasso di inflazione costante Al tasso naturale le forze che esercitano pressione verso l’alto o verso il basso sull’inflazione di prezzi e salari si bilanciano, quindi non esiste tendenza alla variazione dell’inflazione È il tasso di disoccupazione più basso che si possa sostenere senza pressioni verso l’alto sull’inflazione
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Pag 378 i concetti fondamentali
Pag domande per autovalutarsi 1,2,3,4,5
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