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Capitolo 10 Lo Stato nell’economia: imposte e regolazione

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Presentazione sul tema: "Capitolo 10 Lo Stato nell’economia: imposte e regolazione"— Transcript della presentazione:

1 Capitolo 10 Lo Stato nell’economia: imposte e regolazione
© Pearson Italia S.p.A. – Microeconomia (c) Pearson Italia S.p.A. - Anita Woolfolk, Psicologia dell'educazione

2 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Imposizione fiscale e spesa pubblica
Gli Stati e le amministrazioni locali impongono e prelevano imposte e spendono le entrate che queste generano. Per avere un’idea della dimensione del governo in senso lato negli Stati Uniti, considerate la figura 10.1, che rappresenta graficamente il totale della spesa pubblica e delle entrate fiscali. La figura mostra che la spesa pubblica è cresciuta nel tempo e ora rappresenta più del 40% del reddito nazionale statunitense. Quando le entrate fiscali sono inferiori alla spesa, il governo registra un disavanzo di bilancio. Quando avviene il contrario e le entrate fiscali superano la spesa, il governo registra un avanzo di bilancio. Microeconomia

3 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Imposizione fiscale e spesa pubblica
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4 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Imposizione fiscale e spesa pubblica
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6 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Imposizione fiscale e spesa pubblica
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7 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Imposizione fiscale e spesa pubblica
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8 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Imposizione fiscale e spesa pubblica
Le imposte dirette si compongono prevalentemente di imposte che colpiscono in maniera immediata la capacità contributiva, e si applicano sul patrimonio e sul reddito: imposte sul reddito personale (IRPEF), imposta sul reddito delle società (IRES), imposta sostitutiva sui redditi, ritenute sugli utili distribuiti dalle persone giuridiche, altre imposte di minore entità. Le imposte indirette colpiscono le manifestazioni mediate della capacità contributiva come i consumi e lo scambio di beni e servizi. Le principali fonti sono rappresentate da: imposta sul valore aggiunto (IVA), l’accisa sui prodotti energetici, altre tasse (automobilistiche, canoni di abbonamento ecc.). Microeconomia

9 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Imposizione fiscale e spesa pubblica
Federalismo fiscale principio fiscale secondo il quale è necessario attribuire la titolarità delle entrate coerentemente alla titolarità di erogazione di servizi seguendo un principio di territorialità. Le fonti delle entrate per i governi regionali e locali oggi si possono raggruppare prevalentemente in tre categorie: 1. imposte proprie ovvero la possibilità data a regioni ed enti locali di riscuotere, entro determinate aliquote, tributi in settori ben definiti; 2. tasse ovvero tributi dovuti in relazione all’espletamento di un servizio svolto su espressa richiesta del soggetto contribuente; 3. addizionali a imposte statali che rappresentano le aliquote di contribuzione che rimangono a regioni e comuni rispetto a imposte e accise, imposte pagate sul consumo di un bene specifico. Microeconomia

10 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Imposizione fiscale e spesa pubblica
Raccolta di entrate la maggior parte dell’imposizione fiscale ha lo scopo di raccogliere entrate per finanziare beni pubblici quali la difesa nazionale, l’istruzione pubblica, la tutela dell’ordine pubblico e la realizzazione di progetti infrastrutturali. Ridistribuzione di fondi il secondo obiettivo del prelievo fiscale e della spesa pubblica dello Stato è la ridistribuzione. Sistema fiscale progressivo caratterizzato da aliquote fiscali che aumentano con il reddito imponibile, per cui i ricchi pagano in base ad aliquote più alte dei meno abbienti. Aliquota fiscale media data dall’imposta totale pagata dal contribuente, divisa per il reddito totale guadagnato. Microeconomia

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18 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Regolazione
Il principale strumento che lo Stato impiega per affrontare le esternalità e gli altri fallimenti di mercato è la regolazione insieme delle azioni con le quali l’autorità pubblica, a livello centrale o locale, si propone di influenzare gli andamenti del mercato per quanto riguarda la quantità scambiata di un bene o di un servizio, il suo prezzo, la sua qualità o il grado di sicurezza. Regolazione diretta azione diretta dello Stato per controllare la dimensione di una certa attività. Price ceiling è un tetto imposto al prezzo di un bene o servizio di mercato. Un esempio importante è il controllo degli affitti. Microeconomia

19 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Regolazione
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20 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Regolazione
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21 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Regolazione
Quando il price ceiling non incide considerate ciò che accadrebbe se un grande stabilimento manifatturiero di Oackland si espandesse e assumesse migliaia di persone da San Francisco. La curva di domanda per unità abitative in affitto a San Francisco si sposta verso sinistra, come mostra la figura Price floor qualche volta il governo interviene per imporre un prezzo minimo di un prodotto o servizio. Il risultato è un price floor, che rappresenta un limite inferiore al prezzo del prodotto o servizio. Microeconomia

22 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Regolazione
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23 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Fallimenti dello Stato
I governi possono intervenire nei sistemi economici: benché molti di questi abbiano obiettivi meritori ben definiti, è anche vero che creano una varietà di inefficienze che devono essere prese in considerazione, comprese le perdite secche della tassazione e le inefficienze derivanti da controlli dei prezzi o regolazioni dirette. Chi ritiene che il ruolo del governo nell’economia debba essere minimizzato sottolinea non solo questi costi ma anche un più ampio insieme di inefficienze associate con gli interventi pubblici, talvolta dette anche fallimenti dello Stato. Altrettanto importante delle perdite secche associate con gli interventi del governo e le inefficienze della burocrazia è la corruzione che si genera nei vasti apparati burocratici. Microeconomia

24 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Equità ed efficienza
Trade-off equità-efficienza bilanciamento tra la difesa di un’equa allocazione delle risorse (equità) e l’incremento del surplus sociale o del prodotto totale (efficienza). La figura rappresenta graficamente il tipico trade-off affrontato dalla società, mostrando che i due obiettivi – equità ed efficienza – sono spesso, ma non sempre, in conflitto. Welfare state complesso di politiche pubbliche attraverso cui uno Stato interviene per ridistribuire i redditi generati attraverso l’offerta di beni e/o servizi ritenuti meritori. Microeconomia

25 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Equità ed efficienza
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26 Capitolo 10 Lo stato nell’economia: imposte e regolazione Sovranità del consumatore e paternalismo
Secondo alcuni economisti, l’intervento dello stato è necessario perché gli individui possono incorrere in errori di decisioni. Lo Stato dovrebbe intervenire per impedire che commettano tali errori? Una risposta si ricollega alla sovranità del consumatore nozione secondo la quale le scelte compiute dal consumatore riflettono le sue vere preferenze, per cui lo Stato non dovrebbe interferire in quelle scelte. Paternalismo idea secondo la quale i consumatori non sempre sanno che cosa è meglio per loro, ragion per cui il governo dovrebbe incoraggiarli a cambiare le loro azioni. Microeconomia


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