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Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi

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Presentazione sul tema: "Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi"— Transcript della presentazione:

1 Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi
10 Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

2 Anteprima Con il termine “politica monetaria” si intende la gestione dell’offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice, le teorie che orientano l’operatività di una banca centrale sono complesse e spesso controverse. Visto l’impatto che tale politica esercita su tutto il sistema economico, occorre comprenderne gli aspetti fondamentali. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

3 Anteprima (cont.) In questo capitolo esamineremo il modo in cui la gestione della politica monetaria influenza l’offerta monetaria e i tassi di interesse. In primo luogo, ci concentreremo sugli strumenti e sugli obiettivi di una banca centrale, con frequenti riferimenti alla Fed. Successivamente, analizzeremo la strategia e l’assetto operativo della politica monetaria della BCE. Gli argomenti trattati includono: Stato patrimoniale semplificato di una banca centrale Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

4 Anteprima (cont.) Mercato delle riserve e tasso sui fondi a breve termine Obiettivi di politica monetaria: stabilità dei prezzi e ancora nominale Altri obiettivi della politica monetaria La stabilità dei prezzi dovrebbe essere l’obiettivo principale della politica monetaria? Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

5 Anteprima (cont.) Risposta delle banche centrali alle bolle dei prezzi delle attività: lezioni dalla crisi finanziaria del Scelta degli strumenti operativi della politica monetaria Politica monetaria europea Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

6 Stato patrimoniale semplificato di una banca centrale
La conduzione della politica monetaria da parte della banca centrale coinvolge decisioni che influenzano il suo stato patrimoniale, vale a dire il possesso di attività e passività. In questa sede esamineremo il seguente stato patrimoniale semplificato. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

7 Stato patrimoniale semplificato di una banca centrale: passività
Le passività monetarie sullo stato patrimoniale della banca centrale comprendono due elementi. Moneta in circolazione, cioè le banconote in possesso del pubblico accettate come mezzo di scambio a livello internazionale. Riserve, detenute presso la banca centrale da tutte le banche. Il coefficiente di riserva obbligatorio, stabilito dalla Fed, determina le riserve obbligatorie che una banca deve mantenere presso la banca centrale. Le riserve libere sono invece l’ammontare di riserve che una banca sceglie di tenere per ragioni operative. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

8 Stato patrimoniale semplificato di una banca centrale: attività
Le attività sullo stato patrimoniale di una banca centrale comprendono due elementi. Titoli di Stato. Si tratta di titoli emessi dal Tesoro che sono in possesso della banca centrale avendoli acquistati sul mercato aperto. Come vedremo, un incremento di tali acquisti produce un aumento nell’offerta monetaria. Rifinanziamenti. Si tratta di prestiti forniti alle banche da parte della banca centrale (discount loan) al tasso di sconto corrente. Anche in questo caso, un incremento di tali prestiti produce un aumento nell’offerta monetaria. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

9 Stato patrimoniale semplificato di una banca centrale: operazioni di mercato aperto
Nelle prossime due slide esamineremo l’impatto delle operazioni di mercato aperto sullo stato patrimoniale della banca centrale e sull’offerta monetaria. Come suggerito dalla seconda slide: un acquisto di obbligazioni sul mercato aperto genera un aumento dell’offerta monetaria un discount loan produce un aumento dell’offerta monetaria Naturalmente, la banca centrale può diminuire l’offerta monetaria effettuando transazioni inverse rispetto a quelle appena citate. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

10 Stato patrimoniale semplificato di una banca centrale: acquisto sul mercato aperto
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

11 Stato patrimoniale semplificato di una banca centrale: rifinanziamento
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

12 Mercato delle riserve e tasso sui fondi a breve termine
Abbiamo visto come le operazioni di mercato aperto e il rifinanziamento influenzino lo stato patrimoniale della banca centrale e la quantità di riserve di liquidità. Ora analizzeremo come le variazioni nelle riserve influiscano sui tassi di interesse. Nel caso europeo, si parlerà di tassi di mercato monetario; nel caso degli Stati Uniti, il riferimento sarà al tasso dei fondi federali, ovvero il tasso di interesse sui prestiti interbancari overnight. Esamineremo anche un terzo strumento a disposizione della banca centrale, ovvero la capacità di regolamentare la riserva obbligatoria di liquidità. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

13 Domanda e offerta nel mercato delle riserve
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

14 Risposta a un’operazione di mercato aperto: intersezione della curva dell’offerta con la parte di curva della domanda inclinata negativamente Un acquisto sul mercato aperto sposta la curva dell’offerta verso destra (da NBR1 a NBR2). Il tasso dei fondi federali si abbassa. Il contrario accade con una vendita sul mercato aperto. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

15 Risposta a un’operazione di mercato aperto: intersezione della curva dell’offerta con la parte di curva della domanda piatta Un acquisto sul mercato aperto sposta la curva dell’offerta verso destra (da NBR1 a NBR2). Il tasso dei fondi federali resta invariato. Nel caso contrario di una vendita sul mercato aperto, la curva dell’offerta si sposta verso destra, ma il tasso dei fondi federali resta comunque invariato. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

16 Risposta a una variazione nel tasso di risconto: intersezione della curva della domanda con la parte verticale della curva dell’offerta La Fed diminuisce il tasso di risconto. La curva dell’offerta si sposta verso il basso. Il tasso d’equilibrio dei fondi federali resta invariato. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

17 Risposta a una variazione nel tasso di risconto: intersezione della curva della domanda con la parte orizzontale della curva dell’offerta La Fed diminuisce il tasso di risconto. La curva dell’offerta si sposta verso il basso. Il tasso d’equilibrio dei fondi federali scende. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

18 Risposta a una variazione degli obblighi di riserva
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

19 Dentro la Fed: il rifinanziamento come strumento per prevenire i panici bancari
Per evitare il collasso delle società di intermediazione, martedì 20 ottobre 1987 (il giorno dopo il famoso Lunedì nero), prima dell’apertura dei mercati, la Fed annunciò la piena disponibilità a servire come fonte di liquidità per supportare il sistema economico e finanziario. Oltre a questo annuncio straordinario, la Fed indicò chiaramente che avrebbe garantito discount loan a tutte le banche che avessero concesso prestiti intermediari mobiliari. Un’operazione paragonabile da prestatore di ultima istanza ebbe luogo nel periodo immediatamente successivo alla distruzione del World Trade Center di martedì 11 settembre 2001. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

20 Obiettivi di politica monetaria: stabilità dei prezzi e ancora nominale
I responsabili di governo in tutto il mondo sono diventati sempre più consapevoli del costo sociale ed economico dell’inflazione. La stabilità dei prezzi, perciò, è ormai considerata come l’obiettivo principale della politica monetaria. Un alto tasso di inflazione crea uno stato di incertezza che può ostacolare lo sviluppo economico. In effetti, l’iperinflazione si è rivelata fortemente dannosa per i paesi che l’hanno sperimentata. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

21 Obiettivi di politica monetaria: stabilità dei prezzi e ancora nominale (cont.)
I responsabili della politica monetaria devono stabilire un’ancora nominale che definisca la stabilità dei prezzi. Per esempio, “mantenere un tasso di inflazione compreso fra il 2 e il 4%” può essere inteso come un’ancora. Un ancora serve anche a limitare il problema della incoerenza temporale (time-inconsistency). Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

22 Obiettivi di politica monetaria: stabilità dei prezzi e ancora nominale (cont.)
Il problema dell’incoerenza temporale ha a che vedere con il fatto che le decisioni di politica monetaria che inseguono risultati di breve periodo ne produrranno di insoddisfacenti nel lungo periodo. I responsabili della politica monetaria sono sempre tentati nel breve periodo di perseguire manovre espansive per aumentare la produzione. Tuttavia, di solito si verifica il contrario. Le banche centrali otterranno risultati più efficaci nel controllo dell’inflazione a lungo termine se non cercheranno di sorprendere i vari soggetti economici con politiche espansive. Un’ancora nominale può aiutare a evitare le decisioni orientate al breve periodo.   Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

23 Altri obiettivi della politica monetaria
tasso di occupazione elevato sviluppo economico stabilità dei mercati finanziari stabilità dei tassi di interesse stabilità dei cambi Questi obiettivi sono in conflitto fra di loro? Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

24 La stabilità dei prezzi dovrebbe essere l’obiettivo principale della politica monetaria?
Nel lungo periodo non vi è conflitto tra l’obiettivo della stabilità dei prezzi e gli altri obiettivi menzionati sopra. Per esempio, non esiste un trade-off fra inflazione e disoccupazione nel lungo periodo. Tuttavia, nel breve periodo tali conflitti esistono. Per esempio, un aumento dei tassi di interesse servirà a prevenire l’inflazione, ma incrementerà la disoccupazione nel breve periodo. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

25 La stabilità dei prezzi dovrebbe essere l’obiettivo principale della politica monetaria? (cont.)
La BCE opera secondo un mandato gerarchico, che fissa cioè la priorità dell’obiettivo della stabilità dei prezzi e prevede poi la possibilità di perseguire altri obiettivi, sempre che non siano in conflitto con la stabilità. La Fed, al contrario, opera secondo un mandato duale, secondo il quale agli obiettivi della massima occupazione, della stabilità dei prezzi e e di un livello moderato dei tassi di interesse di lungo termine viene data uguale importanza. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

26 La stabilità dei prezzi dovrebbe essere l’obiettivo principale della politica monetaria? (cont.)
Per un sistema economico è meglio essere assoggettato a un mandato gerarchico o a un mandato duale? Questi due tipi di mandato non sono molto differenti se la massima occupazione è definita come il tasso di disoccupazione naturale. In pratica, comunque, le cose sono un po’ più complicate. Per esempio, un certo livello di inflazione può essere necessario nel breve periodo per ridurre le fluttuazioni cicliche e sostenere la produttività economica. In questo senso, quindi, la stabilità dei prezzi dovrebbe essere vista come l’obiettivo primario solo nel lungo periodo. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

27 La stabilità dei prezzi dovrebbe essere l’obiettivo principale della politica monetaria? (cont.)
Un mandato duale può condurre a politiche troppo espansive che aumentano l’occupazione e la produzione nel breve periodo, ma anche l’inflazione a lungo termine. Un mandato gerarchico, d’altra parte, può dare un’enfasi eccessiva al controllo dell’inflazione, concentrandosi esclusivamente su di essa anche nel breve periodo. In definitiva, ogni tipo di mandato è accettabile nella misura in cui agisce per far sì che la stabilità dei prezzi sia l’obiettivo primario nel lungo periodo, ma non nel breve. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

28 Risposta delle banche centrali alle bolle dei prezzi delle attività: lezioni dalla crisi finanziaria del Le bolle dei prezzi delle attività si verificano quando i prezzi di tali attività si allontano significativamente dai loro valori fondamentali, per poi farvi ritorno bruscamente o addirittura raggiungere valori inferiori. Abbiamo discusso gli effetti di queste bolle nel Capitolo 8. Nel contesto del presente capitolo inquadreremo il problema dal punto di vista delle risposte adottabili dalle autorità responsabili della politica monetaria. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

29 Risposta delle banche centrali alle bolle dei prezzi delle attività: lezioni dalla crisi finanziaria del (cont.) Che cosa dovrebbero fare le banche centrali a tale riguardo? Dovrebbero usare la politica monetaria per cercare di far sgonfiare le bolle? Possono adottare misure di regolamentazione per tenere a freno le bolle dei prezzi delle attività? Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

30 Risposta delle banche centrali alle bolle dei prezzi delle attività: lezioni dalla crisi finanziaria del (cont.) Per rispondere a queste domande, dobbiamo prima definire due tipi fondamentali di bolle. Una bolla generata dal credito si crea quando la facilità di accesso al credito innesca un feedback loop ascendente (rialzo dei prezzi delle attività, che alimenta ulteriormente il credit boom iniziale, che spinge ancor più al rialzo i prezzi). Questa bolla è molto pericolosa quando scoppia, perché causa un’inversione del feedback loop precedente che può determinare un “effetto contagio” ben più ampio di quello indotto dalla bolla stessa. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

31 Risposta delle banche centrali alle bolle dei prezzi delle attività: lezioni dalla crisi finanziaria del (cont.) Una bolla generata da esuberanza irrazionale è alimentata unicamente da aspettative eccessivamente ottimistiche circa i prezzi delle attività. La bolla dei titoli tecnologici verificatasi negli ultimi anni novanta è un esempio a proposito. Questa bolla è meno pericolosa quando scoppia, perché (dato il minor coinvolgimento delle banche) il suo impatto sul sistema finanziario risulta limitato. Nondimeno, le perdite che causa in termini di trasferimento di ricchezza hanno conseguenze negative per l’attività economica complessiva. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

32 Le banche centrali dovrebbero intervenire rispetto alle bolle?
Sotto la guida di Alan Greenspan, la Fed decise di assumere una posizione neutra nei confronti delle bolle, argomentando che esse sono pressoché impossibili da identificare e lasciando che fossero le libere forze del mercato a regolarne la dinamica. Tuttavia, una simile impostazione è pericolosa se a una bolla dei prezzi è associato un credit boom. Come abbiamo visto, questa bolla produce esiti devastanti quando scoppia. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

33 Le banche centrali dovrebbero cercare di sgonfiare le bolle?
Anche concordando sul fatto che occorra intervenire rispetto alle bolle generate dal credito, si tratta di capire quale sia la risposta più adeguata da dare. Per esempio, la politica monetaria dovrebbe cercare di sgonfiare una bolla innalzando i tassi di interesse? In realtà, l’effetto sui prezzi delle attività provocato da tale manovra resta altamente incerto. Inoltre, l’aumento dei tassi probabilmente influirebbe sui prezzi in generale e non su quelle specifiche attività interessate dalla bolla. Infine, le conseguenze di un aumento dei tassi (crescita rallentata, disoccupazione ecc.) potrebbero essere peggiori della bolla stessa. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

34 Esistono altre risposte politiche adeguate a trattare le bolle?
La regolamentazione macroprudenziale appare lo strumento giusto per assolvere il compito di governare le bolle generate dal credito. Gli interventi includono: fissazione di obblighi in tema di trasparenza e di requisiti minimi patrimoniali automaticità delle risposte di vigilanza (cosiddetta prompt corrective action) accurato monitoraggio delle procedure di risk management delle istituzioni finanziarie stretto controllo per rafforzare l’adesione all’assetto regolamentare Per esempio, la regolamentazione dei requisiti patrimoniali minimi in senso controciclico potrebbe servire a “smorzare” i credit boom. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

35 Politiche non convenzionali delle banche centrali durante una crisi
Ci sono diverse situazioni nelle quali i canali dei tassi e del credito perdono rilievo e dunque la politica convenzionale della banca centrale tende a perdere efficacia (per esempio, quando i tassi di riferimento si approssimano allo zero o quando il mercato interbancario si blocca). In questi casi, le banche centrali possono adottare “politiche non convenzionali” (ovvero straordinarie): creazione massiccia di liquidità pendenza della struttura per scadenza dei tassi sblocco del mercato del credito Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

36 Scelta degli strumenti operativi della politica monetaria
Diamo ora uno sguardo a come la politica monetaria venga condotta giorno per giorno. Lo strumento operativo è una variabile che risponde agli strumenti della banca centrale. I due principali sono: le riserve nelle diverse definizioni (riserve totali, riserve non prese a prestito, base monetaria) e i tassi di interesse di mercato monetario. Un obiettivo intermedio (per esempio, un tasso di interesse a lungo termine) non è direttamente influenzato dagli strumenti della politica monetaria, ma può essere più direttamente legato agli obiettivi della politica stessa (per esempio, la stabilità dei prezzi nel lungo periodo). Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

37 Criteri di scelta degli strumenti operativi
Quando si deve scegliere uno strumento operativo, occorre basarsi su tre criteri: osservabilità e misurabilità (alcuni strumenti sono osservabili, sebbene con uno certo ritardo; per esempio, i diversi aggregati rappresentativi delle riserve) controllabilità (alcuni strumenti non sono perfettamente controllabili; per esempio, le riserve non prese a prestito e i tassi a breve in termini reali) effetti prevedibili sugli obiettivi (in generale, i tassi di interesse a breve offrono il miglior legame con gli obiettivi di politica monetaria; tuttavia, anche le riserve aggregate continuano a essere usate come strumento operativo) Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

38 Politica monetaria europea
Il funzionamento della politica monetaria si basa sulla capacità della banca centrale di regolare la quantità di base monetaria in circolazione. Nel mercato delle riserve di liquidità delle banche, la funzione di offerta e l’obbligo di riserva sono sotto lo stretto controllo della banca centrale, mentre la funzione di domanda riflette il fabbisogno di mezzi di pagamento dell’economia. La banca centrale è quindi in grado di dirigere, attraverso le condizioni del mercato (scarsità/abbondanza), l’andamento dei tassi di interesse a breve termine. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

39 Politica monetaria europea (cont.)
Il trattato della Comunità stabilisce che l’obiettivo primario dell’Eurosistema e della politica monetaria europea è quello del “mantenimento della stabilità dei prezzi”. Nello stesso tempo il trattato aggiunge che “fatto salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi, il SEBC sostiene le politiche economiche generali della Comunità al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità”, cioè un elevato livello di occupazione, una crescita sostenibile e non inflazionistica, un alto grado di competitività e di convergenza dei risultati economici. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

40 Meccanismo di trasmissione della politica monetaria
Il processo è avviato dalla decisione della banca centrale di variare i tassi di interesse di riferimento, quindi il costo dei fondi (riserve) che il sistema bancario richiede alla banca centrale. Si modificano quindi le condizioni di offerta di credito e di disponibilità monetarie, oltre che gli equilibri in altri mercati, come quello delle attività finanziarie e quello dei cambi. In ogni caso, il meccanismo di trasmissione della politica monetaria è caratterizzato da diversi fattori di incertezza, sia dal punto di vista della portata e della incisività degli effetti sugli obiettivi finali, sia dal punto di vista del lasso temporale in cui il processo si completa. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

41 Meccanismo di trasmissione della politica monetaria (cont.)
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

42 Strategie di politica monetaria della BCE
Fra le caratteristiche fondamentali di una politica monetaria efficace, citiamo: la ricerca di un alto livello di credibilità in modo da potere influire sulle attese di inflazione degli operatori economici l’orientamento al medio termine dell’azione di politica monetaria per tenere conto dei lag di trasmissione delle manovre e dell’esigenza di evitare un eccessivo attivismo l’adozione di un quadro di riferimento di ampio respiro e di una base informativa completa Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

43 Strategia di politica monetaria della BCE (cont.)
Fra le azioni più specifiche, ricordiamo: definizione quantitativa dell’obiettivo di stabilità dei prezzi consistenza e credibilità dei processi attraverso cui si formano le decisioni di politica monetaria analisi economica analisi monetaria comunicazione Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

44 Assetto operativo della politica monetaria europea
L’assetto operativo si occupa di come determinare uno specifico livello dei tassi di interesse, cioè attraverso quali strumenti intervenire. Gli strumenti della politica monetaria dell’Eurosistema possono essere distinti in tre categorie: operazioni di mercato aperto (OMA) operazioni attivabili su iniziativa delle controparti vincolo di riserva obbligatoria imposto alle istituzioni creditizie Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

45 Assetto operativo della politica monetaria europea (cont.)
Le OMA si attuano su iniziativa della BCE e, in genere, sono effettuate dalle BCN. Esse si articolano in quattro diverse tipologie: operazioni di rifinanziamento principali operazioni di rifinanziamento a più lungo termine operazioni di fine tuning operazioni di tipo strutturale Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

46 Assetto operativo della politica monetaria europea (cont.)
Nelle operazioni attivabili su iniziativa delle controparti, sono appunto le controparti (per esempio le banche) che svolgono le operazioni nei confronti delle BCN. Le tipologie al riguardo sono due: operazioni di rifinanziamento marginale operazioni di deposito presso la banca centrale Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

47 Assetto operativo della politica monetaria europea (cont.)
La riserva obbligatoria di liquidità è un deposito presso l’Eurosistema che le banche sono tenute a costituire in misura proporzionale all’ammontare di un aggregato di poste del passivo del proprio bilancio. Gli scopi della riserva obbligatoria sono due: contribuire a creare fabbisogno strutturale di liquidità (di base monetaria) stabilizzare i tassi di interesse a breve termine Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

48 Assetto operativo della politica monetaria europea (cont.)
Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

49 Riassunto Stato patrimoniale semplificato di una banca centrale: gli interventi della banca centrale cambiano sia il suo stato patrimoniale sia l’offerta monetaria. Ci si è concentrati sulle operazioni di mercato aperto e sul rifinanziamento. Mercato delle riserve e tasso sui fondi a breve termine: l’analisi dell’offerta e della domanda mostra come la banca centrale influenza i tassi di mercato. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

50 Riassunto (cont.) Obiettivi di politica monetaria: stabilità dei prezzi e ancora nominale: quello di una inflazione stabile è diventato l’obiettivo primario delle banche centrali, sebbene ciò presenti dei pro e dei contro. Altri obiettivi della politica monetaria: insieme all’inflazione, devono essere considerati anche altri obiettivi, come un tasso di occupazione elevato, lo sviluppo economico e la stabilità dei mercati finanziari. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

51 Riassunto (cont.) La stabilità dei prezzi dovrebbe essere l’obiettivo principale della politica monetaria?: abbiamo evidenziato le condizioni in base alle quali questo obiettivo può o non può entrare in conflitto con altri obiettivi. Bolle dei prezzi delle attività: le banche centrali dovrebbero intervenire?: nel caso di bolle generate dal credito, sembrerebbe di sì, ma lo strumento specifico da usare è tutt’altro che ovvio. Politica monetaria europea: abbiamo esaminato i principi su cui si fonda, il suo meccanismo di trasmissione, le sue strategie e il suo assetto operativo. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

52 Thank you


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