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PubblicatoBattistina Sole Modificato 7 anni fa
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Osservatorio congiunturale Tendenze del mercato petrolifero mondiale
Milano, 13 marzo 2008
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I fondamentali del mercato: la domanda
Crescita della domanda moderata nel 2007: +1,1 mb/g secondo le stime preliminari della IEA, per un totale di 85,9 mb/g (+1,3%). La crescita media negli ultimi dieci anni è stata di 1,2 mb/g. La crescita è interamente attribuibile alle aeree non OCSE, che da sole hanno fatto +1,3 mb/g. Cala la domanda in Europa e nel Pacifico, +0,16 mb/g nel nord America. Andamenti analoghi sono previsti per il 2008, nell’ipotesi di una tenuta dell’economia USA (crescita 1-2%). Da notare le continue revisioni verso il basso nelle previsioni IEA.
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I fondamentali del mercato: l’offerta
L’offerta mondiale di petrolio è aumentata appena di 0,2 mb/g nel 2007, a 85,6 mb/g. La produzione non OPEC (58% del totale, al netto di Angola e Ecuador) è cresciuta di 0,6 mb/g, più che nel 2006, grazie alla Russia e alle repubbliche dell’area del Caspio. Cala la produzione del Mare del Nord a ritmi via via più sostenuti. La produzione OPEC è aumentata per l’ingresso di Angola e Ecuador, ma nell’OPEC-10 (regolato dal sistema delle quote) è diminuita di 0,9 mb/g. La spare capacity (3-4 % della domanda nel 2007) è tuttora piuttosto ridotta, sebbene in aumento rispetto ai minimi del
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I fondamentali del mercato: l’offerta
L’OPEC mantiene un attento controllo della produzione. Per il 2008 sono attesi aumenti della capacità produttiva in Angola e in Arabia Saudita, per oltre 1 mb/g. L’Angola è stata lasciata libera di produrre nel 2007, ma a partire dall’inizio del 2008 è assoggettata a una quota produttiva di 1,9 mb/g, corrispondente all’attuale capacità. L’Iraq sta recuperando buoni livelli produttivi (in media 2 mb/g, su una capacità installata di 2,4 mb/g), ma è difficile ipotizzare una continuità nella produzione. Produzione molto al di sotto del potenziale in Nigeria e in Venezuela.
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I fondamentali del mercato: le scorte
Le scorte di greggio OCSE (le uniche per le quali esistono statistiche) sono l’indicatore principale che l’OPEC prende in considerazione per valutare l’equilibrio del mercato. Cresciute nella prima metà del 2007 fino a raggiungere i massimi degli ultimi cinque anni nei mesi estivi, da ottobre sono diminuite per la politica di stretto controllo della produzione attuata dall’OPEC (l’Arabia Saudita ha tagliato la propria produzione per tre mesi consecutivi fra agosto e novembre).
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Scorte industriali di greggio OCSE (dati mensili)
Fonte: IEA
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Il prezzo del greggio Non è possibile imputare l’evoluzione recente del prezzo del petrolio a un’unica evidente causa fondamentale (alterazione eccezionale delle condizioni del mercato, crisi politica internazionale, ecc.) Il controllo rigoroso della produzione da parte dell’OPEC tende ad assecondare il mercato, ma da solo non sembra sufficiente a spiegare il recente exploit dei prezzi. Perché l’OPEC non teme più un prezzo del petrolio troppo alto? Le ragioni sono di ordine sia finanziario (occorre mantenere il prezzo al di sopra di un livello che soddisfi gli obiettivi dei budget pubblici), sia psicologico (permane la “sindrome di Giakarta”: nell’incertezza sull’evoluzione della domanda l’OPEC preferisce mantenere tese le condizioni di offerta).
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Il ruolo del dollaro nella determinazione del prezzo del greggio
Nel tener conto degli obiettivi di carattere finanziario il target di prezzo è stato certamente influenzato anche dalla debolezza del dollaro. Nell’ultimo anno la correlazione negativa tra prezzo del petrolio e quotazioni del dollaro è stata elevata. Il rincaro del petrolio ha di gran lunga compensato la perdita delle ragioni di scambio determinata dal deprezzamento del dollaro: dall’inizio del 2007 il prezzo del greggio è più che raddoppiato, mentre la perdita di valore del dollaro è stata del 16% nei confronti dell’euro e del 10% in termini effettivi.
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Prezzo del Brent dated e cambio dollaro/euro (dati giornalieri)
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Il ruolo dei mercati finanziari
E’ difficile separare l’influenza dei fondamentali da quella dei fattori speculativi, perché anche le decisioni degli operatori finanziari sono basate sulle attese per i fondamentali. Analisi statistiche mostrano che gli operatori non commerciali piuttosto che anticipare i movimenti del prezzo si muovo in simultaneità con essi o li seguono. In condizioni di incertezza un ruolo essenziale è giocato dalle aspettative, che intervengono a colmare le lacune dell’informazione disponibile. E’ possibile che il legame tra i fondamentali e la percezione del mercato si allenti fino al punto che è quest’ultima – e non più i fondamentali del mercato – a determinare i movimenti dei prezzi.
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Le previsioni Eni La domanda cresce in linea con la tendenza degli ultimi dieci anni. L’offerta non OPEC dovrebbe crescere significativamente rispetto al 2007. La strategia OPEC è di intervenire per evitare sensibili riduzioni del prezzo. Dunque, l’offerta OPEC dovrebbe rimane stabile o subire tagli qualora le scorte dovessero aumentare rispetto ai valori storici. La percezione del mercato rimane tendenzialmente negativa, anche se le tensioni dovrebbero allentarsi in corso d’anno con l’aumento della spare capacity.
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I rischi della previsione
Rischi di riduzione del prezzo potrebbero venire da un deterioramento consistente della domanda, nell’eventualità di una recessione negli Stati Uniti più grave del previsto e con conseguenze pesanti sul resto del mondo, in particolare in Asia, attuale motore della crescita della domanda mondiale di petrolio. Rischi di prezzo superiore alle previsioni potrebbero derivare da crisi politiche (p. es. nucleare in Iran) o da un eccesso di prudenza dell’OPEC nella gestione della produzione di greggio, a fronte di una crescita economica internazionale che rimane complessivamente robusta.
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