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La mobilizzazione La capacità di muoversi è uno dei bisogni primari dell’organismo, ciò significa che la salute, quando è compromessa, può determinare.

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1 La mobilizzazione La capacità di muoversi è uno dei bisogni primari dell’organismo, ciò significa che la salute, quando è compromessa, può determinare delle modifiche nel movimento e dunque vi è la possibilità che il corpo si muova male nello spazio.

2 Accertamento A volte la mobilità di una persona è ridotta a causa di dolore, paralisi, perdita di forza muscolare, malattie sistemiche, presenza di presidi che immobilizzano ( per esempio, gessi, tutori ) L’accertamento comprende il controllo della posizione dell’assistito, la sua capacità di spostarsi, la sua forza, il suo tono muscolare.

3 Cosa fare …. L’infermiere deve tenere sotto osservazione il paziente per accertare l’eventuale presenza di ipotensione, nausea, tachicardia, astenia, pallore, sudorazione. L’infermiere si accerta che il paziente sia in grado di mantenere l’equilibrio, di spostarsi, e/o di saper utilizzare i presidi più appropriati per spostarsi senza pericolo.

4 Meccanica corporea Ogni attività infermieristica ,per essere svolta senza rischi , deve avvalersi di una buona conoscenza del sistema muscolo-scheletrico. Per poter stare in piedi correttamente, sollevare, trasportare o aiutare il paziente nei movimenti o nei suoi spostamenti, è infatti necessario, avere qualche nozione di meccanica corporea.

5 Le forze fisiche Il corpo lavora in concomitanza con le forze fisiche dell’attrito L’azione di leva, aiuta a spostare un paziente con più facilità ; ve ne sono di tre tipi: La prima è come un’altalena La seconda utilizza un punto (es. il gomito) su una superficie rigida La terza sfrutta la posizione accovacciata per sollevare pesi.

6 Posizioni della persona a letto
Posizione supina (dorsale) : la testa è in linea con la spina dorsale, il tronco è posizionato in modo da minimizzare la flessione delle anche, le braccia sono accanto al corpo con le mani sull’addome, i talloni sono sollevati con un piccolo cuscino collocato sotto le caviglie, le gambe sono distese con sotto la zona poplitea, un sostegno piccolo e compatto.

7 Posizioni della persona
Posizione sul fianco (laterale ): La testa è sostenuta da un cuscino ed è in linea con la spina dorsale, Il corpo è in posizione allineata,evitando torsioni delle spalle, del torace, delle anche, Le spalle e i gomiti sono flessi e il braccio è sostenuto da un cuscino, La parte superiore dell’anca è tenuta lievemente in avanti e la gamba è sostenuta da un cuscino, La schiena può essere sorretta da un altro cuscino

8 Rischi di errate posture
La forza e la capacità di un paziente a muoversi, ne determina l’aggravarsi delle sue condizioni e, in maniera esponenziale, lo mette a rischio di alcune evenienze spiacevoli. Prime, fra tutte le piaghe da decubito, ma non meno importanti: le distorsioni, gli strappi, le escoriazioni.

9 La posizione di un paziente allettato
Non tutti i pazienti richiedono gli stessi supporti, ma tutti devono avere un adeguato programma per evitare i danni da decubito forzato. La posizione semiseduta,o di Fowler, si fa assumere ai pazienti che hanno problemi respiratori, è detta anche posizione “ortopnoica”.

10 Altra posizione Decubito supino sul dorso :
E’ utilizzata prevalentemente per prevenire l’edema E’ molto usata dai bambini e dagli adulti che pongono un braccio o due flessi sulla testa

11 Altra posizione Decubito prono :
In questa posizione il paziente giace a pancia in giù, con le gambe estese e la testa ruotata lateralmente. In questo modo, mettendo un cuscino sotto la pancia, si ha una pressione minima sulla rotula e sui piedi.

12 L’attività fisica e la deambulazione
L’essere ammalato e costretto a letto, indebolisce il fisico e può determinare una grave compromissione, non solo del movimento, ma anche del funzionamento di altri apparati. Per questi motivi l’intervento dell’infermiere può essere di aiuto al paziente, sia nel mantenimento di un buon tono muscolare, sia nella ripresa alla deambulazione, quando questa sarà possibile.

13 La mobilizzazione Essere mobile, cioè essere capace di muoversi liberamente è una necessità umana basilare. Gli aspetti più importanti della mobilità sono: La mobilità delle articolazioni La postura e l’andatura L’attività fisica La tolleranza a delle attività

14 La mobilizzazione delle articolazioni
E’ l’unica funzione del sistema muscolo scheletrico. E’ il punto dove le ossa dello scheletro si articolano La maggior parte dei muscoli dello scheletro si inseriscono sulle due ossa dell’articolazione, i muscoli sono di diverso tipo:flessori, estensori, intrarotanti ecc. I flessori sono più potenti degli estensori, quindi in caso di inattività, le articolazioni si pongono in posizione flessa.

15 Tipi di mobilizzazione
Ci sono cinque tipi di esercizio che possono essere scelti a seconda dello stato di salute della forza muscolare del paziente: Attivo (provoca contrazione del muscolo) Passivo (mantiene la mobilità,ma non previene l’atrofia) Attivo-Assistito (stimola la funzione del muscolo,poi è un terzo che spinge l’arto all’estensione normale) Statico (mantiene il tono e la forza,ma non la mobilità) Contro resistenza (accresce il volume, la forma e la tensione del muscolo)

16 La deambulazione E’ la funzione che la maggior parte della gente dà per scontata. Quando si è ammalati può risultare compromessa, tanto più un paziente rimane allettato, tanta più difficoltà avrà nel camminare.

17 Aiutare un paziente a camminare
A volte, anche se il paziente è stato allettato per pochi giorni, è necessario aiutarlo a rimettersi in piedi L’infermiere deve assicurarsi che il paziente abbia scarpe con suola antisdrucciolevole e che sia ben coperto; lo aiuterà a sedersi sul bordo del letto e seguirà le indicazioni del medico sulla durata della camminata.

18 Assistenza alla deambulazione
Mettersi dietro al paziente e fornire un sostegno a livello della vita. Il braccio dell’infermiere che si trova più vicino al paziente,starà alla vita e quello del paziente più vicino all’infermiere sulla spalla di quest’ultimo. Fare piccoli passi, se il paziente dovesse vacillare, l’infermiere,posto dietro , allargherà le gambe e lo poggerà sul suo corpo inclinandosi indietro e piegando le gambe, facendolo scivolare a terra senza ferirlo e senza provocare strappi alla sua colonna.

19 Strumenti d’ausilio alla deambulazione
Sono diversi gli strumenti di cui ci possiamo servire per aiutare il paziente a deambulare; IL bastone Le stampelle Il girello

20 Lesioni da decubito Una piaga da decubito è una lesione tissutale con evoluzione necrotica che può interessare: la cute, il derma fino a raggiungere, nei casi più gravi, i muscoli e addirittura le ossa. Le lesioni da decubito, non sono una conseguenza inevitabile di una prolungata immobilizzazione, anzi, rappresentano il perfetto fallimento dell’assistenza ospedaliera o domiciliare.

21 Fattori che determinano una lesione da decubito
Possiamo dividerli in: locali e sistemici. Fattori locali Pressione (periodi prolungati di stasi che determinano prima una condizione di ischemia e poi la conseguente necrosi del tessuto Forze di stiramento o di taglio (quando i vari segmenti corporei tendono a scivolare se non sorretti da una corretta postura) Attrito o frizione (quando vi è sfregamento di due parti che determinano lesioni della cute)

22 Fattori che determinano una lesione da decubito
Fattori sistemici Età (i soggetti anziani sono più predisposti a sviluppare una lesione a causa della pelle invecchiata) Riduzione della mobilità (ogni malattia che determini l’abilità a muoversi aggrava il rischio di lesioni) Malnutrizione (lo stato nutrizionale può essere compromesso negli anziani)

23 La prevenzione delle lesioni da decubito
Si deve tener conto, per fare prevenzione, di una serie di operazioni che costituiscono un protocollo preciso: Educazione e addestramento La valutazione del rischio La mobilizzazione L’alimentazione L’igiene personale Il letto e la biancheria L’incontinenza

24 Promuovere la guarigione delle lesioni
Le lesioni da decubito possono essere classificate in quattro stadi ( I-II-II-IV ), ma indipendentemente dallo stadio raggiunto, prima di ogni altra cosa, va eliminata la pressione esercitata sulla zona colpita. Va quindi effettuata una mobilizzazione oraria che permetta al paziente di cambiare spesso posizione

25 Promuovere la guarigione delle lesioni da decubito
Per facilitare la guarigione, va corretto il regime alimentare e, l’eventuale squilibrio idro-elettrlitico. Andrebbero introdotti nella dieta carboidrati, oligoelementi, vitamina C e Zinco per formare collagene e favorire la cicatrizzazione della lesione.

26 Nuovi trattamenti delle lesioni
L’acido ialuronico è uno dei principali componenti nella riparazione dei tessuti. Inizialmente fu scoperto nell’umor vitreo dell’occhio, successivamente si capì che interveniva nei processi di riparazione e si provò ad usare sviluppando una serie di biomateriali, nella cura delle lesioni, ottenendo risultati brillanti.

27 IL trasporto del malato
Di regola, si cerca di evitare lo spostamento di un paziente da un letto ad un altro, ma se si rende necessario, questa manovra va effettuata con attenzione, per non nuocere al paziente, né all’infermiere stesso. Quando è necessario trasportare il paziente da un luogo ad un altro (es. servizi, visite specialistiche,) è bene utilizzare : Il letto (se le condizioni fisiche del paziente sono compromesse) La sedia a rotelle (usata per pazienti che hanno subito interventi, paraplegici, emiplegici) La barella a ruote (per il paziente che da locali di terapia, si deve spostare in sala visita, in sala operatoria, in radiologia


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