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PubblicatoEmanuele Locatelli Modificato 7 anni fa
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FOCOLAI DI FEBBRE CATARRALE MALIGNA DA HERPESVIRUS OVINO DI TIPO 2 NEL BUFALO IN SUD ITALIA
M. G. Amoroso, M. Viscardi, Alfano, F., Cozzolino L., Marati L., A. Guarino, G. Galiero, G. Fusco RESULTS AZIENDA CALABRESE Sono stati registrati 9 casi con sintomatologia tipica della MCF: febbre persistente, scolo nasale e oculare, opacamento corneale . Tutti i casi sono stati confermati mediante Real-time PCR. Di questi, 3 animali con sintomatologia molto seria sono deceduti, mentre gli altri, dopo un periodo caratterizzato da malattia con sintomi clinici evidenti, sono in remissione. Tutti i campioni positivi hanno mostrato alla Real time PCR un Ciclo soglia (Ct) variabile tra 22 e 38. I Ct più bassi si sono riscontrati negli animali deceduti, (in particolare nel polmone), mentre i Ct più alti sono stati riscontrati negli animali guariti. Sono stati analizzati nella stessa azienda anche 15 bufali e 22 ovini asintomatici. I bufali sono risultati tutti negativi mentre degli ovini 4 hanno dato positività al virus (Ct > 35). GLI OVINI SI SONO PERTANTO CONFERMATI RESERVOIR DEL VIRUS E VEICOLO DI CONTAMINAZIONE PER I BUFALI. AZIENDA CAMPANA Sono stati descritti 6 casi di bufali che manifestavano segni clinici riferibili a MCF. Tutti i bufali sono deceduti nel giro di pochi giorni. Essi sono risultati positivi alla Real-time PCR mostrando un ciclo soglia (Ct) relativamente basso (23-25). Nell’allevamento sono stati analizzati anche 13 bufali senza sintomatologia: essi sono risultati tutti negativi. L’azienda non ospita altre specie animali: ci si è chiesti quale fosse il veicolo di trasmissione della malattia. In base a quanto riportato in letteratura il virus può essere trasmesso attraverso lo scolo nasale di animali resevoir anche a distanza, attraverso i venti. Allo scopo sono stati analizzati gli animali presenti negli allevamenti ovicaprini circostanti. Su 61 capi analizzati, 6 hanno dato positività alla PCR (Ct >35). I NOSTRI RISULTATI CONFERMANO LA POSSIBILITÀ CHE IL VIRUS VENGA TRASMESSO DAGLI ANIMALI RESERVOIR ANCHE A DISTANZA, NEL NOSTRO CASO DI 800 MT ABSTRACT We describe two outbreaks of Malignant Catarrhal Fever (MCF) occurred in two farms of South Italy. The first herd culls only water buffaloes, the second herd culls water buffaloes and sheeps together. In both the farms various water buffaloes showed symptoms probably ascribable to MCF: persistent fever, nasal and ocular discharge, corneal opacity, lack of appetite. Among these animals, some died after a few days, some others could recover from the disease. Samples from all the animals underwent Real time PCR for the detection of OvHV-2, giving positive results. INTRODUCTION La febbre catarrale maligna (MCF) è una malattia linfoproliferativa che colpisce soprattutto i ruminanti. Essa è causata da Gammaherpesviruses inclusi nel gruppo MCF. I virus MCF esistono in natura sotto forma di infezioni asintomatiche in ospiti definiti reservoir naturali del virus, mentre causano una malattia che ha spesso esito fatale in alcune specie clinicamente suscettibili. All’interno del gruppo MCFV, 6 virus sono stati chiaramente associati alla febbre catarrale maligna, tra questi virus quello principalmente coinvolto in episodi di MCF in bovini e bufali è l’ovine herpesvirus-2 (OvHV-2) che ha come reservoir naturale l’ovino. Gli ovini sono portatori asintomatici della malattia e la trasmettono principalmente mediante contatto diretto o aereosol alle specie suscettibili. Nel corso del presente lavoro riportiamo l’analisi di due focolai di febbre catarrale verificatisi in Campania e in Calabria. Nelle due aziende diversi animali mostravano sintomi ascrivibili a MCF, alcuni con esito fatale. Sia gli animali malati che quelli deceduti sono stati investigati mediante Real-time PCR per la presenza di OvHV-2. Tutti i campioni analizzati hanno dato positività al virus ricercato. DISCUSSION Conclusion I cicli soglia rilevati nel corso delle nostre analisi sono i seguenti: BUFALI CON SINTOMATOLOGIA CLINICA Ct<27 per gli animali deceduti 28 <Ct <33 per gli animali guariti OVINI ASINTOMATICI Ct>35 Dai nostri risultati sembra emergere che: MAGGIORE È LA CARICA VIRALE (CT PIÙ BASSO) PIÙ È GRAVE IL DECORSO DELLA MALATTIA. A conferma di ciò gli ovini, (asintomatici) hanno Ct più elevati rispetto ai bufali, dimostrando una minore presenza di particelle virali. I focolai di febbre catarrale maligna nel bufalo in Italia non sono molto frequenti, un altro episodio è stato registrato nel 2006. La MCF ha tuttavia spesso decorso infausto e rappresenta, quindi, un problema economico rilevante negli allevamenti in cui può causare notevoli perdite di capi. MATERIAL AND METHODS AZIENDE COINVOLTE Azienda bufalina situata in Campania. Essa è circondata da 3 aziende ovi-caprine (situate a meno di 5 Km di distanza) e i cui capi pascolano a circa 800 mt dall’azienda bufalina. 2) Azienda localizzata in Calabria. L’azienda ospita sia bufali che ovini che condividono lo stesso paddock. CAMPIONI La ricerca del virus OvHV-2 è stata effettuata sui seguenti campioni bufalini: organi degli animali deceduti, tamponi nasali di bufali sani e di animali con i segni clinici della malattia. Sono stati inoltre analizzati tamponi nasali anche di 22 ovini dell’azienda calabrese e di 61 ovini delle aziende circondanti l’allevamento campano. METODI Tutti i campioni prelevati sono stati sottoposti ad estrazione degli acidi nucleici e successiva Real-time PCR per la ricerca del virus OvHV-2. IL CICLO SOGLIA IDENTIFICATO È TANTO PIÙ BASSO QUANTO MAGGIORE È IL CONTENUTO DI PARTICELLE VIRALI di OVHV-2 NEL CAMPIONE. I campioni positivi sono stati confermati per la presenza del virus mediante sequenziamento. AZIENDA RISULTATI REAL TIME PCR per la ricerca di OvHV-2 BUFALI OVINI Animali analizzati Negativi asintomatici Positivi sintomatici Positivi asintomatici deceduti guariti CAMPANIA 19 13 6 61 55 CALABRIA 27 15 9 3 22 4 18 REFERENCES Dettwiler M., et al. , (2011). A possible case of caprine-associated malignant catarrhal fever in a domestic water buffalo (Bubalus bubalis) in Switzerland. BMC Veterinary Research, 7: 78. Hussy D., et al. (2001). Quantitative fluorogenic assay for measuring Ovine Herpesvirus 2 replication in sheep. Clinical and Diagnostic Laboratory Immunology, Jan: Li H., et al. (2008). Long distance spread of malignant catarrhal fever virus from feedlot lambs to ranch bison. Canadian Veterinary Journal, 49: Martucciello A., et al. (2006). Indagine su un focolaio di febbre catarrale maligna nella bufala mediterranea (Bubalus bubalis). Large Animals Review, 5:
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