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Le nuove Imprese Prof. M. Sorrentino

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Presentazione sul tema: "Le nuove Imprese Prof. M. Sorrentino"— Transcript della presentazione:

1 Le nuove Imprese Prof. M. Sorrentino
CAPITOLO PRIMO

2 La creazione di nuove imprese
Il fenomeno della creazione di nuova imprenditorialità: interesse crescente verso la creazione di nuova imprenditorialità; elevati tassi di natalità accompagnati da consistenti tassi di mortalità; implication for public policy. Evoluzione dei modelli imprenditoriali: crisi del modello fordista; frammentazione e condivisione attività economiche; rivalutazione del ruolo imprenditoriale.

3 La creazione di nuova imprenditorialità
In teoria... creazione di nuova occupazione; introduzione e diffusione innovazioni; neo-imprese con numerosi punti di forza (flessibilità, innovatività ecc.). In pratica... neo-imprese con formule imprenditoriali ed organizzative spesso limitate; elevata mortalità nei primi tre anni; poche imprese si sviluppano in modo significativo; La nuova impresa può dare luogo ad esiti diversi E’ necessario studiarne le logiche di funzionamento

4 L’oggetto di studio: la nuova imprenditorialità
Novità: - attività economica nuova mai esercitata (sperimentazione); - indipendente dalle esperienze dell’imprenditore (oggettiva). Valenza imprenditoriale: - prospettiva funzionale; - l’imprenditore è espressione di imprenditorialità se introduce innovazioni, sostiene il rischio, combina i fattori produttivi, coglie le opportunità di mercato.

5 L’oggetto di studio: la nuova imprenditorialità
Le funzioni cruciali nell’avvio delle nuove imprese: Contenuto di sperimentazione Condizione di debolezza da novità Novità dell’iniziativa Nuove imprese Capacità di sfruttamento opportunità di mercato Gestione del rischio Governo dell’impresa Realizzazione di processo di apprendimento Indipendenza di comando e di mercato dell’iniziativa

6 L’oggetto di studio: la nuova imprenditorialità
L’area di indagine: bassa Scorpori Filiazioni d’impresa Outsorcing Indipendenza di comando e di mercato dell’iniziativa Acquisizioni Nuove imprese elevata Successioni elevata bassa Novità economica dell’iniziativa

7 Il processo di creazione di nuove imprese
Teoria economica neoclassica: - fenomeno collegato ai tassi di profitto attesi; - evoluzione verso modelli più complessi: importanza di una pluralità di fattori quali le caratteristiche e le competenze individuali, l’ambiente ecc.. Teorie economico-aziendali: - traggono spunto dalle evoluzioni delle teorie economiche generali; - elementi fondamentali: neo-imprenditore, le attività realizzate ed il contesto ambientale.

8 Il processo di creazione di nuove imprese
Le variabili fondamentali nel processo sono (Cooper): - il profilo individuale dell’imprenditore; - i processi di gestione svolti; - le strategie di ingresso realizzate; - l’ambiente esterno. Le fasi tipiche del processo sono: - emergere dell’ idea imprenditoriale; - formalizzazione in un business plan; - realizzazione investimento iniziale; - definitivo ingresso sul mercato.

9 Le nuove Imprese Prof. M. Sorrentino
CAPITOLO SECONDO

10 Nascita delle imprese ed andamento post-entry
Sviluppo di una nuova impresa: fenomeno fortemente complesso ed imprevedibile Non è possibile stabilire ex ante quali siano i fattori di successo che influenzano positivamente la performance post-entry Le ricerche e gli studi sull’individuazione di quelle variabili (“success factors”) statisticamente correlate con il successo iniziale dell’impresa sono inadeguati

11 Gli studi sui fattori di successo delle nuove imprese
Individuano set di variabili rilevanti e ne valutano, empiricamente, l’impatto sulle performance aziendali. Considerano come possibili determinanti delle performance aziendali: le caratteristiche degli imprenditori; - i processi fondativi (pianificazione del business, attività di networking ecc.); - le strategie di ingresso nel mercato. - le variabili ambientali Scarsi risultati e avanzamenti conoscitivi: difficoltà di generalizzazione delle relazioni fra i caratteri dello start up ed il successo iniziale dell’impresa ; risultati empirici contrastanti.

12 Gli studi sui fattori di successo delle nuove imprese
Limiti: - problemi metodologici (costruzione dei campioni statistici, tendenza a considerare solo i fattori più agevoli da rilevare ecc.); presenza di molteplici livelli di analisi (individuale, team imprenditoriale e impresa); - diverse modalità di misurazione del “successo” aziendale (sopravvivenza, sviluppo dimensionale e risultati reddituali-finanziari). Considerare le performance di una nuova impresa come una conseguenza prevedibile di un determinato set di variabili è fortemente riduttivo E’ necessario considerare schemi di indagine più complessi

13 Il passaggio a schemi di indagine più complessi
E’ necessario sviluppare un approccio che: - consideri la nascita di una nuova impresa come un fenomeno complesso; - tenga conto dell’eterogeneità nei comportamenti seguiti dalle nuove imprese; - includa i fattori casuali e gli effetti (shock) che questi esercitano su un’impresa di nuova costituzione; Possibilità di applicazione della caos theory alle nuove imprese

14 “Cosa accade nei primi anni di vita delle nuove imprese?”
Il concetto di “logica di funzionamento” La complessità, l’irregolarità e la non linearità del fenomeno di creazione di una nuova impresa rendono particolarmente complesso stabilire i fattori che possono portare l’impresa al successo Focus sulle “logiche di funzionamento” della neo-impresa: modalità di comportamento dell’impresa alle prese con il mercato “Cosa accade nei primi anni di vita delle nuove imprese?”

15 Il concetto di “logica di funzionamento”
L’analisi delle logiche di funzionamento permette di: - utilizzare una metodologia di tipo longitudinale che analizza l’impresa per un periodo di tempo prolungato; - eseguire l’indagine ad un “livello impresa” considerando, però, anche la dimensione individuale e quella ambientale.

16 Le nuove Imprese Prof. M. Sorrentino
CAPITOLO TERZO

17 Le logiche di funzionamento delle nuove imprese
Tre diverse prospettive teoriche hanno analizzato “cosa accade nei primi anni di vita” - Frangia periferica del mercato (“Marshallian view”) - Teoria ecologica delle organizzazioni - Teoria delle opzioni reali

18 Frangia periferica del mercato (Marshallian view)
Si colloca nell’ambito degli studi di demografia industriale. Analizza gli elevati tassi di natalità e mortalità delle imprese Struttura dei settori: “nucleo” stabile e serie di piccoli produttori marginali (“fringe”) divisi da una soglia dimensionale ideale “S”

19 Frangia periferica del mercato (Marshallian view)

20 Frangia periferica del mercato (Marshallian view)
Fringe: alto tasso di nascita e di mortalità delle nuove imprese. bassi investimenti iniziali; utilizzo di tecnologie consolidate. assenza di forme di pre-commitment; assenza di barriere sia all’entrata che all’uscita. difficoltà di finanziamento; gamma produttiva ristretta Nucleo stabile: poche imprese superano la soglia critica (“S”) crescita dimensionale rapida; accelerazione verso la d.m.e. (dimensione minima effficiente) necessità di competenze manageriali.

21 Frangia periferica del mercato (Marshallian view)
Il fattore critico nel post-entry è il processo di consolidamento. Soltanto poche imprese entrano nel nucleo stabile. Implicazioni: il principale obiettivo è consolidarsi per operare nel nucleo dei settori attraverso: rapida crescita. raggiungimento della dimensione minima efficiente. fronteggiamento competizione. sviluppo di competenze manageriali. La principale componente del funzionamento è definibile come competitiva

22 Teoria ecologica delle organizzazioni
La capacità di resistere alle pressioni ambientali (tasso di sopravvivenza) dipende dall’inerzia strutturale dell’organizzazione Affidabilità e responsabilità incrementano il grado di inerzia strutturale. Affidabilità e responsabilità aumentano con l’età e la dimensione Funzione di adeguatezza (organizzazioni specialistiche e generaliste)

23 Teoria ecologica delle organizzazioni
Tasso di mortalità ed età secondo l’onere dell’adolescenza. A B il tasso di mortalità cresce per i primi 2-3 anni e raggiunge il massimo livello (t 1, impresa A) l’impresa B ha una maggiore dotazione di risorse il tasso di mortalità è minore se sono investite maggiori risorse fisiche nello start up

24 Teoria ecologica delle organizzazioni
Sottolinea l’importanza della dotazione iniziale di risorse per sopravvivere. Implicazioni: la sopravvivenza è il principale obiettivo. Gli elementi che possono favorire il suo raggiungimento sono: elevata dotazione di risorse iniziali. inerzia strutturale. affidabilità. La principale logica di funzionamento è definibile come strutturale

25 Teoria delle opzioni reali
La teoria delle opzioni reali è stata applicata alle nuove imprese attraverso la catena di opzioni (McGrath, MacMillan) Investimento iniziale di ridotte dimensioni può essere considerato come un’opzione Se le informazioni che si generano rendono più attrattivo il progetto, viene effettuato l’investimento successivo che può generare altre opzioni Al contrario l’opzione non è esercitata. L’investimento iniziale è il prezzo pagato dall’imprenditore

26 Teoria delle opzioni reali
Sottolinea l’importanza dei processi di acquisizione delle informazioni attraverso un investimento di entità ridotta. Implicazioni: il principale obiettivo è l’apprendimento per ridurre l’incertezza dell’attività imprenditoriale attraverso: investimento esplorativo. incrementalismo. relazionalità. La principale logica di funzionamento è definibile come informativa

27 Obiettivi del gruppo neo imprenditoriale
RIASSUMENDO Obiettivi del gruppo neo imprenditoriale Componente di funzionamento Logiche comportamento Consolidamento Competitiva Crescita dimensionale rapida Accelerazione verso d.m.e. Fronteggiamento competizione Sopravvivenza Strutturale Elevata dotazione iniziale di risorse Inerzia strutturale Affidabilità Apprendimento Informativa Investimento esplorativo Incrementalismo Relazionalità

28 RIASSUMENDO

29 Il funzionamento del modello
Caratteristiche e aspettative (anche solo inconsce) del gruppo imprenditoriale determinano il prevalere di un obiettivo sugli altri L’obiettivo attiva la relativa componente del funzionamento La prevalenza di una componente sulle altre è relativa e pro-tempore Se prevale una componente, le altre non sono perseguibili perché le relative logiche di comportamento sono incoerenti (esempi)

30 Non stabilisce graduatorie fra componenti del funzionamento
Finalità del modello Non stabilisce graduatorie fra componenti del funzionamento Supporto per interpretare e ricostruire i comportamenti delle nuove imprese Applicabile a determinate “tipologie” di nuove imprese per le quali esistono oramai conoscenze diffuse su come si comportano Esame di plausibilità: 1) Sono queste le componenti rilevanti? 2) Nelle analisi mirate, prevale una componente sulle altre? Applichiamo il modello alle imprese spin-off e alle imprese agevolate e valutiamone la plausibilità

31 Le nuove Imprese Prof. M. Sorrentino
CAPITOLO QUARTO

32 L’economia delle nuove imprese spin-off
Fuoriuscita del fondatore da una struttura preesistente Utilizzo da parte del fondatore di conoscenze, competenze e connessioni accumulate nella struttura di origine Spin-off di impresa Nuove imprese caratterizzate da autonomia di comando e di mercato Nuove imprese caratterizzate da novità economica

33 Gli spin-off deliberati
L’impresa madre innesca il processo e promuove dal suo interno la creazione di imprese mantenendone il controllo La nuova realtà imprenditoriale non è contraddistinta da novità ed autonomia Avvengono nell’ambito di riorganizzazioni, outsourcing, processi di filiazione ecc. Spin off deliberati ma non controllati: l’impresa madre innesca il processo di fuoriuscita ma non esercita il controllo

34 Gli spin-off spontanei
Solitamente il fondatore dell’impresa è un ex dipendente dell’impresa madre L’avvio della nuova iniziativa utilizza risorse, competenze, conoscenze e relazioni accumulate durante la permanenza nell’impresa di provenienza Impresa madre intesa come organizzazione incubatrice La nuova impresa può stabilire relazioni strategiche con l’impresa madre o divenire una sua diretta concorrente

35 Le caratteristiche ricorrenti delle nuove imprese spin-off
Debutto con dimensioni ridotte Minimizzazione costi fissi, poche spese pubblicitarie Investimento iniziale molto specifico e “dedicato” sull’idea impreditoriale Utilizzo – anche clandestino – dell’impresa madre come luogo per testare l’idea impren.le e per creare contatti con futuri clienti Frequente offerta di prodotti/servizi della filiera dell’impresa madre Intensificazione dei contatti con clienti e fornitori durante uscita Buona capacità di sopravvivenza post-entry

36 Il prevalere della componente informativa nelle imprese spin-off
Rilievo dell’apprendimento: durante l’incubazione il promotore genera informazioni e anticipazioni “privilegiate” sul progetto Con l’investimento iniziale realizzato durante l’incubazione viene creata un’opzione di crescita futura Opzione esercitata se si fuoriesce e si investe nell’iniziativa Prezzo dell’opzione (investimento iniziale) sostenuto dall’impresa madre, consapevolmente o meno Scarse spese pubblicitarie conseguenza delle relazioni con clienti

37 Logiche di funzionamento
Sopravvivenza Componente strutturale Logiche di funzionamento delle nuove imprese Spin-off Componente competitiva Componente informativa Consolidamento Apprendimento


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