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MERCATI CONTROVERSI FOCUS ARMAMENTI
Materiale a supporto di riflessioni verbali sul bilancio sociale 2015 del gruppo Unipol a cura dell’ufficio RSI Fisac CGIL
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La norma In tema di transazioni bancarie per operazioni di importazione, esportazione e transito di armamenti, la Legge n 185 del 1990 è la principale normativa Cosa dice? le operazioni di esportazione, transito, intermediazione sono consentite solo se effettuate con Governi esteri o con imprese autorizzate dal Governo destinatario e sono soggette ad autorizzazione. Divieti, quando: sono in contrasto con: la Costituzione, gli impegni internazionali dell’Italia, la lotta al terrorismo, il mantenimento delle buone relazioni con altri Paesi e quando mancano adeguate garanzie sulla destinazione finale dei materiali d’armamento (art. 1 comma 5 L. 185/90). Sono altresì vietati: esportazione, transito, trasferimento intracomunitario, intermediazione di materiali d’armamento verso Paesi: a) in stato di conflitto armato; b) la cui politica contrasta con i principi della Costituzione; nei cui confronti sia stato dichiarato l’embargo i cui Governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani; Per ogni operazione di esportazione, importazione, transito di materiale d’armamento sono previste 2 autorizzazioni: del Ministero degli Affari Esteri e/o del Ministero della Difesa. Elaborazioni e riflessioni dal bilancio sociale 2015 del gruppo Unipol a cura dell’ufficio RSI Fisac CGIL
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Mercato export Italiano
nel 2015 i valori sono più che triplicati ed hanno raggiunto la cifra record dal dopoguerra di oltre 8,2 miliardi di euro (erano stati meno di 2,9 miliardi di euro nel 2014). Elaborazioni e riflessioni dal bilancio sociale 2015 del gruppo Unipol a cura dell’ufficio RSI Fisac CGIL
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I paesi di destinazione
I paesi mediorientali, in genere, sono ottimi clienti per le aziende italiane. Hanno fatto transitare sui conti bancari del Belpaese quasi un miliardo e mezzo di euro. Con il Nordafrica rappresentano oltre il 41% del mercato. Elaborazioni e riflessioni dal bilancio sociale 2015 del gruppo Unipol a cura dell’ufficio RSI Fisac CGIL
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Le banche coinvolte Al vertice Deutsche bank, con oltre un miliardo di euro fatti transitare sui propri conti con un + 37,5%. Crédit agricole, seguita da due istituti italiani: il Gruppo Unicredit (Unicredit spa e Unicredit Bank Ag) con poco più di 474 milioni (+ 101%) e Intesa-San Paolo (+498%) Elaborazioni e riflessioni dal bilancio sociale 2015 del gruppo Unipol a cura dell’ufficio RSI Fisac CGIL
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Posti di lavoro e settore
Il settore produttivo delle armi conta in Italia: 112 aziende, 50mila occupati e 13,3 miliardi di fatturato Il settore è “assistito” la legge di stabilità 2016, per i prossimi anni, sempre a favore della produzione di armamenti, vedrà rifinanziamenti per 3,2 miliardi di euro, a fronte di meno di 2 miliardi destinati al dissesto idrogeologico e 1,7 miliardi all’edilizia sanitaria. L’assenza di relazione sviluppo del settore e posti di lavoro: l’industria aerospaziale europea è passata da 579 mila nel 1980 a 468 mila occupati nel 2008, mentre il fatturato a valori costanti è più che raddoppiato. Disaggregando la parte militare dal totale, il risultato è sorprendente: i lavoratori sono passati nello stesso periodo da 382 mila a 190 mila (- 50%). Elaborazioni e riflessioni dal bilancio sociale 2015 del gruppo Unipol a cura dell’ufficio RSI Fisac CGIL
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Perché Noi? L’articolo 27 della legge 185 del disciplina, il controllo sui trasferimenti bancari legati a operazioni in tema di armamenti. Dopo l’emanazione di un decreto legislativo (il numero 105 del 22 giugno 2012) da parte del governo Berlusconi e il seguente decreto legge emanato poi dal governo Monti, si è stabilito che gli istituti di credito non sono più obbligati a chiedere l’autorizzazione ex ante al ministero dell’Economia. Ora basta una semplice comunicazione via web delle transazioni effettuate: la verifica avviene a transazione ormai effettuata con il rischio di allentare e di parecchio i controlli. E questo impone ai lavoratori ed in particolare alle OOSS di esigere con maggior voce trasparenza in un settore così delicato. Elaborazioni e riflessioni dal bilancio sociale 2015 del gruppo Unipol a cura dell’ufficio RSI Fisac CGIL
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In pratica cosa è possibile fare?
Richiedere incontri aziendali annuali dedicati al tema, ad esempio in occasione della presentazione del bilancio sociale e richiedere una rendicontazione ( magari divulgabile anche in forma pubblica) completa sull’operatività svolta in materia difesa ed armamenti e sull’applicazione delle procedure interne atte ad evitare sanzioni, chiedere conto delle contestazioni pervenute alla banca da ONG militanti. Molte banche hanno delle policy o riferimenti del codice etico che si prestano per “sostenere” la richiesta informativa. Cosa è possibile indagare e modificare all’interno dell’istituto? I margini di manovra sembrano apparentemente ridotti, ma in realtà sono possibili analisi puntuali rispetto alla tipologia di arma esportata e in particolare è con estrema facilità che si può riscontrare il paese di destinazione finale della commessa. Sono frequenti i casi paradossali di consegne a Paesi per i quali il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha disposto il blocco di forniture perché la cui situazione politica interna non offre adeguate garanzie sul piano della stabilità e della tutela dei diritti umani. Elaborazioni e riflessioni dal bilancio sociale 2015 del gruppo Unipol a cura dell’ufficio RSI Fisac CGIL
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Elaborazioni e riflessioni dal bilancio sociale 2015 del gruppo Unipol a cura dell’ufficio RSI Fisac CGIL
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