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DIRIGERE L’INNOVAZIONE LA LEADERSCHIP

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Presentazione sul tema: "DIRIGERE L’INNOVAZIONE LA LEADERSCHIP"— Transcript della presentazione:

1 DIRIGERE L’INNOVAZIONE LA LEADERSCHIP
Raffaele Sibilio

2 Differenziazione fra manager e leader
pianifica, dirige e controlla garantisce prevedibilità e ordine per far fronte alle normali esigenze di prodotti e servizi organizza e struttura le proprie risorse per poter attuare i piani previsti LEADER promuove il cambiamento per far fronte alle rapida evoluzione dei mercati, delle tecnologie e dei bisogni dei clienti/utenti crea la visione di nuovi obiettivi e sviluppa negli altri la motivazione e a procedere verso questi obiettivi ispira impegno, lealtà, coinvolgimento, mobilita le energie intellettuali per la realizzazione di una missione alla quale conquista l’adesione degli individui e dei gruppi

3 Stili di leadership espressi nel linguaggio corrente
Autorevole: si basa sulle caratteristiche individuali di competenza professionale, ciò contribuisce a renderla accettabile e legittima per i collaboratori Autoritaria: si fonda sulla minaccia di sanzioni punitive, è caratterizzata da scarsa adesione volontaria dei collaboratori Partecipativa: pone attenzione al coinvolgimento sul lavoro e alle esigenze Paternalista: si basa su una adesione affettiva e emotiva ai valori del sistema inteso come “grande famiglia” Burocratica: consiste nel rispetto meccanicistico di regole formali, che hanno scarso rapporto con le necessità reali sia dell’organizzazione che degli individui Lassista: si estrinseca nella rinuncia di fatto ad esercitare quell’autorità di cui i collaboratori sentono necessità psicologica e “organizzativa”, confondendo nella sostanza ruoli di capo e collaboratore

4 La leadership trasformazionale: caratteristiche distintive
Considerazione individualizzata: attenzione a tutti i collaboratori, dando risposta agli specifici bisogni e fornendo sostegno emotivo e fiducia Stimolazione intellettuale: favorisce creatività e approccio critico Leadership ispirazionale: crea ottimismo ed entusiasmo, trasmette fiducia Influenza idealizzata: si pone come modello di riferimento per i collaboratori, si guadagna rispetto e fiducia, crea nei collaboratori la capacità di essere leader di se stessi e di porsi in maniera analoga verso il “basso”

5 Leadership e influenza
Con il termine leadership indichiamo un tentativo di esercitare influenza. Questo tentativo di influenza produce, una risposta positiva o negativa che si manifesta nell’ottenimento o meno del comportamento desiderato Si parla di leadership efficace quando si manifesta anche un cambiamento di atteggiamento

6 Potere e influenza Potere della posizione: consiste nella misura in cui il leader può determinare ricompense, punizioni e sanzioni Potere personale: può essere definito come la misura in cui il leader sa conquistarsi la fiducia e il rispetto delle persone che sta cercando di influenzare. Non è insito nel leader ma gli proviene dagli altri

7 Stili di leadership orientati al compito o alla relazione
Stile 1: caratterizzato da livelli elevati di comportamento basato sul compito e da livelli modesti di comportamento basato sulle relazioni (+ direttive - sostegno) Stile 2: caratterizzato da livelli elevati di comportamento basato sul compito e da livelli elevati di comportamento basato sulle relazioni (+ direttive + sostegno) Stile 3: caratterizzato da livelli modesti di comportamento basato sul compito e da livelli elevati di comportamento basato sulle relazioni (- direttive + sostegno) Stile 4: caratterizzato da livelli modesti di comportamento basato sul compito e da livelli modesti di comportamento basato sulle relazioni (- direttive - sostegno)

8 Rapporto leader - collaboratore: la maturità del collaboratore
Le due principali componenti della maturità sono la capacità: competenze e esperienza che l’individuo possiede in relazione ad uno specifico compito la disponibilità: misura in cui un individuo si dimostra sicuro, impegnato e motivato nello svolgimento di un compito specifico

9 Il livelli di maturità del collaboratore
Livello di maturità 1 (M1): non capace e non disponibile o insicuro Livello di maturità 2 (M2): non capace ma disponibile o sicuro Livello di maturità 3 (M3): capace ma non disponibile o insicuro Livello di maturità 4 (M4): capace e disponibile o sicuro

10 Il modello della leadership situazionale: maturità del collaboratore e stili di leader
Livello di maturità 1 - Stile 1 “prescrivere”: il leader indica ai collaboratori cosa fare, dove farlo e come farlo. Adatto ai casi in cui un individuo, o un gruppo di individui, dimostra scarsa capacità e scarsa disponibilità e quindi necessità di direttive Livello di maturità 2 - Stile 2 “vendere”: il leader offre oltre alle direttive l’opportunità di un dialogo e di chiarimenti. Adatto nei casi in cui un individuo, o gruppo di individui, è ancora privo di capacità ma si impegna Livello di maturità 3 - Stile 3 “coinvolgere”: adatto nei casi in cui un individuo o un gruppo di individui è in fase di sviluppo o regressione e si trova in una situazione di insicurezza. Il leader non fornisce molte direttive ma offre dialogo e sostegno Livello di maturità 4 - Stile 4 “delegare”: adatto nei casi in cui l'individuo ha avuto sufficienti opportunità di fare pratica e si sente a suo agio anche quando non riceve direttive dal leader. Non è necessario fornire direttive. Analogamente non sono necessari comportamento di sostegno poiché essi sono già sicuri, impegnati e motivati


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