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Lo stato sociale keynesiano

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Presentazione sul tema: "Lo stato sociale keynesiano"— Transcript della presentazione:

1 Lo stato sociale keynesiano

2 Keynesismo della crescita
usare la politica della domanda non solo per evitare le recessioni, ma per favorire lo sviluppo nel tempo delle risorse produttive

3 Diverse tipologie Keynesismo debole (più vicino all’ispirazione keynesiana): sostenere la crescita solo nelle fasi recessive - Stati Uniti; Keynesismo forte: impegno più vincolante sul terreno della difesa della piena occupazione e della crescita economica - Svezia.

4 Al di là delle differenze, lo stato sociale si caratterizza per la forte crescita delle politiche di welfare

5 Circolo virtuoso della crescita
spesa sociale aumento dei consumi sviluppo economico bassa inflazione

6 3 modelli di welfare: Richard Titmuss, 1974
istituzionale redistributivo intera popolazione Svezia, Norvegia, Danimarca residuale popolazione in stato di indigenza Stati Uniti remunerativo lavoratori Italia, Germania, Austria, Belgio, Spagna, Portogallo

7 Anni ‘70: effetti perversi dello stato keynesiano
inflazione disoccupazione stagflazione + =

8 Le cause dell’inflazione

9 1. ripresa del conflitto operaio
le cause: tensioni derivanti dalla riorganizzazione del lavoro negli anni ‘60; presenza di sindacati forti grazie alla situazione di piena occupazione; gli effetti: crescita dei salari aumento della inflazione

10 2. governo delle politiche della domanda
il controllo della spesa pubblica diventa uno strumento di riproduzione del consenso

11 3. diminuzione dei tassi di crescita della produzione
saturazione dei mercati: crisi della produzione di massa; Piore e Sabel: The second industrial divide; svalutazione del dollaro ; crisi petrolifera ; concorrenza dei paesi asiatici.

12 LA COMBINAZIONE TRA QUESTI DIVERSI FATTORI PRODUCE ARRESTO DELLO SVILUPPO E CRESCENTI PROBLEMI MACROECONOMICI IL KEYNESISMO DA CIRCOLO VIRTUOSO SI TRADUCE IN PROBLEMA E CIRCOLO VIZIOSO

13 DOPO GLI ANNI SETTANTA VIENE ABBANDONATO COME VISIONE ECONOMICA DOMINANTE ED ESCLUSIVA DELLE SCELTE PUBBLICHE L’ULTIMO TENTATIVO ORGANICO E’ QUELLO DEL PRIMO MITTERRAND ( ) QUESTO NON ESCLUDE CHE VI SIANO INIEZIONI KEYNESIANE TEMPORANEE DI STIMOLO ALLA DOMANDA

14 IN ITALIA ESISTE UNA SFASATURA TEMPORALE
IL KEYNESISMO VENE SCOPERTO IN RITARDO NON E’ CONOSCIUTO NELLA SINISTRA CLASSICA L’INTERVENTISMO CLASSICO E’ SOSTENUTO DALLA SINISTRA DEMOCRISTIANA E POGGIA SULLE PARTECIPAZIONI STATALI

15 LA CLASSE OPERAIA SOLO ALLA FINE DEGLI ANNI SESSANTALE LOTTE DIFFUSE (L’AUTUNNO CALDO ) PRODUCONO L’ACCESSO A REDDITI E CITTADINANZA SOCIALE SOGGETTO SOCIALE PORTANTE DI QUESTE LOTTE DIVENTANO GLI OPERAI GENERICI (OPERAI MASSA)

16 NEGLI ANNI SETTANTA CRESCE LA SPINTA A INTRODURRE MODALITA’ DI LAVORO IN TEAM PER SUPERARE GLI ASPETTI PIU’ NEGATIVI DEL TAYLOR-FORDISMO IN UNA FASE DI RAPPORTI DI FORZA FAVOREVOLI NEL 1975 VIENE INTRODOTTA LA SCALA MOBILE: UN MECCANISMO DI SALVAGUARDIA AUTOMATICA DEI SALARI

17 LE PERFORMANCE ITALIANE
IN QUEL PERIODO TENDONO A PEGGIORARE RALLENTA LA CRESCITA E AUMENTA LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE COMINCIA IL DECOLLO DEL DEBITO PUBBLICO L’INFLAZIONE ESPLODE

18 ANCHE IN ITALIA SI AFFERMANO SPINTE A COTENRE IL POTERE DEI SINDACATI E A PRODURRE UNA INVERSIONE DI TENDENZA GLI OBIETTIVI SONO DUE: AVERE DEI MARGINI PER RIDURRE L’OCCUPAZIONE INDUSTRIALE RIDURRE O ELIMINARE LA SCALA MOBILE

19 I MOMENTI DI ROTTURA LA VERTENZA FIAT DEL 1980 E’ GIUDICATA UN TURNING POINT NON SOLO PERCHE’ RILEGITTIMA LA RIDUZIONE DI OCCUPAZIONE OPERAIA MA ANCHE PERCHE’ RACCOGLIE IL CONSENSO DEI CRITICI DEL CICLO PRECEDENTE (LA MARCIA DEI 40 MILA)

20 I MOMENTI DI ROTTURA LA MESSA IN DISCUSSIONE DELLA SCALA MOBILE: CHE VIENE DISDETTATA DALLA CONFINDUSTRIA (1982) IL PRIMO ACCORDO ITALIANO DI CONCERTAZIONE (1983) LA RIDIMENSIONA VIENE FINALMENTE ELIMINATA NEL 1992


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