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3. LA STORIA contemporaneA
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1. Di che si occupa la storia contemporanea?
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La risposta del senso comune
la parte della storia più vicina a noi: medievale moderna contemporanea semplice partizione convenzionale a fini pratici: non si può studiare tutto insieme
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La risposta del senso comune
Anche qui il senso comune nasconde dei problemi: c’è perfetta continuità e nulla cambia tra un periodo e l’altro o si tratta di fasi di epoche diverse e caratterizzate? nel secondo caso (il che sembra evidente per medioevo ed età moderna) dove va collocata la frattura per l’epoca contemporanea e dunque dove va fatta iniziare?
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La risposta degli storici
Moderno e contemporaneo Moderno da hodiernus la storia di oggi, quella che ci circonda contrapposta all’”età di mezzo” (e dunque un ritorno di grandezza dopo l’antichità) Dunque, moderno = progresso termine valutativo, connotato in termini positivi “modernità”, “modernizzazione”
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La risposta degli storici
Nonostante l’origine del termine, nessuno discute l’esistenza di una età moderna la cui origine, in genere, si fa risalire al 1492 (qualcuno 1453) fine egemonia papato e impero conquista delle Americhe nascita stato assoluto “moderno” divisione cristianità insomma, antico regime
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La risposta degli storici
E “contemporaneo”? In una prima semplice accezione la storia contemporanea è una fase del moderno, la più recente con-temporaneità = “lo stesso tempo”, attualità, l’essere oggi storia contemporanea = storia del tempo presente storia della generazione vivente finché ci sono gli ultimi testimoni: oggi, forse, la Grande Guerra un confine che si sposta continuamente: ciò che è contemporaneo per me non lo è più per voi e ciò che è contemporaneo per mio padre non lo è più per me
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La risposta degli storici
E’ per questo che il mondo anglosassone parla spesso complessivamente di modern history distinguendo poi tra early modern e late modern rivoluzioni politiche nel ‘600 Analogamente, il mondo tedesco parla di Neuzeit frühe Neuzeit ( ) Neuzeit (fino 1918) neuste Zeit
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La risposta degli storici
E’ possibile anche un’idea diversa che esista una ”epoca contemporanea”, anzi una vera e propria civiltà diversa da tutte quelle che l’hanno preceduta confine fisso che dipende da una periodizzazione viviamo in un mondo profondamente diverso dal passato: perché, come, quando le cose sono cambiate? quando è nato il nostro mondo? quali sono gli influssi formativi e le differenza qualitative che contrassegnano la nostra epoca?
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La risposta degli storici
Infatti, nella tradizione francese, nella nostra, in quella spagnola si parla di “storia contemporanea” in Italia, prima cattedra universitaria nel 1961 Anche nel mondo anglosassone il termine si sta lentamente diffondendo la più autorevole rivista del mondo, pubblicata a Londra e New York, si intitola “Journal of Contemporary History” Esiste dunque una “civiltà contemporanea”
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2. Dove comincia la storia contemporanea?
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L’origine del mondo contemporaneo
Si tratta ora di stabilire da dove questa civiltà (e dunque la storia contemporanea) abbia inizio insomma, di stabilire una “periodizzazione”
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L’origine del mondo contemporaneo
Cosa significa “periodizzazione”? una delle prime operazioni dello storico collocare gli avvenimenti nel tempo in una sequenza di prima e dopo identificare un’origine e una fine naturalmente, non una magia, un momento fatale: ci si addormenta “moderni” e ci si sveglia “contemporanei”? nella “contemporaneità” possono rimanere molte cose “moderne” o “antiche” una tribù amazzonica che viva oggi
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L’origine del mondo contemporaneo
Con quali strumenti concettuali gli storici “periodizzano”? Le scansioni della storia (gli strumenti della “periodizzazione”) sono in genere quattro (valore interpretativo ma spesso anche convenzionale): decennio illusione razionalizzatrice della scansione decimale (“The Roaring Twenties”) generazione più concreta (25 anni) ma una generazione parte ogni anno La generazione del ’98 in Spagna, la generazione del ’99 in Italia, la generazione del ’68 secolo solo dalla fine del Settecento secolo della ragione, dei lumi, del progresso ecc. civiltà
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L’origine del mondo contemporaneo
Quali ipotesi interpretative abbiamo sull’esistenza di una “civiltà contemporanea” e le sue origini? (Landes; Wallerstein) (Godechot; Rémond) 1815 (Kennedy) 1848 (Pombeni) 1870 (Fieldhouse) 1890 (Barraclough; Bracher) 1914 (Mayer; Hobsbawm) 1945 (Arendt) 1989 (Fukuyama)
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L’origine del mondo contemporaneo
Come scegliere? Applichiamo quanto abbiamo imparato dalla rivoluzione delle Annales: strutture storia del presente
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L’origine del mondo contemporaneo
Facciamo un esercizio di storia alla rovescia, partiamo dal presente e chiediamoci: Quali sono le strutture fondamentali del mondo di oggi? Dopo averlo stabilito, cercheremo di capire quando esse hanno avuto origine
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