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I MOLLUSCHI PARAZZINI 1 A.

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Presentazione sul tema: "I MOLLUSCHI PARAZZINI 1 A."— Transcript della presentazione:

1 I MOLLUSCHI PARAZZINI 1 A

2 INDICE: Molluschi Anatomia Origine Alimentazione

3 I MOLLUSCHI:  Molluschi sono animali primariamente marini, ma alcune specie hanno colonizzato le acque dolci come, ad esempio, i Bivalvi ed i Gasteropodi, ed alcune specie di questi ultimi si sono riadattati anche all'ambiente terrestre. Sono divisi in 8 classi, adatti a qualsiasi tipo di ambiente, fuorché alta montagna.I gruppi principali sono i : - Bivalvi: hanno la conchiglia con 2 valve. - Gasteropodi: i piedi sono più sviluppati e sono attaccati alla sacca dei visceri.  - cefalopodi : piedi/tentacoli attaccati  alla sacca dei visceri. indice

4 Anatomia È difficile descrivere unitariamente i molluschi date le numerose modificazioni che sono intervenute nel corso del tempo all'interno del phylum a cambiare la morfologia generale. Originariamente i precursori del phylum non dovevano essere tanto diversi dai Monoplacofori, dai quali si sono irradiate le altre classi. In generale i molluschi sono animali triblastici (con tre foglietti embrionali con capo, piede e conchiglia variamente sviluppati. La conchiglia, fondamentale elemento del phylum, in alcuni casi si è persa, come in molti Cefalopodi, in una fascia ridotta di Gasteropoli e nell'intera classe degli Aplacofori. indice

5 Origine Grazie alla loro conchiglia calcarea che li protegge in vita, la maggioranza dei molluschi ha lasciato testimonianze fossili piuttosto evidenti e numerose; ciononostante, non si conosce il vero aspetto dei primi molluschi, poiché i progenitori del phylum non si fossilizzarono essendo privi di conchiglia. Embriologicamente, i molluschi sono affini agli anellidi, come questi sono schizoceli protostomi e si sviluppano tipicamente per segmentazione spirale dell'uovo fecondato inoltre, molte gastrule dei molluschi si sviluppano in trocofore simili a quelle degli Anellidi, il che lascerebbe presupporre una certa affinità. Spesso la trocofora è seguita da un'ulteriore fase larvale planctonica filtrante chiamata veliger, dotata di un piede, un mantello, una conchiglia abbozzata ed un organo natatorio bilobato detto velo. I "fossili viventi" appartenenti alla classe dei Monoplacofori, i quali presentano tracce di metameria, hanno indotto gli studiosi ad ipotizzare una notevole vicinanza filogenetica fra Anellidi e Molluschi, anche se le ripetizioni dei monoplacofori non sono omologhe alla segmentazione degli Anellidi indice

6 Bivalvi Presentano un guscio con due apparati detti valve laterali, generalmente simmetriche, unite da una cerniera mobile interna a la valva stessa e dai legamenti. Le valve si chiudono per azione di uno o due muscoli adduttori. Questi ultimi sono formati da fasci muscolari lisci e striati in grado di muovere le valve velocemente e permette a queste di rimanere serrate per lungo tempo senza grande dispendio energetico. Insieme alla cerniera è presente un legamento che, contrariamente agli adduttori che tendono a chiudere le valve, tende ad aprirle. La mobilità degli adulti è molto limitata e presentano adattamenti alla vita sedentaria bentonica: infatti hanno un piede non adatto alla locomozione, ma, nelle specie che vivono semisepolte nel sedimento, viene usato per scavare. La morfologia del piede, la muscolatura e la pressione dell'emolinfa coadiuvano l'inserimento dell'animale nella sabbia.

7 Bivalvi Alcuni bivalvi sono in grado di muoversi: i pettini (Pecten jacobaeus), per esempio, i quali, aprendo e chiudendo le due valve della conchiglia, producono flussi d'acqua che li fanno muovere a balzi. Sono animali filtratori, il cui capo non è differenziato ed il sistema nervoso notevolmente semplificato. La cavità del mantello corrisponde allo spazio tra le due parti dell'animale aderenti alle valve. Essa è attraversata da un flusso d'acqua che permette la respirazione e la nutrizione. Le particelle alimentari sono, infatti, trattenute dalle branchie lamelliformi. I muscoli che serrano le valve (derivanti dal piede) hanno la capacità di "cristallizzarsi" in modo da tenerle bloccate senza consumare energia. La maggior parte dei bivalvi è a sessi separati.

8 Gasteropodi La modificazione più appariscente rispetto ai molluschi ancestrali consiste in una rotazione del sacco dei visceri e della cavità palleale attorno ad un asse verticale ed un suo avvolgimento a spirale (l'asse si chiama Columella), che coinvolge anche la conchiglia. I Gasteropodi hanno quindi perduto la simmetria bilaterale. Questo fenomeno, classificato come incidente evolutivo, cioè come un'anomalia nello sviluppo di larve che è stata selezionata positivamente dalla selezione naturale, ha comportato numerosi vantaggi tra i quali l'apertura anteriore (non più posteriore) della cavità palleale e conseguente ottimizzazione della ossigenazione di questa visto che l'acqua non doveva essere condotta attivamente da cellule ciliate, ma veniva introdotta durante la semplice locomozione dell'animale. Inoltre, insieme alla chiastoneuria, torsione a 180° del sistema nervoso con la produzione di una forma ad x, la torsione ha permesso l'occupazione di uno stadio volumetrico minore e di compattare le dimensioni.

9 Gasteropodi Grazie a questo i Gasteropodi possono ritirarsi nella conchiglia, divenendo maggiormente difesi dalla predazione. Il compattamento delle dimensioni permette la stabilizzazione del baricentro mentre l'animale si muove all'interno della colonna d'acqua. La conchiglia può essere opercolata grazie a membrane coriacee che vengono prodotte per proteggere il piede. Il piede e il capo sono evidenti e sul capo sono presenti antenne con funzioni tattili e/o visive. I gasteropodi marini, quasi tutti bentonii, possono avere una massa anche di alcuni chilogrammi. Quelli terrestri hanno evoluto un polmone nella cavità del mantello che si chiama perciò sacco polmonare; sono in ogni caso relegati ad ambienti umidi. Sia specie acquatiche, sia terrestri hanno perso la conchiglia e in questo caso possono essere rivestite da un ispessimento membranoso chiamato Clipeo.

10 Cefalopodi I cefalopodi (Cephalopoda, dal greco kephale, testa e pous, podos, piede) sono molluschi esclusivamente marini, tra i più evoluti, con conchiglia ridotta internamente o del tutto assente, prettamente nectonici (come le seppie e i calamari) o bentonici(come il polpo e il moscardino). Si svilupparono in una grande moltitudine di forme durante il Mesozoico, colonizzando praticamente tutti gli ambienti marini con i gruppi dei nautiloidi, ammonoidea e belemnoidi, gli ultimi due totalmente estinti. Ipotesi recenti considerano i cefalopodi derivati direttamente da monoplacofori con conchiglia a spiralizzazione più accentuata; si suppone che la regione apicale del sacco dei visceri di questi molluschi si ritirasse di tanto in tanto e il mantello che li ricopriva formasse una serie successiva di setti calcarei interni, delimitando cavità ripiene di gas. Ciò produsse una sempre maggiore leggerezza, caratteristica questa che permise loro di acquisire un galleggiamento neutro per potersi spostare nel liquido con minor sforzo..

11 Cefalopodi Le dimensioni sono molto variabili, da pochi millimetri a vari metri nel caso del calamaro gigante, che è il secondo mollusco più grande, oltre ad essere anche il secondo animale più grande tra tutti gli invertebrati attuali. Nelle dimensioni è superato solamente dal calamaro colossale, Mesonychoteuthis hamiltoni, che può avere un mantello lungo quasi il doppio del suo. Alcuni cefalopodi estinti, come il vampiromorfo cretaceo Tusoteuthis ed il nautiloide ordoviciano Cameroceras potevano raggiungere dimensioni perfino più grandi

12 Alimentazione I molluschi sono tanti, e diversi tra di loro. Si nutrono in modo differente a seconda della specie. Molti si nutrono di alghe "grattando" il substrato con una sorta di "lingua" a grattugia con dentelli appuntiti che funziona come una raspa (RADULA) e serve per asportare il cibo; il muco secreto da ghiandole salivari ingloba poi il cibo precedentemente frantumato. Altri molluschi sono predatori, altri ancora filtratori. I nudibranchi si nutrono di idrozoi, briozoi, altri molluschi, spugne, e spesso ogni specie ha un'alimentazione specializzata che si riduce a pochi elementi che permettono di trovare e riconoscere gli individui. Alcuni nudibranchi, ad esempio di nutrono di particolari idrozoi


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