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PubblicatoPaolo Ferretti Modificato 6 anni fa
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Principi di una scienza nuova intorno alla comune natura delle nazioni
1725 1730 1744
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La scienza nuova E’ una “teologia civile ragionata della provvidenza divina” in contrapposizione alla teologia fisica della tradizione E’ una “storia delle umane idee sulla quale sembra dover procedere la metafisica della mente umana” E’ una “Storia ideale eterna, sopra la quale corrono in tempo le storie di tutte le nazioni nei loro sorgimenti, progressi, stati, decadenze e fini” E’ una “filosofia dell’ autorità” parte del verum che nella tradizione desume le prove di fatto (o filologiche)
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Vico / Kant Identificazione della verità
Oggetto ruota intorno al soggetto Identificazione della verità Con ciò che viene prodotto Spontaneità e creatività Caratterizzano la ragione
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Varie interpretazioni del rapporto Vico / Kant
Primo livello di analisi è da un punto di vista storico (Jacobi, Gentile, Colecchi) Secondo livello di analisi è da un punto di vista metodologico (Stephan Otto) Terzo livello di analisi si regge sulla specificità delle nozioni che Kant e Vico elaborano per caratterizzare la filosofia in generale (Pietro Piovani) Quarto livello di analisi è rappresentato da un’esigenza di giustificazione che non solo conferisce una struttura sistematica alle idee di natura e storia ma che delinea la specificità del sapere vichiano e kantiano
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Varie interpretazioni del rapporto Vico / Kant (Jacobi)
La filosofia kantiana aveva il merito di aver dimostrato che “noi concepiamo un oggetto soltanto quando siamo in grado di trasformarlo in un contenuto di pensiero, di produrlo nell’intelletto” e che questa trasformazione non può riguardare gli oggetti propri della metafisica: Dio, la libertà e l’immortalità. Ma queste prima di Kant erano le parole con cui Vico nel De antiquissima sosteneva le presenza nella mente umana delle verità che si possono ordinare e comporre, al punto che la dimostrazione delle scienze coincide con la stessa operazione della mente
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Varie interpretazioni del rapporto Vico / Kant (Ottavio Colecchi e G
Varie interpretazioni del rapporto Vico / Kant (Ottavio Colecchi e G. Gentile) Gentile non esitava ad affermare che il De antiquissima andava considerato un’esplicita anticipazione di Kant. Ancor prima Colecchi rinveniva nella concezione vichiana del diritto naturale la connessione con la filosofia trascendentale: si tratta di un legame tra l’universalità della norma morale e concretezza del diritto positivo.
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Varie interpretazioni del rapporto Vico / Kant (Stephan Otto)
Per pervenire alla comprensione del sapere vichiano era necessaria un’emeneutica sistematica, un metodo di ricostruzione in senso specifico derivato dalla filosofia trascendentale kantiana
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Le Idee sostituiscono i cicli chiusi con il progresso infinito
Scienza nuova del 1744 Idee per una storia universale dal punto di vista cosmopolitico (1784) Le riflessioni storico-filosofiche di Kant superano la metafisica vichiana della SN nella prospettiva di una cobcezione aperta della società. Le Idee sostituiscono i cicli chiusi con il progresso infinito I soggetti attivi superindividuali della soria sono per Vico le nazioni e per Kant gli Stati
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Scienza nuova del 1744 Idee per una storia universale dal punto di vista cosmopolitico (1784)
Entrambi sostengono l’eterogenesi dei fini. L’accordo tra i due autori è anche sulla determinazione contenutistica del processo storico; per entrambi si tratta di una evoluzione giuridica Come Vico anche Kant è scettico nei confronti di radicali possibilità di intervento nel corso complessivo della storia Entrambi concepiscono la storia come un processo che esclude la sua fine
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Dove Kant oltrepassa Vico
In base al principio della convertibilità del vero e del fatto, la SN avanza la pretesa di poter guadagnare il “mondo delle nazioni” attraverso il “punto di vista della Provvidenza”. In questo modo l’uomo, in quanto essere che agisce nella storia, perde la sua spontaneità. La libertà delle sue azioni rischia di essere sussunta nella “necessità” della “storia ideale eterna”
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Dove Kant oltrepassa Vico
In maniera molto più radicale di Vico, Kant concepisce il problema filosofico della storia come una questione che riguarda non lo “spettatore”, ma “l’attore”. Il problema diventa quindi quello della mediazione tra autonomia morale e condizione storica. Kant supera la presunta questione vichiana dell’ordine metafisico del mondo umano con la sua interpretazione teleologica del processo storico. Dimostra che la teleologia della natura non è necessariamente in contrasto con le esigenze della ragione morale.
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Dove Kant oltrepassa Vico
A differenza di Vico che trasforma il fine che presiede alla storia nell’affermazione di una legge della storia, Kant mantiene la propria razionalizzazione teleologica dell’intera storia nell’indeterminatezza di un’ “idea”. Il senso particolare di questa idea è di natura pratica; essa rinviene la propria realtà unicamente nell’agire morale degli individui che include necessariamente la speranza di un miglioramento del mondo. Ma questa operazione presuppone un impegno del soggetto della storia (la specie, le nazioni) a incrementare i segni di tale miglioramento. La giustificazione della storia rimane quindi interamente legata al presupposto del soggetto morale
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Dove Kant oltrepassa Vico
Mentre la metafisica della storia in Vico trasforma interamente la storia risolve la natura in storia, la teleologia storica di Kant difende la dimensione pratica del concetto di storia. Il progresso verso il meglio Kant lo definisce materialmente come progresso giuridico; a differenza del Vico però egli non interpreta il progresso giuridico come giustificazione storica del diritto naturale. Per Kant però il diritto ha anche un’altra realtà che consiste nel riconoscimento dei principi giuridici: il fine del diritto é che si realizzi
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Dove Kant oltrepassa Vico
Kant formula il fine della storia come compito costruito su misura dell’uomo. La teleologia storica di Kant rappresenta il tentativo di legare e mediare tra loro, mediante la fissazione di un fine superiore, i modi di agire dei soggetti storici, senza violarli nella loro autonomia. L’idea kantiana della storia rappresenta quindi un tipo di filosofia che vorrebbe conciliare il mondo senza rinunciare, nel contempo, alla speranza di un miglioramento, speranza che è incremento di impegno.
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Dove Kant oltrepassa Vico
Punto di riferimento di ogni tentativo di giustificazione della storia deve essere la ragione pratica, non quella teoretica. Il limite della teoria vichiana alla luce di Kant sta nel fatto che ad essa rimane negato un concetto di individualità capace di articolare l’autonomia e la responsabilità del singolo di fronte alla pressione delle potenze storiche. Vico concepisce l’individualità storica solo in maniera negativa come deviazione dell’esasperato egoismo del senso comune.
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Dove Kant oltrepassa Vico
La teleologia storica di Kant sceglie il soggetto morale autonomo; per tale soggetto la storia può essere giustificata soltanto dalla certezza che sono conservate le possibilità del singolo di fissare dei fini etici. Questa certezza è offerta dal progresso giuridico della storia in quanto “idea”.
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