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Corso teorico PPL-A LE NUVOLE
Roberto Talpo Cell – Immagini ricavate dal WWW e Jeppesen ATPL Testi tratti da Rizzardo Trebbi “Teoria del Volo” JAR-FCL
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“… e quando avrete assaporato il volo, sempre camminerete con gli occhi volti al cielo, perché lì sarete stati e lì bramerete di tornare.” Leonardo da Vinci
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Nuvolosità La nuvolosità, o copertura del cielo, si indica con il rapporto tra parte del cielo coperta e la superficie totale in vista. La nuvolosità può essere totale (valutazione complessiva della presenza di copertura) o parziale (per genere di nubi). Si valuta a vista mediante una frazione in ottavi, da 0 a 8/ottavi. La base delle nubi al di sotto dei ft si definisce ceiling. L’assenza di nuvole si indica con il termine sky clear. Una copertura di 1-2 ottavi si indica con few (poco). Una copertura di 3-4 ottavi si indica con scattered (sparso). Una copertura di 5-7 ottavi si indica con broken (rotto). Il cielo coperto si indica con overcast (coperto). Se la nebbia copre la stazione viene riportato cielo invisibile. Ai fini del volo sono rilevanti le informazioni base e top delle nubi.
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Classificazione delle nubi
A seconda del processo fisico di sollevamento e a seconda della quota di formazione, le nubi assumono forme diverse che, all’osservazione dal suolo ne determinano internazionalmente il nome. A seconda la conformazione le nubi si distinguono in stratiformi o stratificate (andamento prevalentemente orizzontale) e cumuliformi (andamento prevalentemente verticale). Rispetto alla quota le nubi si dividono in quattro famiglie e dieci generi.
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Classificazione delle nubi
Famiglie Generi Nubi alte oltre m Cirri Cirrostrati Cirrocumuli Ci Cs Cc Nubi medie da a m Altostrati Altocumuli As Ac Nubi basse fino a m Nembostrati Stratocumuli Strati Ns Sc St Nubi a sviluppo verticale Cumuli Cumulonembi Cu Cb
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Classificazione delle nubi
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Nubi alte Sono le nubi che si formano nella cosiddetta regione superiore che, convenzionalmente, si estende da: 5 a 8 km sulle calotte polari 5 a 13 km sulle zone temperate 6 a 18 km sulle zone tropicali
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Nubi alte – Cirri (Ci) Sono le nubi più alte, simili a sfilacciature di cotone, spesso terminano ad uncino. Cristalli di ghiaccio. Da soli indicano bel tempo, in bande accompagnate da cirrostrati e altostrati preannunciano l’avvicinarsi di una perturbazione
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Nubi alte – Cirrostrati (Cs)
Si presentano come un velo sottile e trasparente che spesso copre tutto il cielo dando una apparenza lattiginosa. Crist.ghiaccio Producono spesso un alone attorno al sole o alla luna e precedono quasi sempre l’arrivo di una perturbazione. Alla base si rileva un po’ di turbolenza.
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Nubi alte – Cirrocumuli (Cc)
“Cielo a pecorelle”, banchi di piccoli fiocchi bianchi senza ombre. Derivano dai cirrostrati ed annunciano cattivo tempo. Provocano una turbolenza leggera o moderata. Crist. ghiaccio
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Nubi medie Sono le nubi che si formano nella cosiddetta regione media che convenzionalmente si estende da: 2 a 4 km sulle calotte polari 2 a 7 km sulle zone temperate 2 a 8 km sulle zone tropicali
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Nubi medie – Altocumuli (Ac)
Si presentano in banchi con fiocchi di dimensioni molto più grandi dei cirrocumuli, o in banchi distesi di colore grigio. Seguono i cirrocumuli durante l’avanzamento di una perturbazione frontale. Il loro spessore non supera in genere i – ft. Al di sopra appaiono come una distesa biancastra con superficie ondulata e venata dalla quale si elevano isolate protuberanze cumuliformi. Crist. Ghiaccio e goccioline
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Nubi medie – Altostrati (As)
Distese uniformi di nubi grigiastre o bluastre con struttura spesso fibrosa che di solito non consente il passaggio della luce solare sufficiente a formare ombre. Quando sono connesse ad una perturbazione la loro quantità aumenta progressivamente fino alle precipitazioni. Sono spesse dai e ft. e presentano una turbolenza leggera. Crist. Ghiaccio e goccioline. Al di sopra appaiono come un mare di nubi poco ondulato.
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Nubi basse Sono le nubi che si formano nella cosiddetta regione inferiore che, convenzionalmente, si estende dai m al suolo.
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Nubi basse – Nembostrati (Ns)
Formano distese uniformi dense e scure. I contorni della base spesso non sono definiti a causa delle copiose precipitazioni. (nembo = pioggia). Maggiormente goccioline e crist. ghiaccio. Si estendono da sotto i m agli metri. Possono presentare forte turbolenza a causa dei forti moti convettivi che possono formare i cosiddetti cumuli affogati (embedded Cb). Da sopra assomigliano agli altostrati con isolate formazioni verticali, continuazione dei cumuli affogati.
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Nubi basse – Stratocumuli (Sc)
Simili all’insieme di strati e di cumuli. Assomigliano a distese di grandi massi rocciosi o lastroni con protuberanze sottostanti di colore grigio scuro, alternati a interstizi di colore chiaro. Di spessore variabile tra e ft. Da sopra appaiono come un mare di nubi con la superficie molto mossa, dalla quale possono torreggiare nubi a sviluppo verticale.
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Nubi basse – Strati (St)
Distese basse ed uniformi, nebbiose, a volte scendono fino a toccare il suolo. Goccioline. Le precipitazioni che spesso le accompagnano sono generate da nubi superiori (nembostrati – stratocumuli). Di spessore tra i e ft. Al di sopra appaiono come una superficie liscia e ondulata.
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Nubi a sviluppo verticale
Le nubi a sviluppo verticale o cumuli si estendono principalmente in altezza. Ognuna è formata da una colonna d’aria sufficientemente umida e instabile che viene inizialmente spinta verso l’alto da una causa esterna: surriscaldamento del terreno (moto convettivo) corrente d’aria che investe un pendio o dall’incontro di due masse d’aria di temperatura diversa. Il moto ascensionale in aria instabile si autoalimenta. L’aria si raffredda fino al punto di rugiada, formando la base della nube, poi cedendo calore latente, continua la sua ascensione. I cumuli, almeno all’inizio, non coprono completamente il cielo. Lo spazio libero è attraversato da correnti discendenti che chiudono il ciclo del moto convettivo.
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Cumuli di bel tempo (Cu)
Le nubi a sviluppo verticale si estendono in altezza fino a quando trovano un’inversione termica o un isotermia. In presenza di una inversione termica a bassa quota (subsidenza ciclonica) si formano delle nuvolette spesse poche centinaia di piedi dette cumuli di bel tempo perché questi non possono svilupparsi e quindi portare ad un deterioramento del tempo. Goccioline e cristalli di ghiaccio.
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Cumuli torreggianti (TCu)
Quando hanno la possibilità di svilupparsi, i cumuli possono diventare torreggianti o imponenti o congesti assumendo il tipico aspetto a cavolfiore.
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Cumulonembi (Cb) E’ la nube temporalesca, la cui sommità raggiunge spesso la tropopausa e, talvolta, quando ancora dotata di forte velocità ascensionale ed inerzia, la supera di alcune migliaia di piedi. Presenta praticamente tutti i fenomeni pericolosi per il volo: turbolenza, grandine, formazione di ghiaccio, scariche elettriche, wind shear, precipitazioni violente.
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Ciclo evolutivo Cb - formazione
Ogni temporale nasce da un cumulo, (anche se non tutti i cumuli diventano temporale). Combinandosi con altri formano una cella di circa 5 Nm di diametro. La nube si gonfia e cresce verticalmente sotto l’azione della corrente ascensionale la cui velocità può superare i 15 m/s. La formazione dura 15 – 20 m.
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Cb - maturazione Inizia a piovere.
Man mano che la nube cresce aumenta il diametro delle gocce d’acqua e/o grandine. Il loro peso le tira in basso ma le correnti ascensionali le respingono in alto, provocando uno sfregamento che le ionizza. Iniziano i lampi ed i tuoni. La pioggia e la grandine provocano una violenta corrente discendente. Sopra, attorno e sotto forte turbolenza. La corrente discendente forma spesso un fronte di raffica o prima raffica che anticipa l’arrivo della precipitazione e che può raggiungere i 12 m/s (40 km/h ca.) percepibili fino a 13 – 17 Nm (30 km ca.) All’interno della nube la corrente ascensionale raggiunge i 30 m/s (80 km/h ca.). La grandine, sparata dall’alto, può arrivare a 5 km. Lo stadio di maturazione dura da 15 a 20 m
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Cb - maturazione
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Cb - maturazione
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Cb - dissolvimento Le correnti discendenti portano la cella ad un rapido esaurimento. Cessate le precipitazioni e le correnti discendenti la nube non rappresenta più un pericolo per il volo. La sommità della nube assume la caratteristica forma ad incudine, causata dal vento che stira nel senso del moto la parte superiore, appiattita dall’incontro con l’inversione termica.
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