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Prevenzione Oncologica in Ginecologia

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Presentazione sul tema: "Prevenzione Oncologica in Ginecologia"— Transcript della presentazione:

1 Prevenzione Oncologica in Ginecologia
DASA’ ACQUARO

2 Screening oncologico controllo a scopo diagnostico per la prevenzione del tumore del collo dell’utero Permette diagnosi precoce con interventi meno aggressivi Intervento sanitario gratuito in area oncologica Intervento di prevenzione secondaria Inversione del rapporto utente-struttura

3 Lo screening del tumore del collo dell’utero ha l’obiettivo di individuare e trattare le lesioni pre-invasive. Test di I livello Pap test HPV test Test di elezione dello screening citologico: eso-endo cervicale tecnica convenzionale : striscio su vetrino fase liquida : cellule mono strato con possibilità di eseguire metodiche bio-molecolari lettura computerizzata assistita Refertazione secondo il Sistema Bethesda Test di biologia molecolare DNA Il triage HPV su P.T. anomalo Diverse tipologie per la rilevazione del DNA virale -HC2 -PCR Dodici HPV-DNA ad alto rischio: 15 dicembre 2012

4 La Refertazione citologica segue una terminologia precisa: Tipo campione: su vetrino o in fase liquida Adeguatezza del campione: soddisfacente o non soddisfacente Interpretazione citologica: Negativo per lesioni e intraepiteliale Anormalità delle cellule Epiteliali : ASC-US _____HPV ASC-H L-SIL ______HPV H-SIL K squamoso Anormalità delle cellule Ghiandolari AGC cellule suggestive di neoplasia ADK in situ ADK Scopo del Pap test è selezionare le donne che necessitano di ulteriori accertamenti in base ad una alterazione citologica Scopo del HPV test e registrare la presenza HPV ad alto rischio o la sua persistenza 15 dicembre 2012

5 Si stanno elaborando le procedure per introdurre la ricerca del DNA dell’HPV come test primario per lo screening nei precursori del tumore del collo dell’utero. Le strategie alternative devono essere basate sulle evidenze, sulle esperienze internazionali e nazionali, solo per migliorare i risultati Nel tumore del collo dell’utero Evidenza in ambito oncologico il ruolo dei DNA – HPV oncogeni Non basta Conoscere, ma è stato necessario Identificare ed Interpretare i dati per cambiare le linee in campo sanitario HPV rappresenta il test validato per sensibilità e specificità. lo Screening ha un ruolo come strumento che dà salute mira a individuare e trattare le lesione pre-invasive è uno strumento di prevenzione, di monitoraggio, di calcolo di incidenza 15 dicembre 2012

6 Protocollo attuale Screening cervico-ca.
Pap test Negativo per lesione Positivo per lesione Controllo a 3 anni colposcopia Triage HPV 15 dicembre 2012

7 Dalla comunità scientifica è previsto la preparazione di un nuovo modello di linee guida per lo screening del cervico carcinoma con l’introduzione dell’HPV come Test primario. Considerando le evidenze scientifiche prodotte, gli studi clinici controllati, le casistiche e l’elaborazione sotto il controllo dei comitati degli esperti La scelta sempre considerando gli studi, la realtà locale, il rapporto costo beneficio, per la scelta di un nuovo test diagnostico di I livello raccomandato e sostenuto da prove scientifiche di qualità, mantenendo una compatibilità all’interno dei programmi regionali. Si propone l’utilizzo dell’HPV in sostituzione al Pap test che diverrebbe il test di triage nelle donne con HPV positivo. 15 dicembre 2012

8 HPV Pap test Donne età a 35 anni negativo anormalità Controllo a
Positivo L-SIL ASC-H H-SIL controllo a 3 anni colposcopia colposcopia 15 dicembre 2012 8

9 Donne età a 35 anni HPV positivo negativo Pap test Controllo a 5 anni
1 anno HPV colposcopia 15 dicembre 2012 9

10 ASPETTI ORGANIZZATIVI
L’impatto organizzativo determina nuove problematiche nell’applicazione di questo protocollo nella gestione del I livello INVITO – ADESIONE PRELIEVO – doppio per HPV e Pap test per non effettuare un eventuale richiamo . Previsioni di HPV positivo del 6% circa che necessiteranno la lettura citologica . Un problema organizzativo che necessiterà di una maggiore attenzione nella differenziazione dei prelievi citologici, in quanto, alcuni preparati dovranno essere colorati e letti ( donne con età inferiore ai 35 anni), altri solo in presenza di un test HPV positivo (triage citologico). Alle donne che devono ripetere l’HPV ad un anno dovrà essere eseguito solo un prelievo , mentre per le donne al 1° invito verranno eseguiti due prelievi . 15 dicembre 2012

11 LABORATORIO di riferimento: sarebbe auspicabile avviare un’aggregazione dei centri di lettura in quanto il Pap test cambia caratteristica essendo soprattutto un test di triage con un riscontro di un aumento di anormalità citologica calcolato al 10%, con una nuova riconversione di lettura. Citologia a seguito di HPV positiva pari al 25% LABORATORIO per l’esecuzione HPV test in HC2 o PCR che garantisca un elevata qualità, sufficiente esperienza del personale con l’esecuzione di sistematici controlli di qualità, sono auspicabili una quantità di esami di circa test/anno per garantire un contenimento dei costi e dei tempi di risposta . Altro problema la possibile introduzione di Bio-Marker per es. il test Immuno- istochimico di P16 –INK 4 A 15 dicembre 2012

12 Si rendono necessari: corsi di Formazione per i lettori nei programmi di Screening organizzati. Adottare questo protocollo è più complesso, implica la sua conoscenza nelle varie fasi, nei test effettuati , la loro registrazione su supporto informatico ne segue la modifica dei software gestionali. Necessari corsi di formazione del personale sanitario: ostetriche, ginecologi, medici di medicina generale . Corsi di comunicazione all’utenza del percorso di Screening in modo corretto, chiaro ed efficace per aumentare la compliance, Monitoraggio dell’attività sempre seguendo le linee guida e sulla base dei risultati possibili modificazioni dei valori di riferimento. 15 dicembre 2012

13 Il Test DNA-HPV ha portato, in caso di sua positività, al riscontro di un numero maggiore di casi con lesioni pre-neoplastiche di alto grado, per cui gli studi nazionali ed internazionali lo hanno individuato come Test primario nello screening del collo dell’utero per la sua alta sensibilità diagnostica. Nelle donne dai 25 ai 34 anni per l’alta percentuale di Test HPV-Dna oncogeni positivi, il rischio sarebbe un aumento di interventi su lesioni che potrebbero regredire spontaneamente. 15 dicembre 2012 13

14 Comuni Dasà-Acquaro Screening citologico 3° ROUND 2012-2014
Popolazione bersaglio 798 Estensione inviti % Adesione % Esami Negativi ,9% Esami Positivi ,1% Comuni Dasà-Acquaro Screening citologico 3° ROUND Anni considerati

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16 Popolazione target Inviti ,2 % Adesione % MX neg % MX pos % Comune Dasà, Acquaro Screening mammografico Anno

17 Grazie dell’attenzione


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