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Università degli Studi di Firenze

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Presentazione sul tema: "Università degli Studi di Firenze"— Transcript della presentazione:

1 Università degli Studi di Firenze
Sessione 1 – Innovazione, de-materializzazione, internazionalizzazione e trasformazione dello sviluppo locale Specializzazione nazionale e regionale a fronte della frammentazione internazionale delle filiere produttive e dell’innovazione: Ipotesi per un approccio multi-scala nell’analisi della dinamica delle agglomerazioni economico-territoriali Mauro Lombardi Università degli Studi di Firenze Facoltà di Economia

2 Dinamica del commercio internazionale
Alcuni fatti “stilizzati”: nuova divisione internazionale del lavoro Dinamica del commercio internazionale : cresciuto di quasi 7 volte. Cambiamento della composizione dell’export-import in paesi e Aree continentali (es. East Asia: “convergenza” nella specializzazione settoriale) Regionalizzazione del commercio internazionale: comparazioni East Asia-EU. Rapida espansione nella prima, aumento molto più graduale nella seconda Tendenze verso la creazione di “aree integrate sovranazionali”, ovvero creazione di basi produttive multicountry

3 Evoluzione strutturale
Processi di verticalizzazione dei processi produttivi Evoluzione strutturale La frammentazione dei processi è stata la “major force driving regional trade in Asia” Emergere di “strutture connettive globali”: task trade, sequentially linkages on a global level Fattori che spiegano l’unbundling dei cicli di produzione Global value chains, Global production networks, Global Business networks Il vantaggio competitivo “by tasks rather than by final products”

4 UE vs East Asia Decennio ’90:
Analisi comparata UE vs East Asia Decennio ’90: EU: crescita dell’internal trade (regional) minore dell’external trade. Valori più bassi di quelli registrati nell’EA Differenze nella composizione settoriale tra le due aree: nell’Ue minore incidenza dell’IT in settori del mechanical engineering e dell’office equipment mentre è molto maggiore l’IT nei mezzi di trasporto e nell’industria chimica. Differenze tra Germania e Italia ( ) nella verticalizzazione produttiva i alcuni settori: tessile e abbigliamento, calzature, mobili,mezzi di trasporto, attrezzature per uffici. Risultati: ritardo italiano nella partecipazione al trend con un rapporto minore skilled-unskilled

5 Qualche ipotesi interpretativa
Mutamenti profondi degli apparati produttivi Tendenza vero la creazione di basi produttive in “aree integrate” a livello internazionale (vedi Baden-Wurttemberg, sub-aree e settori individuati nella ricerca elaborata da “Rete Sviluppo”) Fattori esplicativi di questo trend: non solo differenziali di costo, ma anche disponibilità di fattori e risorse di adeguato livello qualitativo Esistenza di infrastrutture materiali e immateriali (vedi ruolo dei KIBS) e dell’integrazione tra segmenti terziari dei Paesi Bassi con segmenti dell’economia tedesca, deducibili dalla ricerca svolta da “Rete e Sviluppo”

6 Qualche ipotesi interpretativa
Mutamenti profondi degli apparati produttivi Reazione strategica alla percezione delle discontinuità tecnico-scientifiche e tecnico-produttive in atto a livello globale L’integrazione avviene tra agglomerazioni in grado di assumere comportamenti adattativi e strategici che si misurano con i cambiamenti dello “spazio tecnico-produttivo” e dello “spazio relazionale” Ruolo cruciale delle èlites economico-politiche: cambiamento dei modelli manageriali (imprese) e della attitudini strategiche (istituzioni)

7 Suggerimenti per un approccio multi-scala
Nuove regole basilari della dinamica competitiva Competono imprese “distribuite a scala internazionale” e territori con cui esse instaurano relazioni dinamiche Le potenzialità delle agglomerazioni economico-territoriali dipendono da strategie di sviluppo di social capabilities (Abramowitz) idonee ad “occupare” sotto-spazi” in uno spazio tecnico-produttivo soggetto ad una intensa dinamica evolutiva (vedi contributo di Bellandi) L’esistenza di strutture interattive (appartenenza a) è essenziale per partecipare alla dinamica competitiva Le economie di varietà e di scopo sono perseguite in un orizzonte multi-scala (quindi rilevanti capacità di cooperazione e coordinamento strategico)


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