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Democrito « Democrito, che ’l mondo a caso pone »
Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, IV, v. 136 Lavoro di Davide Gaudio Classe 3 B Anno scolastico 2016/2017
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Busto attribuito a Democrito
Democrito: la vita Democrito, nato ad Abdera, 460 a.C. – 370 a.C. circa, è stato un filosofo greco antico. Allievo di Leucippo, fu cofondatore dell'atomismo. È praticamente impossibile distinguere le idee attribuibili a Democrito da quelle del suo maestro. Democrito fu il più prolifico scrittore tra i presocratici, considerato uno di loro anche se, effettivamente, nacque dopo Socrate, per morire, forse centenario, durante la vita di Platone e Aristotele. Tra gli allievi di Democrito vi fu Nausifane, maestro di Epicuro. Si sa che morì vecchissimo e a detta di alcuni più che centenario, depositario di un sapere senza precedenti, forse superiore addirittura a quello di Socrate, e forse per questo non gradito ai suoi discepoli. Busto attribuito a Democrito
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Biografia e opere Vi sono poche notizie certe della sua vita, che si perde nell'aneddoto e talora nella leggenda. Sarebbe cresciuto tra agi e ricchezze, ma avrebbe rinunciato, in seguito, ad una parte dei suoi averi per dedicarsi esclusivamente agli studi, ai viaggi. Pare invece certo avesse perso la vista, forse per il lungo studio e per l'affaticamento dovuto all'indefessa osservazione della natura, ma è falso che si sia accecato volontariamente come Plutarco aveva capito. Egli scrisse più di qualunque altro presocratico o fisico pluralista. Tra le sue opere troviamo "La piccola cosmologia", "Sulla natura", "Sulle forme degli atomi", "Sulle parole". Purtroppo tali opere non sono state conservate, e ne abbiamo soltanto frammenti. La scuola di Democrito
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L’ atomismo Alla base dell'ontologia di Democrito c'erano i due concetti di atomo e di vuoto. L'atomo costituiva l'essere, il vuoto rimandava in un certo senso al non essere. Per Democrito un atomo costituiva l'elemento originario e fondamentale dell'universo, nonché il fondamento metafisico della realtà fisica; ciò significava che gli atomi non venivano percepiti a livello sensibile (realtà fisica) ma solo su un piano intelligibile, ossia attraverso un procedimento intellettuale che scomponeva e superava il mondo fisico-corporeo. La realtà degli atomi costituiva per Democrito l‘arché, quindi l'essere immutabile ed eterno. Gli atomi erano concepiti come particelle originarie indivisibili: essi cioè erano quantità o grandezze primitive e semplici (ovvero non composte), omogenee e compatte, la cui caratteristica principale è l'indivisibilità.
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Il divino Così come per il resto della materia, anche l'anima (psychè) per Democrito era costituita da atomi, atomi più sottili e lisci, di natura ignea. Essi penetrano tutto il corpo e gli danno vita e vengono mantenuti in esso grazie alla respirazione, inoltre grazie a questa capacità di vivificare, di render pensante l'uomo, erano considerati divini. Infine, Democrito sostiene che gli dei sono fatti di atomi proprio come gli esseri umani, ma che non interagiscono affatto con noi: questo fatto lo fece considerare come un vero e proprio anticonformista e ateo, una vera rarità ai suoi tempi.
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Eraclito piange, Democrito ride
L’ etica Nella sua lunga esistenza Democrito scrisse anche opere di etica, in cui affermava che l'interesse maggiore dell'Uomo deve essere la felicità, che si ricerca attraverso una moderata cancellazione della paura: per questo egli divenne noto come il "filosofo del riso", a differenza del triste e pessimista Eraclito che venne definito il "filosofo del pianto". La felicità però per Democrito, non è da identificarsi nel possesso di beni materiali, nel prestigio o nel potere, ma nell'esser moderati e nel condurre una vita giusta. Il razionalismo etico di Democrito assume come concetto guida il raggiungimento dell'euthymìa, ossia della tranquillità, della serenità dell'animo. Inoltre Democrito elegge la ragione a giudice e guida dell'esistenza e fa dell'equilibrio e della misura il supremo ideale di condotta. Questa morale mette a capo a un'etica del dovere fondata sul rispetto verso se stessi: non si deve aver rispetto per gli altri più che per sé. Eraclito piange, Democrito ride
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Gli Avversari Aristotele e Platone
Democrito non godette di buona fama presso Platone e Aristotele. Platone lo giudicò molto severamente, rifiutando di citarlo all'interno delle sue opere, nonostante nel Timeo mostrasse di conoscerne le teorie. L'errore fondamentale di Democrito, secondo Platone, consisteva nel fatto che la teoria atomista era incapace di rendere ragione del modo in cui avvenivano i mutamenti della natura: Democrito cioè non sapeva spiegare perché essa tende a riproporre sempre le stesse forme, strutturandosi secondo criteri precostituiti, come fosse dotata di intelligenza. Egli oltretutto era fortemente convinto dell'immortalità dell'a nima, possibilità negata invece da Democrito. Aristotele, al contrario, nella sua Metafisica dimostra di conoscere le teorie dell'atomismo, citando più volte Democrito. Egli paragonò gli atomi alle lettere dell'alfabeto: combinazioni di lettere che danno origine a infinite parole, così come combinazioni infinite di atomi danno origine all'universo. Anche Aristotele tuttavia non condivideva i principi dell'atomismo, poiché riteneva che gli organismi si evolvessero seguendo soltanto certe leggi proprie, mentre i meccanismi di causa-effetto che a volte potevano agire su di loro gli apparivano accidentali. Aristotele e Platone
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