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Pubblicatosimona deiana Modificato 7 anni fa
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COMUNICARE CON LE IMMAGINI ipotesi di percorso didattico di Maria Lisa Figuccia
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LA COMUNICAZIONE PAROLA comunicazione verbale IMMAGINE comunicazione dei messaggi
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TIPOLOGIE DI IMMAGINI classificazione generale IMMAGINI STATICHE (quadri,illustrazioni, cartelli) IMMAGINI IN MOVIMENTO (cinema, televisione)
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TIPOLOGIE DI IMMAGINI classificazione secondo Bruno Munari Messaggi visivi di carattere intenzionale (che non scaturiscono da un preciso scopo es. nuvola in cielo, fiore in un prato) Messaggi visivi di carattere casuale (messaggi studiati intenzionalmente es. disegno, manifesto) Una comunicazione casuale può essere liberamente interpretata da chi la riceve, sia come messaggio scientifico, estetico o altro. Una comunicazione intenzionale, dovrebbe essere ricevuta nel pieno del significato voluto nell’intenzione di chi l’ha prodotta (Bruno Munari)
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FUNZIONI DELLE IMMAGINI classificazione schematica Funzione informativo - descrittiva Funzione espressivo - emotiva Funzione estetica Funzione esortativa Funzione metalinguistica Funzione di fatica o di contatto
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La funzione informativo - descrittiva Si tratta di quella funzione che frequentemente viene utilizzata per documentare fatti di cronaca, come per esempio foto pubblicate sui giornali. In altri contesti tale funzione può descrivere un oggetto, un ambiente, oppure visualizzare un concetto attraverso schemi o grafici. In entrambi i casi l’immagine porta l’attenzione dell’osservatore su ciò cui il messaggio si riferisce fotografia che documenta l’azione di rivolta degli attivisti di GreenPeace contro la fabbrica della Dow a Livorno (L’Espresso, 21.11.2002)
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La funzione espressivo - emotiva Si tratta di quella funzione che ha il fine di mettere in luce la sensibilità dell’ autore, i suoi sentimenti, il suo immaginario. Un esempio è la produzione degli artisti espressionisti che evidenzia la sensibilità dell’autore senza però tralasciare l’aspetto compositivo dell’immagine E. Munch, Il grido (particolare), 1893
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La funzione estetica Si tratta di una funzione che porta l’osservatore a considerare in modo particolare l’aspetto formale dell’immagine, cioè composizione, colori, luce. L’attenzione si sposta dall’autore all’immagine a cui viene attribuita anche uno scopo decorativo fiore
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La funzione esortativa Si tratta di quella funzione che viene utilizzata per spingere l’osservatore a fare o non fare una determinata cosa. Un esempio può essere un segnale stradale di divieto che impone a chi lo osserva e conosce il codice un determinato comportamento. Allo stesso modo un manifesto pubblicitario cerca di indurre il destinatario del messaggio all’acquisto del prodotto suscitando emozioni, curiosità, ricordi… pagina pubblicitaria
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La funzione metalinguistica Si tratta di quella funzione in cui i testi visivi sono incentrati sul codice: per esempio le tavole cromatiche di J. Itten che parlano delle caratteristiche e dei rapporti intercorrenti fra le varie tonalità di colore. La funzione metalinguistica si ha inoltre nelle immagini che rendono esplicita la propria origine come un quadro che riproduce un atelier d’artista o che cita un’altra opera. J. Itten, Tavola cromatica: contrasto di colori puri
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La funzione fatica o di contatto Si tratta di quella funzione che stabilisce e consolida il contatto tra l’autore (emittente) e il destinatario del messaggio. Per esempio la copertina di una rivista ha la funzione di attirare l’attenzione sull’oggetto, di creare cioè un contatto con il destinatario. copertina del magazine VOGUE
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COMUNICARE CON LE IMMAGINI Quale sarà il futuro dell’immaginazione individuale in quella che si usa chiamare “civiltà dell’immagine”? Il potere di evocare immagini in assenza continuerà a svilupparsi in una umanità sempre più inondata dalle immagini prefabbricate? Se ho incluso la Visibilità nell’elenco dei valori da salvare è per avvertire del pericolo che stiamo correndo di perdere una facoltà umana fondamentale: il potere di mettere a fuoco visioni ad occhi chiusi, di fare scaturire colori e forme dall’allineamento di caratteri alfabetici neri su una pagina bianca, di pensare per immagini. (da Italo Calvino, Lezioni Americane, 1993)
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