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Ferrera, pp.39-45 Saraceno, pp.27-40 Un tentativo di combinare la modellizzazione tipico-ideale di Titmuss con lo studio di casi si realizza nella originale proposta di Esping-Andersen (G. Esping-Andersen, The Three Worlds of Welfare Capitalism, 1990) regime liberale paesi anglosassoni regime conservatore-corporativo paesi dell’Europa continentale regime socialdemocratico paesi scandinavi
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I regimi di welfare si differenziano in relazione ai loro outcomes, che possono essere valutati su tre dimensioni: DEMERCIFICAZIONE: indica quanto il sistema di welfare riesce ad attenuare la dipendenza dal mercato, consentendo agli individui di disporre di risorse e opportunità anche senza avere un reddito da lavoro DESTRATIFICAZIONE: indica quanto il sistema di welfare riesce a contrastare e ridurre le disuguaglianze basate sullo status familiare o occupazionale DEFAMILIARIZZAZIONE. Indica quanto il sistema di welfare riesce ad attenuare la dipendenza dalla famiglia consentendo agli individui di disporre di risorse e opportunità anche a prescindere dalla solidarietà e dagli obblighi familiari e parentali
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regime liberale Predominanza di misure di assistenza basate sulla prova dei mezzi Destinatari principali: bisognosi, poveri, lavoratori a basso reddito. Incoraggiamento del ricorso al mercato: in modo passivo (minima interferenza e regolazione, soprattutto sul mercato del lavoro) o in modo attivo (incentivi per il ricorso a schemi assicurativi non statali) Casi emblematici: Stati Uniti, Canada, Australia, Regno Unito Demercificazione bassa: forte dipendenza degli individui dal mercato Destratificazione bassa: dualismo tra “welfare dei ricchi” e “welfare dei poveri”
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regime conservatore-corporativo
Predominanza di schemi assicurativi pubblici collegati alla posizione occupazionale (modello bismarckiano) Formule di computo collegate ai contributi e/o alle retribuzioni Destinatari principali: i lavoratori adulti maschi capofamiglia (male breadwinners) Enfasi sulla sussidiarietà degli interventi pubblici: lo Stato interviene nella misura in cui i bisogni non trovano risposta a livello individuale, famigliare o di associazioni intermedie Casi emblematici: Germania, Austria, Francia, Olanda Demercificazione media: la dipendenza dal mercato è solo attenuata Destratificazione medio-bassa: il welfare tende a preservare le differenze di status e classe e la segregazione di genere
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regime socialdemocratico
Predominanza di schemi universalistici di sicurezza sociale (modello beveridgeano) Formule di computo generose ma prevalentemente a somma fissa, con finanziamento fiscale Destinatari: tutti i cittadini Casi emblematici: Svezia, Danimarca, Norvegia Demercificazione alta: il welfare state mira a marginalizzare l’importanza del mercato come fonte di risposta ai bisogni e ai rischi sociali Destratificazione alta: prestazioni elevate e eguaglianza di trattamento per tutti i cittadini, finanziate tramite il sistema fiscale (progressivo)
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modello sud europeo Europa meridionale: inizialmente modello bismarckiano; nella fase espansiva regime con caratteri distinti: prestazioni generose per dipendenti pubblici e di grandi imprese, meno per categorie periferiche; assenza di protezione contro povertà fino a anni ’80: sistema dualistico e polarizzato; famiglia come ammortizzatore sociale istituzione di servizi sanitari nazionali negli anni ’70-80 elevato particolarismo (sia erogazione che finanziamento)
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caso italiano Regimi di welfare anglosassone: mercato
europeo continentale: status occupazionale + famiglia scandinavo: Stato mediterraneo: Stato + famiglia caso italiano modello della solidarietà familiare e parentale, della presenza attiva ma incoerente dello Stato, del particolarismo (basso livello di azione statuale strategica) Approccio bismarckiano nelle politiche di sostegno del reddito Universalismo nel settore sanitario (SSN 1978) Scarso sviluppo dei servizi sociali
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il quadro della protezione sociali: il caso italiano
Ferrera, pp.45-50 il quadro della protezione sociali: il caso italiano Spesa sociale vicina media UE Composizione spesa distorta: tante pensioni a scapito di famiglia, disoccupazione, abitazione (ma copertura universale sanità dal 1978) Inoltre distorsione distributiva: livello diversificato di protezione fra categorie garantite (P.A. e grandi imprese), semi-garantiti e non Uso welfare per fini di consenso partitico Conseguenze: questioni di welfare tra generazioni; familismo, deficit pubblico
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spesa pubblica per la protezione sociale
500 miliardi
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composizione della spesa per la protezione sociale
il confronto con l’Europa pensioni
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La doppia distorsione del welfare italiano
distorsione funzionale distorsione distributiva Vecchiaia e superstiti Altri rischi Garantiti ++++ +++ Semigarantiti ++ + Non garantiti -
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nella letteratura scientifica il modello italiano di welfare ….
da un punto di vista costituzionale viene definito LAVORISTA (artt. 1, 4 Cost.), SOLIDARISTA (art.2 Cost.) e OCCUPAZIONALE (art. 38 Cost.) ma meglio sarebbe dire “OCCUPAZIONALE MISTO A TRATTI DI UNIVERSALSMO”, perché il S.S.N. dal 1978 garantisce pari prestazioni sanitarie a tutti i cittadini; in base alle caratteristiche tipiche del welfare dell’Europa mediterranea viene considerato FAMILISTA (Ferrera); da un punto di vista politico risulta PARTICOLARISTA e CLIENTELARE (Paci, Ascoli).
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Si realizza attraverso trasferimenti e servizi
Sistema di Welfare complesso di politiche pubbliche destinate ad assicurare un reddito ai soggetti fuoriusciti dal mercato del lavoro oppure oggettivamente impossibilitati ad accedervi, a garantire un sufficiente livello di cura e assistenza sanitaria ai cittadini, a rimuovere le condizioni di disagio sociale che le persone possono incontrare nel corso della vita. Si realizza attraverso trasferimenti e servizi I SETTORI DI INTERVENTO DELLE POLITICHE SOCIALI pensioni lavoro sanità servizi sociali
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Possibili domande sugli argomenti trattati
Descrizione dei modelli di politica sociale proposti da R. Titmuss Quali sono le differenza tra le politiche sociali improntate all’assistenza, quelle basate sul’assicurazione e quelle ispirate alla sicurezza sociale? Quali sono i regimi di welfare identificati da Esping Andersen? Che cosa si intende per demercificazione e destratificazione? I tratti caratteristici del regime di welfare liberale I tratti caratteristici del regime di welfare conservatore corporativo I tratti caratteristici del regime di welfare socialdemocratico Il modello sud europeo: caratteristiche e peculiarità Gli elementi che contraddistinguono il modello di welfare italiano Le finalità delle politiche sociali in Italia e le politiche settoriali
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