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ALCUNI CONCETTI FONDAMENTALI SCIENZA DELL'EDUCAZIONE

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Presentazione sul tema: "ALCUNI CONCETTI FONDAMENTALI SCIENZA DELL'EDUCAZIONE"— Transcript della presentazione:

1 ALCUNI CONCETTI FONDAMENTALI SCIENZA DELL'EDUCAZIONE
GIUDIZIO STRUMENTALISMO MEZZI-FINI TRANSAZIONE ESPERIENZA PENSIERO RIFLESSIVO INDAGINE DUALISMO METODO GENETICO LOGICA ATTEGGIAMENTO SCIENTIFICO SENSO COMUNE DEMOCRAZIA INTERESSE DISCIPLINA VALUTAZIONE RESPONSABILITA’ GIOCO SCIENZA DELL'EDUCAZIONE LAVORO

2 LA FORMAZIONE HEGEL DARWIN PEIRCE Realtà è un tutto unitario (monismo) le cui articolazioni e opposizioni sono sempre relative, sono momenti di uno sviluppo e non divisioni statiche. Modello biologico che permette di assimilare ogni problema al cattivo aggiustamento fra organismo e ambiente. Analizzare il significato di un’idea in termini di conseguenze pratiche differenziali comportate dalla sua applicazione.

3 POSIZIONI KANTIANO-IDEALISTICHE PRAGMATISMO/STRUMENTALISMO
LA FILOSOFIA POSIZIONI KANTIANO-IDEALISTICHE 1890 ca PRAGMATISMO/STRUMENTALISMO

4 Il pragmatismo Movimento filosofico che nasce verso la fine del 1800 negli Stati Uniti. La prima formulazione pragmatista risale a Charles Sanders Peirce ( ): la funzione del pensiero è quella di imporre una regola d’azione, un “abito”, un comportamento, una credenza; ne deriva che il concetto di un oggetto si identifica con i suoi effetti pratici. William James ( ): riprende il pragmatismo di Peirce applicandolo ai problemi etici e religiosi. George Herbert Mead ( ): applica il pragmatismo alla psicologia sociale e comportamentistica che secondo lui è interessata all’effetto che il gruppo sociale possiede nella determinazione dell’esperienza e della condotta del soggetto. “Consideriamo quali effetti, che potrebbero concepibilmente avere conseguenze pratiche, noi concepiamo che abbiano gli oggetti della nostra concezione. Allora la nostra concezione di quegli effetti è la totalità della nostra concezione dell’oggetto." (Peirce, Come rendere chiare le nostre idee) “Essere in grado di identificare qualcosa che porti a certi risultati e impiegare qualche gesto, vocale o di altro tipo, che possa essere usato per indicare agli altri ed a se stessi le relative implicazioni e per esercitare un conseguente controllo della condotta, è il tratto distintivo dell’intelligenza umana. (Mead, Mente, sé e società)

5 Lo strumentalismo deweyano
Attribuzione di valore strumentale alla conoscenza e al pensiero nella risoluzione delle situazioni problematiche. “Lo strumentalismo deweyano, cioè la sua concezione operazionale ma non immediatamente utilitaristica del pensiero, è una concezione essenzialmente darwiniana, che dà conto dei modi di strumentazione a livello culturale avanzato dei processi di adattamento, ormai «socializzati», dell’umanità.” (Aldo Visalberghi, Pedagogia e scienze dell’educazione p. 91)

6 Influenza del darwinismo sulla filosofia
Conoscenza Esperienza Pensiero riflessivo Strumentalismo Indagine Logica TRANSAZIONE

7 L’influenza del darwinismo sulla filosofia
Evoluzionismo darwiniano permette di ripensare radicalmente i rapporti individuo ambiente in termini biologici ma anche culturali e sociali. Darwinismo trasposto dal campo biologico a quello della teoria della conoscenza: RIFIUTO DELLA TEORIA CLASSICA DELL’INTELLIGENZA PURAMENTE CONTEMPLATIVA (abbandono pretesa di ricercare origini ultime e cause assolute) Conoscenza come un tipo di interazione tra organismo e ambiente; riflessione come momento di crisi in tale rapporto. Esperienza strettamente connessa al pensiero e alle inferenze. Pensiero assume una dimensione temporale e storica; è lo strumento che consente all’uomo di ristabilire l’equilibrio e conseguire l’adattamento alle condizioni ambientali necessario alla sua sopravvivenza. Logica genetica e funzionale che spiega il processo del pensiero, l’attività della ricerca e dell’indagine e gli atti di giudizio come risposte agli stimoli ambientali nel tentativo continuo di ristabilire gli equilibri turbati.

8 "ASSERIBILITA' GIUSTIFICATA"
La conoscenza CONOSCENZA E' CIO' CHE CONCLUDE SODDISFACEMENTE UN'INDAGINE. E' LA CONCLUSIONE DI UN'INDAGINE APPROPRIATA E CONTROLLATA. MA Termine ambiguo Dewey nella Logica lo sostituisce con il termine "ASSERIBILITA' GIUSTIFICATA" (Esprime virtualità più che attualità, implica riconoscimento che tutte le conclusioni specifiche di ricerche particolari costituiscono un qualcosa in fieri e vengono di continuo rinnovate). "La sistemazione di una particolare situazione mediante una particolare ricerca non garantisce che tale conclusione sistemata sia destinata a rimanere tale. Il conseguimento di credenze ben ordinate non si verifica che progressivamente; non v'è opinione tanto elaborata da non esser suscettibile di ulteriore indagine. E' soltanto la risultante convergente e cumulativa di un'indagine continuativa quella che definisce il termine conoscenza nella sua accezione generale." (Logica, p. 18)

9 L’esperienza L’esperienza non è L’esperienza è
- Un fatto primariamente conoscitivo. - Un evento esclusivamente psichico pervaso di soggettività. - Una mera registrazione degli eventi passati. - Discontinua e frammentaria. - Separata dal pensiero. L’esperienza è - Una manifestazione di un’interazione dell’organismo con l’ambiente circostante. - Un modo oggettivo che entra nelle azioni e nelle passioni degli uomini e che subisce modificazioni attraverso le loro risposte. - Sperimentale, proiezione nel futuro, sforzo di cambiare il dato. - Caratterizzata da nessi e continuità. - Strettamente connessa al pensiero e alle inferenze. “Ogni creatura vivente, mentre è sveglia, è in interazione costante con il suo ambiente. E’ impegnata in un processo consistente nel dare e prendere, nell’agire in qualche modo sugli oggetti che lo circondano e nel ricevere qualcosa da essi – impressioni, stimoli. Questo processo di interazione costituisce la trama dell’esperienza.” (Come pensiamo, p. 99) “Ogni trattazione dell’esperienza deve oggi accordarsi colla considerazione che esperimentare significa vivere, e che il vivere procede dentro e a causa di un mezzo ambiente, e non nel vuoto. Dove c’è esperienza c’è un essere vivente. Dove c’è vita c’è un doppio nesso mantenuto coll’ambiente.” (Intelligenza creativa, p. 37) “Essa [l’esperienza] è primariamente un processo di subire […]. E tuttavia il subire non è mai mera passività. […] L’esperienza è questione di simultanee azioni e passioni.” (Intelligenza creativa, pp ) “Il principio della continuità dell’esperienza significa che ogni esperienza riceve qualcosa da quelle che l’hanno preceduta e modifica in qualche modo la qualità di quelle che seguiranno.” (Esperienza e educazione, p. 19)

10 Il pensiero riflessivo
“Il miglior modo di pensare […] è il pensiero riflessivo: quel tipo di pensiero che consiste nel ripiegarsi mentalmente su un soggetto e nel rivolgere ad esso una seria e continuata considerazione.” (Come pensiamo, p. 61) “Il pensare ha origine in una situazione che può abbastanza bene essere chiamata cruciale, una situazione così ambigua da presentare un dilemma o proporre delle alternative. Finché la nostra attività scivola via senza ostacoli da una cosa all’altra o finché noi permettiamo alla nostra immaginazione di intrattenersi a suo piacimento in fantasticherie, non vi è posto per la riflessione. Una difficoltà od un ostacolo nella via del raggiungimento di una credenza ci costringe, tuttavia, ad una pausa. Nello stato di sospensione determinato dall’incertezza, noi metaforicamente saliamo sempre su un albero; ci sforziamo di trovare un punto di vista dal quale esaminare nuovi fatti e dal quale, una volta raggiunta una veduta che ci faccia meglio dominare la situazione, decidere come stiano i fatti nella loro relazione reciproca.” (Come pensiamo, pp ) È una catena Mira ad una conclusione Spinge all’indagine Il pensiero riflessivo comporta: 1. Uno stato di dubbio. 2. Un’operazione di ricerca, di indagine per trovare i materiali che risolveranno il dubbio e apporteranno la soluzione.

11 L’indagine L'INDAGINE E' IL PROCESSO DI RICERCA CHE L'UOMO METTE IN ATTO, ATTRAVERSO IL PENSIERO RIFLESSIVO, PER RISOLVERE I PROBLEMI ED ADATTARSI COSI' AL MONDO NATURALE, CULTURALE E SOCIALE CHE LO CIRCONDA. HA INIZIO CON UN DUBBIO, UNA SITUAZIONE INCERTA, PROBLEMATICA, CHE E' SINTOMO DI SQUILIBRIO NEL RAPPORTO INDIVIDUO-AMBIENTE, E SI CONCLUDE CON LA RISOLUZIONE DEL DUBBIO, CON L'APPARIRE DI UNA SITUAZIONE RISOLTA E TRANQUILLA, CIOE' CON IL RISTABILIMENTO DELL'EQUILIBRIO TURBATO.

12 I momenti dell’indagine: le fasi della costruzione del giudizio
In presenza di una situazione confusa l'azione è costretta a fermarsi momentaneamente, vengono in mente le "suggestioni". Problema Il problema può essere identificato e definito solo quando si intravede la via per una possibile soluzione. La suggestione viene sviluppata. Intellettualizzazione Quando si hanno idee o ipotesi in mente, si va in cerca di dati, di materiale di osservazione e di esperimento. Ipotesi come idea-guida per l'azione. Osservazione Capacità di rielaborare in modo fecondo le idee dipende dalle esperienze pregresse dell'individuo e dalla cultura del tempo in cui vive. Suggestioni diventano idee appropriate. Ragionamento Dopo aver controllato le ipotesi in via teorica, esse vanno verificate empiricamente attraverso l'azione, l'osservazione, l'esperimento. Verifica

13 La logica come teoria dell'indagine
(no come logica simbolica) E' una teoria naturalistica Le operazioni di indagine si sviluppano, senza soluzione di continuità, a partire dalle operazioni biologiche (adattamento). Uomo si distingue dagli altri esseri viventi per due aspetti: 1. A partire da processi biologici elabora processi di adattamento deliberato e intenzionale. 2. A partire da propositi legati a situazioni particolari generalizza gli obiettivi attribuendogli valore universale. E' una disciplina sociale L'essere umano immerso in ambiente naturale, ma anche sociale e culturale. Ricerca influisce sulla cultura e ne è profondamente condizionata. "[…] Il trattato che segue ha carattere introduttivo. Esso è la presentazione di un punto di vista e di un metodo per affrontare i problemi." (Logica, p. 6) "Tutte le forme logiche (con le loro proprietà caratteristiche) nascono attraverso il lavoro di indagine e concernono il controllo dell'indagine in vista dell'attendibilità delle asserzioni prodotte." (Logica, p. 12)

14 LA PEDAGOGIA 1894 Dewey viene chiamato presso l’Università di Chicago. Qui, nel 1896, in connessione con il suo insegnamento di pedagogia, fonda una scuola elementare sperimentale, la scuola-laboratorio. Nel volume del 1899 Scuola e società vengono esposte le esperienze di questa scuola.

15 L’educazione L’educazione è il metodo fondamentale del progresso e dell’azione sociale. Preparare l’individuo alla vita futura significa dargli la padronanza di se stesso in modo che arrivi a conseguire l’impiego intero di tutte le sue capacità. La scuola quindi deve essere concepita come forma di vita di comunità e la vita e gli interessi dell’individuo devono costituire il centro attorno a cui organizzare le varie materie. Va data la precedenza alle materie che familiarizzano l’individuo col proprio ambiente (storia, geografia, scienze) e poi a quelle che funzionano da strumenti per approfondire le prime (leggere, scrivere, far di conto). Le attività manuali costituiscono il centro di correlazione di qualsiasi studio. Al bambino non viene dato materiale già intellettualizzato, ma è lui stesso che progetta di far qualcosa. “L’educazione, nel suo senso più vasto, è il mezzo della continuità sociale della vita. Ognuno degli elementi che costituiscono un gruppo sociale […] nasce immaturo, inerme, privo di lingua, di credenze, di idee, di norme sociali. Ogni individuo, ogni unità, che sia il portatore dell’esperienza della vita del suo gruppo, scompare a suo tempo. Eppure la vita del gruppo continua.” (Democrazia e educazione, p.45)

16 Il metodo Il metodo dell’apprendimento si identifica con il metodo dell’indagine Il bambino deve poter fare a lungo e liberamente le proprie esperienze così che da queste possano emergere effettive situazioni problematiche da lui percepire come tali. Problema Data una genuina situazione problematica il bambino deve poter giungere da sé a delimitarla e precisarla intellettualmente. Intellettualizzazione Il bambino deve avere la possibilità di compiere osservazioni e ricerche dirette per poter raccogliere dati e materiale di osservazione e di esperimento. Osservazione Per rielaborare le ipotesi primitive il bambino deve formarsi le sue idee da sé, senza che gli vengano fornite già pronte dall’esterno. Ragionamento Il ristabilimento di una situazione integrata tramite l’applicazione delle idee elaborate costituisce una novità vitale e arricchisce l’esperienza ordinaria poiché si parte da vere situazioni problematiche per il bambino. Verifica

17 Il concetto di transazione
"Questa transazione fa di uno dei partecipanti un compratore e dell'altro un venditore. Nessuno dei due è un compratore o un venditore se non in una transazione e a causa di una transazione in cui l'uno e l'altro siano impegnati. E questo non è tutto: certe particolari cose diventano dei beni o dei servizi perché sono impegnate in certe transazioni. Non esiste alcuna transazione commerciale senza delle cose che siano, sempre soltanto in una transazione e a causa di essa, beni utilità o servizi. Inoltre, a causa dello scambio o del trasferimento, entrambe le parti (nome idiomatico per partecipanti) subiscono un mutamento; e i beni subiscono, per lo meno, un mutamento di luogo in conseguenza del quale essi acquistano o perdono certe relazioni o "capacità" connettive, rispetto a quelle che possedevano prima. E ancora: nessuna particolare transazione commerciale sta da sola. Essa è intessuta in un corpo di attività, fra cui quella della produzione, sia essa agricola, mineraria, ittica o manifatturiera. E questo corpo di transazioni (che potrebbero chiamarsi industriali) è a sua volta innestato in transazioni che non sono né industriali, né commerciali, né finanziarie; ad esse si dà spesso il nome di "intangibili", ma si possono certo più correttamente designare specificando le regole e i regolamenti che provengono dal sistema di usi e costumi in cui esistono e operano altre transazioni." (Conoscenza e transazione, pp )

18 International Encyclopedia of Unified Science
Convincere Dewey a collaborare all'iniziativa non fu cosa facile perché critico nei confronti dei neopositivisti. Delle loro posizioni criticava: 1. Atomismo logico 2. Separazione mondo della scienza/mondo della morale presso l’università di Chicago. Iniziativa essenzialmente neopositivista (direttore Otto Neurath, tra i coadiutori Rudolf Carnap, entrambi del Circolo di Vienna). Fascicoli monografici di autori, appartenenti a indirizzi diversi, scritti con lo scopo comune di proporre condizioni per l’integrazione dei metodi e dei contenuti delle scienze particolari, in vista di una feconda collaborazione tra studiosi di campi diversi. Carnap, I fondamenti logici dell’unità della scienza: unità del linguaggio scientifico. Russell, L’importanza della forma logica: unità di metodo. Neurath, La scienza unificata come integrazione enciclopedica: unità del metodo, del processo dell’esperienza o del processo teoretico. Metodologia critica. Dewey: L’unità della scienza come problema sociale (parte introduttiva dell’Enciclopedia) e Teoria della valutazione: unità dell’atteggiamento scientifico.

19 Il neopositivismo EMPIRISMO CLASSICO Hume Trattato sulla natura umana LOGICA SIMBOLICA Russell e Whitehead Principia mathematica 1903 POSITIVISMO LOGICO (Teoria verificazionista stretta) Carnap-Neurath La concezione scientifica del mondo 1929 EMPIRISMO LOGICO (Teoria verificazionista liberalizzata) Carnap Controllabilità e significato 1936 Crisi da anni '50 dopo serrate critiche: Popper, Hanson, Polanyi, Toulmin, Kuhn, Feyerabend

20 Il Circolo di Vienna 1925 organizzato da Schlick (filosofo e fisico).
Circolo filosofico frequentato dai maggiori esponenti viennesi del neopositivismo: Neurath (studioso di economia e sociologia); Carnap (figura di maggior rilievo filosofico del gruppo); Waismann (studioso di Wittgenstein); Gödel (logico). 1936 Schlick ucciso da uno studente nazista: fine del circolo, esponenti costretti ad emigrare in America dove il neopositivismo entra in contatto con il pragmatismo. Obiettivi dei neopositivisti: Rifondare su basi logiche ed empiriche la conoscenza umana. Unificare le scienze attraverso l'unificazione dei linguaggi scientifici.

21 Atomismo logico NEOPOSITIVISTI Da ciò: DEWEY
Il mondo è la totalità dei fatti. I fatti atomici sono le unità basilari dell'esperienza, cioè ciò che in ultima analisi esiste. Ogni fatto atomico è ontologicamente distinto dagli altri, cioè ogni fatto è indipendente dall'altro. Il linguaggio è costituito da combinazioni di proposizioni atomiche. Ogni proposizione atomica corrisponde a un fatto atomico ed è logicamente distinta da ogni altra proposizione atomica. Da ciò: 1. Teoria verificazionista stretta del significato: a seguito della piena corrispondenza del linguaggio e della realtà una proposizione significa solo se è verificata empiricamente. 2. Teoria verificazionista liberalizzata del significato: una proposizione significa solo se vi è un metodo (osservazione empirica e esperimento) per verificarla empiricamente. DEWEY - Non c'è esperienza separata dal pensiero: non ci sono fatti ultimi, fatti puri, fatti in sé, ma interpretazioni della realtà: la conoscenza è una costruzione storica, continua e cumulativa. - Non ci sono fatti separati l'uno dall'altro: continuum esperienziale.

22 Separazione fatti/valori, mondo della scienza/mondo della morale
NEOPOSITIVISTI A seguito della teoria verificazionista: 1. Distinzione fatti (empiricamente verificabili) – valori (non empiricamente verificabili). 2. La conoscenza è scientifica solo se si occupa dei fatti. La morale viene relegata nella sfera del puramente emotivo. DEWEY 1. Non esistono fatti puri e semplici a cui sono contrapposti valori esclusivamente soggettivi. 2. L'atteggiamento scientifico, inteso come atteggiamento critico-riflessivo, è universalmente applicabile, quindi tanto al campo della scienza quanto a quello dei valori. "Si racconta che il buon Neurath, grasso e ansimante «oratore» della difficile causa presso lo scontroso e asciutto filosofo yankee, dovesse finire col giurare, mano sul cuore, di non credere agli enunciati «atomici» per strappargli alfine l'adesione. Non si sa se i due abbiano anche discorso del rapporto fra scienza e morale, ma è probabile che sì, se a Dewey, come contributo maggiore, rimase affidata la Teoria della valutazione". Da Aldo Visalberghi, Il filosofo dello spirito scientifico, saggio introduttivo a Logica, teoria dell'indagine.

23 L’atteggiamento scientifico

24 La valutazione

25 Mezzi-fini

26 Democrazia e educazione, p. 268
Metodo genetico "Il metodo genetico è stato forse la principale conquista scientifica dell'ultima metà del XVIII secolo. Il suo principio è che il modo di penetrare qualsiasi prodotto complesso è di seguire il processo nel suo farsi e di seguire gli stadi successivi della sua crescita." Democrazia e educazione, p. 268


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