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Ti amo, sei mia. L’analisi storica e sociologica aiuta a comprendere. Non è perché gli uomini sono malvagi che alcuni di loro umiliano o uccidono le loro.

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Presentazione sul tema: "Ti amo, sei mia. L’analisi storica e sociologica aiuta a comprendere. Non è perché gli uomini sono malvagi che alcuni di loro umiliano o uccidono le loro."— Transcript della presentazione:

1 Ti amo, sei mia. L’analisi storica e sociologica aiuta a comprendere. Non è perché gli uomini sono malvagi che alcuni di loro umiliano o uccidono le loro compagne, ma perché la società nel corso dei secoli ha creato in loro la convinzione di essere i legittimi proprietari del corpo femminile e che il loro desiderio fosse il solo a contare. Questa convinzione, costruita socialmente e culturalmente e radicata nella legge, nella letteratura e nei media, crea quello squilibrio di genere che è all’origine della violenza e che deve cambiare. 1 1

2 Possesso Il rapporto con la donna è fortemente segnato dal verbo avere: “ho un moglie”, “ho una ragazza”, “farò di tutto per riaverti”, “sei mia”, “l’ho posseduta” sono forme linguistiche che chiariscono molto più di tante analisi a quale tipo di rapporto siamo stati/e educati/e. La donna “si ha”, e se è negata è legittimo romperla come un oggetto.

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4 Tanto dagli uomini maltrattanti quanto da quelli “buoni”, spesso è considerato normale un controllo pressante sulla vita e le libertà della partner. Vietare facebook alla fidanzata, leggere la sua posta, impedirle di lavorare o seguirla ogni giorno per controllare che il rivale in amore non si faccia vedere, è considerato un modo normale di essere uomini e innamorati, anche per molte donne. Ma è solo una questione di possesso e dominio.

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11 Che cosa prova la donna massima VULNERABILITA’
pervasivi sentimenti di COLPA e VERGOGNA paura ansia/angoscia solitudine diffidenza disorientamento/confusione disperazione disvalore/incompetenza … rabbia

12 La spirale della disperazione

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14 La libertà negata: stalking

15 L'attenzione che si trasforma in ossessione
L'attenzione che si trasforma in ossessione. Molestie quotidiane, silenziose, difficili da individuare e arrestare. E il sospetto diventa paura, erode la libertà fino a costringersi in una prigione soffocante. Questo è lo stalking: comportamenti reiterati di sorveglianza, controllo, contatto pressante e minaccia che invadono con insistenza la vita di una persona per toglierle la quiete e l’autonomia. Gli atti persecutori sono ora un reato ben definito, punito con condanne da sei mesi a quattro anni di reclusione. Per una prima assistenza è attivo 24 ore su 24 il numero gratuito antiviolenza 1522, in grado di mettere in collegamento diretto le vittime con le questure, offrendo anche supporto psicologico e giuridico. 15

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18 Gli atti Seguire la vittima negli spostamenti quotidiani
Aspettarla sotto casa oppure presso il luogo di lavoro Compiere incursioni inaspettate nei luoghi di lavoro per spaventare i colleghi o il datore di lavoro allo scopo di far licenziare la donna Comparire inaspettatamente nei luoghi abitualmente frequentati dalla donna in modo che si senta sempre controllata Telefonare continuamente a casa, sul cellulare, sul posto di lavoro Inviare continuamente messaggi telefonici o in posta elettronica o lettere o biglietti Far sentire la donna “ in trappola” minando il suo senso di autonomia e di indipendenza

19 se sei vittima di uno stalker
Non sentirti sola e rivolgiti immediatamente ad una stazione di polizia, troverai ascolto e se vorrai ti metteranno in contatto con un centro specializzato non tentare di negoziare con il molestatore Se ti accorgi di essere seguita, dirigiti verso una stazione di polizia, non dirigerti verso casa Tieni sempre a portata il telefono cellulare con funzione chiamate rapide Conserva di chi ti molesta ogni prova scritta con sms, mail Cambia spesso le tue abitudini di vita. Parcheggia sempre in posti sicuri e ben illuminati. Non viaggiare da sola se possibile. Ricordati che se sei vittima di molestie e hai figli, è tuo dovere tutelarli Chiama il 1522!

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22 Il contrasto alla violenza

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30 Giornata internazionale contro la violenza alle donne
GRAZIE PER L’ASCOLTO E LA CURIOSITA’


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