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PubblicatoVirginia Lombardo Modificato 6 anni fa
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Stress lavoro- correlato “Valutazione dei rischi stress correlati: aspetti tecnici” Firenze 16 marzo 2011 Dr Rodolfo Buselli U.O Medicina Preventiva del Lavoro Centro per lo studio dei disturbi da Disadattamento Lavorativo Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana
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Gestione dello stress lavoro correlato secondo Accordo Europeo
-Nel processo di Valutazione di tutti i Rischi -Programmando una politica aziendale specifica in materia di stress e/o attraverso misure specifiche mirate per ogni fattore di stress identificato
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Stress correlato al lavoro
Rilievo della patologia da stress nei dati europei (dati Osha su giornate lavorative perse, costo economico, frequenza dell’interessamento della popolazione lavorativa) Possibilità di riconoscimento INAIL (circa 500 casi denunciati all’anno) Rapporto Annuale INAIL 2008
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Differenze con i rischi tradizionali
contesto specifici livello di esposizione pericoloso tendono ad avere sempre effetti negativi intrinsecamente lesivi o il loro impatto è determinato in qualche misura dalla suscettibilità individuale Rischi psicosociali possono essere ovunque non è possibile definire il livello al quale lo stress può causare un danno specifico qualche volta avere anche avere effetti positivi Lesività determinata dal modo in cui le persone li percepiscono Rick J, Briner RB. Psychosocial risk assessment: problems and prospects. Occupational Medicine 2000 jul
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Variabilità del danno Non è sempre chiaro quale forma di danno è causata da rischi psicosociali stati emotivi sintomi psicosomatici Malattia psichiatrica
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Gli step per la valutazione del rischio suggeriti dall’HSE
cercare i pericoli decidere chi possa essere danneggiato e come valutare i rischi e decidere se le precauzioni esistenti sono adeguate o se dovrebbe essere fatto di più registrare i risultati riesaminare la valutazione e cambiarla se necessario
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“Reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifestano quando le richieste lavorative non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore”. (NIOSH 1999)
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Modello di Karasek per lo stress occupazionale
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RISCHI PSICOSOCIALI Fattori di Rischio Psicosociale tra le principali cause di alterazione della salute fisica e psichica nei luoghi di lavoro accanto ai rischi più tradizionali come quelli chimici e biologici. “ASPETTI DI PROGETTAZIONE DEL LAVORO, DELLA SUA ORGANIZAZIONE E GESTIONE, COSÍ COME I RISPETTIVI CONTESTI AMBIENTALI E SOCIALI CHE POTENZIALMENTE POSSONO ARRECARE DANNI FISICI O PSICOLOGICI” (Cox e Griffiths,1995 – EASHW,2000)
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Due approcci principali alla valutazione del rischio
Approccio soggettivo Approccio oggettivo
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Approccio soggettivo Il significato di una “esposizione” varia in modo sostanziale da individuo a individuo Processi cognitivi ed emozionali modificano il “processo causale” dello stress nel suo insieme
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Ci sono diverse controversie circa l’esatto meccanismo dello stress lavoro correlato
I modelli usati più estensivamente, quello domanda controllo e sforzo ricompensa, lo spiegano come uno squilibrio fra particolari fattori
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Approccio oggettivo Migliore conoscenza degli aspetti ambientali e organizzativi che necessitano cambiamenti Meno fattori di confusione Possibile una separazione fra le variabili indipendenti (caratteristiche del lavoro) e quelle dipendenti (caratteristiche del soggetto)
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Il metodo delle Congruenze Organizzative
Attività (azioni tecniche) Svolgimento delle attività Conoscenze tecniche
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Costrittività Organizzativa
L’organizzazione ha una sua caratteristica intrinseca di costrittività L’azione organizzativa inevitabilmente riduce la libertà delle decisioni individuali
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Costrittività organizzativa
Elementi di costrittività = condizioni di rischio L’identificazione delle condizioni di rischio discende dall’analisi organizzativa, non è indotta dall’eventuale riscontro di danni nella situazione di lavoro osservata
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Costrittività Organizzative
Costrittività Fisiche Costrittività Mentali Costrittività Sociali
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STRUTTURA AZIONE TECNICA
STRUTTURA SOCIALE CONOSCENZA TECNICA COSTRITTIVITA’ ORGANIZZATIVE Configurazione delle azioni tecniche Relazione tra le azioni tecniche -attribuzione dei compiti -luoghi di svolgimento Modi di svolgimento Tempi di svolgimento Modalità di coinvolgimento -oggetto -mezzi -processo -rumore -microclima -illuminazione -agenti fisici -agenti chimici -agenti biologici -polveri -fatica muscolare -posture inadeguate -ritmi e turni -condizione di rischio infortuni -struttura dei compiti -struttura sociale
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Metodo delle congruenze organizzative U.O. di Medicina generale
STRUTTURA AZIONE TECNICA STRUTTURA SOCIALE CONOSCENZA TECNICA COSTRITTIVITÀ ORGANIZZATIVE POSSIBILI SOLUZIONI Distribuzio-ne e somminis-trazione terapia -l’infermiere che l’ha preparata, somminis-trandola ai pazienti che devono assumerla -con selezione dei rifiuti prodotti e collocazione negli appositi contenitori -durata: 40’ Conoscenze relative a: individuazione stato generale del paziente anche in riferimento al farmaco somministrato -uso dei farmaci (generalità su effetti collaterali e possibili complicanze) -tecniche di somministra-zione -corretto smaltimento rifiuti -tempi di somministrazio-ne non omogenei -ripetitività del compito che richiede attenzione -vicinanza al paziente (rischio biologico) -attenzione nella suddivisione dei rifiuti -uso dei guanti -Divisione dei compiti in maniera alternata tra i vari operatori - formazione e informazione sui DPI disponibili - formazione e informazione sulla raccolta differenziata dei rifiuti -Stesura protocolli e metodi di autocontrollo Metodo delle congruenze organizzative U.O. di Medicina generale
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Linee di indirizzo regione Toscana
Definizione dell’Agenzia Europea Analisi delle situazioni solo collettive La gestione dei problemi individuali demandata alla sorveglianza sanitaria Procedere per fasi Definizione della partecipazione delle figure aziendali rappresentative Bilanciamento delle varie fonti Tentativo di combinare due approcci
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INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI POTENZIALI
PROBABILE PRESENZA DI FATTORI POTENZIALI DI STRESS - Caratteristiche dell’azienda - Caratteristiche delle attività - Rischio noto in letteratura - Caratteristiche della forza lavoro - Caratteristiche dei contratti di lavoro (gli elementi considerati sono raccolti in 2 gruppi in base alla loro pericolosità: “criteri maggiori” e “criteri minori”) PRESENZA DI CASI DI DISAGIO LAVORATIVO - casi conclamati di disagio clinicamente accertati da centri pubblici di riferimento con nesso causale certo o altamente probabile con condizioni di stress lavorativo DIAGRAMMA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PSICOSOCIALI IN AMBITO LAVORATIVO INTERROMPERE LA VALUTAZIONE (dichiarazione datore di lavoro su assenza rischio) NO 2 criteri maggiori 1 criterio maggiore + 2 minori 3 criteri minori SI INDIVIDUAZIONE DI ELEMENTI INDICATIVI DI RISCHIO Carenze gestionali e organizzative aziendali stile aziendale; codici di condotta; giustizia organizzativa; obiettivi aziendali; sistema informativo, struttura gerarchica; piano per la sicurezza; gestione dei cambiamenti Sintomi aziendali di stress partecipazione; prestazioni, costi INTERROMPERE LA VALUTAZIONE Documento su valutazione (rivalutare dopo 3 anni) NO P=1 Documento su misure generali di tutela + formazione sui r.p.s. SI P=2 VALUTAZIONE DELL’ENTITÀ DEL RISCHIO Costrittività organizzative e ambientali Contenuto e contesto del lavoro Esposizione allo stress (questionario JCQ di Karasek) Percezione dello stress da parte dei lavoratori INTERROMPERE LA VALUTAZIONE Documento su valutazione (rivalutare dopo 2 anni) NO P<3 SI P>=3 SORVEGLIANZA SANITARIA MISURE SPECIFICHE DI TUTELA
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(D) Percezione del rischio (P) Costrittività organizzative
4 3 2 1 (D) Percezione del rischio ++ + +/- - (P) Costrittività organizzative rischio molto elevato 5 rischio elevato 4 rischio medio 3 rischio basso 2 rischio non significativo 1 Priorità misure di tutela valutazione rischio Interrompere la valutazione Rivalutare dopo 2 anni Effettuazione della sorveglianza sanitaria Attuazione misure specifiche di tutela per le criticità individuate.
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Network Nazionale per la Prevenzione del Disagio Psicosociale nei luoghi di lavoro
I componenti nell’ambito del SSN a svolgere ruoli diversi e complementari relativamente alla tutela della sicurezza e salute Requisiti minimi di una valutazione del rischio Due gruppi di lavoro con competenze diverse
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I compiti dei due gruppi
Strumenti Devono basarsi su teoria condivisa a livello internazionale Non ritenere esaurito il compito procedendo alla sola “valutazione soggettiva” Descrizione sintetica degli strumenti disponibili in lingua italiana Percorso metodologico Rispettare le indicazioni dell’Accordo Europeo Deve consentire di adottare misure specifiche di prevenzione Considerare lo stress lavoro correlato valutabile in tutti gli ambienti Differenze per dimensioni aziendali Approccio per fasi La partecipazione delle varie figure aziendali
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Stress lavoro correlato: il processo di valutazione
1 Raccolta dati organizzativi 6 Verifica 2 Informazione dei lavoratori 5 Attuazione interventi 3 Valutazione 4 Pianificazione interventi
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Indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stress lavoro-correlato
Quadro normativo di riferimento, finalità e struttura del documento Definizioni e indicazioni generali Metodologia Disposizioni transitorie e finali
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Metodologia Rilevazione indicatori oggettivi e verificabili, se possibile numericamente apprezzabili, appartenenti a tre famiglie: Eventi sentinella: indici infortunistici, assenze per malattia, turnover, procedimenti e sanzioni, segnalazioni medico competente, lamentele formalizzate da parte dei lavoratori Fattori di contenuto del lavoro: ambiente di lavoro e attrezzature, carichi e ritmi di lavoro, orario di lavoro e turni, competenze dei lavoratori e requisiti professionali richiesti. Fattori del contesto: ruolo nell’ambito dell’organizzazione, autonomia decisionale e controllo, conflitti interpersonali al lavoro, evoluzione e sviluppo di carriera, comunicazione
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Grazie per l’attenzione
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