Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
1
REAZIONI DI ENOLATI con ELETTROFILI: 1
REAZIONI DI ENOLATI con ELETTROFILI: 1. ALCHILAZIONI DI ENOLATI ACICLICI 2. ALCHILAZIONI DI ENOLATI CICLICI 3. REAZIONI ALDOLICHE pKa circa 20
2
FORMAZIONE DI ENOLATI DA CHETONI NON SIMMETRICI
NaOH: enolizzazione non completa
3
FORMAZIONE DI ENOLATI E DI LORO EQUIVALENTI
X = OH, OR, NR2
4
Geometria degli enolati
Problema di nomenclatura
5
FORMAZIONE DEGLI ENOLATI E LORO GEOMETRIA
La deprotonazione è favorita quando il legame C-H è perpendicolare al C=O: Massima sovrapposizione degli orbitali
6
FORMAZIONE DEGLI ENOLATI E LORO GEOMETRIA
Due possibili conformazione con C-H e C=O perpendicolari: Prevale se c’è una grande interazione sterica fra R1 e R2 Prevale se c’è una piccola interazione sterica R1, R2
7
Esempi R2 = Me R poco ingombrati: predomina l’enolato trans R ingombrati: predomina il cis Questo viene spiegato mostrando gli stati di transizione ciclici a 6 termini (sedia)
8
DEPROTONAZIONE CON LDA
Se R è grande, questo SdT è destabilizzato dall’interazione sterica R-Me e prevale il cis Se Se R è piccolo, diventano importanti le interazioni 1,3 diassiali e prevale il trans
9
DEPROTONAZIONE CON LDA DI ESTERI
Con i metilesteri l’interazione R vs OMe è alleviata, predomina l’enolato trans
10
DEPROTONAZIONE CON LDA DI ESTERI
Con le ammidi si forma invariabilmente l’enolato cis
11
1. ADDIZIONE DI UN ELETTROFILO RCH2I AD UN ENOLATO NON CHIRALE
Facce dell’enolato enantiotopiche Formazione di un centro stereogenico Prodotto racemo
12
MECCANISMO SN2 LENTO NON REAGISCE
13
2. CONTROLLO DELLA STEREOCHIMICA RELATIVA
CHIRALITA’ NEL COMPOSTO DI PARTENZA ADDIZIONE DI CH3I AD UN ENOLATO CHIRALE MeI
14
MODELLO DI HOUK – CONFORMAZIONI DI ALCHENI
Strain A1,3 allilico
15
MODELLO DI HOUK – CONFORMAZIONI DI ALCHENI
In questo caso la geometria dell’enolato non conta (vedi invece reazioni aldoliche)
16
3. CONTROLLO DELLA STEREOCHIMICA ASSOLUTA
STRATEGIA DELL’AUSILIARIO CHIRALE ESEMPIO: come alchilare enantioselettivamente un acido carbossilico NON CHIRALE in posizione a I due idrogeni in alfa sono enantiotopici La posizione a si alchila attraverso l’enolato di un derivato dell’acido
17
OSSAZOLIDINONI DI EVANS
18
OSSAZOLIDINONI DI EVANS: SINTESI
19
OSSAZOLIDINONI DI EVANS NELLE ALCHILAZIONI DI ENOLATI
1. L’acido carbossilico viene legato all’ausiliario chirale. I due a-idrogeni diventano diastereotopici . 2. Si conduce l’alchilazione che risulta diastereoselettiva, quindi si rimuove l’ausiliario
20
OSSAZOLIDINONI DI EVANS NELLE ALCHILAZIONI DI ENOLATI
RUOLO DELL’AUSILIARIO CHIRALE: FORZA LA CONFORMAZIONE DEL DERIVATO ACILICO CON R1 IN ANTI ALL’AZOTO COSTRINGE IL LITIO ENOLATO NELLA CONFIGURAZIONE CIS LA CHELAZIONE FORMA UNA STRUTTURA RIGIDA INGOMBRATA “SCHERMA” UNA FACCIA DELL’ENOLATO, DIRIGENDO L’ELETTROFILO SULLA FACCIA SUPERIORE
21
OSSAZOLIDINONI DI EVANS NELLE ALCHILAZIONI DI ENOLATI
22
OSSAZOLIDINONI DI EVANS NELLE ALCHILAZIONI DI ENOLATI
23
OSSAZOLIDINONI DI EVANS NELLE ALCHILAZIONI DI ENOLATI
RIMOZIONE DELL’AUSILIARIO Ossazolidinoni si possono convertire in acidi carbossilici, esteri o alcoli
24
SELETTIVITA’ DELLE ALCHILAZIONI
1. Al variare di R a:b rapporto diastereoisomerico = c:d rapporto enantiomerico Si possono migliorare purificando (ricristallizzazione, cromatografia) gli intermedi diastereoisomerici
25
SELETTIVITA’ DELLE ALCHILAZIONI
1. Al variare di R a:b rapporto diastereoisomerico = c:d rapporto enantiomerico Si possono migliorare purificando (ricristallizzazione, cromatografia) gli intermedi diastereoisomerici
26
SELETTIVITA’ DELLE ALCHILAZIONI
2. Al variare di RX
27
PROBLEMA Come ottenere l’enantiomero opposto?
1. Utilizzo degli ossazolidinoni derivati dalla (R)-fenilalanina o dalla (R)-Valina (poco conveniente economicamente) 2. Utilizzo dell’ossazolidinone derivato dalla norefedrina 3. Inversione dell’ordine di introduzione di R1 e R2:
28
SAMP e RAMP: AUSILIARI CHIRALI DI ENDERS
PER DERIVATIZZARE CHETONI O ALDEIDI
29
SAMP e RAMP: AUSILIARI CHIRALI DI ENDERS
Il gruppo OMe: -complessa il Li favorendo la rimozione stereoselettiva di un idrogeno -impone all’azaenolato una conformazione rigida -induce l’attacco elettrofilo in anti al Li
30
SAMP e RAMP NELLE ALCHILAZIONI DI ENOLATI
31
SAMP e RAMP NELLE ALCHILAZIONI DI ENOLATI
RIMOZIONE DELL’AUSILIARIO CHIRALE [RED]: work-up riduttivo H2/Ra-Ni [OX]: work-up ossidativo O3
32
SAMP e RAMP NELLE ALCHILAZIONI DI ENOLATI
Esempi:
33
SAMP e RAMP NELLE ALCHILAZIONI DI ENOLATI
Work-up riduttivo
34
SAMP e RAMP NELLE ALCHILAZIONI DI ENOLATI
Work-up ossidativo
35
SAMP e RAMP NELLE ALCHILAZIONI DI ENOLATI
36
ALCHILAZIONI DI ENOLATI CICLICI
37
CONTROLLO CONFORMAZIONALE
Addizioni di endo-enolati a elettrofili NO CHIRALITA’ NEL COMPOSTO DI PARTENZA
38
CONTROLLO CONFORMAZIONALE
39
CONTROLLO CONFORMAZIONALE
40
CONTROLLO CONFORMAZIONALE
A) CHIRALITA’ NEL COMPOSTO DI PARTENZA Addizione di Michael
41
CONTROLLO CONFORMAZIONALE
42
CICLI PICCOLI CONTROLLO DEL CENTRO CHIRALE
B) Reazioni di composti ciclici – controllo del centro chirale. La configurazione del centro chirale già presente del substrato determina la configurazione del centro chirale che si forma INDUZIONE 1,2 Alchilazione sulla faccia meno ingombrata
43
ALCHILAZIONI DI ENAMMINE
44
MECCANISMO SN2 REAGISCONO ALL’AZOTO!
45
REAZIONE ENANTIOSELETTIVA
Centro chirale generato da un substrato chirale + reagente achirale. P’ si forma in percentuale prevelente a seguito della distereoselettivita’ della reazione P’ si forma come enantiomero singolo a seguito della purezza ottica del substrato contenente l’ausiliario chirale.
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.