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Scienza Politica a.a Marco Di Giulio

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Presentazione sul tema: "Scienza Politica a.a Marco Di Giulio"— Transcript della presentazione:

1 Scienza Politica a.a. 2015-2016 Marco Di Giulio
Sistemi elettorali e sistemi di partito

2 Dai sistemi elettorali ai sistemi di partito
Uno dei temi di ricerca centrali della Scienza Politica riflette su come diverse regole elettorali influenzino i sistemi di partito Formato dei sistemi di partito ( quanti partiti) Dinamiche ( quanta competizione? Di che tipo?) Per chi fosse interessato: ITANES CISE

3 Disproporzionalità e sistemi partitici

4 Gli effetti dei sistemi elettorali
Effetti meccanici / psicologici Gli effetti meccanici hanno luogo nella trasformazione di voti in seggi (soglie di sbarramento, grandezza delle circoscrizioni, formula elettorale, premi di maggioranza…) Il tipo di competizione nei collegi/circoscrizioni si riproduce identico a livello nazionale? Esempio: Collegi uninominali plurality/majority e partiti etno-regionalisti Gli effetti psicologici (o coordinamento strategico) hanno luogo a monte del voto: i sistemi elettorali influenzano le decisioni di voto degli elettori e le strategie di partiti e candidati

5 Effetti sul votante Nei sistemi elettorali disproporzionali (sistemi maggioritari e sistemi proporzionali impuri) gli elettori dei partiti/candidati minori rischiano di “sprecare” il voto Si pone dunque il dilemma fra voto sincero e voto strategico I sistemi elettorali disproporzionali penalizzano tendenzialmente i partiti estremi se gli elettori: Hanno informazioni sufficienti sulla forza relativa dei partiti/candidati Hanno alternative praticabili (non troppo distanti ideologicamente)

6 Effetti sui partiti In sistemi disproporzionali i partiti piccoli, anticipando il comportamento strategico degli elettori, hanno l’incentivo a fondersi/allearsi I piccoli partiti non disposti ad allearsi diventano irrilevanti (tendenzialmente!) Aumentano i costi per l’ingresso di nuovi partiti sulla scena elettorale

7 Gli effetti dei sistemi elettorali
Le «leggi» di Duverger (1951): Il sistema maggioritario a turno unico tende al bipartitismo Il sistema a doppio turno o a rappresentanza proporzionale tende al multipartitismo Le leggi di Duverger non tengono sufficientemente in considerazione il passaggio dal livello locale al livello nazionale Cosa succede se in un sistema uninominale maggioritario vince un partito diverso in ogni circoscrizione? Cosa succede se la distribuzione di voti non è omogenea sul territorio nazionale? Piccoli partiti a livello nazionale, ma concentrati localmente (etno-regionalisti)

8 La riformulazione di Sartori
Formato e dinamica del Sistema partitico Sistema elettorale Strutturazione del sistema partitico nella società

9 La riformulazione di Sartori (II): definire le variabili
Variabili indipendenti Variabile dipendente Disproporzionalità del sistema elettorale Forte (magg) Debole (prop) Strutturazione del sistema partitico Forte (pochi partiti di grandi dimensioni, che raccolgono molti voti) Debole (molti partiti de- strutturati, personalistici) Sistema partitico Bipartitismo Multipartitismo Multipartitismo polarizzato

10 Contare i partiti (I) Come «operazionalizzare» (rendere empiricamente misurabile) il formato e la dinamica del sistema partitico? Sartori (1976): due regole per un “conteggio intelligente” dei partiti, escludendo quelli irrilevanti I partiti rilevanti sono: Quelli con potenziale di coalizione: anche partiti molto piccoli sono rilevanti se sono utili alla formazione del governo Quelli con potenziale di intimidazione: anche i partiti mai inclusi al governo sono rilevanti, se possono con la loro presenza influenzare il funzionamento delle coalizioni di governo o imporre tematiche altrimenti escluse dal dibattito

11 Le interazioni fra partiti (I)
Nelle “regole” di Sartori è implicito anche un ragionamento sulle interazioni fra partiti: quali sono ammessi al gioco delle coalizioni e quali sono esclusi? Questo rimanda alla distanza ideologica fra partiti e alla presenza di partiti anti-sistema: Esistono partiti estremi (non coalizzabili)? Esistono partiti che si pongono al di fuori della competizione democratica? Che cambierebbero, se potessero, non solo le politiche del governo ma le stesse “regole del gioco”? Le definizioni di “partito estremo” e di “partito anti-sistema” sono sfuggenti…

12 Le interazioni fra partiti (II)
Quale dinamica di competizione? Se ci sono solo due grandi partiti (o due poli) che si fronteggiano per la conquista del governo la dinamica è centripeta (i partiti cercano voti al centro) Se ci sono molti partiti (o più di due poli), l’alternanza al governo è improbabile e la dinamica diventa centrifuga (i partiti estremi diventano sempre più estremi): è il cosiddetto pluralismo polarizzato

13 Il multipartitismo polarizzato
Presenza di partiti anti-sistema: partiti con un’ideologia esplicitamente avversa al sistema di governo (PCI anni ‘50-’70; Lega Nord primi anni ’90; M5S (?)) Ideologizzazione del dibattito pubblico Presenza di due opposizioni (una a destra, una a sinistra) Il «centro» è occupato stabilmente da un partito Competizione centrifuga: i partiti di destra e di sinistra hanno maggiore convenienza a radicalizzare la propria piattaforma Opposizioni irresponsabili

14 Sistemi bipartitici (tendenza centripeta)
Fino al 2011

15 Con partito di centro dominante (pivot)

16 Il pluralismo polarizzato … (Italia 1945-1994)
PCI PSI PRI PSDI MSI DC PLI Sistema Elettorale: Proporzionale

17 Il bipolarismo frammentato … (Italia 1994-2011)
Partiti Comunisti L’Ulivo (PDS+Margherita) / PD Centro destra (Forza Italia; Alleanza Nazionale; Lega Nord; Altri) Sistema Elettorale: Misto 75% collegi uninominali, plurality ( ): effetti fortemente maggioritari; Proporzionale con premio di maggioranza alla Camera e 20 premi al Senato : potenzialmente nessuna maggioranza al Senato)

18 Verso un tripolarismo? O cos’altro? (Italia 2013…)
PD PDL/Forza Italia Lega Nord/Salvini M5S Sistema Elettorale: Proporzionale con premio di maggioranza alla Camera e 20 premi al Senato : potenzialmente nessuna maggioranza al Senato) Misto (2017): 37% collegi uninominali alla Camera 35% collegi uninominali al Senato: effetti probabilmente proporzionali Domande aperte: Verso una polarizzazione? Quali strategie del M5S?


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