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Metodi di calcolo della ripresa

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Presentazione sul tema: "Metodi di calcolo della ripresa"— Transcript della presentazione:

1 Metodi di calcolo della ripresa
Metodi planimetrici: combinazione superficie-turno-età dei popolamenti Metodi provvigionali (volumetrici): utilizzano la provvigione reale e (implicitamente o esplicitamente) quella normale Metodi combinati: ad un criterio planimetrico ne abbinano uno volumetrico o colturale Metodi colturali: prevalgono considerazioni (selvi)colturali piuttosto che assestamentali prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

2 Assestamento dei cedui coetanei
Turni brevi e rinnovazione agamica immediata e sicura Applicabili solo metodi planimetrici (quindi ripresa planimetrica): Metodo planimetrico spartitivo si suddivide la superficie (S) del bosco in tante particelle quanti sono gli anni del turno di età scalare da 1 a T anni (pari a quelli del turno). La superficie (s) di ciascuna particella sarà: La diversa fertilità determina una diversa produttività, quindi superfici di taglio inversamente proporzionali alla produttività prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

3 Metodo planimetrico-spartitivo
Esempio S = 500 ha ripartiti in due classi di fertilità: 300 ha im1 = 2 m3 (per ha e per anno) 200 ha im2 = 4 m3 (per ha e per anno) T = 10 anni Media ponderata degli incrementi in condizioni di fertilità omogenea, ripresa planimetrica (in ha): pari ad un prelievo annuo e costante: prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

4 Metodo planimetrico-spartitivo
fertilità non omogenea, per cui per garantire 1400 m3/anno quindi 300 ha da ripartire in 4 particelle da 70 ha (+1 da 20 ha) e 200 ha in 5 particelle da 35 ha (+1 da 25 ha) prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

5 prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

6 Assestamento dei cedui coetanei
Metodo planimetrico organico o delle classi cronologiche in questo caso la superficie da assestare (S) è suddivisa in classi cronologiche (n), equiproduttive (s) Si suddivide il turno T in n classi cronologiche di p anni: dove: prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

7 Assestamento dei cedui coetanei
Esempio S = 200, T = 20, n = 5 la superficie di ciascuna classe cronologica sarà: ovvero: prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

8 Assestamento dei cedui coetanei
Ceduo assestato: Classe cronologica: 40 ha particelle da 1 a 4 anni Classe cronologica: 40 ha particelle da 5 a 8 anni Classe cronologica: 40 ha particelle da 9 a 12 anni Classe cronologica: 40 ha particelle da 13 a 16 anni Classe cronologica: 40 ha particelle da 17 a 20 anni In ciascuna classe cronologica non è indispensabile che siano rappresentate tutte le età del periodo ma la superficie può essere anche rappresentata da una sola età (per es. 40 ha di 8 anni di età reale nella II classe cronologica) prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

9 Assestamento dei cedui coetanei: criteri di gestione sostenibile
La superficie di ciascuna particella forestale non è solo funzione dell’equiproduttività, ma è condizionata anche dalla convenienza economica del cantiere forestale (superficie minima) e dall’impatto ambientale (superficie massima) del taglio a raso su ceppaia Range di superficie tagliata a raso in un ceduo: da 4-5 a <10 ha Le superfici degradate del ceduo vanno incluse in comprese di protezione (oppure cartografate nell’ambito della particella) La sequenza spaziale e temporale dei tagli a raso su ceppaia deve evitare tagliate contigue: da studiare su carta silografica compresa cedui Tempo che deve intercorre fra tagliate contigue funzione del ritmo di accrescimento specie prevalente e fertilità: 1 anno castagno in particella fertile, 3-5 anni leccio

10 Assestamento dei cedui coetanei: criteri di gestione sostenibile
Allungamento del turno (quello del ceduo di leccio in Campania è anacronistico) Tagliate a raso su superfici contenute evitare contiguità tagliate Rilasciare matricine diverse dalle specie prevalente Rilasciare matricine a gruppi Rilasciare superfici non tagliate (5% superficie) in corrispondenza di luoghi morfologici rilevanti (impluvi, crinali, balzi di roccia, salti di quota, etc.) come aree rifugio e corridoi ecologici per fauna prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

11 Assestamento dei cedui coetanei: criteri di gestione sostenibile
Ramaglia a monte di ciascuna ceppaia (cedui su suoli piroclastici in forte pendenza) Tagliate a raso lungo curve di livello piuttosto che lungo linee di massima pendenza per evitare di far raggiungere alle acque meteoriche di scorrimento superficiale velocità erosive prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

12 Assestamento dei cedui coetanei: criteri di gestione sostenibile
Preferire metodo planimetrico organico a metodo spartitivo perché più elastico nella gestione e più aderente all’attuale congiuntura negativa dei prezzi della legna da ardere. Esempio: se in un anno il prezzo di mercato risultasse sfavorevole posso procrastinare il taglio del ceduo mantenendolo nella finestra cronologica Un differimento del taglio del ceduo determina accumulo di incrementi annui = diametro medio polloni maggiore = rendimento dell’utilizzazione (forza lavoro, macchine, etc.) maggiore per unità di tempo prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

13 Assestamento delle fustaie
I metodi colturali Nel calcolo della ripresa diviene prevalente la componente selvicolturale su quella assestamentale Metodo del controllo (fustaia disetanea) Metodo selvicolturale (fustaia coetanea e disetanea) Procedimento selvicolturale incondizionato Procedimento selvicolturale orientato Procedimento selvicoltruale integrato prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

14 Il metodo del controllo
Introdotto da Gournaud in Francia è stato perfezionato soprattutto in Svizzera da Biolley Assume che la fustaia disetanea sia superiore, anche dal punto di vista produttivo, rispetto alla fustaia coetanea Azione selvicolturale capillare e intensiva con periodi di curazione molto brevi (l = 6-12 anni) Separazione fra conduzione selvicolturale ed assestamento, cui compete il ruolo di controllo contabile dell’efficacia degli interventi selvicolturali attuati Cavallettamento totale delle piante superiori a 17,5 cm Provvigione di particella calcolata sempre con stessa tavola di cubatura convenzionale (tariffe, stereometrica 1 entrata, sylve)

15 Il metodo del controllo
6. La particella forestale è l’unità autonoma di gestione e di rilevamento 7. Il cavallettamento viene ripetuto ad ogni revisione di piano (segni permanenti di raschietto a 1,30 m) 8. I dati di provvigione (P) di ciascuna revisione, insieme a quelli di ripresa (R), servono a calcolare lo stato di equilibrio (incremento) della particella: Primo periodo P2 – (P1 + R1) = I1 Secondo periodo P3 – (P2 + R2) = I2 Terzo periodo P4 – (P3 + R3) = I3 9. Provvigione ripartita in classi dimensionali: Piante piccole 17,5-32,5 cm Piante medie 32,6-47,5 cm Piante grandi 47,6-67,5 cm

16 Il metodo del controllo
10. Come primo criterio la provvigione (stato normale provvisorio) deve essere ripartita nel seguente modo: Piccole 20% Medie 30% Grandi 50% 11. La martellata interessa le classi eccedenti 12. La ripresa (R), in attesa del raggiungimento dello stato di equilibrio, viene calcolata nel seguente modo: da cui dove SU = saggio di utilizzazione e PR = provvigione reale prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

17 Il metodo del controllo
13. Calcolo dell’incremento corrente (periodico) di ciascuna particella (Icp) con il metodo del bilancio di massa, spesso calcolato separatamente per ogni categoria dimensionale di piante. Queste passano da una classe diametrica alla successiva (Vp), mentre nel periodo di curazione (l) vengono asportate piante per taglio o per cause accidentali (Vu). Il volume di ciascuna categoria dimensionale di piante deve essere riferito all’inventario iniziale (V1), escludendo o includendo il volume delle piante transitate nella fustaia (Vp) Incremento corrente periodico senza passaggio a fustaia Incremento corrente periodico con passaggio a fustaia prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

18 Il metodo del controllo
l’incremento corrente (senza passaggio a fustaia) da cui l’incremento percentuale (% aumento V) prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

19 Il metodo del controllo
14. Il metodo del bilancio di massa presuppone scrupolose registrazioni di tutti gli eventi che si verificano nella particella, quindi deve funzionare il libro economico 15. In condizioni migliori il saggio di utilizzazione non supera il 2% anno, mentre nella fase di assestamento sono consigliati saggi pari a 1,0-1,4% anno (maggiori nelle stazioni fertili, minori nel caso contrario) prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

20 (per tagli straordinari, per avversità biotiche e abiotiche, etc.)
Formato Standard della Scheda di particella per la predisposizione del Libro Economico Particella forestale n Località ………… Superficie particella (ha): planimetrica…………, reale…………. Ripresa (anno) Volume (m3) Deliberazione Comunale n° del ………. Operazioni di martellata e stima affidate al Dr , Iscrizione Albo Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di …………………………., martello forestale n° Data inizio operazioni di martellata……………………, data termine……………………….. utilizzazioni Assortimenti e prezzo di macchiatico Prezzo all'imposto Prezzo di macchiatico totali Tronchi da sega mc Euro /mc Euro /mc Tronchetti mc ….….…………….. Euro /mc Euro /mc Legna da ardere q.li Euro /q.li Euro /q.li Asta pubblica in data su deliberaz. di ……n del Aggiudicazione definitiva in data Prezzo Euro Ditta aggiudicataria Contratto in data registrato a il con n Consegna del lotto boschivo il , apertura cantiere forestale il Sospensione dal al per NOTIZIE DEL CANTIERE FORESTALE Provenienza della manodopera Mezzi usati per lo smacchio Data chiusura cantiere forestale Data di collaudo della tagliata Collaudatore Osservazioni Mercedi corrisposte Assortimenti realizzati e quantità Prezzi realizzati all'imposto per assortimento …………………………. ALTRE NOTIZIE (per tagli straordinari, per avversità biotiche e abiotiche, etc.)

21 La curva di ripartizione del bosco disetaneo (ideale)
formalmente la ripartizione del numero delle piante in classi diametriche è espressa dall’equazione esponenziale decrescente: y = K -x dove: y = numero delle piante presenti nella classe diametrica K = coefficiente di mortalità (naturale o per taglio di alberi) x = numero d’ordine della classe diametrica (a partire da 17.5 cm)

22 La curva di ripartizione degli alberi nelle faggete meridionali
disetanee (Susmel 1954) Faggeta seminaturale: K = 1,39 (Muro Lucano, PZ; Corleto Monforte, SA) Faggeta coltivata: K = 1,50 (bosco attuale) Faggeta normale: K = 1,45 (tipo colturale)

23 prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale
Il calcolo della ripresa nella faggeta disetanea come confronto fra curva ideale e curva reale (ricavata da cavallettamento totale) le strutture vergini di faggeta sono caratterizzate, piuttosto, da frequenze bimodali sintomatiche di rinnovazione a gruppi (coorti) ripresa = raccolta delle eccedenze di alberi presenti nelle diverse classi diametriche rispetto alla curva ideale prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

24 Il metodo selvicolturale
procedimento selvicolturale incondizionato: non viene prospettato nessun modello di bosco normale e le prescrizioni colturali a scala di popolamento e di particella vengono formulate con il solo scopo di migliorarne l’assetto funzionale. Non vi è una ripresa calcolata procedimento selvicolturale orientato: viene prospettato un riferimento di bosco normale e le prescrizioni selvicolturali vengono formulate tenendo conto delle indicazioni colturali del bosco normale. Non vi è una ripresa calcolata Procedimento selvicolturale integrato: in questo caso esiste un riferimento di bosco normale e gli interventi selvicolturali, a scala di popolamento e di particella, vengono prescritti tenendo conto delle caratteristiche colturali ed economiche (maturità). Vi è una ripresa calcolata prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

25 Procedimento selvicolturale incondizionato
manca di qualsiasi riferimento di bosco normale, quindi: assenza di parametri di maturità: turno, diametro massimo, provvigione ottimale raccolti solo alberi (singoli o aggruppati) di ostacolo allo sviluppo di altri o senescenti, deperienti, etc. si applica solo a boschi estremamente degradati per i quali gli interventi puntuali possono essere utili alla sua ricostituzione quando risulta impossibile applicare uno dei diversi parametri del bosco normale prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

26 Procedimento selvicolturale orientato
vi è sempre un riferimento di normalità che può essere anche parziale e provvisorio si preoccupa della gestione colturale delle singole particelle piuttosto che della normalizzazione planimetrico-cronologica della compresa. Quindi privilegia la durevolezza piuttosto che la regolarità delle erogazioni fanno parte della gestione colturale: sfolli e diradamenti sgomberi prosecuzione di tagli di rinnovazione messa in rinnovazione di popolamenti maturi prosecuzione di conversioni e trasformazioni riequilibrio della struttura e della composizione in popolamenti disetaneiformi prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

27 Procedimento selvicolturale orientato
ripresa particellare endogena, eventuali altri tipi di ripresa (determinati per es. con un metodo provvigionale) servono solo come termine di paragone orientamento (o riferimento di normalità) può essere un saggio di accrescimento normale stimato oppure un turno indicativo oppure, per un bosco disetaneo, una provvigione normale provvisoria ripresa determinata e verificata particella per particella in aree di saggio dell’intervento prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

28 Procedimento selvicolturale orientato
non si applica ai cedui non si applica alle fustaie trattate a taglio raso perché non persegue normalizzazione della distribuzione delle classi cronologiche si applica nelle fustaie trattate a tagli successivi uniformi e a gruppi ma occorre inserire un riferimento relativo al turno o al saggio di utilizzazione in genera si applica nelle fustaie trattate su piccole superfici, valutando l’insieme rappresentato dalla compresa applicabile nelle fustaie irregolari da normalizzare allo stato disetaneo prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

29 Procedimento selvicolturale integrato
il modello di normalità selvicolturale-assestamentale è, in questo caso, circostanziato e preciso la ripresa calcolata è la caratteristica principale del procedimento che viene confrontata con la ripresa (selvi)colturale la ripresa massima selvicolturalmente accettabile viene determinata per singola particella e ripartita nelle seguenti frazioni: aliquota selvicolturalmente necessaria aliquota selvicolturalmente opportuna aliquota selvicolturalmente indifferente questa ripresa viene confrontata con quella calcolata prima di indicare la ripresa selvicolturale definitiva

30 Procedimento selvicolturale integrato
le frazioni della ripresa massima selvicolturalmente accettabile aliquota necessaria: volume degli alberi che è necessario abbattere per non peggiorare l’assetto colturale e strutturale della particella, oppure per prevenire il loro deperimento aliquota opportuna: volume degli alberi il cui prelievo, anche se non indilazionabile, è di giovamento per l’assetto strutturale e colturale della particella aliquota indifferente: volume degli alberi che potrebbero venire abbattuti senza pregiudizio per l’assetto strutturale e colturale della particella (inclusi i tagli di sementazione) prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

31 Procedimento selvicolturale integrato
confronto fra ripresa calcolata e ripresa massima (selvi)colturalmente accettabile ripresa calcolata < frazione necessaria: in questo caso necessità selvicolturali prevalgono su quelle assestamentali quindi si adotta ripresa colturalmente necessaria ripresa calcolata > frazione necessaria ma inferiore alla somma delle tre: si adotta quella calcolata perché non ci sono rischi colturali imminenti ripresa calcolata > somma delle tre frazioni: in questo caso si adotta la ripresa colturalmente necessaria prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

32 Procedimento selvicolturale integrato
determinazione della ripresa definitiva si svolge a livello di particella e a livello di compresa nel fustaie a gestione disetanea e coetanea, rispettivamente si applica a fustaie coetanee a tagli successivi, fustaie irregolari a gestione coetanea (le faggete meridionali), fustaie irregolari allo stato disetaneo il metodo privilegia le esigenze selvicolturali a quelle assestamentali e solo in un caso (ripresa calcolata < somma frazioni riprese colturali) viene applicata la ripresa calcolata prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

33 Confronto dei metodi colturali
metodo colturale incondizionato: si applica ai boschi fortemente alterati dal punto di vista colturale, ove non è possibile fissare un traguardo assestamentale metodo colturale orientato: in questo caso il riassetto dei popolamenti e delle particelle è prioritario rispetto alla compresa. Può essere transitorio fino a che non si delinea un trattamento univoco e generalizzato metodo selvicolturale integrato: è un vero metodo assestamentale le cui specificità sono legate al metodo di calcolo della ripresa prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale

34 Ripresa da eventi accidentali
una certa aliquota di volume (che può o meno essere incluso nella ripresa prescritta) di particella e di compresa può essere danneggiata da avversità biotiche e abiotiche si rendono necessarie utilizzazioni accidentali che prevedono la raccolta di un certo volume che deve entrare nel computo della ripresa quindi la ripresa prescritta deve essere decurtata delle utilizzazioni accidentali e, se non basta nel periodo di validità del piano, deve essere recuperata nelle successive revisioni in questo caso molto utile il libro economico prof. Antonio Saracino Lezioni di Assestamento forestale


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