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A COSA SERVE LA PIANIFICAZIONE PREVIDENZIALE?
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A supportare il lavoratore nel comprendere:
quale sarà la pensione che sarà offerta dal sistema pubblico quale sarà il gap (mancanza o scopertura) da colmare rispetto al tenore di vita desiderato permette di valutare quanto la contribuzione a una forma di previdenza integrativa (o alternativa) riuscirà a ridurre tale divario.
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A offrire nuove strategie evolutive e nuovi scenari in tema di Pensioni, Welfare Aziendale e Previdenza per capovolgere i punti di vista convenzionali ed orientarsi verso il futuro.
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PREVIDENZIALE E PENSIONISTICA LA PIANIFICAZIONE PREVIDENZIALE
L’ANALISI PREVIDENZIALE E PENSIONISTICA LA PIANIFICAZIONE PREVIDENZIALE come si definisce ed esegue ?
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L'analisi previdenziale è attività ben diversa dalla pianificazione previdenziale e finanziaria.
E' una strumento strategico: si parte dall’esame della situazione e dell’inquadramento lavorativo attuale, per ottenere il massimo risultato dalla contribuzione previdenziale, sfruttando anche limiti, opportunità e alternative offerte dalla normativa. E' fondamentale conoscere il proprio percorso contributivo (per ognuno diverso perché condizionato dalle individuali esperienze lavorative), soprattutto quando siamo ancora in presenza di un tempo ragionevolmente lungo in cui il contribuente ha la possibilità di valutare e pianificare con quali strumenti poter gestire nel migliore dei modi le proprie risorse.
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E’ un’attività di analisi, programmazione ed esecuzione che, con il dovuto anticipo rispetto all’età di pensionamento, mira a: Individuare con precisione le risorse della pensione pubblica (decorrenza, importi, coordinamento di varie posizioni in più gestioni) Individuare con precisione le risorse da ˮdedicare’’ ai fini integrativi (Fpc, Fpa, Pip, polizze vita, TFR, patrimonio finanziario ed immobiliare) Tutto ciò ai fini della: Realizzazione dell’obiettivo di tutela del tenore di vita
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Quando il lavoratore andrà in pensione avrà delle entrate nette disponibili (pensione pubblica, eventuale pensione integrativa, possibili altri redditi) diverse da quelle godute durante la vita lavorativa In fase di Bilancio Previdenziale si valuterà la capacità di queste entrate di coprire il fabbisogno di consumo (tenore di vita desiderato) richiesto dopo il pensionamento.
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Stima della pensione obbligatoria di base
I passi da compiere Stima della pensione obbligatoria di base Stima del fabbisogno integrativo Stima del fabbisogno di capitali da imprevisti Analisi dei prodotti previdenziali già stipulati Scelta della modalità di copertura del gap Monitoraggio del piano previdenziale
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Analisi della situazione lavorativa, contributiva attuale;
Analisi dell’estratto conto contributivo storico con eventuali aggiustamenti e valutazioni su costi/benefici di riscatti di laurea, contribuzioni volontarie, eventuali esigenze di ricongiunzioni e totalizzazioni; Valutazione e stima secondo la normativa vigente dell’importo di trattamento pensionistico e dell’età di pensionamento; Determinazione della forbice (gap) tra il reddito desiderato e quello spettante al momento del pensionamento. Tasso di sostituzione.
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Studio e definizione del piano previdenziale in relazione alle diverse possibilità di inquadramento, risparmio e del tenore di vita attuale e desiderato, valutandone anche i risvolti dal punto di vista delle tasse ed oneri su redditi attuali e sulle pensioni future; Soluzioni contributive, contrattuali, assicurative e fiscali. Scelte strategiche e finalizzate a dei risultati concreti per il proprio futuro.
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