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I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI IN UNA LOGICA
INCLUSIVA: IL CONTRIBUTO DEL COSTRUTTIVISMO Il concetto di “complessità” I Bisogni Educativi Speciali (BES) La Pedagogia Inclusiva Il Costruttivismo Sociale a cura di Cinzia Bizzarri
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LA CLASSE … UNA “NORMALE COMPLESSITÀ”
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complessità Dinamiche relazionali e di attaccamento Vissuti familiari,
Diverse e varie provenienze culturali, geografiche e linguistiche Dinamiche relazionali e di attaccamento Intelligenze Multiple (Gardner, 1983; 2005) data da data da data da complessità Vissuti familiari, sociali e culturali data da data da Alunni con Bisogni Educativi Speciali data da data da Stile di pensiero (Metafora dell’autogoverno Mentale) R. J. Sternberg; 1987, 1998 Stili cognitivi (Cornoldi, De Beni e Gruppo MT, 2001)
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(BES) complessità PEDAGOGIA INCLUSIVA DISTURBO
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) Di accettazione Di identità autonoma … complessità Di valorizzazione Sviluppo delle competenze Di appartenenza sociale BISOGNI EDUCATIVI NORMALI Di autostima PEDAGOGIA INCLUSIVA
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BES è un concetto che ... permette di cogliere precocemente il maggior numero possibile di difficoltà dei bambini (sensibilità); pone nell’ottica della reversibilità e della temporaneità permette di prendere in considerazione l‘alunno rispetto al concetto di salute bio – psico – sociale della persona come buon funzionamento dei vari ambiti (Modello ICF dell’Organizzazione mondiale della sanità)
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BES è un concetto che ... permette di tracciare il confine tra una deviazione di funzionamento problematica per il contesto familiare e/o scolastico e non per il soggetto, o viceversa, o per entrambi permette di considerare l’alunno nella sua globalità e complessità senza far riferimento alle origini eziologiche dei disturbi né alle classificazioni patologiche, ma porta l’insegnante a focalizzare lo sguardo sui punti di forza, sulle potenzialità del soggetto, utili per progettare il Piano Educativo Individualizzato/Personalizzato in un’ottica inclusiva Liberamente tratto da:”Bisogni Educativi Speciali e inclusione. Valutare le reali necessità e attivare tutte le risorse. Software gestionale, CD-RM,” di Dario Ianes, Ed. Erickson, Trento 2005b
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RIPOSIZIONARSI complessità significa
“… darsi la possibilità di ricollocarsi rispetto ad una mappa di percorso che ne permetta degli sviluppi diversi da quello che sembrava … Significa non solo capire che non si è in una strada nella nebbia e che bisogna seguire quel marciapiede, quella linea tratteggiata, ma anche scoprire che ci sono crocicchi, incroci, anzitutto per evitare di percorrerli senza badare a chi viene da un’altra direzione, ma anche per capire la possibilità di cambiare strada migliorando la propria situazione.” “Le logiche del confine e del sentiero” di Andrea Canevaro, Ed.Erickson, Trento2006
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UNESCO: PEDAGOGIA INCLUSIVA (good pedagogy-inclusive pedagogy)
Tutti i bambini possono imparare; Tutti i bambini sono diversi; La diversità (difference) è un punto di forza; L’apprendimento si intensifica con la cooperazione tra insegnanti, genitori e comunità Unesco, Good pedagogy-inclusive pedagogy, in Unesco Section for Special Need Education, Inclusive Education and EFA. A challenge and a vision, Paris, 2000, pp
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INCLUSIVO ALLA DISABILITA’
ICF: L’APPROCCIO INCLUSIVO ALLA DISABILITA’ DEFINIZIONE “Qualsiasi persona in qualsiasi momento della vita può presentare una condizione di salute che, in un contesto sfavorevole, si traduce in disabilità” (ICF 2001) Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute OMS 2001 16/09/2018 AIDAI Umbria - C.Bizzarri, M.Margheriti
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QUESTIONE TERMINOLOGICA:
SVILUPPI • PASSATO : da inserimento a integrazione • PRESENTE : integrazione • FUTURO : da integrazione a inclusione 16/09/2018 AIDAI Umbria - C.Bizzarri, M.Margheriti
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INCLUSIONE Una questione non solo terminologica, ma di attribuzione di significati INTEGRAZIONE A. Si riferisce all’ambito educativo in senso stretto B. Guarda al singolo alunno C. Interviene prima sul soggetto, poi sul contesto D. Incrementa una risposta speciale INCLUSIONE A. Si riferisce alla globalità delle sfere educativa, sociale e politica B. Guarda a tutti gli alunni C. Interviene prima sul contesto, poi sul soggetto D. Trasforma la risposta speciale in normalità 16/09/2018 AIDAI Umbria - C.Bizzarri, M.Margheriti
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INCLUSIONE (EFA 2000) Processo che risponde alla variabilità degli stili di apprendimento, delle intelligenze multiple, degli stili cognitivi (…). Processo che favorisce la partecipazione sociale. Processo che riduce l’esclusione dall’educazione. • Promuove le risorse e le potenzialità di ciascuno. 16/09/2018 AIDAI Umbria - C.Bizzarri, M.Margheriti
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Implica dei cambiamenti nel contesto: nei contenuti, nelle strutture, nella metodologia (…). • Garantisce i diritti alla formazione, alle pari opportunità e alla partecipazione sociale. • Finalità: formazione di buona qualità per i soggetti in fase di apprendimento a prescindere dalle loro caratteristiche. • È un approccio per eliminare le barriere all’apprendimento • Nella scuola si sviluppa con: l’accettazione della diversità + la promozione delle risorse dell’insegnamento. Andrea Canevaro,I soggetti dei processi di integrazione in Handicap&Scuola n.130, novembre-dicembre Relazione per l’intitolazione di una scuola dell’infanzia a Sergio Neri in Pavone Canavese (To) il J. Habermas, L’inclusione dell’altro. Studi di teoria politica. Feltrinelli, Milano 16/09/2018 AIDAI Umbria - C.Bizzarri, M.Margheriti
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LO SFONDO TEORICO-METODOLOGICO COSTRUTTIVISTA
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Il Paradigma Costruttivista
Viene a costituire un nuovo “framework” teorico di riferimento pedagogico che vede il soggetto che apprende quale reale protagonista di un processo di costruzione della propria conoscenza.
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Approccio di istruzione
La conoscenza è concepita come un processo di accumulazione di informazioni Si realizza con passaggi cronologici e lineari, del tipo “mattone sopra mattone” Il bambino è come una “lavagna bianca” e le differenze individuali rappresentano un intralcio Approccio di istruzione tradizionale Il punto di vista è centrato su chi trasmette la conoscenza
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PARADIGMA COSTRUTTIVISTA
La conoscenza è concepita come una rete in cui ogni elemento acquista significato sulla base delle relazioni che lo legano agli altri Si realizza in maniera circolare e ricorsiva Il bambino è “portatore attivo” di conoscenze e le differenze individuali rappresentano un arricchimento La formazione è intesa quale interiorizzazione di una metodologia d'apprendimento che renda progressivamente il soggetto autonomo nei propri processi conoscitivi (METACOGNIZIONE) Il punto di vista è centrato su chi apprende Il soggetto apprende grazie al confronto e alla collaborazione con i pari o con un gruppo di esperti
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COSTRUTTIVISMO SOCIALE
Si esprime didatticamente Favorisce (1) (2) Permette di realizzare (3)
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APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
Il contesto significativo La costruzione della conoscenza La collaborazione tra chi apprende e l’insegnante Si presenta come
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ATTIVO, perché consapevole e responsabile;
COSTRUTTIVO, perché il soggetto integra le nuove conoscenze con le precedenti; COLLABORATIVO, perché il soggetto lavora in una comunità costruttiva (scaffolding offerto da ciascun attore); INTENZIONALE, perché il soggetto è coinvolto fattivamente nel conseguimento di obiettivi conosciuti e condivisi;
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RIFLESSIVO, perché il soggetto riflette sui processi e sulle decisioni
CONVERSAZIONALE, perché è forte la dimensione dialogica dell’apprendimento; CONTESTUALIZZATO, perché i compiti assumono significatività nel mondo reale RIFLESSIVO, perché il soggetto riflette sui processi e sulle decisioni ”Costruttivismo socio-culturale”. Genesi filosofiche, viluppi psico- pedagogici, applicazioni didattiche”, di Bianca Maria Varisco, Ed. Carrocci, Roma 2005
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APPRENDIMENTO CONTESTUALIZZATO E SITUATO
METACOGNIZIONE BASE DIALOGICA APPRENDIMENTO CONTESTUALIZZATO E SITUATO SENSO DI IDENTITÀ PERSONALE E DI GRUPPO LEGITTIMAZIONE DELLE DIFFERENZE SCAFFOLDING COGNITIVO E AFFETTIVO ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE COSTRUZIONE SOCIALE DELLA CONOSCENZA
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Strategie e strumenti didattici quali:
Il modello di progettazione didattica proposto dal costruttivismo è centrato sugli allievi, sui loro bisogni e sulle loro risorse. La progettazione è pensata come strumento di garanzia del diritto alla diversità piuttosto che all’uguaglianza. Strategie e strumenti didattici quali: lavoro di classe di tipo collaborativo - cooperativo; il confronto, la discussione e la negoziazione di significati; la costruzione e salvaguardia dei diversi livelli d’identità. i mediatori didattici
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Apprendimento Cooperativo
dove Interdipendenza positiva Materiali Ad ogni bambino e ad ogni bambina si forniscono adeguati ruoli e possibilità di partecipazione e di apprendimento attraverso Gruppi eterogenei Compito Obiettivi cognitivi e sociali
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nelle attività iniziali
MEDIATORI DIDATTICI nelle attività iniziali (Input) Mediatori Iconico-simbolici tabelle diagrammi matrici reti mappe Mediatori Attivi Mediatori Iconici rappresentano la realtà tramite colori immagini foto “Ricontestualiz- zione” tempi spazi persone, strumenti, ambienti reali, contesti didattici interattivi contesti operativi e significativi “Traduzione” dell’input in altro codice Si cura l’accessibilità
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MEDIATORI DIDATTICI Mediatori Simbolici Mediatori
comunicazione verbale accompagnata dal supporto mimico e gestuale ridurre la complessità concettuale Le consegne devono essere semplici e chiare Mediatori Analogici “far vedere” come si fa gioco e simulazione come ricostruzione della realtà e dell’esperienza ”Apprendere a progettare. Strumenti e modelli di programmazione scolastica”, diA. M. Notti e al., Ed. Anicia, Roma 2005 “Il Piano educativo individualizzato. Progetto di Vita. Guida ” , di D. Ianes e S. Cramerotti, Ed. Erikson, Trento 2005
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… Ciascuno è un’isola con porti
e navi che vanno e vengono, merci, semi, messaggi, visi, facce diverse e misteriosi nomi. R. Piumini fine
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INTELLIGENZE MULTIPLE GARDNER; 1983, 2005
Cinestetica Linguistica Naturalistica Interpersonale LE INTELLIGENZE Musicale Intrapersonale Logico - matematica Visivo – Spaziale
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STILI DI PENSIERO R. J. Sternberg, 1987; 1998
Sternberg nel 1988 ha proposto un’analisi degli stili cognitivi sulla base di una teoria che egli chiama dell’AUTOGOVERNO DELLA MENTE e che caratterizzano il modo di porsi dell’individuo rispetto a problemi intellettuali e pratici. STILE LEGISLATIVO STILE ESECUTIVO STILE GIUDIZIARIO
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STILE LEGISLATIVO Preferiscono fare le cose a modo loro e decidere come Formulazione delle consegne Crea … Inventa … Se tu … Immagina Disegna Come sarebbe? Supponi … Idealmente …? Preferiscono attività innovative e creative Tendenzialmente critico: poco valorizzato nella scuola 16/09/2018 AIDAI Umbria - C.Bizzarri, M.Margheriti
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STILE ESECUTIVO Preferiscono seguire delle regole Formulazione delle consegne Chi disse? Riassumi … Chi fece? Quando.. fece? Cosa fece? Come fece? Se … Come fece? Descrivi … Preferiscono affrontare problemi prestrutturati, applicare regole a problemi matematici Eseguono molto bene le consegne, stanno alle istruzioni e stanno alle regole del gruppo a cui appartengono Valorizzato nella scuola 16/09/2018 AIDAI Umbria - C.Bizzarri, M.Margheriti
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STILE GIUDIZIARIO Formulazione delle consegne Confronta … Analizza … Valuta A tuo avviso Perché fece? Cosa causò? Su quali basi? Critica .. Preferiscono valutare regole e procedure Esprimono opinioni, assumono un atteg- giamento critico rispetto a situazioni Valutano cose ed idee esistenti Nell’attività didattica stile spesso ostacolato 16/09/2018 AIDAI Umbria - C.Bizzarri, M.Margheriti
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LIVELLO DI RAGIONAMENTO
STILI COGNITIVI ( Cornoldi 1991) Soggetti che pur presentando simili capacità intellettive generali, si differenziano per le loro diverse modalità di affrontare compiti cognitivi LIVELLO DI RAGIONAMENTO Diverse modalità di procedere nell’esecuzione di un compito: VERBALE – VISUALE SISTEMATICO – INTUITIVO GLOBALE – ANALITICO IMPULSIVO – RIFLESSIVO PENSIERO CONVERGENTE – DIVERGENTE
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Insegnanti: tendenza a
STILI COGNITIVI STILI DI PENSIERO Insegnanti: tendenza a privilegiare stili simili ai propri es. insegnanti di lingua: spesso stile verbale È necessario valorizzare i diversi stili degli alunni.
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