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Effetto della variazione della curva base di lenti rigide gas permeabili sulle aberrazioni oculari in occhi con cheratocono Montani Giancarlo Docente.

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Presentazione sul tema: "Effetto della variazione della curva base di lenti rigide gas permeabili sulle aberrazioni oculari in occhi con cheratocono Montani Giancarlo Docente."— Transcript della presentazione:

1 Effetto della variazione della curva base di lenti rigide gas permeabili sulle aberrazioni oculari in occhi con cheratocono Montani Giancarlo Docente a contratto Corso di Laurea in Ottica e Optometria Università Statale degli Studi del Salento, Facoltà di Scienze MMFFNN Scopo Lo scopo del presente lavoro è quello di evidenziare se il criterio applicativo di una lente a contatto può avere ripercussioni sulla qualità della visione. Inoltre viene preso in esame il rapporto esistente fra le variazioni delle aberrazioni di superficie indotte dalla flessione della lente e le modificazioni delle aberrazioni oculari. In letteratura sono stati riportati casi di miglioramento dell’acuità visiva ad alto e basso contrasto attraverso l’applicazione di lenti a contatto secondo il criterio applicativo del contatto apicale(1,2,3). Questo effetto è stato spiegato attraverso la flessione della lente a contatto (1) che si riduce all’ aumentare del raggio base (4,5) . Sono stati inoltre riportati casi in cui la miglior qualità della visione era associata ad applicazioni secondo il sollevamento apicale (6) Metodo Per questo studio sono stati reclutati 8 pazienti che presentavano un cheratocono moderato o avanzato (Tabella 1) a cui sono state applicate lenti Rose k2tm , realizzate in materiale Onsifocon A, e in diametro 8,70 mm (Tabella 2). Il raggio base è stato determinato al fine di garantire la miglior relazione lente cornea seguendo le linee guida applicative. Partendo da questa lente è stato effettuato l’esame aberrometrico oculare dopo 20 min dall’applicazione, utilizzando un aberrometro tipo Hartman-Schack (Zywave Baush&Lomb™), ripetendo l’esame con lenti più piatte 0,10 e 0,20 mm e più strette di 0,10 mm. E’ stato inoltre effettuato l’esame delle aberrazioni di superficie mediante topografo corneale (Topcon CA-100™) senza lente a contatto e con le varie lenti applicate al fine di evidenziare eventuali flessioni delle lenti a contatto. Dopo aver compensato la componente sferica residua è stata valutata per tutte le condizioni applicative l’acuità visiva ad alto e basso contrasto (10% contrasto di Michelson) utilizzando un ottotipo LCD tipo Bailey-Lovie ( Topcon CC 100 P) e comparando i risultati ottenuti con l’entità delle aberrazioni misurate. L’analisi dei risultati è stata effettuata utilizzando il criterio ANOVA per misure ripetute attraverso il programma NCSS™. Tabella 1 Risultati I risultati non evidenziano una differenza significativa in termini di acuità visiva sia ad alto HCVA (Log MAR medio 0,088 ± 0,093) Fig. 1 che a basso contrasto LCVA (Log MAR medio 0,455 ± 0,103) Fig. 2 confermata anche dall’esame delle aberrazioni di ordine superiore con lente applicata (RMS 0,603 ± 0,103 m) Fig 3. I valori trovati dimostrano che la lente rigida gas permeabile non è in grado di normalizzare le aberrazioni di ordine superiore infatti rimane una componente importante di coma (RMS 0,46 ± 0,35 m) risultato in accordo con i risultati di Marsack (7) .La variazione di flessione media, minore utilizzando curvature più piatte, è stata al massimo di 0,20 dt (Fig. 5) valore evidenziato anche dalla modificazione dell’astigmatismo misurato attraverso l’abberrometria oculare (Fig. 6). E’ stato infine misurato il valore di decentramento medio della lente rispetto al centro dell’asse visivo (0,805±0,391 mm ) evidenziando un miglior posizionamento della lente utilizzando la curvatura “corretta” (Fig.4). Figura 5 Figura 6 0.508±0.353 0.527±0.163 P=0,096 P=0,604 Figura 1 Figura 2 R B Media SD Stretto 0.10 0.637 ±0.229 Corretto 0.54 ±0.317 Piatto 0.1 0.422 ±0.351 Piatto 0.2 0.437 ±0.511 R B Media SD Stretto 0.10 0.583 ±0.132 Corretto 0.573 ±0.134 Piatto 0.1 0.427 ±0.101 Piatto 0.2 0.525 ±0.242 0.088 ± 0.093 0.455 ± 0.103 P<0.05 P<0.05 R B Media SD Stretto 0.10 0.097 ±0.099 Corretto 0.09 ±0.096 Piatto 0.1 0.077 ±0.088 Piatto 0.2 ±0.111 R B Media SD Stretto 0.10 0.476 ±0.085 Corretto 0.467 ±0.120 Piatto 0.1 0.437 ±0.087 Piatto 0.2 0.44 ±0.135 Grado* Cheratom. Pos.cono RB D P e Mod. 42,32/49,33 Centrale 7,90 9,00 +1,50 0.20 50,74/51,53 Inferiore 6,40 -6,00 0.15 Avanz. 51,50/58,10 6,90 -3,00 0.17 52,37/61,10 5,30 8,70 -21,50 0.10 48,40/56,65 7,00 -1,50 0.19 51,18/55,62 -4,75 0.16 53,28/54,79 0,00 54,96/58,41 6,10 -6,25 Conclusioni Dai nostri risultati emerge che in assenza di modellamento corneale il criterio applicativo (contatto o sollevamento apicale e tre punti di contatto) non ha un’ influenza prevedibile sulle aberrazioni residue. Nel presente lavoro le lenti a contatto non sono state utilizzate per un periodo di tempo sufficiente a determinare un modellamento corneale e questo potrebbe giustificare le minime differenze trovate al variare della curva base (8). Potrebbe invece essere associato ad una riduzione del modellamento corneale la riduzione dell’acuità visiva che si può evidenziare in alcuni portatori a cui si sostituiscono lenti in uso applicate “piatte” con lenti a curvatura “corretta”. Si ricorda inoltre che l’acuità visiva può aumentare dopo i primi giorni di porto della lente a contatto ed è quindi necessario attendere questo periodo di tempo prima di giudicare i risultati. Ottenuti (9). Bibliografia Sorbara L., Chong T., Fonn D., (2000) Visual acuity, lens flexure, and residual astigmatism of keratoconus eyes as a function of back optic zone radius of rigid lenses. Contact lens and anterior eye, 23, Zadnik K., Mutti D.O., (1987) Contact lens fitting relation and visual acuity in keratoconus. Am. J. Optom. & Physiol. Optics, 64, Krachmer J.H., Feder I.S. and Belin M.W., (1984) Keratoconus and related noninflammatory corneal thinning disorders. Surv. Ophthalmol.,28, Pole J.J., (1983) The effect of base curve on the flexure of polycon lenses. ICLC, 10, 49-52 Herman J.P.,(1983) Flexure of rigid contact lenses on tofic corneas as a function of base curve fitting relationship. J. Am. Optom. Assoc., 54, Zadnik C., Barr J.T., et al (2005) Comparison of Flat and Step Rigid Contact lens fitting Methods in Keartoconus. Optom Vis Sci, 82, (12) Marsack J. D. et al.- UNCORRECTED WAVEFRONT ABERRATION AND VISUAL PERFORMANCE IN KERATOCONUS SUBJECTS WEARING RGP LENSES- Second European Vision Event (SEVE), 30 September to 2 October 2006, Oberhausen McMonnies C.W. (2004) Keratoconus Fittings, apical clearance or apical support? Eye & Contact Lens 30 (3) Burger D, Barr J.T.,(1994 )Effect of contact lenses in keratoconus- in Silbert : Anterior Segment Complications of Contact Lens Wear : Butterworth-Heinemann Figura 3 0.603±0.103 (m) R B Media SD Stretto 0.10 0.6 ±0.121 Corretto 0.607 ±0.153 Piatto 0.1 0.603 ±0.070 Piatto 0.2 ±0.132 P=0.002 Figura 4 *Buxton JN et al. “Keratoconus Basic and Clinical Features” in The CLAO guide to basic science and contact lenses Materiale Onsifocon A Dk 56,2 n 1,452 Peso specifico 1,206 Resistenza Meccanica 2698 psi 0.805±0.391 (mm) R B Media SD Stretto 0.10 0.808 ±0.41 Corretto 0.751 ±0.366 Piatto 0.1 0.815 ±0.273 Piatto 0.2 0.847 ±0.569 Tabella 2 P=0.005


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