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Universita’ degli studi di perugia

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Presentazione sul tema: "Universita’ degli studi di perugia"— Transcript della presentazione:

1 Universita’ degli studi di perugia
Corso di Laurea Magistrale in Scienze Biomolecolari e Ambientali Elaborato di Biosistematica Vegetale Studente : Brancale Mariantonietta

2 Le Lamiaceae Tassonomia Filogenesi Caratteristiche morfologiche
della famiglia Distribuzione e habitat Sottofamiglie presenti in Italia Usi

3 E’ una famiglia di piante spermatofite dicotiledoni, il nome scientifico della famiglia è stato definito inizialmente come "Labiate" dal botanico francese Antoine Laurent de Jussieu ( ) nella pubblicazione"Genera Plantarum - 110" del 1789, perfezionato successivamente nel nome attuale,Lamiaceae, dal botanico russo Ivan Ivanovic Martinov (Perevolocna, Governatorato di Poltava, 1771 – San Pietroburgo, 1833) nella pubblicazione "Tekhno-Botanicheskii Slovar': na latinskom i rossiiskom i?azykakh. Sanktpeterburgie - 355" del 1820. Tassonomia Clinopodium vulgare L. Rotheca myricoides (Hochst.) Steane e Mabb.

4 Fin dalla sua prima classificazione (1789) questa famiglia si è presentata unitaria e compatta per merito di un carattere che collega tutte le piante di questo gruppo , quello che i botanici chiamavano : LABBRUTO ( ‘..che hanno il fiore nella parte superiore diviso in due labbri ’ ). Salvia viscosa Jacq. Tassonomia Stachys sylvatica L.

5 Etimologia e curiosità sul nome della famiglia
 Il nome della famiglia deriva dal suo "genere tipo" Lamium (tribù Lamieae). Uno dei primi studiosi dell'antichità ad usare questo nome è stato Gaio Plinio Secondo che era uno scrittore e naturalista latino, il quale ci indica anche una possibile etimologia : questo termine discenderebbe da un vocabolo greco ”laimos” il cui significato è “fauci – gola”.Ma potrebbe discendere anche da altre parole greche: ”lamos” (= larga cavità), oppure dal nome di una regina libica ”Làmia”. In quest'ultimo caso il collegamento esiste in quanto le mamme greche, per far star buoni i loro bambini, descrivevano questa regina come un mostro capace di ingoiarli (come del resto fa il fiore di queste piante quando un bombo entra nel tubo corollino in cerca del nettare). tassonomia

6 Le Lamiaceae sono descritte all'interno dell'ordine delle Lamiales.
Le Lamiales (secondo la recente classificazione filogenetica del gruppo APG) appartengono al clade Euasteridi I che insieme al clade Euasteridi II, formano il gruppo monofilerico Asteridi caratterizzato dall'avere i fiori con stami epipetali e in numero uguale ai lobi della corolla e un gineceo formato da due carpelli fusi tra di loro. All'interno delle Lamiales, le cui specie sono caratterizzate soprattutto per la presenza di oligosaccaridi e la produzione di flavoni 6-ossigenati, la famiglia Lamiaceae occupa una posizione più interna (core) del gruppo. Filogenesi

7 Filogenesi

8 La famiglia è considerata monofiletica sia da un punto di vista morfologico per la sua principale sinapomorfia (gli ovuli sono attaccati lateralmente) e sia molecolare per le varie analisi filogenetiche sul DNA delle varie specie della famiglia (sequenze dei geni dei cloroplasti rbcL e ndhF). In questi ultimi studi sono state riviste diverse circoscrizioni del passato come l'inclusione di molti generi tradizionalmente collocati nella famiglia Verbenaceae.   Tuttavia sono ancora da risolvere alcune relazioni nel suo interno come la posizione della sottofamiglia Prostantheroideae o la parafilia della sottofamiglia Viticoideae (con il suo genere Vitex), e rimangono in sospeso ancora una decina di generi. Filogenesi

9 Il portamento delle specie di questa famiglia è principalmente erbaceo annuale o perenne. Le forme biologiche prevalenti sono emicriptofite e terofite, ma sono presenti anche forme biologiche camefite, nanofanerofite, cespugliose e a volte arboree (Colebrookea oppositifolia), arbustive o lianose, generalmente xerofite. L'indumento in genere, presenta peli semplici. Il fusto nelle maggioranza delle specie ha una sezione quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave. Raramente all'ascelle delle foglie sono presenti delle spine. In alcune specie sono presenti ghiandole contenenti oli eterei che emanano caratteristici aromi e profumi. Caratteristiche Phlomis lychnitis L. Lamium maculatum L.

10 Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo opposto (in genere a due a due), qualche volta si presentano verticillate e decussate. Possono essere sia sessili che picciolate. La forma è varia: da lanceolata a ovata con bordi interi o variamente lobati o dentati. Sono presenti anche foglie di tipo pennato. Caratteristiche Mentha Suaveolens Ehrh. Ocimum basilicum L.

11 Le infiorescenze sono di tipo composto a racemo e sono formate da verticilli ascellari sovrapposti. Ogni verticillo è composto da più fiori (da 2 a 20) disposti circolarmente poggianti su due grandi brattee fogliose (o semplicemente delle foglie) lievemente staccate dall'infiorescenza vera e propria. Le brattee del verticillo seguente sono disposte in modo alternato. In alcune specie le forme delle brattee sono subulate, in altre le brattee sono spinose. Possono essere presenti oppure no anche delle bratteole. Caratteristiche Mentha pulegium L. Teucrium chamaedrys L.

12 Caratteristiche I fiori :
sono ermafroditi, zigomorfi (soprattutto la corolla) o attinomorfo, tetrameri (4-ciclici), ossia con quattro verticilli (calice– corolla- androceo –gineceo) e pentameri (5-meri: la corolla e il calice sono a 5 parti). Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale: X, K (5), [C (2+3), A 2+2] G (2), (supero), drupa, 4 nucule. Caratteristiche Il calice, gamosepalo e più o meno attinomorfo (a volte debolmente zigomorfo), è normalmente formato da 5 lobi uguali o subuguali, diritti e lanceolati o anche triangolari e spinescenti. A volte si presenta debolmente bilabiato, in questo caso i lobi possono essere raggruppati variamente. Il tubo del calice, va da una forma tubolare a campanulata, ha da 5 a 10 e più venature superficiali.

13 Corolla: si presenta gamopetala e zigomorfa, ha la forma di un tubo dilatato nella parte distale e termina con due evidenti labbra con 5 lobi. Il labbro posteriore (quello superiore) è corto o moderatamente allungato, a forma di cappuccio, con bordo intero o smarginato. Il labello (il labbro inferiore) è piattto ed è formato da tre lobi con quello centrale più grande; altre volte i tre lobi sono uguali. Casi particolari si hanno nei generi Mentha, Lycopus e Ocimum nei quali la corolla è apparentemente attinomorfa a 4 lobi; oppure nei generi Ajuga e Teucrium dove il labbro superiore è assente. La corolla a volte può presentarsi densamente pubescente. Le fauci internamente sono circondate, di solito, da un anello di peli (caratteristica comune a molte "labiate" che ha lo scopo di impedire l'accesso ad insetti più piccoli e non adatti all'impollinazione). I colori della corolla sono moltissimi. Caratteristiche Lycopus europaeus L.

14 Androceo: possiede quattro stami tutti fertili e inclusi o sporgenti dalle fauci della corolla e posizionati sotto il labbro superiore. I filamenti sono adnati (saldato) alla corolla. Le antere sono ravvicinate a coppie; possono essere sia glabre che pubescenti. Le teche sono 2 (biloculari) e poco o ben distinte; sono inoltre parallele o divergenti; la deiscenza è longitudinale . I granuli pollinici sono del tipo da tricolpato a esacolpato. Il nettario a forma di disco o con lobi è ben sviluppato e abbondante. Caratteristiche Gineceo: l'ovario, profondamente 4-lobato, è supero formato da due carpelli saldati (bicarpellare) ed è 4-loculare per la presenza di falsi setti divisori all'interno dei due carpelli. La placentazione è assile. Gli ovuli sono 4 (uno per ogni presunto loculo), hanno un tegumento e sono tenuinucellati ovvero con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule. Lo stilo inserito alla base dell'ovario è del tipo filiforme. Lo stigma è bifido con lobi uguali o leggermente ineguali.

15 SCHEMA RIASSUNTIVO DEL FIORE
Caratteristiche

16 Il frutto : è uno schizocarpo composto da 4 nucule detto tetrachenio e si presentano secche o carnose, arrotondate o anche alate all'apice e a volte piatte e/o troncate; la superficie può essere liscia, glabra o pubescente o tubercolata. I frutti spesso rilasciano i semi con facilità poiche’ sono fragili (generalmente sprovvisti di endosperma) . Caratteristiche Stachys salisii Jordan e Fourr. Lycopus europaeus L.

17 L’ impollinazione : avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) tipo ditteri e imenotteri, ossia api, vespe, farfalle, falene, mosche, coleotteri e anche uccelli. Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori . Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria ). I semi hanno una appendice oleosa (elaisomi, sostanze ricche di grassi, proteine e zuccheri) che attrae le formiche durante i loro spostamenti alla ricerca di cibo. I semi delle specie con frutto tipo drupa sono dispersi da uccelli e mammiferi. Caratteristiche Semi di Chia Salvia hispanica L.

18 Distribuzione ed habitat
Hanno una distribuzione cosmopolita e moltissimi generi sono presenti negli Stati Uniti e Canada. Se escludiamo le regioni più fredde polari, le Lamiaceae sono ben rappresentate nelle zone tropicali, in savane montane tropicali e in regioni temperate.   Nel Mediterraneo sono un elemento dominante della flora; molte specie coltivate derivano da antenati selvatici provenienti proprio da questa regione che infatti è stato il principale centro di domesticazione e coltivazione delle Lamiaceae. Esiste una sottofamiglia ,Prostantheroideae, che è endemica dell’ Australia. Distribuzione ed habitat E’ molto facile trovarle nelle zone degradate della macchia mediterranea e nelle garighe, in terreni rocciosi, calcarei o sabbiosi.

19 Sottofamiglie presenti in Italia
Le Lamiaceae comprendono un vastissimo numero di piante (258 generi e 6970 specie) , nella flora spontanea italiana di questa famiglia sono presenti diverse sottofamiglie quali : GENERI Ajuga Ajugoideae Teucrium Sottofamiglie presenti in Italia 2. Viticoideae Vitex 3. Scrutellarioideae Scutellaria 

20 Sottofamiglie presenti in Italia
Ballota Chaiturus Galeopsis Lamium Leonurus Sottofamiglie presenti in Italia Marrubium 4. Lamioideae Melittis Moluccella  Phlomis Prasium Sideritis Stachys

21 Sottofamiglie presenti in Italia
Clinopodium Nepeta Dracocephalum Ocimum  Glechoma Origanum  Hyssopus Prunella Sottofamiglie presenti in Italia Horminum Rosmarinus 5. Nepetoideae Lavandula Salvia Lycopus Satureja Melissa Thymbra Mentha Thymus Ziziphora  Micromeria

22 Usi Queste piante sono molto importanti per i loro usi.
Piante usate in cucina per la presenza di ghiandole ricche di oli essenziali, vengono utilizzate come piante aromatiche e alcune sono : Origanum majorana L. Usi Calamintha nepeta L. (Savi) Rosmarinus officinalis L.

23 Piante usate in liquoreria e nell'industria di trasformazione ,quali :
Mentha piperita L. Teucrium polium L.  Usi Mentha rotundifolia L.

24 Usi Piante usate in falegnameria : Tectona grandis L.f.
Tectona hamiltoniana Wall. Usi Tectona philippinensis Benth. e Hook.f.

25 Usi Piante usate in profumeria : Hyssopus officinalis L.
Salvia sclarea L. Usi Lavandula angustifolia Mill.

26 Usi Piante usate in farmacia : Melissa officinalis L.
Leonurus sibiricus L. Usi Leonurus cardiaca L.

27 Piante usate nel giardinaggio e ne vengono utilizzati vari generi :
Prunella vulgaris L. Usi Plectranthus thyrsoideus (Baker) B. Mathew

28 Grazie per l’attenzione !
Scutellaria costaricana H.Wendl


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