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IL LINGUAGGIO VERBALE QUESTO SCONOSCIUTO

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Presentazione sul tema: "IL LINGUAGGIO VERBALE QUESTO SCONOSCIUTO"— Transcript della presentazione:

1 IL LINGUAGGIO VERBALE QUESTO SCONOSCIUTO
A cura di Antoniotti Marialuisa e Turello Claudio

2 LA COMUNICAZIONE E I LINGUAGGI
I linguaggi sono sistemi di comunicazione fra esseri viventi che avvengono con mezzi diversi: Linguaggio verbale Linguaggio mimico – gestuale Linguaggio animale Linguaggio artistico Linguaggio iconico

3 IL LINGUAGGIO VERBALE Il linguaggio verbale è la facoltà comune a tutti gli uomini di comunicare per mezzo di un sistema di suoni combinati in parole e di parole combinate in sintagmi e frasi. La lingua è il modo concreto in cui la facoltà del linguaggio si manifesta storicamente in un luogo e momento dati.

4 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Significato /significante F. De Sausurre Il segno linguistico è dato dall’unione di significato e significante. Significato = concetto Significante = suoni linguistici che definiscono il concetto scuola infanzia- Casalbuttano Es. significato (concetto di albero) (insieme dei suoni che formano la parola albero) significante “albero” Scuola infanzia- Brescia -

5 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Rapporto lingua orale/lingua scritta MELA Parola orale (fonemi) scuola infanzia- Casalbuttano Rapporto di prima simbolizzazione Scuola infanzia- Brescia -

6 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Rapporto lingua orale/lingua scritta Parola orale (fonemi) Parola scritta (grafemi) MELA scuola infanzia- Casalbuttano Rapporto di seconda simbolizzazione Scuola infanzia- Brescia -

7 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Imparare a parlare significa sviluppare alcune competenze: Parole (es. seta) Lessico Morfologia Comprendere Es. pronomi (prendeteli) Sintassi Es. frase negativa (Il bambino non mangia) Lessico scuola infanzia- Casalbuttano Produrre Morfologia Sintassi Ripetizione = coinvolgimento della memoria fonologica a breve termine Scuola infanzia- Brescia -

8 LA LINGUISTICA La linguistica è la scienza del linguaggio e delle lingue. Tutte le lingue hanno i fonemi, in parte articolati in modo uguale o diverso. Tutte le lingue combinano i suoni in parole in alcuni casi somiglianti in altri diverse. Tutte le lingue combinano le parole in frasi.

9 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
I sottocampi della linguistica Fonologia: è il sottocampo della linguistica che studia i suoni (fonemi) e la loro distribuzione in una determinata lingua. Morfologia: è il sottocampo della linguistica che studia la struttura interna delle parole ed i rapporti che intercorrono tra esse. Sintassi: è il sottocampo della linguistica che studia la struttura interna delle frasi ed i rapporti che intercorrono tra le loro parti. Semantica: è il sottocampo della linguistica che studia la natura del significato delle parole singole e quello della parole raggruppate in sintagmi e frasi. scuola infanzia- Casalbuttano Pragmatica: è il sottocampo della linguistica che studia l’uso delle parole ( dei sintagmi e delle frasi ) nel contesto della conversazione. Scuola infanzia- Brescia -

10 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
La fonologia La fonologia è il sottocampo della linguistica che studia i fonemi ( unità della lingua che hanno funzione di distinguere il significato es. palla/balla) in una determinata lingua. Per prima cosa dobbiamo dire cosa è la fonologia………. Differenza con la fonetica….. Quanti fonemi abbiamo nella nostra lingua….. E quanti grafemi ………. cane cane scuola infanzia- Casalbuttano cane Scuola infanzia- Brescia -

11 Scuola infanzia- Brescia -
Il fonema Unità funzionale minima astratta del sistema dei suoni linguistici con funzione distintiva nelle singole lingue. palla balla Fonemi standard di una lingua : l’insieme dei fonemi propri di quella lingua. Scuola infanzia- Brescia -

12 I FONEMI DELLA LINGUA ITALIANA
Cons. occlusive /p/ /b/ /t/ /d/ /k/ /g/ Cons. nasali /m/ /n/ /ɲ / Cons. fricative /f/ /v/ /s/ /z/ /ʃ / Cons. affricate /ʧ / /ʤ / /ʦ / /ʣ / Cons. laterali /l/ /r/ /ʎ / Semiconsonanti /j/ /w/ Vocali /i/ /e/ /ɛ / /a/ /ɔ / /o/ /u/ Scuola infanzia- Brescia -

13 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Caratteristiche dei fonemi Modo di articolazione E’ il modo come gli organi buccofonatori interferiscono sul flusso d’aria che attraversa il cavo orale . Si va dalla massima apertura (fonema /a/ ) alla massima chiusura ( fonema /p/). Determina fonemi occlusivi, fricativi, affricati, nasali, laterali. Luogo di articolazione E’ il luogo dove il flusso d’aria incontra la resistenza. Determina fonemi labiali labiodentali, dentali, palatali, velari. Sonorità Definisce il tempo di inizio della vibrazione delle corde vocali e determina i fonemi sordi e sonori. Le caratteristiche dei fonemi spiegano spesso gli errori di linguaggio e di scrittura!!! scuola infanzia- Casalbuttano Scuola infanzia- Brescia -

14 I processi fonologici Processi che semplificano la struttura fonotattica. La fonotassi descrive i tipi di combinazioni di segmenti in relazione alla loro cooccorrenza nella sillaba e nella parola- Processi che semplificano il sistema. Il sistema è un insieme o inventario di unità di suoni diversi che sono in un rapporto di sostituzione.

15 Elenco dei principali processi fonologici fonotattici.
Cancellazione di sillaba: (debole) matita / tita. La struttura delle parole polisillabiche è semplificata omettendo una o più sillabe non accentate. Riduzione di dittongo: fuoko /foko. Il dittongo è reso come un solo elemento vocalico. Riduzione di gruppo consonantico: torta / totta. Il gruppo è reso con un solo elemento consonantico. Metatesi e migrazione: scambio di posto di consonanti e/o vocali topo/poto cinema/cimena

16 Elenco dei principali processi fonologici fonotattici
Epentesi consonantica : inserimento di una consonante tigre/trigre Epentesi vocalica: inserimento di una vocale torta/ torota Cancellazioni di consonanti /vocali sedia/ seia. Assimilazioni o armonie: le consonanti o le vocali di una parola possono essere armonizzate così da condividere una o più caratteristiche fonetiche banana/ manana.

17 Elenco dei principali processi di sistema
Stopping : le fricative e le affricate sono pronunciate come occlusive nello stesso luogo. Fiume / piume Affricazione: una fricativa è sostituita con un affricata. Serpente / cerpente Fricazione: una consonante occlusiva o un affricata è sostituita con una fricativa. Cioccolata / soccolata.

18 Elenco dei principali processi di sistema
Anteriorizzazione: una consonante velare è prodotta come alveolare o palatale. Oca / ota. Posteriorizzazione: una consonante alveolare o labiale è sostituita da un suono palatale o velare. Topo /kopo Desonorizzazione: un suono sonoro è reso come sordo. Banana / panana Sonorizzazione: un suono sordo è reso come sonoro. Fuori / vuori.

19 Scuola infanzia- Brescia -

20 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Sensazione uditiva – Percezione uditiva – Percezione fonemica Sensazione uditiva: lo stimolo uditivo supera il livello di soglia e viene registrato dall’apparato uditivo del soggetto. Percezione uditiva: il processo mediante il quale un organismo vivente riceve ed interpreta informazioni sul mondo circostante; lo stimolo raggiunge la corteccia cerebrale e viene interpretato dal soggetto. Percezione fonemica: il soggetto percepisce e riconosce le unità minime (fonemi) del linguaggio che determinano una differenza di significato. scuola infanzia- Casalbuttano Scuola infanzia- Brescia -

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Le tappe dello sviluppo del linguaggio 0- 1 mese : vocalizzazioni (nuclei vocalici e consonantici nasali e liquide prodotti anche a bocca chiusa) 2 – 3 mesi : GOO consonanti articolate posteriormente 4 – 6 mesi ESPANSIONE : periodo delle inflessioni vocaliche tipiche dell’enfasi con cui l’adulto si rivolge al bambino 7-10 mesi BABBLING CANONICO: il bambino comincia a produrre delle sequenze CVCV ( con sillaba ripetuta) 11-12 mesi BABBLING VARIEGATO : la sequenza CVCV è formata da sillabe con consonanti diverse. Appaiono nasali fricative oltre agli stop. PRIME PAROLE Scuola infanzia- Brescia -

22 Scuola infanzia- Brescia -
Fasi di sviluppo del linguaggio Fase presintattica ( mesi) Enunciati telegrafici anche privi di verbo e comunque privi di articoli pronomi e preposizioni) Fase sintattica primitiva ( mesi) Compaiono frasi semplici e anche complesse senza connettivi interfrasali e senza articoli e preposizioni che cominciano comunque ad apparire Scuola infanzia- Brescia -

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Fasi di sviluppo del linguaggio 2 Fase di completamento della frase nuclere (24 – 33 mesi) - diminuiscono significativamente gli enunciati privi di verbo -le frasi nucleari sono prodotte con morfemi liberi ( articoli) - presenza di frasi ampliate le frasi complesse, anche complete, presentano coordinate e subordinate con inserite implicite e qualche inserita esplicita Scuola infanzia- Brescia -

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Fasi di sviluppo del linguaggio 3 Fase di completamento e generalizzazione delle regole in strutture combinatorie complesse. ( mesi) frasi complesse complete morfologicamente con funtori comparsa di connettivi interfrasali temporali e causali in frasi coordinate e subordinate produzione di frasi relative Scuola infanzia- Brescia -

25 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Terminologia linguistica Frase nucleare = predicato + argomenti il gatto mangia il topo Frase ampliata = frese nucleare + modificatori avverbiali il gatto rosso mangia il topo Frase complessa : implicite il nonno va a prendere il bimbo frasi inserite esplicite vedi che il bimbo dorme frasi relative prendi il gioco che suona scuola infanzia- Casalbuttano Scuola infanzia- Brescia -

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Terminologia linguistica 2 Frase binucleare Coordinate: il bimbo si siede e mangia la pappa Subordinate : mangiano quando il papà torna parole contenuto: nomi verbi aggettivi avverbi parole funzione : articoli congiunzioni preposizioni Morfemi liberi connettivi interfrasali: elementi grammaticali che collegano 2 o più frasi modificatori : avverbiali e aggettivi Morfemi legati = prefissi suffissi ( flessioni verbali ) Scuola infanzia- Brescia -

27 I segnali di rischio nella scuola materna
Il disturbo di linguaggio (il disturbo espressivo ed il disturbo percettivo) Le competenze metafonologiche (globali e analitiche) La scrittura spontanea (i livelli di consapevolezza) Le abililità numeriche (conteggio, linea dei numeri e loro lettura e scrittura)

28 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Definizione di DSL ( disturbo specifico del linguaggio) Ritardo o disordine di uno o più ambiti dello sviluppo linguistico, in assenza di deficit cognitivi, sensoriali, motori e affettivi e di importanti carenze socio ambientali. scuola infanzia- Casalbuttano Scuola infanzia- Brescia -

29 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Ritardo o disordine dello sviluppo fonologico Gli ambiti in cui il disturbo fonologico si può manifestare sono nel: Discriminare, categorizzare e produrre i fonemi della lingua ( errori di scambi o omissione di suoni es. tole x sole o etto x letto) Nella distribuzione fonotattica della stringa fonologica per difficoltà nel produrre combinazioni complesse che violano la struttura fonologica di base della lingua italiana CVCV es. ( riduzione di gruppi ( tota x torta) riduzione di dittonghi ( pede x piede) epentesi (torota x torta) o per difficoltà nel mantenere in memoria o nel programmare strutture lunghe es. metatesi ( cimena x cinema) riduzioni di sillabe ( tefono x telefono ) ecc. scuola infanzia- Casalbuttano Scuola infanzia- Brescia -

30 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Federico 4 anni e un mese Papà ganghe Papà canca La nonna gomme Mamma va bia La nonna è bona Papà non gromme La ciorella era cuola La cua palla caghe Uigi gomme cubico Callo crive una lecchela La mela è caca mangiaca Ieri era una bella gionnaca La cimia fu ripegia Mario ca giocango Il liblo che è su cavolo è mio La mamma tava compeanno le mele La caga ha la pocca che è vegghe La machica cage a chella gal cavolo La mela fu mangiaca da bambino Co mangiango una mela I papà no ha mai fame O… maio cava a lecco malaco I cane aveva la coga nera e gommiva I papà è caco vinco galla mamma Chi ciona la comba è lei scuola infanzia- Casalbuttano Scuola infanzia- Brescia -

31 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Ritardo o disordine dello sviluppo lessicale che interessa: L’immagazzinamento dei concetti, dei lemmi e dei rispettivi lessemi che dipende da: - frequenza d’uso - astrattezza/concretezza del lemma Il recupero dei lemmi Il recupero dei lessemi scuola infanzia- Casalbuttano Scuola infanzia- Brescia -

32 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Lemma: la rappresentazione astratta delle parole, la categoria e la funzione grammaticale. Animale 4 zampe … Lessema: la forma della parola ( la sua veste fonologica) morfemi, segmenti fonetici, struttura metrica. scuola infanzia- Casalbuttano [C a n e] Scuola infanzia- Brescia -

33 Scuola infanzia- Brescia -
Davide 5 anni Prova di denominazione La torta la paletta ( scopa) suono ( treno) suono (tromba) fiore lupo ( volpe) pistola libro uccello ( pulcino) Signora ( maestra) Non lo so (semaforo) Scuola infanzia- Brescia -

34 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Ritardo o disordine dello sviluppo morfosintattico Acquisizione della morfologia ( libera e legata) - Acquisizione delle strutture sintattiche scuola infanzia- Casalbuttano Scuola infanzia- Brescia -

35 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Ruben 5,5 anni Maio to giocando Libo su tavolo mio Mamma perando mele Casa poita vedde Matita cade tavolo Mela fu mangiata il bambino To mangiando un’altra mela I papà non ha fame Cane cale canera dom…….. Papà vitto mamma Che cosa la to scuola infanzia- Casalbuttano Scuola infanzia- Brescia -

36 Claudio Turello- Marialuisa Antoniotti
Alessia 4 anni ,7 Pupa cande Pupa canta La nonna to.. Tomme La nonna è buona Io dico una pucia La zia nuole n vuole l’acqua I papà n tomme La soella erascuola Uigi domme subito Callo scrive una lettela Ieri è andata una cionnata La scimmia pesa Maio sta ciocando Il liblo su cavolo è mio La mamma sta comprando le mele La ponta è vedde La matita calele tavolo La mela è macciata i bambini Sto manciato una mena I papà no ha mai fame Etto malato Tommiva i cane Stato vinto la mamma I stuna la tomba è lei scuola infanzia- Casalbuttano Scuola infanzia- Brescia -

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scuola infanzia- Casalbuttano Scuola infanzia- Brescia -

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Cristian 4,5 Edo a bambina poi edo i tavolo poi la cosa qui e queste e poi queste non lo so (*) Nela vasca (*) si sta lavando (*) co la spuna . Jacopo 5,5 Allora quella bambina sta facendo il bagno dopo si sta lavando dopo è uscita un po d’acqua li, qui ci sono delle ciabatte e li c’è la piscina lì c’è la vasca e lì c’è la bambina che si spassola secondo è una tenda questo qui è il pavimento, questo qui è il soffitto e questo qui è il numero otto. Luca 3 anni Sa lavando (*) la bambina Elio 5,4 Una tonna che si lava e poi ……… le sue ciabattine … e poi tutto il bagno pe terra bagnato qui c’è bagnato tutto dappettutto. Francesco 5,2 Un bambino asugamano le ciabatte la vasca da bagno e l’acqua. Scuola infanzia- Brescia -


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