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Contaminazioni HR l’associazione delle nostre idee
Gruppo: Formazione Coordinatori: Veronica Giovale Donato Guida Matteo Sola
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Contaminazioni HR l’associazione delle nostre idee
Argomenti trattati: Progettazione: da dove si inizia e come si sviluppa Prospettiva azienda: tende a rivolgersi ad aziende esterne-consulenti per la parte di erogazione, progetta il percorso complessivo (lasciando al professionista la microprogettazione). L’origine della progettazione è l’analisi dei bisogni, attraverso ad esempio questionari a risposta chiusa (al termine della formazione vengono distribuiti questionari di gradimento). Si è citato un caso di sviluppo personale e un piano d’azione, da gestire poi con app sul telefono durante lo svolgimento del corso. L’obiettivo di questa app è di condividere e coordinare le idee e i progressi. Perché funzioni, in particolare sulle soft skills, è necessario che i partecipanti siano fortemente ingaggiati e coinvolti anche oltre la sfera lavorativa. Erogazione in aula: I docenti se sono esterni vengono briffati sulle esigenze. Il materiale utilizzato a volte rimane all’azienda (di norma), a volte è di proprietà del consulente. Partecipanti: Importanza della motivazione che hanno le persone che partecipano: se possibile non imporre l’aula e i temi, ma andare incontro alle esigenze reali. Resistenze: i partecipanti chiedo spesso se il corso che stanno seguendo viene fatto ai capi, soprattutto sulle tematiche di leadership «ma lo fate ai capi?», oppure «ma nel nostro contesto non si può fare ecc…». Le risposte utili che si possono dare sono: «è stato condiviso con loro, si inizia dalle proprie responsabilità, il cambiamento riguarda tutti». Le competenze soft sono più difficili da gestire, quando si trasmettono le competenze tecniche è più semplice dimostrare che servono (d’altra parte è più diffiLile gestire in prima persona le domande tecniche, servono più esperti esterni). Su temi tecnici, giuridici ecc. L’abilità del formatore sta nel coinvolgere l’aula e tenerla attenta, rendendola concreta-operativa (non noiosa).
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Il lavoro del formatore: è importante la trasmissione per gradi delle conoscenze dai senior ai junior (in consulenza e non solo). Progettazione: equilibrio tra esperienza-metodo-sperimentazione…essere propositivi e sperimentare ma anche non presuntuosi (rispettare i senior). Nel caso della startup, che tenta di innovare il settore, si tratta di un confronto tra pari, con contaminazione reciproca e la cocreazione di percorsi sperimentali. Tali percorsi sperimentali saranno testati sul campo e modificati successivamente (learning by doing senza paura di sbagliare). La figura del formatore oggi tende a diventare più quella dell’architetto, sempre meno esperto sulle verticalità e presente in prima persona, sempre più incentrato sulla gestione del processo: mette assieme il percorso e gli stimoli, fa il coach, coordina esperti e coinvolge l’aula, stimola la diffusione delle competenze lateralmente tra i partecipanti stessi in una logica peer2peer. Opportuno sempre adottare l’approccio induttivo: interazione e sperimentazione di cose, tirare dentro i partecipanti facendoli lavorare. Focus gestione aula: prevenire obiezioni fa parte della progettazione, anticipare o stimolare determinate domande, prepararsi risposte sui punti potenzialmente critici risulta essenziale. Coinvolgere è sempre centrale, tirare dentro chi è in disparte e limitare chi è troppo espansivo, gestire i tempi, con coscienza del filo logico dell’intervento, dei suoi elementi chiave-essenziali e di quelli meno utili quindi eventualmente eliminabili, dei passaggi ecc. A monte, acquisire più informazioni possibili sul target: età, sesso, profili, cultura aziendale, circostanze aziendali (e psicologiche) in senso ampio correlate al momento in cui si interviene con la formazione, cosa è venuto prima e cosa verrà dopo ecc. Molto è conseguenza ancora una volta dell’attività di progettazione e ancor prima dell’attività di ascolto e raccolta delle esigenze: capire bene le esigenze dell’azienda e tirarle fuori, chiarirle nella testa dell’HR committente, perché a volte nemmeno lui sa con precisione cosa serve.
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