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PubblicatoEstelle Crevier Modificato 6 anni fa
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daniela contrada www.raccontidiscuola.it
Giuseppe Ungaretti daniela contrada
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L’ERMETISMO Non è una corrente letteraria ma un atteggiamento comune assunto da un gruppo di poeti. Si afferma in Italia tra il 1920 e il 1930. Il termine Ermetismo fu coniato dal critico Francesco Flora per indicare la difficile comprensione di queste poesie. Ermetico significa perfettamente chiuso, il termine deriva dal dio delle scienze occulte Ermes o dal sapiente greco Ermete Trismegisto. La poesia è concepita come una improvvisa intuizione del mistero della vita. La poesia ermetica è una poesia pura ed essenziale, senza scopo educativo, caratterizzata da componimenti brevi, costituiti da poche parole con un intenso valore simbolico e un forte potere evocativo. Rifiuta ogni formalismo esteriore, usa versi liberi e sciolti e una sintassi semplice, priva di nessi logici e di punteggiatura. I temi trattati sono il senso di vuoto e la solitudine dell’uomo contemporaneo che vive in un’epoca travagliata da guerre e dittature.
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I POETI ERMETICI GIUSEPPE UNGARETTI
è considerato il precursore dell’Ermetismo SALVATORE QUASIMODO EUGENIO MONTALE
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GIUSEPPE UNGARETTI: LA VITA
1888: nasce ad Alessandria d’Egitto da genitori italiani, il padre lavorava al canale di Suez. 1912: si trasferisce a Parigi per completare gli studi e conosce artisti e letterati famosi, tra cui Apollinaire, Palazzeschi, Picasso, Modigliani. 1914: si reca in Italia, acceso interventista, partecipa alla Prima guerra mondiale come soldato semplice, combattendo nelle trincee del Carso. 1918: a Parigi sposa Jeanne Dupoix, dalla quale ha due figli. 1921: a Roma collabora all’ufficio stampa del Ministero degli Esteri e, inizialmente, aderisce al Fascismo. 1928: matura una conversione religiosa al cattolicesimo. 1936: si trasferisce in Brasile, dove insegna letteratura italiana all’università di San Paolo. 1939: muore il figlio Antonietto di nove anni. 1942: torna a Roma, dove insegna letteratura italiana all’università. 1970: muore a Milano all’età di 82 anni.
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I LUOGHI DOVE HA VISSUTO IL POETA
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LE PRINCIPALI RACCOLTE POETICHE
1917: “Il Porto sepolto”, nucleo originale delle poesie scritte al fronte 1919: “Allegria dei naufragi”, raccolta ampliata con nuove poesie 1923: ripubblica “Il Porto sepolto” con la prefazione di Mussolini 1931: “L’Allegria”, terza edizione delle poesie dedicate alla Grande guerra 1933: “Sentimento del tempo” 1947: “Il Dolore” 1969: “Vita di un uomo”, raccolta che comprende tutte le sua poesie
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LE INFLUENZE CULTURALI
Dai Simbolisti francesi, come Rimbaud, riprende l’uso dell’analogia, della parola evocatrice; da Guillaume Apollinaire i versi spezzati e senza punteggiatura dei “Calligrammes” Dai Futuristi e da Marinetti riceve la spinta ad innovare la propria espressività sconvolgendo le regole sintattiche.
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LINGUA E STILE Usa un linguaggio essenziale, frantumato, spesso con versi costituiti da una sola parola. Come già indicato nel “Manifesto tecnico della letteratura futurista” del 1912, scardina la sintassi, abolisce la punteggiatura e i nessi logici, esprimendo i concetti attraverso analogie. I versi brevi mettono in evidenza le parole, scelte tra quelle semanticamente più importanti ed evocative. La parola, evocando immagini, rivela sensazioni, emozioni e sentimenti diventando “parola chiave”. Assume importanza anche lo spazio bianco, che suggerisce pause e silenzi.
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FIGURE RETORICHE DI SIGNIFICATO
SIMILITUDINE «Mi perdo nei tuoi occhi scuri come la notte» Stabilisce un rapporto di somiglianza tra due elementi diversi (occhi e notte), mediante un termine di paragone (come). METAFORA «Mi perdo nella notte dei tuoi occhi» Stabilisce un paragone diretto tra due realtà idealmente lontane (notte e occhi), ma accomunate da un comune tratto di significato (scuro). ANALOGIA «Mi perdo nella tua notte» Libero accostamento di parole, apparentemente prive di rapporto logico, in cui l’autore coglie una somiglianza di significato. L’analogia si basa quindi su accostamenti inaspettati, frutto di percezioni soggettive. «Caprioli d'argento scherzano nelle radure del cielo» (Attilio Bertolucci, “Fuochi di novembre”). Caprioli = costellazioni.
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IL POETA IN GUERRA In guerra l’uomo, privo di tutto, si trova in una condizione esistenziale scarnificata come le pietre del Carso. In questa situazione estrema si attacca disperatamente alla vita, riscopre l’amore e il sentimento di fratellanza con chi condivide la sua stessa sofferenza.
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IL FRONTE ITALIANO NEL ’15 E NEL ‘17
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Veglia Cima Quattro 23 dicembre 1915
Un’intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca digrignata volta al plenilunio con la congestione delle sue mani penetrata nel mio silenzio ho scritto lettere piene d’amore Non sono mai stato tanto attaccato alla vita. ANALISI DEL TESTO Individua il numero di strofe Analizza le rime e il tipo di versi Individua gli enjambement Individua i versi formati da participi passati e la sensazione che trasmettono
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San Martino del Carso Valloncello dell’albero isolato il 27 agosto 1916
Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro Di tanti che mi corrispondevano neppure tanto Ma nel cuore nessuna croce manca È il mio cuore il paese più straziato. ANALISI DEL TESTO Individua il numero di strofe Analizza le rime e il tipo di versi Individua gli enjambement
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LE REVISIONI dalla similitudine all’analogia
Fratelli Mariano il 15 luglio 1916 Di che reggimento siete fratelli? Fratello tremante parola nella notte come una fogliolina appena nata saluto accorato nell’aria spasimante implorazione sussurrata di soccorso All’uomo presente alla sua fragilità Fratelli Versione finale 1943 Di che reggimento siete fratelli? Parola tremante nella notte Foglia appena nata Nell’aria spasimante involontaria rivolta dell’uomo presente alla sua fragilità
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Soldati Bosco di Courton luglio 1918
Uno dei componimenti più rappresentativi della poetica ermetica, della sua essenzialità lirica affidata solo a poche parole, altamente suggestive. Una folgorazione improvvisa, che coglie un attimo di gioia intensa del poeta, mentre si sente in armonia con l’universo e parte di esso. Soldati Bosco di Courton luglio 1918 Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie Mattina Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917 M'illumino d'immenso.
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“SENTIMENTO DEL TEMPO” 1933
Dopo la Prima guerra mondiale adegua la sua poetica al nuovo clima politico e culturale di ritorno all’ordine. Abbandona le originarie idee anarchiche e si avvicina al Fascismo e alla fede cristiana. Il risultato è una raccolta poetica più tradizionale, con versi classici e tematiche religiose.
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I CAMBIAMENTI STILISTICI
“SENTIMENTO DEL TEMPO” Sintassi complessa con molte subordinate Versi tradizionali, endecasillabi ecc. Uso della punteggiatura Lessico colto, elevato, difficile, oscuro Miti classici, atemporalità Analogie complesse I CAMBIAMENTI STILISTICI
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LA RACCOLTA “IL DOLORE” 1947
Nella terza raccolta mostra ulteriori cambiamenti. Avvenimenti politici e privati mutano l’animo del poeta. Abbandona la ricerca metafisica e si cala nuovamente nella tragica realtà di tutti i giorni. Gli orrori della Seconda guerra mondiale, le deportazioni, lo sterminio degli ebrei influiscono enormemente sul suo spirito, che diventa più cupo. Al dolore per la sofferenza dell’uomo si unisce un dolore privato per la morte del fratello e poi anche del figlio.
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Non gridate più da “Il dolore” 1947
Alla fine della Seconda guerra mondiale il poeta rivolge una preghiera a tutti gli uomini: chiede di fare silenzio e di ascoltare la flebile voce dei caduti, poiché essi possono trasmettere un insegnamento importante. Il poeta invita a superare gli odi e le divisioni, chiede di non “uccidere i morti”, di non continuare ad offendere la loro memoria con lotte fratricide. L’uomo può salvarsi solo riscoprendo i valori della solidarietà e della pietà. Cessate d’uccidere i morti, non gridate più, non gridate, se li volete ancora udire, se sperate di non perire. Hanno l’impercettibile sussurro, non fanno più rumore del crescere dell’erba, lieta dove non passa l’uomo. ANALISI DEL TESTO Individua il numero di strofe Analizza le rime e il tipo di versi Individua ripetizioni e anafore
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LA FORTUNA CRITICA Le prime poesie di Ungaretti ebbero critiche negative, soprattutto da parte dei seguaci di Benedetto Croce e dei critici più tradizionalisti. Le raccolte seguenti incontrarono pareri più favorevoli. Negli anni ’50 il poeta viene rivalutato. Contini lo definisce l’unico «innovatore, o liberatore, nella catena dei poeti moderni». Oggi Ungaretti è considerato l’ispiratore della nuova poesia italiana e la critica tende a prediligere la raccolta “L’Allegria” rispetto alle altre.
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