La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

3° modulo: determinazione del rischio da movimentazione dei pazienti

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "3° modulo: determinazione del rischio da movimentazione dei pazienti"— Transcript della presentazione:

1 3° modulo: determinazione del rischio da movimentazione dei pazienti
In questa sezione viene illustrata la modalità di determinazione dell’indice di rischio da movimentazione dei pazienti quali sono i fattori determinanti il rischio Quali sono gli interventi di bonifica messi in atto all’interno dell’Istituto SPP HSR corso MMP multimed

2 Rischi legati alla movimentazione dei carichi in ambito sanitario?
Possiamo avere essenzialmente tre tipologie di attività di movimentazione dei carichi, ovvero. Movimentazione di carichi inanimati come pacchi, materiali, ovvero elementi il cui peso grava completamente sugli arti superiori - è questa una situazione che per la frequenza con cui viene eseguita si presenta di norma a basso rischio Si valuta il rischio utilizzando il metodo del NIOSH che valuta se nelle condizioni reali si movimenta un carico ideale a contenere il rischio (quanto, come, dove con che frequenza) Movimentazione dei pazienti, situazione in cui risulta difficile comprendere quanto peso grava sull’operatore, dal momento che parte di questo viene scaricato sulle superfici di movimentazione È questa la situazione di maggior rishcio per l’oepratore sanitario, per la frequenza con cui può accadere Si valuta utilizzando il metodo MAPO Azioni di traino e spinta, situazione frequente tra gli operatori sanitari determinata dalla necessità di trasferire i pazienti in barella, o a letto o in carrozzina da una Unità di degenza all’latra o alle aree Diagnostiche e di trattamento specifico Si valuta utilizzando il metodo di Ciriello e Snoock SPP HSR corso MMP multimed

3 Quali sono le problematiche di movimentazione più frequenti in ambito sanitario?
In assoluto l’attività di movimentazione dei pazienti: Da intendere come: Attività di mobilizzazione del paziente A letto Dal letto alla carrozzina/barella/servizi Attività di trasferimento del paziente Su letto Su barella Su carrozzina Quindi Attività di movimentazione dei carichi Movimentazione dei pacchi dei ferri in BO e sterilizzazione Sistemazione materiale sanitario nei depositi (rilevante solo in alcune UO) Servizi di facchinaggio (attività appaltate a servizi esterni) Azioni ripetitive Metodi di valutazione MAPO o altri sistemi di tiposemiqualitativo uilizzati nel mondo anglosassone CIRIELLO e SNOOK (norma ISO – 2) NIOSH (norma ISO – 1) OCRA (norma ISO – 3) SPP HSR corso MMP multimed

4 Movimentazione dei pazienti
Questa attività rappresenta un rischio quando dobbiamo occuparci di pazienti NON AUTOSUFFICENTI Ovvero quando dobbiamo movimentare parzialmente o totalmente pazienti che Richiedono un sollevamento parziale o totale a carico dell’operatore sanitario non sono in grado di offrire aiuto - in parte o completamente - con gli arti inferiori SPP HSR corso MMP multimed

5 PAZIENTI NON AUTOSUFFICIENTI
In base agli studi condotti si è visto che normalmente la movimentazione di PZ PARZIALMENTE NON COLLABORANTI PZ TOT NON COLLABORANTI CARICO DISCALE MEDIO CARICO DISCALE ELEVATO SPP HSR corso MMP multimed

6 Principi da seguire per il sollevamento dei pazienti
Le tecniche di movimentazione variano in relazione al grado di collaborazione del paziente. Per questo prima di movimentare un paziente è sempre bene verificare quali sono le sue potenzialità motorie e di comprensione. E’ bene comunque seguire sempre alcune regole di base: Informare il paziente in merito alle azioni che si stanno svolgendo Evitare flessioni della schiena Sfruttare la muscolatura delle gambe Avere una buona presa del paziente Eseguire la movimentazione dopo aver ben stabilizzato il proprio corpo con un’ampia base di appoggio Eseguire la movimentazione preferibilmente in collaborazione tra due operatori di altezza simile Suddividere la movimentazione in più fasi tra loro ben coordinate SPP HSR corso MMP multimed

7 ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO LEGATO ALLA MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI
Determinazione dell’Indice MAPO (MOVIMENTAZIONE ASSISTITA PAZIENTI OSPEDALIZZATI) È un indice elaborato dagli Istituti clinici di Perfezionamento dell’Università di medicina dle Lavoro di Milano negli anni ’90 e utilizzato per determinare il grado di rischio presente mediamente in reparto in relazione ai diversi parametri che caratterizzano l’attività di movimentazione SPP HSR corso MMP multimed

8 Come si calcola l?indice Mapo?
INDICE MAPO = (NC/Op * FS + PC/Op * FA) * FC * Famb * FF dove NC: n° medio pazienti totalmente non collaboranti Op: n° complessivo operatori nei tre turni giornalieri PC: n° medio di pazienti parzialmente non collaboranti FS: fattore sollevatore - parametro imposto (valori da 0,5 a 4) sulla base dei riscontri raccolti in reparto in merito alla presenza di dispositivi di sollevamento del paziente, quali sollevatori, letti e barelle regolabili in altezza FA: fattore ausili minori - Parametro tabellato (valori da 0,5 a 1) determinato sulla base dei riscontri raccolti in reparto in merito alla presenza di strumenti di ausiliazione alla movimentazione e al trasferimento del paziente e che hanno lo scopo di ridurre i carichi discali sull’operatore limitandone le azioni di sollevamento FC: fattore carrozzine - Parametro tabellato (valori da 0,75 a 2) determinato sulla base dei riscontri raccolti in reparto sulla dotazione di carrozzine e sulle loro caratteristiche e condizioni di uso Famb: fattore ambiente - Parametro tabellato (valori da 0,75 a 1,5) determinato sulla base dei riscontri raccolti in reparto in merito caratteristiche ergonomiche degli ambienti (corridoi, stanze, bagni, …) FF: fattore formazione del personale - Parametro tabellato (valori da 0,75 a 2) determinato sulla base del tipo e grado di formazione del personale addetto alla movimentazione SPP HSR corso MMP multimed

9 INDICE MAPO E’ un Indice che misura il numero di sollevamenti/pro capite/giorno di pazienti non autosufficienti In base al valore dell’indice si correla un rischio di carico discale e pertanto di rischio di patologie professionali, tale per cui quando l’indice è > 5 il rischio è elevato 1,5< X < 5 il rischio è medio < 1,5 il rischio è basso SPP HSR corso MMP multimed 9

10 tipologie letti e barelle Presenza di sollevatori
Nel 2005 l’Ospedale è stato mappato in 3 classi di rischio sulla base del numero di pazienti non autosufficienti mediamente presenti Tenuto conto del fatto che tra le diverse aree non sussistevano particolari differenze per gli altri fattori: tipologie letti e barelle Presenza di sollevatori Presenza di ausili minori (solo roll-bord) Caratteristiche ambienti per l’assistenza al paziente Grado di formazione/addestramento Aree classificate 1. - Ortopedie, Medicine, Neurochirurgia, Neurologie HSR, Terapie intensive, Riabilitazioni, Reparti in solvenza 2 - Neurologie SR Turro, Malattie infettive, Urologie, Chirurgie, Ginecologia, UTMO 3 - Oculistica, cardiologia, aritmologia, Otorinolaringoiatria, Pediatria, DH Chemioterapia, Ostetricia, Psichiatrie, aree servizi e ambulatoriali SPP HSR inc ccoord preposti SPP HSR & SRT corso MMP multimed 10

11 L’insieme di questi fattori può contribuire alla RIDUZIONE DEL RISCHIO
La VALUTAZIONE DEL RISCHIO da MMP si valuta con l’Indice MAPO,indice che si basa sull’analisi di più fattori di rischio che consentono l’individuazione anche di una gerarchia di interventi di bonifica da mettere in atto, ovvero si può intervenire sulle seguenti aree L’insieme di questi fattori può contribuire alla RIDUZIONE DEL RISCHIO AUSILIAZIONE: letti, barelle, sollevatori, ausilii minori e carrozzine INTERVENTI ORGANIZZATIVI: operatori addetti alla MMP, caratteristiche degli ambienti SORVEGLIANZA SANITARIA/FORMAZIONE SPP HSR corso MMP multimed

12 L’insieme di questi fattori può contribuire alla RIDUZIONE DEL RISCHIO
AUSILIAZIONE: letti, barelle, sollevatori, ausilii minori e carrozzine INTERVENTI ORGANIZZATIVI: operatori addetti alla MMP, caratteristiche degli ambienti SORVEGLIANZA SANITARIA/FORMAZIONE In verità le tre aree spesso procedono insieme, ovvero è difficile che si possa intervenire su uno solo di questi fattori senza eseguire un’azione consgeuente inerente anche gli altri, ad esempio Non basta introdurre dei sollevatori se Non si è fatta adeguata formazione sul loro impiego tra gli operatori Non si è verificata la compatibilità del dispositivo con le dimensioni e gli spazi utili degli ambienti e le caratteristiche degli arredi (letti compresi) SPP HSR corso MMP multimed

13 Nel luglio 2005 è stato approvato e finanziato dal datore di lavoro un Piano di interventi pluriennale per la riduzione dei fattori di rischio legati alla movimentazione dei pazienti Prevedeva la fornitura nei reparti a rischio alto e medio di Letti elettrici a 4 sezioni (circa 900 letti) Sollevatori (26 sollevatori di ultima concezione) Barelle regolabili in altezza Ausilii Minori per la movimentazione/trasferimento pazienti non autosufficienti (circa 250 pezzi) Formazione personale SPP HSR corso MMP multimed 13

14 COME DIMINUIRE IL CARICO DISCALE PARZIALMENTE NON COLLABORANTI
È stato dimostrato che l’uso di strumenti di ausiliazione contribuisce in modo significativo alla riduzione dei carichi discali fino a valoti pari al 50% dei valori di carico altrimenti dovuti PARZIALMENTE NON COLLABORANTI NON COLLABORANTI AUSILII MINORI SOLLEVATORE ATTREZZATURE SPP HSR corso MMP multimed

15 L’uso degli ausilii, se pertinente rispetto alla manovra da eseguire, non è facoltativo ma obbligatorio Il dipendente che non ne fa ricorso può anche essere sanzionato per il mancato uso Ciò che è discrezionale è la scelta di quale ausilio a fronte di una diversificazione di ausilii disponibili Anche il preposto risponde per la mancata vigilanza nel caso in cui il lavoratore non ne faccia uso La presenza degli ausilii può consentire la movimentazione anche a chi ha alcune limitazioni SPP HSR inc ccoord preposti SPP HSR & SRT corso MMP multimed 15

16 SPP HSR corso MMP multimed

17 Gli AUSILLI PER LA MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI si distinguono due tipologie di ausilii
AUSILII MAGGIORI (caratterizzati dall’essere motorizzati) sollevatori Ausiliatori AUSILII MINORI 8sistemi utilizzati a mano dall’operatore) carrozzine, teli ad alto scorrimento, tavole di scivolamento, cinture pelviche, trapezi, Maniglioni … SPP HSR corso MMP multimed

18 in base agli ultimi studi condotti dal CeMOc (Centro Medicina occupazionale – ICP) una dotazione di letti e/o barelle regolabili in altezza e la presenza di materassino roll-bord sono equivalenti alla dotazione di sollevatori poiché tutte le azioni di sollevamento legate ai trasferimenti possono essere eliminate a favore di azioni di traino e spinta Per questo in HSR si intervenuti con un piano quinquennale di sostituzione nel quinquennio di circa 910 letti con letti a 4 sezioni e 3 snodi regolabili in altezza SPP HSR corso MMP multimed 18

19 Stato di attuazione del piano – i letti
SPP HSR corso MMP multimed 19

20 Stato di attuazione del piano – i letti
TOT 929 LETTI SPP HSR corso MMP multimed 20

21 Meccanismi di manovra delle parti Manovrabilità e Tipologia ruote
La tipologia di letti può variare decisamente tra un reparto e l’altro a seconda delle patologie trattate Tuttavia benchè ci sino reparti dove non sia necessario garantire letti dotati di tutti i dispositivi di regolazione, lo standard generale punta sempre di più a garantire un alto livello di comfort al paziente attraverso la sezionabilità e regolazione elettrica del letto. E’ anche vero che anche nei reparti a basso rischio la presenza di un letto dotato di dispositivo di regolazione in altezza e sezionabilità può diventare indispensabile quando al reparto accedano pazienti defedati, come ad es. spesso accade in un oculistica specializzata in cataratte o in una psichiatria dove vengano effettuati elettroschock in sedazione generale. Caratteristiche dei letti che possono influire in modo diverso sulla movimentazione del paziente sono: Sezionabilità Altezza da terra Meccanismi di manovra delle parti Manovrabilità e Tipologia ruote Spondine laterali SPP HSR corso MMP multimed

22 gli ausilii minori distinguiamo tra
ausilii per la movimentazione del paziente: utilizzati soprattutto per la sua risitemazione a letto, si basano sul principio di andare a togliere attrito tra il corpo del paziente e il letto su cui è adagiato favorendone lo scorrimento per traino e spinta. Il corpo del paziente in particolare, da supino scarica il proprio peso in quattro punti principali, ovvero capo, spalle, anche e piedi, posizionando teli7uperific scorrevoli si favorisce lo slittamento del corpo del paziente sopra il materasso ausilli per il trasferimento del paziente: utilizzati per trasferirlo da una postazione all’latro Telino ad alto scorrimento materasso SPP HSR corso MMP multimed

23 ausili di movimentazione dei pazienti
SPP HSR corso MMP multimed

24 ausili di trasferimento dei pazienti
SPP HSR corso MMP multimed

25 FA - Fattore Ausilii SPP HSR corso MMP multimed

26 Ausilii di movimentazione
Telino ad alto scorrimento Telo da posizionare tra scapole e bacino utilizzabile a seconda della direzione di infilaggio per riposizionare il paziente sul letto o per portarlo in posizione antidecubito (Dotazione fissa in tutti i reparti vedasi manuale aziendale con istruzioni di uso) 4 5 8 SPP HSR corso MMP multimed

27 Ausilii di movimentazione
2 Ausilii di movimentazione Edisoc morbido ad alto scorrimento Utilizzabile per effetuare a letto rotazioni di 90° Utilizzato soprattutto quando il paziente seduto sul bordo del letto deve essere posizionato supino a letto (Dotazione fissa in tutti i reparti vedasi manuale aziendale con istruzioni di uso) SPP HSR corso MMP multimed

28 Ausilii di trasferimento
E’ una cintura ergonomica imbottita con rivestimento interno antiscivolo, con maniglie su tutta la superficie per sostegno e supporto del paziente. Ha chiusura regolabile con velcro e chiusura di sicurezza. Utile nello spostamento del paziente nel letto, nel passaggio dalla posizione seduta a quella eretta, nella deambulazione. Occorre prestare attenzione che la cintura non scivoli sotto le ascelle determinado la disarticolazione omro-scapolare SPP HSR corso MMP multimed

29 Ausilii di trasferimento
utilizzato per pazienti parzialmente collaboranti, per aiutarlo ad alzarsi da una sedia o dalla sponda del letto, a sedersi o stendersi sul letto o per farlo cambiare di posizione. E’ composto esternamente da un materiale a basso attrito e internamente da materiale bianco antiscivolo che garantisce una miglior presa. SPP HSR corso MMP multimed

30 le carrozzine quando si usano?
Per Paziente non deambulante Quando si debbano fare percorsi lunghi con pazienti non in grado di restare in posizione assisa a lungo o più in generale quando hanno problemi di deambulazione Paziente non collaborante non in grado di stare in piedi SPP HSR corso MMP multimed

31 La mobilità del paziente: le carrozzine
Cosa valutare? Sedile Larghezza: tra il bacino e la spondina ci deve essere lo spazio di una mano per lato(circa 3 cm). Profondità: con la schiena ben appoggiata alla schienale, ci deve essere lo spazio di due dita (circa 4 cm) tra il bordo del sedile e il cavo popliteo. Inclinazione: deve essere preferita un’inclinazione dall’avanti all’indietro, soprattutto se il paziente ha problemi d’equilibrio o tende a scivolare. Schienale Se non vi sono indicazioni particolari, dovrebbe arrivare circa 4 cm sotto la parte inferiore della scapola. Schienali più alti sono indicati nel caso di forti disturbi dell’equilibrio con incapacità del sostegno del tronco e del capo. Ruote posteriori Soprattutto nel caso di autospinta è importante che l’asse delle ruote sia allineato all’asse del paziente (più o meno a livello della spalla), poiché garantisce una spinta più funzionale ed efficiente. Inoltre quest’allineamento favorisce un mantenimento più corretto della seduta. Bracciolo Estraibili: per favorire le manovre di movimentazione Regolabili in altezza: il gomito deve potersi appoggiare a 90° a spalla rilassata. Pedane Removibili: per favorire le manovre di movimentazione Regolabili in altezza: l’angolazione del ginocchio deve essere mantenuta a 90° I poggiapiedi devono garantire la posizione della tibio-tarsica a 90° Pedalino posteriore La presenza del pedalino facilita le manovre di superamento di dislivelli. SPP HSR corso MMP multimed

32 Altre Caratteristiche da considerare delle Carrozzine
Materiali: struttura portante, tessuto/imbottitura Tipologia ruote: dimensioni, tipo Le ruote devono sempre essere verificate preventivamente, se sono sgonfie le azioni di spinta diventano inevitabilmente ad alto rischio Elementi accessori: portaflebo Condizioni generali Un adeguato comfort del paziente riduce il numero di manovre da fare sullo stesso che proprio per scoretta sitemazione può assumere posizioni errate che richiedono l’esecuzione di manovre correttive da parte dell’operatore SPP HSR corso MMP multimed


Scaricare ppt "3° modulo: determinazione del rischio da movimentazione dei pazienti"

Presentazioni simili


Annunci Google