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LESIONI DA DECUBITO CARDONE Riccardo.

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Presentazione sul tema: "LESIONI DA DECUBITO CARDONE Riccardo."— Transcript della presentazione:

1 LESIONI DA DECUBITO CARDONE Riccardo

2 Definizione Una piaga da decubito è una lesione tessutale con evoluzione necrotica, che interessa l’epidermide, il derma e gli strati sottocutanei, fino a raggiungere negli stadi più gravi anche i muscoli e le ossa.

3 Epidemiologia delle lesioni da decubito: la situazione in Europa
13,2% dei pazienti ospedalizzati; 8,6% dei pazienti ospedalizzati; 18,6% dei pazienti ospedalizzati; in base ai reparti: 7,2% in Chirurgia; 9,7% in Medicina; 19% in Rianimazione; 20% in Geriatria

4 Formazione delle piaghe I fattori che determinano l’insorgenza di una piaga da decubito possono essere divisi in: FATTORI LOCALI : Pressione: quando la pressione, esercitata dal peso corporeo sul piano di appoggio, supera dei periodi prolungati di 2 ore con dei valori pressori che superano i 32 mm/Hg si crea una condizione di ischemia dei tessuti con conseguente necrosi tessutale che evolve a stadi, iniziando dai tessuti sottocutanei. Attrito o frizione E’ la forza esercitata da due superfici per sfregamento delle due parti, preparando la cute ad eventi lesivi. Un esempio di forza da frizione è quella esercitata dal lenzuolo sullo strato esterno dell’epidermide, quando l’ammalato viene trascinato per gli spostamenti nel letto.

5 Forze di stiramento o di taglio: i vari segmenti corporei tendono a scivolare da una posizione all’altra se non vengono sorretti da una postura idonea, determinando a livello della cute interessata una pressione tangenziale con effetto di stiramento, microtrombosi locali, ostruzione e rescissione dei piccoli vasi sanguinei con conseguente necrosi tessutale profonda. Queste forze agiscono quando la persona allettata assume una posizione seduta e che progressivamente scivola verso il fondo del letto determinando lo scorrimento degli strati profondi (muscoli, tendini) sul tessuto cutaneo e sottocutaneo. In questo modo si ha l’inginocchiamento del sistema vascolare arteriolare e capillare con conseguente ischemia. Macerazione: Per contatto prolungato con urine, feci o sudore.

6 Riduzione della mobilità
Fattori Sistemici Età I soggetti anziani sono più predisposti a sviluppare una lesione da decubito a causa delle modifiche della cute legate all’invecchiamento quali: diminuzione del tessuto adiposo sottocutaneo, diminuita risposta immunitaria, diminuita percezione del dolore, riduzione del microcircolo, rallentamento della guarigione delle ferite, diminuzione della elasticità cutanea. Riduzione della mobilità Ogni malattia o condizione che riduca nella persona l’abilità a muoversi liberamente aggrava il rischio di insorgenza di lesione Malnutrizione Lo stato nutrizionale può essere severamente compromesso nei soggetti anziani, nella cachessia neoplastica e nelle iperpiressie.

7 Situazioni di rischio 1. Nessun Rischio Il malato si lava, mangia da solo, prende le medicine. Si alza e cammina, anche se con l’aiuto di un bastone. È lucido, risponde in modo logico e rapido alle domande. Non è incontinente anche se magari ha un catetere.

8 Il malato ha bisogno di aiuto per alcune
2. Rischio Lieve Il malato ha bisogno di aiuto per alcune azioni. È lucido ma occorre ripetergli le domande. Si alza e cammina da solo per un po’, ma poi va sorretto. Occasionalmente è incontinente per le urine.

9 Il malato ha bisogno di aiuto per parecchie
3. Molto a Rischio Il malato ha bisogno di aiuto per parecchie azioni. Non È sempre lucido. È costretto su sedia a rotelle, e si alza solo se aiutato. È incontinente per le urine più di due volte al giorno, e due o tre volte per le feci.

10 4. Rischio Grave Il malato è totalmente dipendente dagli altri per tutte le azioni. È disorientato e confuso. È costretto a letto per tutte le 24 ore. Richiede assistenza per qualunque movimento. È incontinente.

11 VALUTAZIONE DEL RISCHIO
E’ fondamentale individuare per tempo i soggetti a rischio di sviluppare una lesione da decubito. A tale scopo si può utilizzare la: SCALA DI NORTON, SCALA DI BRADEN.

12 SCALA DI NORTON PRENDE IN CONSIDERAZIONE 5 PARAMETRI:
CONDIZIONI GENERALI STATO MENTALE DEAMBULAZIONE MOBILITA’ INCONTINENZA A ciascun parametro si attribuisce un punteggio da 1 (peggiore) a 4 (migliore). La somma dei punteggi evidenzia il GRADO DI RISCHIO

13 RISCHIO BASSO punteggio > 14 RISCHIO MEDIO punteggio da 14 a 12
SCALA DI NORTON La somma complessiva dei punteggi evidenzia tre gradi di rischio di contrarre lesioni da decubito: RISCHIO BASSO punteggio > 14 RISCHIO MEDIO punteggio da 14 a 12 RISCHIO ALTO punteggio uguale a 12 o < a 12 A ciascun grado di rischio va adottato un adeguato piano di prevenzione.

14 RISCHIO BASSO punteggio > 14
SCALA DI NORTON RISCHIO BASSO punteggio > 14 MISURE DI PREVENZIONE Educazione sanitaria del paziente e/o dei familiari Cure igieniche e protezione della cute Valutazione e sostegno nutrizionale

15 SCALA DI NORTON RISCHIO MEDIO punteggio da 14 a 12
RISCHIO ALTO punteggio uguale o < a 12 MISURE DI PREVENZIONE Mobilizzazione passiva Educazione sanitaria del paziente e/o dei familiari Cure igieniche e protezione della cute Valutazione e sostegno nutrizionale Presidi antidecubito (Es. Ciambella ad Aria, sovra materassi statici ad aria, sovra materassi dinamici ad aria, sovra materassi a geo o ad acqua, materassi statici, etc.)

16 SCALA DI BRADEN La Scala di Braden prende in considerazione importanti fattori di rischio: - la percezione sensoriale intesa come abilità a rispondere in modo corretto alla sensazione di disagio correlata alla pressione; - il grado di esposizione della pelle all'umidità; - il grado di attività fisica; - la capacità di cambiare e di controllare le posizioni del corpo; - lo stato nutrizionale; - frizione e scivolamento. Ad ogni fattore può essere attribuito un punteggio variabile da 1 a 4, dove 1 è considerata la condizione peggiore e 4 la condizione migliore. E per i bambini?

17 BRADEN MODIFICATA PER USO PEDIATRICO BRADEN Q
La scala di Braden modificata per uso pediatrico, valuta il Rischio di ulcere da pressione nel bambino fino a 5 anni.

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19 SCALA DI BRADEN Grave rischio di compromissione dell'integrità cutanea se il valore totale è inferiore a 16; Rischio di compromissione dell'integrità cutanea dove il valore totale è uguale a 16; Lieve rischio di compromissione dell'integrità cutanea dove il valore totale è tra 17 e 18; Nessun rischio di compromissione dell'integrità cutanea dove il valore totale è superiore a 18.

20 LOCALIZZAZIONI LESIONI
Paziente allettato in decubito supino TALLONI REGIONE CERVICALE SPALLE REGIONE DORSALE GOMITI REGIONE SACRALE

21 LOCALIZZAZIONI LESIONI Paziente allettato in decubito laterale
MALLEOLO REGIONE TEMPORALE SPALLA GOMITO TROCANTERE GINOCCHIO

22 LOCALIZZAZIONI LESIONI
Paziente obbligato su carrozzina REGIONE DORSALE SPALLE REGIONE SACRALE REGIONE POPLITEA REGIONE PLANTARE

23 CLASSIFICAZIONE PRIMO STADIO SECONDO STADIO TERZO STADIO QUARTO STADIO

24 Preannuncia l’ulcerazione cutanea
PRIMO STADIO Arrossamento della cute intatta Eritema stabile che non scompare alla digitopressione Preannuncia l’ulcerazione cutanea

25 SECONDO STADIO Lesione superficiale Coinvolge l’epidermide ed il derma Si presenta clinicamente come: abrasione, vescica o lieve cavità

26 TERZO STADIO Danneggiamento o necrosi del tessuto sottocutaneo Ferita a tutto spessore che si estende fino alla fascia senza attraversarla. L’ulcera si presenta come una profonda cavità che può anche essere sottominata.

27 QUARTO STADIO Distruzione estesa, necrosi tessutale, danni a muscoli, ossa o strutture di supporto (tendini, capsula articolare).

28 LA PREVENZIONE E L’USO DEI PRESIDI ED AUSILI
si prefigge due scopi: evitare l'insorgenza delle lesioni da decubito e/a lesione già instaurata limitarne al minimo la progressione.

29 osservazione costante e pulizia della cute:
PREVENZIONE osservazione costante e pulizia della cute: - osservazione durante le fasi di igiene del malato; - pulizia della cute integra: detersione con acqua e detergenti debolmente acidi e non irritanti; asciugatura per tamponamento e non per strofinamento; applicazione di piccole quantità di oli o creme idratanti che aiutano la pelle e prevengono la macerazione nei casi di incontinenza

30 prevenzione 3 mobilizzazione precoce

31 La posizione deve essere variata ogni due ore
Se il paziente è costretto a letto La posizione deve essere variata ogni due ore per diminuire la pressione esercitata dal peso corporeo sui punti d’appoggio. Se il paziente è in carrozzina o su sedia La posizione deve essere variata ogni ora. Se possibile, il paziente dovrebbe sollevarsi ogni 15 minuti per ridurre la pressione sulle zone a rischio e ripristinare la circolazione.

32 Esempio di schema di rotazione

33 Indicazioni alla posizione

34 Posture per la prevenzione delle pdd
Posizione orizzontale supina: - Appoggio: nuca, dorso, glutei, sacro, arti inf., talloni a) letto in posizione piana b) guanciale per la nuca c) cuscino sotto le ginocchia d) poggia piedi.

35 Posizione dorsale semplice
-Appoggio: nuca, dorso, glutei, sacro, piante dei piedi. Gli arti inferiori sono sollevati in flessione e le piante dei piedi poggiano sul piano del letto.

36 Posizione sacro-dorsale o ginecologica.
Appoggio: nuca, dorso, sacro. Le gambe sono sorrette e mantenute in flessione

37 Posizione prona Appoggio: viso, torace, arti inferiori, dorso o margini laterali dei piedi. a) letto in posizione piana b) guancialino per la testa c) guancialino per il ventre d) piccolo cuscino per i piedi (sgravio delle dita)

38 Posizione laterale

39 4 - utilizzo di sistemi di supporto:
PREVENZIONE 4 - utilizzo di sistemi di supporto: cuscini antidecubito; Letti antidecubito ruotanti e basculanti materassi speciali in gommapiuma con nicchie o ad acqua; materassi ad aria con tubi longitudinali, trasversali e a rombi; utilizzo di archetti.

40 Materassi e letti antidecubito

41 Ausili microsfere

42 Vello artificiale o naturale

43 archetti

44 Sconsigliati: prevenzione
Ciambelle, di largo impiego in passato, si sono    dimostrate non solo inefficaci ma addirittura lesive

45 prevenzione 5- controllo dell'alimentazione e dell'idratazione

46 Una volta che la lesione c’è?
… si deve far guarire!!!

47 POMATE AUTOLITICHE

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54 METTITI ALLA PROVA LESIONI DA DECUBITO Tempo 3 minuti !!!

55 67. _________ è utilizzato/a allo scopo di prevenire ulcere da decubito.
[a] Materassi ad aria con tubi longitudinali, trasversali e a rombi [b] L’archetto [c] La ciambella ad aria [d] Il catetere [e] Nessuna delle precedenti 362. La scala di Braden modificata per uso pediatrico valuta il … [a] Rischio di ulcere da pressione nel bambino fino a 10 anni [b] Rischio di ulcere da pressione nel bambino fino a 5 anni [c] Dolore nel neonato [d] Dolore nel bambino [e] L’autonomia 11. La valutazione dell’indice di Norton si basa su ... [a] Condizioni generali, stato mentale, deambulazione, mobilità, incontinenza [b] Condizioni generali, nutrizione, mobilità, incontinenza, percezione sensoriale [c] Stato mentale, deambulazione, nutrizione, incontinenza [d] Stato mentale, percezione sensoriale, nutrizione, attività, frizione

56 Le domande sono prese da
67. _________ è utilizzato/a allo scopo di prevenire ulcere da decubito. [a] Materassi ad aria con tubi longitudinali, trasversali e a rombi L’ulcera da decubito è una lesione tissutale, con evoluzione necrotica, che interessa l’epidermide, il derma e gli strati sottocutanei, fino a raggiungere, nei casi più gravi, la muscolatura e le ossa. 362. La scala di Braden modificata per uso pediatrico valuta il … [b] Rischio di ulcere da pressione nel bambino fino a 5 anni La scala Braden è una scala di valutazione del rischio di insorgenza delle lesioni da decubito. 11. La valutazione dell’indice di Norton si basa su ... [a] Condizioni generali, stato mentale, deambulazione, mobilità, incontinenza Le domande sono prese da “Quiz per i concorsi da operatore socio-sanitario (OSS)” Di Ivano Cervella

57 SITOGRAFIA Evidence based nursing
E’ una scheda per gli utenti che spiega l’importanza dell’idratazione soprattutto nella popolazione anziana. Il documento è stato preparato dal gruppo di Evidence based nursing di Bologna. INRAN Istituto Nazionale di ricerca per gli Alimenti e la nutrizione L’INRAN ha creato una linea guida sulla corretta alimentazione e un capitolo è interamente dedicato all’importanza dell’acqua per il nostro organismo. Sono forniti consigli per gli operatori sanitari sulla prevenzione della disidratazione. Linea guida per la reidratazione dell’anziano La linea guida fornisce sia indicazioni tecniche sulla disidratazione, sui fattori di rischio e sulle conseguenze sia indicazioni pratiche su come procedere per favorire la reidratazione. Quanti liquidi assumere nella giornata e quali alimenti prediligere. Il documento è del 2007 ed è in inglese. UK Best Practice Questo documento è stato preparato dalla Royal Society for the Promotion of Health in collaborazione con il Royal Institute of Public Health e la National Association of Care Catering per informare gli operatori sanitari sui rischi della disidratazione e fornire indicazioni sulla prevenzione e gestione del soggetto disidratato. Nel documento sono riportati i risultati tratti dalla letteratura sui benefici di una corretta idratazione. Il documento, in inglese, è aggiornato al 2005. US Department of Health & Human Services E’ il link alla linea guida statunitense sulla reidratazione e mantenimento dell’equilibrio idrico in soggetti anziani residenti in RSA. La linea guida fornisce indicazioni pratiche per gli operatori sanitari. E’ in inglese e datata al 2001. E’ un utile riassunto aggiornato al 2008 sulla gestione della disidratazione. In particolare sono fornite le principali raccomandazioni sulla valutazione dell’anziano, prevenzione e gestione della disidratazione. Le raccomandazioni sono in inglese

58 GRAZIE CARDONE RICCARDO


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