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Gestione della classe e delle problematiche relazionali

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Presentazione sul tema: "Gestione della classe e delle problematiche relazionali"— Transcript della presentazione:

1 Gestione della classe e delle problematiche relazionali
Laboratorio Docenti Neoassunti a.s. 2017/18 1 Dirigente Scol. Sara Bandini

2 COSA SIGNIFICA GESTIRE
Occorre rovesciare il tradizionale modello didattico: dalla trasmissione alla generazione del sapere. Il pensiero critico si sviluppa quando lo studente diventa un costruttore, non solo un fruitore passivo, di conoscenza. Quando non si limita ad accogliere il sapere, ma lo elabora e rielabora continuamente. Dirigente Scol. Sara Bandini

3 COSA SIGNIFICA GESTIRE
EVITARE GUERRE DI RELIGIONE O CONFLITTI GENERAZIONALI GESTIRE E’ UN TERMINE DI TIPO AZIENDALE MA CHE E’ ACCETTATO NELLA SCUOLA MA SU CUI E’ NECESSARIA UNA PROFONDA RIFLESSIONE GESTIRE VUOL DIRE ANCHE TENER CONTO DELLE VARIE SPECIFICITA’? GESTIRE E’ AMMINISTRARE CON UN PROFITTO?? CHE VUOL DIRE PROFITTO NELLA SCUOLA? GESTIRE UN GRUPPO E’ ESSERE PARTE DI QUEL GRUPPO? Dirigente Scol. Sara Bandini

4 COSA SIGNIFICA GESTIRE
La gestione della classe Include tutte le cose che un insegnante deve fare per promuovere il coinvolgimento e la cooperazione dell’allievo nelle attività di classe e stabilire un produttivo ambiente di lavoro. Dirigente Scol. Sara Bandini

5 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL DOCENTE INSEGNARE non significa soltanto curricolo e istruzione. E’ anche motivare gli studenti ad apprendere e cercare di soddisfare i loro bisogni individuali inclusi gli studenti che manifestano problemi cronici di personalità e comportamento. Dirigente Scol. Sara Bandini

6 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL DOCENTE I ragazzi di solito sono bravi ragazzi. Anche quelli vivaci o vivacissimi. Presi singolarmente. Ma sono un gruppo classe e si sa che l’essere umano, in gruppo, cambia. Dirigente Scol. Sara Bandini

7 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL DOCENTE E chi non ha, da solo, il coraggio di trasgredire, riesce a farlo quando si sente coperto dal gruppo. Crede perfino di risultare invisibile. E lo diventa, se l’insegnante non acquisisce la capacità di osservare e di notare (cosa che non si può fare nella confusione). Dirigente Scol. Sara Bandini

8 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL DOCENTE La gestione della classe comporta l’utilizzo di metodi di istruzione che facilitano l’ottimizzazione dell’apprendimento. Dirigente Scol. Sara Bandini

9 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL DOCENTE La gestione della classe implica l’utilizzo di metodi di conduzione di gruppo che coinvolgono gli allievi: essi sono i protagonisti del loro sviluppo e concorrono a stabilire modelli di comportamento che aiutano a creare una comunità carica di positività e di attenzioni. Dirigente Scol. Sara Bandini

10 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL DOCENTE La gestione della classe è il fattore che più influenza l’apprendimento e la motivazione allo studio degli allievi Dirigente Scol. Sara Bandini

11 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL DOCENTE IERI : Ristabiliva l’ORDINE OGGI: Pianifica le attività, le gestisce (anche a livello amministrativo), le propone in modo «stimolante» . Crea e facilita un clima positivo in classe 11 Dirigente Scol. Sara Bandini

12 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL DOCENTE Applica regole condivise con gli studenti Motiva gli studenti «ad imparare» Ha valide capacità comunicative 12 Dirigente Scol. Sara Bandini

13 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL DOCENTE Coinvolge gli studenti in ciò che si intende fare. Escogita strategie sempre nuove ed innovative Utilizza tecniche individualizzate 13 Dirigente Scol. Sara Bandini

14 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL DOCENTE Valuta anche gli errori come una RISORSA perché potrà fornire agli studenti il correttivo adatto. Ha atteggiamenti educativi, autorevolezza, reciprocità, incoraggiamento. 14 Dirigente Scol. Sara Bandini

15 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL DOCENTE ATTEGGIAMENTI EDUCATIVI Atteggiamento dell’INTENZIONALITA’ : Riflettere individualmente, parlare con gli studenti e i colleghi. Prima di parlare ed agire in modo automatico, ricordarsi di ascoltare. 15 Dirigente Scol. Sara Bandini

16 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL DOCENTE ATTEGGIAMENTI EDUCATIVI Atteggiamento dell’AUTOREVOLEZZA prevede l’assertività, linguaggio chiaro e diretto. Prendere atto del bisogno degli alunni e di renderli indipendenti; concordare con loro alcune regole pratiche di comportamento. 16 Dirigente Scol. Sara Bandini

17 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL DOCENTE ATTEGGIAMENTI EDUCATIVI Reciprocità : dialogo e scambio Incoraggiamento: vedere gli aspetti positivi e non solo i rischi dei comportamenti. Fiducia nelle risorse degli allievi. Rimotivazione: degli alunni e dell’insegnante (cooperare e «negoziare» con i propri studenti la costruzione del sapere). 17 Dirigente Scol. Sara Bandini

18 Dirigente Scol. Sara Bandini
AULA E CLASSE Usare una disposizione dello spazio coerente con i propri obiettivi formativi e con le attività. Tenere le zone di passaggio libere da intralci 18 Dirigente Scol. Sara Bandini

19 Dirigente Scol. Sara Bandini
AULA E CLASSE Fare in modo che l’insegnante possa vedere tutti gli alunni. Mantenere i materiali facilmente accessibili Far si che tutti gli alunni abbiano una buona visibilità 19 Dirigente Scol. Sara Bandini

20 Dirigente Scol. Sara Bandini
GLI STUDENTI Conoscenza e vissuti diversi Emozioni Comportamenti Apprendimenti Demotivazione Scoraggiamento Insuccesso Diversità 20 Dirigente Scol. Sara Bandini

21 Dirigente Scol. Sara Bandini
APPRENDIMENTO APPRENDIMENTO : non come acquisizione di informazioni. APPRENDIMENTO: come PROCESSO ATTIVO Azione soggettiva dell’alunno e interazione con conoscenze proposte da altri 21 Dirigente Scol. Sara Bandini

22 Dirigente Scol. Sara Bandini
QUALI STRUMENTI Programmazione didattica annuale Programmare le attività in aula e le singole unità Scelta della metodologia didattica : lezione, lavoro di gruppo, ricerca, laboratorio, didattica laboratoriale 22 Dirigente Scol. Sara Bandini

23 QUALI STRUMENTI Equilibrio tra momenti di ascolto e momenti di attività Criteri di valutazione (dare valore)condivisi con gli alunni VALUTARE DIVERSO DA MISURARE 23 Dirigente Scol. Sara Bandini

24 INTERAZIONE CON GLI STUDENTI
«Chiedi aiuto, se ne hai bisogno» = Condivisione delle doti dei singoli, potenzia le risorse del gruppo. «Tutti mi dovete dare un parere» = Disponibilità reciproca di feedback per incrementare le responsabilità 24 Dirigente Scol. Sara Bandini

25 INTERAZIONE CON GLI STUDENTI
«Non mollare, cerca una nuova strada» = Stimolazione reciproca alla partecipazione e al coinvolgimento personale. «Il confronto aiuta a trovare la soluzione» = Influenza reciproca per raggiungere gli obiettivi comuni. 25 Dirigente Scol. Sara Bandini

26 Dirigente Scol. Sara Bandini
STRATEGIE DI LAVORO Prima si deve conoscere e anche mettere in discussione il proprio modo di essere docenti, poi si potrà lavorare sulla strategia da adottare in base agli studenti ed alla classe con cui ci si relaziona 26 Dirigente Scol. Sara Bandini

27 Dirigente Scol. Sara Bandini
CAMBIARE PROSPETTIVA Il docente deve quindi abbandonare l’idea di chi sa e deve trasmetterlo a chi non sa. Deve elaborare il sapere insieme agli studenti : Peer tutoring Cooperative learning Flipped classroom EAS 27 Dirigente Scol. Sara Bandini

28 Dirigente Scol. Sara Bandini
PEER TUTORING Gli alunni vengono divisi in coppie o in piccoli gruppi e si sceglie di volta in volta uno di loro per svolgere il ruolo di docente e spiegare ai suoi compagni il tema da trattare o aiutarlo a procedere di volta in volta con più indipendenza. 28 Dirigente Scol. Sara Bandini

29 Dirigente Scol. Sara Bandini
PEER TUTORING I tutors possono smettere gli abiti dello studente «passivo» per assumere un ruolo responsabile e propositivo, nel quale ciascuno possa misurare le proprie capacità di comunicazione e, nel confrontarsi con le risposte della classe, verificare gli effetti concreti del proprio lavoro. 29 Dirigente Scol. Sara Bandini

30 Dirigente Scol. Sara Bandini
PEER TUTORING La Peer tutoring, inoltre, presuppone che i tutor abbiano acquisito delle specifiche competenze relazionali e la capacità di crearsi un metodo di lavoro. 30 Dirigente Scol. Sara Bandini

31 Dirigente Scol. Sara Bandini
COOPERATIVE LEARNING Decisione preliminare: dimensione dei gruppi e regole per la loro formazione, ruoli e organizzazione dei materiali. Impostazione del lavoro: assegnazione del compito, illustrazione criteri di valutazione, interdipendenza. Monitoraggio del funzionamento dei gruppi, punti di forza e criticità. 31 Dirigente Scol. Sara Bandini

32 Dirigente Scol. Sara Bandini
COOPERATIVE LEARNING Migliora il senso di appartenenza (gruppo di lavoro), la motivazione e l’integrazione. Diminuisce l’ansia da prestazione e le problematiche comportamentali. 32 Dirigente Scol. Sara Bandini

33 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL GRUPPO DI LAVORO LEADERSHIP : un buon leader deve avere una serie di caratteristiche come la flessibilità, l’orientamento al dialogo, l’inserimento nelle situazioni, la lealtà verso le decisioni del gruppo, l’attenzione alle relazioni personali, il riconoscimento della competenza. 33 Dirigente Scol. Sara Bandini

34 Dirigente Scol. Sara Bandini
IL GRUPPO DI LAVORO COMUNICAZIONE: la comunicazione «fa» il gruppo. AMBIENTE: è dato dall’insieme delle percezioni, dei vissuti, dei sentimenti del gruppo e dipende dai modelli culturali dei gruppi. 34 Dirigente Scol. Sara Bandini

35 Dirigente Scol. Sara Bandini
CRITICITA’ Superare la logica della POLARIZZAZIONE : bene da una parte e male dall’altra, la conclusione del conflitto nella prevalenza di una parte sull’altra. Sviluppare capacità di «decentramento»: assumere un punto di vista diverso e sviluppare l’empatia. Porsi in situazione di ascolto e di partecipazione, prendere le distanze da sé e dalle proprie abituali modalità di comportamento e di giudizio. 35 Dirigente Scol. Sara Bandini

36 Dirigente Scol. Sara Bandini
CRITICITA’ Preferire la cooperazione alla competizione nella gestione dei conflitti. Il conflitto deve essere visto come sfida alla cui soluzione tutte le parti possono e devono partecipare. 36 Dirigente Scol. Sara Bandini

37 Dirigente Scol. Sara Bandini
CRITICITA’ La MEDIAZIONE (MEDIARE= aprire nel mezzo) non interviene per negare il conflitto, ma per «gestirlo» partendo da situazioni concrete. Sbloccare i canali della comunicazione. 37 Dirigente Scol. Sara Bandini

38 Dirigente Scol. Sara Bandini
GRAZIE Ogni singola mattina, quando entro in classe, rinasco. Ogni mattina e’il mio compleanno. Loro, i miei studenti, il regalo. (Orporick, Twitter) 38 Dirigente Scol. Sara Bandini


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