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Sara Pellegrini PHD Università degli Studi di Macerata

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Presentazione sul tema: "Sara Pellegrini PHD Università degli Studi di Macerata"— Transcript della presentazione:

1 Sara Pellegrini PHD Università degli Studi di Macerata
Modalità di inserimento socio-scolastico e modelli di inclusione. Dialogare significa umanizzare Sara Pellegrini PHD Università degli Studi di Macerata

2 Scuola dell’Infanzia. Centrata sui bisogni del bambino, pluralista e multietnica della societa’
Indicazioni per il Curriculo 2012: core curriculum: saper ascoltare, parlare, descrivere, raccontare, argomentare, fare ipotesi, comunicare. Per cui è essenziale organizzare un ambiente di apprendimento dove le diverse professionalità stimolino gli alunni a partecipare produttivamente, con il fine di favorire l’acquisizione di competenze trasversali (profilo di uscita) che rendano ciascuno capace di rapportarsi alla realtà dinamica e mutevole e quindi di adattarsi. Saperi irrinunciabili

3 Comportamento Si indigano le basi anatomiche e interattive
delle funzioni mentali da quelle essenziali a quelle caratterizzate dalla maggiore complessita’

4 Temi e criticità Debolezza del trattamento
Alta esposizione ad ibridazioni e debiti Trans-disciplinarietà Microbiologia, macrofisica, scienze della terra…. (Edgar Morin)

5 PRIMAZIA NEUROLOGICA Nei saperi pedagogici
Nelle pratiche delle figure pedagogiche Problemi adattivi, cognitivi, comportamentali Diagnosi - Progettazione - Conduzione di pratiche Educative - Didattiche - Terapiche

6 TENDENZE Compattamento di sindromi o condizioni umane similari
Maggiore attenzione ai quadri sindromici come strumento di analisi Migliori convergenze transdisciplinari Effetti delle Nuove Tecnologie sulla formazione Senso della complessità delle funzioni umane superiori

7 POINT OF VIEWS Evoluzione neurostrutturale cerebrale
I processi costruttivi della conoscenza Le competenze costitutive della conoscenza I processi cognitivi interni. La proiezione esterna (comunicazione, negoziazione). La componente affettivo-motivazionale. Il controllo dei processi cognitivi (regolazione ed autoregolazione). Le connessioni della mente con la cultura.

8 Ognuno tende all’adattamento
Processi di adattamento, personalità è organizzazione di sistemi: ad ogni individuo appartiene una personalità propria che si manifesta in modo irripetibile e individuale e che realizza la biodiversità come esito tra interazione delle sue funzioni, da cui il suo stile di vita.

9 Agiamo con motivazione…
LE MOTIVAZIONI COSTITUISCONO LA SPINTA DEL COMPORTAMENTO, L’ENERGIA DELLA CONDOTTA, LA SUA PSICO- DINAMICA

10 UMANIZZARE SIGNIFICA IMPARARE AD APPARTENERE, MA ANCHE A TRASGREDIRE.
IL PRINCIPIO DI INDIVIDUAZIONE COMPORTA LA SCOPERTA DI CIASCUNO DI NOI COME INDIVIDUO SINGOLO E LA VALORIZZAZIONE DELLE SUE UNICITA’. TALE PRINCIPIO E’ IMPORTANTE, PERCHE’ RENDE OGNI PERSONA RESPONDABILE IN QUANTO SINGOLO, DELLE PROPRIE AZIONI.

11 RIFLESSIONI INTEGRAZIONE-INCLUSIONE IN ITALIA POLITICHE DI INCLUSIONE IN ITALIA, EUROPA E USA L’EDUCAZIONE ATTRAVERSO IL MOVIMENTO LA SCUOLA LUOGO DI RELAZIONI E APPRENDIMENTI SIGNIFICATIVI STRUMENTI DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA COMPETENZE IN RELAZIONE ALLA MEDIAZIONE DIDATTICA L’ALLEANZA TERAPEUTICA GIOCO E DISABILITA’ AIUTI IN ETA’ AVANZATA ACCOMPAGNARE UN PROGETTO DI VITA

12 Modalità di inserimento socio-scolastico e modelli di inclusione. 1
Modalità di inserimento socio-scolastico e modelli di inclusione RIFLESSIONI L’INTEGRAZIONE RIGUARDA LA FORMAZIONE ATTIVA DELLA SCUOLA, LE FONTI DELLA SCUOLA, OLTRE LE ISTITUZIONI. CARATTERISTICHE FISICHE, DIVERSE TAPPE DI LINGUAGGIO COMPRENSIONE? LIMITAZIONI? NO LINGUAGGIO GESTUALE MIMICI SPONTANEI CENTRALITA’ DEL GIOCO ( S. NERI)

13 CRITICITA’ PAULO FREIRE: L’ALFABETIZZAZIONE DEGLI ADULTI: DONO
EQUIPE INTERDISCIPLINARE: SOLUZIONI--> SONO IN AUTOMATICO DELLE DECISIONI OLTRE LA SCUOLA…..IL FUTURO, IL LAVORO, LA VITA AUTONOMA….VERSO L’INVECCHIAMENTO LA CREDIBILITA’ DEL FARE INTEGRAZIONE DELLA SCUOLA SI CONCRETA NELL’IMPEGNO PER LA VITA FUTURA: PROGETTO DI VITA

14 CONFRONTO E CONFORTO NON VIENE MAI AFFRONTATA CON SPECIFICITA’ L’INTEGRAZIONE , MA LINEE DI AMPIO RESPIRO ALLA FINE SCARSA PROSPETTICITA’

15 INCLUSIVITA’ REALTA’ DISPOSTA PER LA VITA DI TUTTE E DI TUTTI, SENZA STRUTTURE SPECIALI O PROGETTI STRAORDINARI. APPARTENENZA INTERAZIONE QUALITA’: UN LUOGO DOVE TUTTI SONO BEN VENUTI IMPLICA LA RICERCA DI IDENTITA’ E DI INTERDISCIPLINARITA’

16 Il concetto di inclusione portano con sé una pluralità di significati e di opzioni che esprimono nella più ampia curvatura la condizione per la quale la convergenza di intenzionalità e di risorse di servizi e di professionalità, di azioni diagnostiche, educative e di “presa in carico”, rende possibile l’evento poliedrico della partecipazione del soggetto disabile alla “vita di tutti” al meglio delle proprie capacità . Si tratta pertanto di un valore etico, civile e pedagogico che si declina processualmente nella varietà delle situazioni oggettive e soggettive, comprendendo l’adattamento degli ambienti e il riferimento all’interezza della persona e alla sua vita. Piero Crispiani

17 Si configura così il senso di una inclusione ecologica secondo il modello della presa in carico globale e che ci consegna l’idea come ambiente. Un ambiente che ci consegna l’idea di scuola come ambiente. Un ambiente che accoglie e integra, che consente le azioni di inserimento, integrazione e normalizzazione, e che si delinea come una scuola inclusiva. Piero Crispiani

18 Scrive a. Canevaro….. occorrono anche gli aspetti organizzativi, basate sulle buone prassi, come risultato delle costanti organizzative riproducibili presenti un modello organizzativo praticabile ordinariamente per tutti. A. Canevaro

19 IDENTITA’ APERTA E DIALOGO
SI TRATTA NON DI AVERE UN METODO, MA DI FARLI DIALOGARE E DI FARLI COLLABORARE IN UN PROGETTO RITROVATI TECNOLOGICI E DISORDINI ALCUNE LIMITAZIONI SE NON IN UN DIALOGO INTECULTURALE, SFORZO INTEGRATIVO DELLE RISORSE PRECEDENTI INCLUSIONE SI CARATTERIZZA PER UNA IDENTITA’ COSTANTEMENTE INCOMPLETA.

20 RESPONSABILITA’ CAPITALE SOCIALE ETICA DELLA CONOSCENZA
ATTENZIONE AL LINGUAGGIO, VERSO I MEDIATORI RAPPRESENTAZIONE DI SE’ RECIPROCITA’ EMOZIONI CODICE, STRESS E COPING LA CODIFICA PERMETTE STRATEGIE, RELAZIONI MEDIATE E SPAZI DI AUTONOMIA DI RECIPROCITA’

21 LINGUAGGIO GESTI ALLEANZA DEL PENSIERO E DEL RICORDO ORGANIZZAZIONE ATTIVA CON I CONTESTO/I COLLABORAZIONI

22 2 INTEGRAZIONE-INCLUSIONE IN ITALIA
DISTANZIAMENTO DALLA MEDICALIZZAZIONE SCELTA UNICARISPETTO AGLI ALTRI PAESI EUROPEI CON SCOLARIZZAZIONE SEPARATA

23 Franco Larocca modello di integrazione
La concezione personalista dell’uomo….. La modalità dei dialoghi, le modalità dell’integrazione che riguardano i campi del pensiero, dell’intenzione e dell’azione.

24 Nella storia moderna Internazionalizzazione dei diritti umani
Dispositivo istituzionale dello stato di diritto costituzionale Concezioni transnazionali e internazionali Principio di sussidiarietà?

25 Dicembre 2006 onu- bes Lucia De Anna
Integrazione come avvicinamento ai problemi e alla trasmissione coinvolgente Integrazione come lavoro per il cambiamento personale e collettivo mentre l’inclusione fa riferimento ad una dimensione planetaria

26 Lucia De Anna La nostra concezione si basa sull’apprendimento diretto attraverso gli stimoli del gruppo classe, le sollecitazioni, relazionali e di contesto. La permanenza nel gruppo dei pari è ritenuta fondamentale. Implica la capacità di osservare i compagni, stimolazione dei diversi modi di comunicare, la partecipazione, la comprensione dei diversi tempi, stili di apprendimento, Mission = sostenere forme continue di integrazione attraverso le attività educative e didattiche

27 Internazionalmente: apprendimento graduale più individuale e la preparazione degli ambienti e delle relazioni in momenti separati, prima di giungere a forme di inserimento successivo. Identificano persone con la stessa disabilità verso la maggiore specializzazione. In Belgio 8 tipologie di disabilità che confluiscono 8 scuole speciali Opportunità da non perdere Ma le nuove opportunità inclusive stanno aprendo nuove brecce nella Scuola dell’Infanzia e nella Scuola Primaria….

28 Paesi europei Scuole speciali Classi integrate Sezioni speciali
Difficile comprendere il sistema italiano collaborativo di sanità e di assistenza perché negli altri paesi la riabilitazione e l’educazione spesso coesistono formando un unico sistema.

29 4. MODELLO DI INTEGRAZIONE: L’EDUCAZIONE ATTRAVERSO IL MOVIMENTO. e
4 MODELLO DI INTEGRAZIONE: L’EDUCAZIONE ATTRAVERSO IL MOVIMENTO e. ghedin Qdv: politiche socio-sanitarie, programmazioni di progetti educativi e riabilitativi Attività fisica e motoria Due approcci: ben essere soggettivo, indicatori sociali culture di appartenza Da un lato sensibilizzazione e dall’altro erogazione dei servizi

30 4 considerazioni Le avanguardie
Dal movimento alla normalizzazione comunità Empowerment del soggettoprogettazione Cambiamenti sociali MODELLO ECOLOGICO DELLA DISABILITA’

31 Disabilità come processo
Partecipare Tre tendenze: - Ben essere: interazione della corporeità, ambiente, relazioni, l’essere impegnati in relazioni sociali significative e gratificanti- autoefficacia - Coinvolgimento sociale, funzionamento all’interno della società, agency - Sviluppo delle proprie potenzialità attraverso il gioco prima e lo sport poi

32 La gestione attiva del tempo

33 5 LA SCUOLA LUOGO DI RELAZIONI E APPRENDIMENTI SIGNIFICATIVI
? Scelte

34 6 STRUMENTI DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA
? Quali

35 7 COMPETENZE IN RELAZIONE ALLA MEDIAZIONE DIDATTICA Pasquale Moliterni
Delega, continuità e specificità Serie di passaggi intermedi delle prassi, progettazioni o decisioni Forte leva sulle interazioni Competenza situate, distribuite, relazionali Focus: pratiche sociali e routinarie rivolte alla comunità di pratica-progetto comune per un destino comune

36 Mediatori e. damiano Protegge il soggetto dai rischi dell’apprendimento, fatti di segni appropriati e corrispondenti Si tratta di un’azione autopoietica, ovvero di azioni che producono mediatori (interfaccia della realtà)

37 I tipi di mediatori Mediatori attivi che fanno ricorso all’esperienza
Mediatori iconici, reppresentazioni, come immagini, audiovisivi e scale Mediatori analogici, giochi di simulazione/ drammatizzazione, facendo assumere ruoli analoghi a quelli del mondo reale; Canevaro “oggetti scenici” Mediatori simbolici, come i concetti e codici(numeri, lettere e simboli)

38 8 L’ALLEANZA TERAPEUTICA
Non è sconatata Fattori concorrenti: Età di inizio del trattamento Validità e continuità del trattamento Tipo e gravità della patologia Caratteristiche personali del soggetto Condizioni della famiglia

39 9 GIOCO E DISABILITA’ CARATTERISTICHE AUTONOME CHE CONSENTONO DI CREARE STRATEGIE DI APPRENDIMENTO. NON LUDOTERAPIA ESPLORAZIONE, LA SCOPERTA DELL’UTILITA’ DELLE REGOLE AIUTA A SVILUPPARE IL LINGUAGGIO DEDICARE TEMPO E ORGANIZZARE LO SPAZIO

40 -mancanza o notevole compromissione dei giochi -spontanei;
Gioco -mancanza o notevole compromissione dei giochi -spontanei; -di simulazione; -di imitazione; -di immaginazione. -presenza di gioco decontestualizzato.

41 S. Besio Non è possibile obbligare a giocare, ma non si può crescere in salute senza giocare Difficoltà Mediatori fondamentali nelle attività ludiche Gioco e Giocattolo

42 10 Aiuti in età avanzata L. Cottini
Longitudinalità Aspetti: le capacità intellettive e cognitive, il comportamento adattivo, la partecipazione, le interazioni e i ruoli sociali, la salute, il contesto. Progettazione dei sostegni per migliorare la dipendena/indiendenza, relazioni, benessere personale, contributi sociali in ogni contesto e momento della vita.

43 Sono soggette a deterioramento
L’incipit, la rapidità della risposta La capacità visuo-spaziale La capacità mnestica La capacità linguistica I processi di controllo esecutivo La capacità adattiva, intesa come possibilità di viviere in maniera adattiva nell’ambiente sociale di appartenenza

44 ACCOMPAGNARE UN PROGETTO DI VITA Elena Malaguti
Il concetto di vita come accesso all’esperienza Cammino secondo una fase temporale e spaziale della cura e della salute Aiuti specifici per accedere all’esperienza di vita e di contesti flessibili e riorganizzabili Ridurre i limiti Valori comuni Strumenti regolatori del rapporto individuo- ambiente Continuità tra strumenti comunicativi e linguistici

45 Caratteristiche dell’educazione speciale
Le tre soggettualità Lo stato soggettuale di ciascun caso: stato funzionale, età, gravità, disponibilità, cooperazione, trattamenti pregressi, scolarizzazione. Le competenze soggettuali di terapisti e educatori: esperienze, tecnologie, risorse, orientamenti teorici. Le caratteristiche soggettuali della situazione familiare, ambientale, scolastica e riabilitativa: tempi, spazi, organizzazione dei servizi, risorse e sussidi.

46 MODELLO BIO-PSICO-OPERANTE/ modello bio-psico-sociale
Sono tre livelli dell’agire professionale riflessivo Trattamenti: ambito professionale di intervento Approcci: modalità di assunzione del caso Strategie: modalità di azione

47 Tipologie di trattamenti educativi:
Aiuto/sostegno all’adattamento Aiuto/sostegno all’apprendimento Educazione motoria e psicomotoria Azioni cognitive di metacognizione, autoregolazione Terapia occupazionale Musicoterapia, arteterapia, ippoterapia, pet therapy

48 STRATEGIE Sono le procedure di azione educativa, terapica o didattica e gli stili professionali degli operatori. Strategie comportamentiste (modificazione del comportamento) Strategie cognitiviste (processi mentali) Strategie psicodinamiche (su emotività, relazionalità, comunicazione) Strategie ecologiche plurali (ecologiche e con diversi stili)

49 TEACCH Il programma Pedagogia del TEACCH Theo Peeters
Tratti teorici comuni Il TEACCH a scuola

50 AERC Provenienze e complessità Fondamenti Modalità AERC a scuola
AERC e gioco

51 MEDEA Metafora Congiunzioni dei contesti

52 Step Progettualità ed azione educativa Introduzione al caso. L’approccio. Educazione diretta: trattamento e strategie Il trattamento e l’educazione indiretta. Regole per la pratica educativa con XX Come avviare XX alla collaborazione Esercizi e materiali Criticità


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