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IL PARLAMENTO ITALIANO
EVOLUZIONE DEL RUOLO DALLA «PRIMA» ALLA «SECONDA REPUBBLICA» Gaia Boneschi Corso di Politica Comparata 2017/2018
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FORMA DI GOVERNO ITALIANA
Forma di governo parlamentare che viene definita atipica. Sistema caratterizzato, in origine, dalla centralità parlamentare, che assegna al PARLAMENTO, un ruolo centrale nella funzione legislativa e di revisione costituzionale, di sostegno all’azione del governo e di elezione di organi di indirizzo politico-costituzionale. GOVERNO, in origine, in una posizione intrinsecamente più debole rispetto agli esecutivi di altri sistemi riconducibili alla forma di governo parlamentare.
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PRIMA REPUBBLICA ( ) Parlamento come istituzione centrale nella vita politica italiana perché: arena in cui vengono negoziate le trattative e vengono trovati compromessi tra partiti punto di partenza per assicurarsi le posizioni all’interno del governo luogo in cui è necessario per i partiti di governo trovare un terreno comune con i partiti di opposizione (a partire dalle commissioni) arena in cui vengono approvate le “piccole leggi”, con le quali sono allocati fondi a singole categorie, gruppi, istituzioni o comunità locali. Aspetto negativo Parlamento visto anche come concausa dell’instabilità e dell’inefficienza del governo
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SECONDA REPUBBLICA (1992 - …)
Parlamento perde progressivamente centralità (a partire già dagli anni ‘80). La dinamica bipolare ha limitato la fattibilità, l'efficacia e la portata degli accordi parlamentari volti a ridisegnare la struttura di quelle coalizioni governative originatesi dalle elezioni per creare governi stabili Nessuna legislatura arriva al termine dei cinque anni per mancanza di continuità nella maggioranza parlamentare. Fa eccezione la XIV legislatura ( ) dove la crisi non porta al cambio del Primo ministro, ma solo alla mutazione della combinazione di partiti che formano la maggioranza Poco spazio a negoziati trasparenti tra partiti per la modifica della composizione della coalizione di maggioranza Presidente della Repubblica assume ruolo importante di coalition-maker (e.g. Napolitano 2013) Fenomeno del «scilipotismo» (trasformismo estremo e politicamente losco)
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REGOLAMENTI PARLAMENTARI E GESTIONE DELL’AGENDA
Modifiche dei regolamenti di Camera e Senato (pensate a partire dagli anni ’80). 1988 -Agenda parlamentare deve tener conto delle priorità indicate dall’esecutivo 1990 -Governo dotato del diritto di fornire indicazioni non vincolanti per l’agenda della Camera; -Maggiore influenza concessa al Presidente della Camera, cui spetta dettare una soluzione se la conferenza dei capigruppo non approva l’agenda di lavoro 1997 -Presidente della Camera come garante effettivo del rispetto dell’agenda governativa -Conseguente riduzione degli strumenti disponibili all’opposizione per impedire al governo di perseguire la sua agenda
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LEGIFERARE TRAMITE DECRETI
Governo ha incrementato controllo sul processo legislativo parlamentare in tre modi: Decreti legge -necessità e urgenza (dagli anni ‘80 spesso simulata) -no previa autorizzazione parlamentare -conversione in legge entro 60 giorni, con possibilità di emendamenti Decreti legislativi -mandato parlamentare tramite legge contenente «principi e criteri direttivi» e termine di formulazione -no ratifica Regolamenti -proposti e accettati interamente all’interno dell’esecutivo -di esecuzione, organizzazione e funzionamento, attuazione di direttive europee, …
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STRUMENTI DI PRESSIONE SUL PARLAMENTO
PERCENTUALE DI VOTI DI FIDUCIA SUL TOTALE DELLE LEGGI APPROVATE Difficoltà di approvare leggi anche in presenza di maggioranze relativamente ampie Ricorso a strumenti di pressione sul parlamento per approvare leggi VOTO DI FIDUCIA quando il governo mette in gioco la propria continuità per ottenere l’approvazione di una legge; anche l’opposizione può essere indotta a votare favorevolmente MAXI EMENDAMENTO quando il governo presenta un emendamento che sostituisce completamente il testo in esame e, addirittura, integra norme non incluse nel progetto inziale; presentato quando l’esame del d.d.l. si avvicina a conclusione
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FUNZIONI DI DIREZIONE E CONTROLLO
Parlamento con compito di guidare e monitorare le attività del governo, ma scarsa efficacia dovuta a sistema bicamerale ridondante ed eccessiva saturazione dell’iniziativa parlamentare Mezzi di direzione e controllo sono: Ordini del giorno Risoluzioni Interrogazioni parlamentari (importanti quelle su «questioni urgenti») Mozioni di procedura (di rilievo quelle che «richiedono risposta immediata»)
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PERDITA DI FIDUCIA NEL PARLAMENTO E RIFORME PER UNA NUOVA CREDIBILITA’ PARLAMENTARE
Sistema elettorale post-2005 contribuisce a screditare parlamento e parlamentari. Iniziano campagne contro la «casta», i costi parlamentari e le indennità (fomentate dal decennio di declino economico). Fiducia nel parlamento passa dal 31/39% negli anni tra il 2003 e il 2007, al 10% nel 2013 (EUROBAROMETRO). Proposte di riforme per eliminare il bicameralismo perfetto 1997 «Senato delle Garanzie» 2005 «Riforma federalista» 2014 «Riforma Renzi-Boschi»
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INDICI DI PRODUTTIVITA’ PARLAMENTARE («PRIMA REPUBBLICA»)
VII LEGISLATURA ( ) X LEGISLATURA ( ) Circa il 3% delle leggi di iniziativa parlamentare sono di delega al governo. Tra l’1 e il 5% sono leggi di conversione di decreti. Circa il 17% delle Leggi di iniziativa parlamentare sono approvate. BASE: TOTALE ATTI PRESENTATI FONTE: STORIA.CAMERA.IT
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INDICI DI PRODUTTIVITA’ PARLAMENTARE («SECONDA REPUBBLICA»)
XV LEGISLATURA ( ) XVII LEGISLATURA ( ) Circa l’11% delle leggi di iniziativa parlamentare sono leggi di delega al Governo, mentre per il 21% sono leggi di conversione di Decreti Legge Circa l’1,5% delle Leggi di iniziativa parlamentare viene approvato. BASE: TOTALE ATTI PRESENTATI FONTE: STORIA.CAMERA.IT
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