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RISCHIO CARDIO METABOLICO

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Presentazione sul tema: "RISCHIO CARDIO METABOLICO"— Transcript della presentazione:

1 RISCHIO CARDIO METABOLICO
DEFINIZIONE EPIDEMIOLOGIA FATTORI RISCHIO CLASSICI ED EMERGENTI SINDROME METABOLICA ADIPOSITÀ CENTRALE CAUSE TERAPIA

2 morti per malattie cardiovascolari nel mondo per anno
EPIDEMIOLOGIA 75 % di queste morti avviene nei paesi ad alto reddito 80 % di queste morti avviene per attacco cardiaco e ictus

3 COS’È IL RISCHIO CARDIOMETABOLICO?
DEFINIZIONE COS’È IL RISCHIO CARDIOMETABOLICO? IL RISCHIO CARDIOMETABOLICO GLOBALE RAPPRESENTA IL RISCHIO COMPLESSIVO DI SVILUPPARE DIABETE DI TIPO 2 E/O MALATTIE CARDIOVASCOLARI (MCV) IN SEGUITO ALLA PRESENZA DI UN INSIEME DI FATTORI DI RISCHIO CLASSICI ED EMERGENTI.

4 FATTORI GLOBALI DI RISCHIO CARDIO-METABOLICO stress , alcool,
FATTORI RISCHIO CLASSICI ED EMERGENTI Fumo Ipertensione Diabete TIPO 2 Colesterolo FATTORI CLASSICI FATTORI EMERGENTI SINDROME METABOLICA FATTORI GLOBALI DI RISCHIO CARDIO-METABOLICO stress , alcool, inquinamento e familiarità per la colesterelemia LA SINDROME METABOLICA È LA PRESENZA DI: Obesità centrale (Circonferenza Vita ≥ 94 cm, Maschi; ≥ 80 cm, Femmine) + 2 o più dei seguenti disordini: Alterata Regolazione Glicemica (Glicemia a digiuno ≥ 100 mg/dL) Pressione arteriosa elevata (PA ≥ 130/85 mm/Hg) Ipertrigliceridemia (≥ 150 mg/dL) Ridotto Colesterolo HDL (< 40 mg/dL, Maschi; < 50, Femmine) Il concetto di sindrome metabolica è presente in letteratura scientifica dal circa il 1977 Il concetto di rischio metabolico è presente in letteratura da circa il 2001

5 SINDROME CARDIO-METABOLICA
DEFINIZIONE Il rischio cardiometabolico è il rischio complessivo di sviluppare patologie cardiovascolari risultante dalla presenza di sindrome metabolica ma anche da fattori di rischio tradizionali . è UN CONCETTO NUOVO PERCHè PRENDE IN CONSIDERAZIONE FATTORI DI RISCHIO VECCHI E NUOVI NELLA DIAGNOSI E NELLA TERAPIA. IL RISCHIO CARDIO-METABOLICO EQUIPARA IL DIABETE AD UN INFARTO GIà PRESENTE OBESITà SINDROME METABOLICA DIABETE TIPO 2 SINDROME CARDIO-METABOLICA INSULINO RESISTENZA rischio x2 rischio x4 PAZIENTE GIà INFARTUATO ATTACCO CARDIACO O ICTUS Il diabetico e l’infartuato non diabetico avrebbero lo stesso rischio di avere un evento cardiovascolare nei successivi 10 anni. Pertanto da un decennio si considera il diabete un “equivalente coronarico” ossia una condizione di rischio cardiovascolare equivalente a quella dell’ infarto miocardico

6 + 2 o più dei seguenti disordini:
SINDROME METABOLICA LA SINDROME METABOLICA è UN «CLUSTER» DI DISTURBI CHE AUMENTANO IL RISCHIO CARDIO-METABOLICO LA SINDROME METABOLICA è LA PRESENZA DI: Obesità centrale (Circonferenza Vita ≥ 94 cm, Maschi; ≥ 80 cm, Femmine) + 2 o più dei seguenti disordini: Alterata Regolazione Glicemica (Glicemia a digiuno ≥ 100 mg/dL) Pressione arteriosa elevata (PA ≥ 130/85 mm/Hg) Ipertrigliceridemia (≥ 150 mg/dL) Ridotto Colesterolo HDL (< 40 mg/dL, Maschi; < 50, Femmine) LA SINDROME METABOLICA può «agire» da sola, o insieme agli altri fattori classici, nella genesi di malattie cardio-vascolari.

7 funzioni regolatrici; nello specifico il grasso addominale:
ADIPOSITà CENTRALE L’ADIPOSITà CENTRALE è UNO DEI MAGGIORI CONTRBUTI ALL’AUMENTO DEL RISCHIO METABOLICO PERCHè ??? Il grasso intra-addominale si comporta come un «organo» con funzioni endocrine, cioè funzioni regolatrici; nello specifico il grasso addominale: innesca l’aumento del rilascio di sostanze infiammatorie nel sangue aumenta trasporto di grassi dall’intestino al fegato  aumenta deposito grassi nel fegato il fegato «risponde» aumentando il rilascio di colesterolo e zuccheri nel sangue

8 L’ADIPOSITà CENTRALE in eccesso è UNO DEI MAGGIORI CONTRBUTI ALL’AUMENTO DEL RISCHIO CARDIO-METABOLICO. ADIPOSITà CENTRALE PERCHè cardio-metabolico e cosa c’entra l’adiposità addominale in eccesso ??? Il grasso intra-addominale si comporta come un «organo» con funzioni endocrine, cioè con funzioni regolatrici; nello specifico il grasso addominale: aumenta trasporto di grassi dall’intestino al fegato  aumenta deposito di grassi nel fegato il fegato «risponde» aumentando il rilascio di colesterolo e zuccheri nel sangue il pancreas «risponde» aumentando il rilascio di insulina i tessuti periferici dopo elevati e continuati livelli di insulina «rispondono» de-sensibilizzandosi all’insulina quindi insulino-resistenza e dopo anni → diabete stimola il sistema nervoso centrale a rilasciare ormoni per depositare grasso e blocca il rilascio degli ormoni per degradare il grasso innesca l’aumento del rilascio di sostanze infiammatorie nel sangue che insieme all’aumento del colesterolo portano all’aumento dell’«adesività» delle arterie le arterie più «adesive» «capteranno» più grassi i quali si «infileranno sotto le arterie» accumulandosi il grasso accumulato sotto le arterie richiama i globuli bianchi i quali fagocitano il grasso e si sedimentano in quel «luogo», si formano così le cellule schiumose che richiamano altri processi di infiammazione e di «indurimento» e dopo anni placca aterosclerotica se frammenti della placca aterosclerotica sono nel torrente circolatorio e bloccano un vasotrombi se la placca aterosclerotica si forma in una coronaria e la blocca  infarto cardiaco se la placca aterosclerotica si forma in una arteria cerebrale e la blocca  ictus In tutto questo caos metabolico il cuore soffre e si affatica mentre il sangue è più denso e potrebbe trasportare frammenti di placche aterosclerotiche. Se l’affaticamento del cuore dura anni, e se i frammenti di placche aterosclerotiche sono in circolazione, i meccanismi compensansativi, sempre nel caos metabolico, risultano insufficienti e il rischio è l’infarto o l’ictus

9 LE CAUSE ????? CAUSE

10 RIDURRE GRASSO VISCERALE
TERAPIA RIDURRE GRASSO VISCERALE MODERARE L’ALCOOL

11 curiosità: la pizza che dura 3 anni sugli scaffali
CHIEDIAMOCI COSA MANGIAMO !!!!!!!

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