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Presentazione sul tema: "1."— Transcript della presentazione:

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2 Immagini e concetti della biologia Sylvia S. Mader
Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

3 A10 – I protisti, le piante e i funghi
Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

4 I protisti: eucarioti uni- o pluricellulari
I protisti (regno Protista), in quanto eucarioti, sono dotati di un nucleo e di vari organuli circondati da membrana. La teoria dell’endosimbiosi ipotizza che due di questi organuli, i mitocondri e i cloroplasti, derivino da cellule procariotiche un tempo indipendenti. Essi sono infatti dotati di DNA e assomigliano rispettivamente ai batteri eterotrofi aerobi e ai cianobatteri. Secondo questa teoria, un protista ancestrale avrebbe inglobato tali cellule procariotiche, che si sarebbero poi conservate al suo interno ed evolute come organuli cellulari. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

5 Il regno dei protisti Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

6 Il regno dei protisti contiene organismi molto diversi
I protisti presentano una tale diversità e complessità strutturale e funzionale da rendere difficile la ricostruzione di un albero evolutivo del gruppo. Sono tradizionalmente raggruppati secondo le modalità di nutrizione, e vengono suddivisi in: protozoi e funghi mucillaginosi, eterotrofi per ingestione (come gli animali) muffe d’acqua, eterotrofe per assorbimento (come i funghi) alghe, autotrofe fotosintetiche (come le piante) Alcuni protozoi e muffe d’acqua sono parassiti. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

7 I protozoi Sono protisti eterotrofi, poiché perlopiù ingeriscono il proprio cibo. Mostrano sistemi di locomozione assai vari. Ne esistono di vari tipi: zooflagellati euglenoidi ameboidi foraminiferi e radiolari ciliati sporozoi Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

8 I protozoi Gli zooflagellati si muovono per mezzo dei flagelli e sono parassiti; alcuni possono causare malattie nell’uomo. Gli euglenoidi si muovono per mezzo dei flagelli, sono circondati da una pellicola flessibile e spesso possiedono cloroplasti. Sono organismi di acqua dolce. Gli ameboidi usano gli pseudopodi, ossia dei prolungamenti della cellula che si formano quando il citoplasma fluisce in una certa direzione, sia per spostarsi sia per ingerire cibo. Negli oceani e nelle raccolte di acqua dolce sono parte dello zooplancton. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

9 I protozoi I foraminiferi e i radiolari presentano un guscio costituito da teche. Nei foraminiferi le teche sono di carbonato di calcio, mentre nei radiolari sono silicee. Le teche dei foraminiferi e dei radiolari morti, depositate negli oceani, formano uno spesso sedimento sui fondali marini. I ciliati sono circondati da ciglia, grazie alle quali si possono muovere. Si riproducono sia per via asessuata (scissione binaria) sia per via sessuata (coniugazione). Gli sporozoi sono protozoi non mobili e parassiti, produttori di spore. La malaria è causata da sporozoi parassiti del genere Plasmodium. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

10 I funghi mucillaginosi e le muffe d’acqua
I funghi mucillaginosi plasmodiali si trovano sotto forma di plasmodio, cioè una massa citoplasmatica plurinucleata racchiusa in una guaina viscida, che si fessura fagocitando materiale vegetale in decomposizione. I funghi mucillaginosi cellulari sono protisti microscopici e si trovano sotto forma di singole cellule ameboidi. Le muffe d’acqua vivono solitamente nell’acqua, dove formano dei feltri simili a muffe quando parassitano pesci o insetti e ne decompongono i resti (saprofiti). Ne sono state descritte circa 500 specie. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

11 Le alghe Le diatomee sono le più abbondanti alghe unicellulari e formano una parte sostanziale del fitoplancton. Si trovano sia in acque dolci sia in ambiente marino. La parete cellulare è composta da due valve vetrose ornamentate. I dinoflagellati sono anch’essi fotosintetici e vivono in ambiente marino. Sono dotati di due flagelli e sono di solito circondati da una piastra protettiva di cellulosa impregnata di silicati. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

12 Le alghe Le alghe rosse e le alghe brune comprendono un numero elevato di specie. Le alghe rosse vivono perlopiù in mari caldi, le alghe brune variano da piccole forme filamentose a complesse forme frondose. Entrambe rivestono una certa importanza economica e sono usate anche nell’industria farmaceutica e alimentare. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

13 Le alghe Le alghe verdi (come la Spirogyra della figura) presentano forme molto varie: possono essere unicellulari, filamentose, coloniali, laminari e simili a piante. Sono organismi fotosintetici e condividono molte caratteristiche con le piante. Tuttavia, non sviluppano un embrione protetto all’interno dell’organismo e non possono quindi riprodursi in ambiente terrestre. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

14 Le piante Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

15 Le piante si sono evolute a partire dalle alghe verdi
Si ritiene che le piante si siano evolute a partire da specie di alghe verdi di acque dolci oltre 500 milioni di anni fa. Questa ipotesi si basa sul fatto che sia le alghe verdi sia le piante: contengono clorofilla di tipo a e b, oltre a vari pigmenti accessori immagazzinano carboidrati di riserva sotto forma di amido contengono cellulosa nelle loro pareti cellulari Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

16 Le piante si sono evolute a partire dalle alghe verdi
Le novità evolutive che hanno reso possibile l’adattamento all’ambiente terrestre sono ben rappresentate dai quattro gruppi principali di piante: protezione dell’embrione (briofite) tessuto vascolare (pteridofite) seme (gimnosperme) fiore (angiosperme) Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

17 La storia evolutiva delle piante
Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

18 Tutte le piante hanno un ciclo vitale con alternanza di generazioni
Il ciclo vitale è contraddistinto da due individui pluricellulari che si alternano: lo sporofito (2n), che rappresenta la generazione diploide e produce le spore (n) per meiosi il gametofito (n), che rappresenta la generazione aploide e produce i gameti (cellule uovo e gameti maschili) per mitosi Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

19 Tutte le piante hanno un ciclo vitale con alternanza di generazioni
Nel corso dell’evoluzione, lo sporofito delle piante diviene dominante rispetto al gametofito. Ciò rappresenta un adattamento alla vita in ambiente terrestre. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

20 Le briofite Sono prive di tessuti specializzati per il trasporto di acqua e nutrienti organici. Il gametofito è la generazione dominante: quello femminile produce cellule uovo negli archegoni, mentre quello maschile produce anterozoidi (in grado di nuotare in una pellicola acquosa) negli anteridi. L’embrione si sviluppa in uno sporofito che resta attaccato al gametofito fotosintetico; lo sporofito produce quindi per mitosi spore che vengono trasportate dal vento. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

21 Le pteridofite Ne fanno parte gli equiseti, i licopodi e le felci.
Le felci sono piante vascolari senza semi, con foglie ampie e appariscenti chiamate fronde, spesso sono suddivise in foglioline. Al momento della fecondazione, anche per le felci è necessaria la presenza di una pellicola d’acqua perché le cellule maschili flagellate possano raggiungere le cellule uovo. Contrariamente alle briofite, nelle felci la generazione dominante è però lo sporofito. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

22 Le gimnosperme I gruppi odierni di gimnosperme sono: cicadofite, ginkgofite, gnetofite e conifere. Si tratta di piante che possono raggiungere dimensioni notevoli e formare vaste foreste. Le gimnosperme portano ovuli che si trasformano in semi portati sulla superficie delle squame che formano i coni (pigne). I semi delle gimnosperme sono detti «nudi» poiché non sono racchiusi in frutti. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

23 Le foreste del periodo Carbonifero
Le prime gimnosperme formavano estese foreste nel periodo Carbonifero, divenendo poi le piante dominanti nel periodo Triassico. Trecento milioni di anni fa, vaste aree delle attuali regioni europee e statunitensi erano ammantate da foreste umide. I resti parzialmente decomposti degli alberi venivano ricoperti da sedimenti, trasformandosi con il tempo in rocce sedimentarie. Questa riserva di materia organica andò a formare gli estesi depositi di carbone che usiamo ancora oggi come combustibile fossile. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

24 Le angiosperme Si sono evolute agli inizi dell’era cenozoica (circa 65 MA), in corrispondenza della comparsa dei primi insetti alati. Le piante e i loro impollinatori si sono quindi evoluti insieme (coevoluzione). Vivono in tutti i tipi di habitat e rappresentano un gruppo di piante eccezionalmente vasto, diversificato e di successo. Gli ovuli delle piante con fiori sono sempre racchiusi all’interno dei tessuti dello sporofito, che li protegge. L’ovario, infatti, dopo la fecondazione dà origine al frutto, contenente i semi. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

25 Le angiosperme L’organizzazione tipica del corpo di una pianta comprende un sistema aereo costituito dal fusto, le foglie e i fiori, e un sistema radicale costituito dalla radice principale e dalle sue ramificazioni. Il fusto sostiene la pianta e ne permette l’accrescimento. È suddiviso in nodi e internodi ed è percorso dal tessuto vascolare. Le foglie sono gli organi deputati principalmente alla fotosintesi. Le radici ancorano la pianta al substrato e assorbono acqua e minerali dal terreno. In alcuni casi esse accumulano anche sostanze di riserva. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

26 Le angiosperme Lo schema generale di un fiore La sommità del peduncolo fiorale si espande in un ricettacolo, su cui sono inserite in serie le altre parti fiorali: i sepali – formano il calice, proteggono la gemma fiorale prima dell’apertura i petali – nell’insieme formano la corolla, spesso attirano gli impollinatori gli stami – costituiti dall’antera, all’interno della quale si sviluppano i granuli pollinici, e dal filamento che la sostiene il carpello – struttura ad anfora composta dallo stigma, lo stilo e l’ovario, che racchiude uno o più ovuli. L’ovulo diviene il seme, mentre l’ovario si trasforma nel frutto. Sylvia S. Mader Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2012 Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

27 Le angiosperme si suddividono in monocotiledoni e dicotiledoni
Le differenze principali tra monocotiledoni e dicotiledoni. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

28 Il ciclo vitale delle piante con fiore
Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

29 Le piante assorbono minerali e diossido di carbonio (CO2),
e liberano ossigeno (O2) Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

30 I funghi Per alimentarsi, i funghi rilasciano enzimi digestivi nell’ambiente circostante, digerendo il cibo all’esterno del proprio corpo. La maggior parte di essi è saprofitica: i funghi decompongono i corpi di piante, animali e microrganismi e giocano quindi un ruolo basilare negli ecosistemi, riconvertendo i resti organici in nutrienti utilizzabili dalle piante. Il corpo di un fungo è una massa di filamenti chiamati nel complesso micelio; ciascun filamento di micelio è un’ifa che si allunga a partire dall’estremità. Le cellule fungine contengono chitina nella parete cellulare e glicogeno come sostanza di riserva. I funghi affidano le proprie spore al vento sia per la riproduzione asessuata sia per la sessuata. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

31 I funghi La classificazione dei funghi (regno Fungi), detti anche miceti, si basa sul tipo di organi riproduttivi: gli zigomiceti producono un tipo di spore dette zigospore, la muffa nera del pane fa parte di questo gruppo gli ascomiceti sono detti anche funghi «a sacco» per la forma deputata alla riproduzione sessuata, detta asco, comprendono il 75% delle specie conosciute, tra cui molti lieviti i basidiomiceti sono dotati di un basidio, la struttura deputata alla riproduzione sessuata, posto all’interno di un corpo fruttifero, i funghi mangerecci che si raccolgono, con gambo e cappello, fanno parte di questo gruppo Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

32 I funghi instaurano simbiosi
Un lichene è un’associazione mutualistica tra un fungo e un cianobatterio oppure un’alga verde. Rivestono notevole importanza ecologica come organismi pionieri. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018

33 I funghi instaurano simbiosi
I funghi micorrizici stabiliscono relazioni mutualistiche chiamate micorrize con le radici di gran parte delle piante, contribuendo alla loro migliore crescita grazie all’aumento della superficie di assorbimento. Sylvia S. Mader, Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2018


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