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I principi Gestaltici di raggruppamento

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Presentazione sul tema: "I principi Gestaltici di raggruppamento"— Transcript della presentazione:

1 I principi Gestaltici di raggruppamento
LA PERCEZIONE I principi Gestaltici di raggruppamento

2 La Psicologia della Gestalt: i principi dell’organizzazione percettiva
I primi a condurre un’indagine sulla percezione visiva sono stati MAX WERTHEIMER e gli studiosi della Gestalt che in tedesco significa “insieme organizzato”, “configurazione armonica”. Secondo i fautori di questo approccio, l’unità fondamentale dello stimolo sensoriale, non è nei singoli elementi che lo compongono, ma il prodotto di una serie di raggruppamenti.

3 Questo processo di organizzazione intrinseca è regolato da alcuni fattori o leggi gestaltiche.
Grazie a questi fattori le parti di un campo percettivo vengono a costituire delle totalità coerenti e strutturate (Gestalten) come figure sullo sfondo, come oggetti dotati di proprie caratteristiche (colore, movimento, ecc.). L’esperienza passata non può modificare le leggi di organizzazione strutturale, ma può imporre dei vincoli che fanno emergere alcune organizzazioni invece che altre.

4 Nella teoria formulata dalla Gestalt il sistema nervoso è predisposto a rispondere ai pattern(1) degli stimoli sensoriali con meccanismi innati, che agiscono in base ad alcune regole fondamentali, definite principi dell’organizzazione percettiva: vicinanza, somiglianza, chiusura, continuità, pregnanza o buona forma, significato, movimento comune, esperienza passata o significato. Raggruppamento percettivo: cogliamo la realtà non come insieme di sensazioni slegate ma come unità significative (1)Pattern = nella psicologia della percezione, indica una configurazione di stimoli che si presentano a costituire un'unità percettiva.

5 Vicinanza Tendiamo a vedere gli elementi di uno stimolo visivo tra loro vicini come parti dello stesso oggetto, e quelli distanti come parti di oggetti differenti. Questo ci permette di separare un vasto insieme di elementi in un insieme meno numeroso di oggetti. Vediamo tre insiemi anziché singoli punti

6 Somiglianza Gli elementi sono uniti in forme con tanta maggior coesione quanto maggiore è la loro somiglianza. Dunque mettiamo assieme gli elementi simili e separiamo i dissimili Poiché raggruppiamo insieme gli elementi simili, in questa figura distinguiamo forme separate B A

7 Chiusura Tendiamo a vedere le forme come delimitate da un contorno continuo e a ignorare le eventuali interruzioni di tale continuità. Questo ci aiuta a percepire le forme come complete anche quando sono parzialmente nascoste da altri oggetti. Vediamo un rettangolo sopra un cerchio. Nessuno ci dice con certezza che la sagoma è quella di un cerchio, ma è la ns percezione che la completa fino a farla diventare un cerchio parzialmente nascosto. Si parla in questo caso di completamento amodale, ossia la presenza di parti nascoste si realizza comunque: esse sono presenti percettivamente anche se non esiste un corrispettivo fisico.

8 Continuità Quando varie linee si intersecano, tendiamo a riunire i segmenti in modo da formare linee il più possibile continue, col minimo cambiamento di direzione. Questo ci permette di attribuire una certa linea a un particolare oggetto quando due o più oggetti si sovrappongono. In questa figura vediamo due linee continue ab e cd piuttosto che quattro segmenti o due linee spezzate. Fili del computer

9 Pregnanza o buona forma
Il sistema percettivo cerca di organizzare la realtà che percepiamo attribuendo ad essa ordine, simmetria e regolarità. Il nostro sistema percettivo organizza gli stimoli nella forma più semplice possibile. Grazie alla sua simmetria la figura di sinistra ha più probabilità di quella al centro di essere vista come un unico oggetto. È più probabile che quest’ultima venga interpretata come due oggetti separati, come mostra più chiaramente il disegno a destra.

10 Esperienza passata o significato
Wertheimer ha aggiunto anche un fattore empirico: la segmentazione del campo avverrebbe, a parità delle altre condizioni, anche in funzione delle nostre esperienze passate, in modo che sarebbe favorita la costituzione di oggetti con i quali abbiamo più familiarità, che abbiamo già visto, piuttosto che di forme sconosciute o poco familiari. In un’accezione più moderata, i gestaltisti consideravano che l’esperienza passata non influisse sui processi di base ma che influisse sull’orientare tali processi in particolari direzioni rispetto ad altre. L’esperienza passata non può modificare le leggi di organizzazione strutturale, ma può imporre dei vincoli che fanno emergere alcune organizzazioni invece che altre.

11 Esempio di significato
Unifichiamo secondo schemi di senso. La figura accanto è percepita come la lettera E anziché tre linee spezzate Grazie alla sua simmetria la figura di sinistra ha più probabilità di quella al centro di essere vista come un unico oggetto. È più probabile che quest’ultima venga interpretata come due oggetti separati, come mostra più chiaramente il disegno a destra.

12 Movimento comune Quando gli elementi di uno stimolo si muovono nella stessa direzione e alla stessa velocità, tendiamo a vederli come parti di un unico oggetto. Questo ci aiuta a distinguere un oggetto in movimento dallo sfondo. Se le frecce si spostassero in gruppo nella stessa direzione, li vedremmo come un unico oggetto

13 I principi gestaltici dimostrano un fatto importante:
il lavoro della percezione non è dettato solo dalle informazioni che arrivano dall’esterno, ma dipende anche da come la nostra mente tende a operare con i dati (esempio c’è chi vede nel disegno della giovane-vecchia vede in un primo momento la giovane e solo se guidata vede la vecchia). Il lavoro, lungo tutto il suo percorso, procede al tempo stesso dal basso in alto (BOTTOM_UP), cioè dai dati ai contenuti mentali, e dall’alto in basso(TOP DOWN), dai contenuti mentali ai dati L’insieme delle tendenze mentali che modellano la percezione si chiama set percettivo. Oltre ai principi gestaltici, vi rientrano le nostre conoscenze sul mondo e lo stato mentale del momento e anche ciò che desideriamo percepire (es. vedere quel che si vuole).


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