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The impact of the EU preferential trade agreements on foreign direct investments (FDI) Paola Cardamone Margherita Scoppola III Workshop 2-4 febbraio, Treia.

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Presentazione sul tema: "The impact of the EU preferential trade agreements on foreign direct investments (FDI) Paola Cardamone Margherita Scoppola III Workshop 2-4 febbraio, Treia."— Transcript della presentazione:

1 The impact of the EU preferential trade agreements on foreign direct investments (FDI)
Paola Cardamone Margherita Scoppola III Workshop 2-4 febbraio, Treia

2 Le motivazioni Gli accordi preferenziali (PTA) non solo generano commercio, ma anche IDE (effetti dinamici dell’integrazione); Molti PVS siglano PTA per attrarre IDE e l’UE considera gli IDE come uno dei rilevanti side-effects dei PTA; Non ci sono studi empirici sulla relazione PTA-IDE dell’UE

3 Interrogativi: I PTA dell’UE hanno creato IDE? L’impatto dipende dal tipo di PTA (accordo commerciale / deep integration)? Rispetto alla letteratura esistente : Tariffe bilaterali (no dummies): consentono di valutare liberalizzazioni asimmetriche; Deep integration: indicatore esplicito Panel data dinamico: gli IDE del passato condizionano il presente; deep integration ha effetti nel lungo periodo

4 Le scelte di fondo Specificazione empirica (ridotta) del modello knowledge capital (K-C) (Markusen, 2002; Carr et al. 2001; Markusen e Maskus 2002): Spiega sia IDE orizzontali (dimensioni del mercato e dotazioni fattoriali simili ed elevati costi commerciali) che verticali (dotazioni fattoriali diverse e bassi costi commerciali); Utilizzato nella letteratura empirica anche da chi usa gli stocks IDE come variabile dipendente (e.g. Egger, Merlo 2007; Baltagi et al 2008) Variabili che catturano sia preferenze commerciali che deep integration

5 Effetti attesi sulla base del modello knowledge-capital e della letteratura empirica

6 Specificazione nel nostro paper:
con j=1,2, paesi terzi e t=1995,...,2005 anni. Il modello considerato è più parsimonioso rispetto a quello proposto da Carr et al. (2001), ma quest’ultimo non sembra adattarsi bene ai modelli con dati panel (Egger, Merlo, 2007).

7 Variabili (1/2) FDI: stocks in uscita di IDE dell’UE verso il paese j
sumGDP: somma del PIL dell’UE e del paese j (WDI 2008) GDPrel: rapporto tra il PIL dell’UE e del paese j (WDI 2008) SKILLrel: rapporto tra gli iscritti alle scuole secondarie dell’UE e del paese j (WDI 2008) Dist: distanza tra le capitali e Bruxelles (Cepii)

8 deep_integ è un indice:
Variabili (2/2) deep_integ è un indice: pari a 0 se l’accordo non c’è o se non contiene impegni su liberal. degli investimenti e almeno due altri aspetti di deep integration (liberalizzazione servizi, standards, concorrenza, diritti di proprietà intellettuale, dispute); > 0 in caso contrario e nello specifico: è uguale a 1 in presenza di negoziati; 2 se un accordo è stato firmato, 3 se l’accordo è entrato in vigore.

9 Variabili (3/2) EU_tax e Host_tax :
una proxy della protezione commerciale bilaterale dell’UE e dei paesi terzi; Le tariffe medie aggregate (bilaterali) sono state calcolate come somme ponderate delle tariffe disaggregate a livello HS6, con pesi pari alle importazioni provenienti da un gruppo di paesi, come in MacMap (Bouet et al., 2004). Con questa procedura si riduce il problema dell’”endogeneity bias” (Cipollina e Salvatici, 2008).

10 Metodi di Stima (1/2) Effetti fissi (αj ): il metodo OLS non tiene conto dell’eterogeneità non osservata, ossia di tutte le variabili non-osservabili specifiche per ciascuna unità statistica (paese host) e costanti nel tempo. Arellano Bond (1991) (GMM): gli IDE dell’anno precedente influenzano quelli correnti . Blundell-Bond (1998) non appropriato per stocks di IDE.

11 Metodi di Stima (2/2) Vengono riportati i risultati del test di Hansen, che verifica la validità degli strumenti utilizzati, e i risultati dei tests che verificano la presenza di autocorrelazione di primo e secondo grado. La significatività della variabile dipendente ritardata e i risultati dei tests mostrano che lo stimatore di Arellano-Bond (1991) applicato al modello dinamico è più adeguato rispetto al metodo a effetti fissi utilizzato nel modello statico.

12 Risultati. Variabile dipendente: stocks di IDE (1995-2005).

13 Risultati per tutti i paesi (1): variabili di controllo
Dimensione mercati complessiva e differenze di dimensione del mercato hanno i segni attesi ed evidenziano IDE orizzontali; Differenze di dotazione di fattori (skilled labour) influiscono, come atteso, in modo positivo e rilevante ed evidenziano IDE verticali Pattern misto di IDE verticali ed orizzontali anche per l’UE

14 Risultati per tutti i paesi (2): tariffe
I segni dei coefficienti delle tariffe anche confermano un pattern misto: Tariffe host influiscono positivamente sugli IDE (orizzontali) Tariffe UE influiscono negativamente sugli IDE (verticali export platform) Il valore dei coefficienti inoltre è molto maggiore per le tariffe host piuttosto che per quelle dell’UE

15 Implicazioni: i PTA provocano sia investment creation (riduzione delle tariffe dell’UE) che investment diversion (riduzione delle tariffe host); Con una liberalizzazione simmetrica l’effetto diversione di investimenti più che compensa quello di creazione di investimenti Preferenze unilaterali sono più efficaci nel promuovere gli IDE dell’UE nei PVS

16 Risultati per tutti i paesi (3): deep integration
Il coefficiente della variabile deep integration è positivo, ma non significativo; E’ possibile che gli impegni di deep integration abbiano un effetto marginale nel breve e rilevante solo nel lungo periodo? Anche il coefficiente di lungo periodo appare non significativo; Abbiamo verificato se qualcuna delle singole deep provisions abbia un effetto apprezzabile, ma nessuna è significativa

17 Risultati per gruppi di paesi terzi
Risultati per gruppi di paesi terzi. Variabile dipendente: stocks di IDE ( ). Metodo di stima: Arellano-Bond (1991)

18 Risultati per paesi che hanno PTA con l’UE (1):
Dimensione mercati complessiva ha il segno atteso, mentre differenze di dimensione del mercato non è significativa; Differenze di dotazione di fattori (skilled labour) influiscono, come nella stima precedente, positivamente ed evidenziano IDE verticali I coefficienti delle tariffe sono analoghi per segno e per valore a quelli della stima precedente: stesse implicazioni

19 Risultati per paesi con PTA con UE (2)
Cambia invece rispetto alla stima precedente il risultato della variabile deep integration: è negativo e significativo Anche il coefficiente di lungo periodo è negativo, significativo e solo lievemente maggiore di quello di breve periodo; Tutte le singole deep provisions hanno un effetto negativo e significativo per questi paesi

20 Risultati per paesi con PTA con UE (3)
E’ un’evidenza contro-intuitiva, ma piuttosto robusta per questo gruppo di paesi Non in linea con i pochi studi che hanno valutato l’effetto dei non trade provisions dei PTA sugli IDE (utilizzando variabili di deep integration diverse) i quali hanno trovato impatti positivi o nessuna evidenza di impatto … .. e con implicazioni di policy non facili da spiegare ….

21 Risultati per gruppi di paesi terzi
Risultati per gruppi di paesi terzi. Variabile dipendente: stocks di IDE ( ). Metodo di stima: Arellano-Bond (1991)

22 Risultati per paesi per livello di reddito (1):
Per i paesi a medio e alto reddito le stime danno risultati simili a quelli ottenuti per il totale dei paesi tranne che per le tariffe; Per i paesi a medio e basso reddito: i risultati differiscono: Deep integration è di nuovo significativa e negativa e nel lungo periodo l’effetto è particolarmente marcato! Skill rel e Eu_tax sono significative, ma non hanno i segni attesi (??)

23 Conclusioni (1/3) Per il complesso dei paesi le stime evidenziano un pattern misto di IDE verticali e orizzontali, coerentemente con i risultati ottenuti in precedenza da chi ha stimato il modello knowledge capital per altri gruppi di paesi; L’inclusione delle tariffe bilaterali ha evidenziato elasticità molto diverse (per valore e per segno) degli IDE alle tariffe dell’UE rispetto a quelle dei paesi terzi

24 Conclusioni (2/3) I risultati sembrano indicare che preferenze unilaterali sono più efficaci delle preferenze reciproche nell’aumentare gli IDE dell’UE nei PVS; Questi risultati sono confermati anche per i paesi in via di sviluppo che hanno PTA con l’UE Non appaiono invece confermati per i paesi più poveri del mondo per i quali le tariffe dell’UE avrebbero addirittura un impatto positivo sugli IDE

25 Conclusioni (3/3) Gli impegni non commerciali (deep integration) non risultano avere un impatto significativo per l’insieme dei paesi terzi, in linea con i risultati di alcuni studi .. ma nel caso de paesi in via di sviluppo che hanno PTA con l’UE c’è evidenza di un effetto negativo, nel breve e nel lungo periodo, e per ogni singolo impegno! L’effetto negativo è confermato anche per i paesi più poveri del mondo …

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