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Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo

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Presentazione sul tema: "Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo"— Transcript della presentazione:

1 Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo
MEDICAZIONI Bianchi Stefania Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo

2 Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo
25/12/2018 DEFINIZIONI La FERITA CHIRURGICA è una soluzione di continuo della cute e dei tessuti sottostanti praticata dal chirurgo per raggiungere il distretto corporeo dove intervenire. La FERITA TRAUMATICA è una soluzione di continuo della cute causata da un impatto con un corpo estraneo pungente, tagliente o contundente. La ferita può essere superficiale, profonda o penetrante con eventuale lesione di organi interni. A seconda dell’agente responsabile le ferite si distinguono da abrasione/ escoriazione, da taglio, ferita lacera, ferita da punta, contusione. 2 PROBLEMI: In molti casi, trattandosi di vasi di piccolo calibro, cessano spontaneamente di sanguinare, altrimenti è opportuno intervenire; Ridurre il rischio di infezioni poiché nei casi più gravi si può arrivare a setticemia e morte Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 2

3 TIPI DI FERITE TRAUMATICHE
25/12/2018 TIPI DI FERITE TRAUMATICHE FERITA DA TAGLIO FERITA LACERA ABRASIONE ESCORIAZIONE FERITA DA PUNTA CONTUSIONE Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 3

4 TIPI DI FERITE TRAUMATICHE ABRASIONE/ESCORIAZIONE
25/12/2018 TIPI DI FERITE TRAUMATICHE ABRASIONE/ESCORIAZIONE Si tratta dell'asportazione degli strati più superficiali della cute (epidermide, derma) di solito per effetto di un urto tangenziale contro un corpo ruvido (es. la “sbucciatura” del ginocchio cadendo sull'asfalto). Si tratta del tipo meno grave di ferite, che tuttavia possono interessare estese parti del corpo e dare intensa sensazione di bruciore e dolore. FERITA DA TAGIO E' il tipo di ferita più frequente, quella provocata dalla lama del coltello o dalla scatoletta di latta. Può essere superficiale ed interessare solo la cute e il sottocute o anche molto profonda; può raggiungere organi vitali, come le arterie e le vene negli arti, o i visceri addominali (es. intestino) nell'addome. I lembi di una ferita si possono presentare talvolta divaricati o comunque possono esserlo facilmente facendo trazione ai lati di essi con le mani. ATTENZIONE AL SANGUINAMENTO! Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 4

5 TIPI DI FERITE TRAUMATICHE Esempio tipico è quella da morso di cane.
25/12/2018 TIPI DI FERITE TRAUMATICHE FERITA LACERA E' quella da strappamento, a margini cutanei irregolari e frastagliati. Esempio tipico è quella da morso di cane. Sono per solito ferite superficiali (interessano cioè la cute e il sottocute), ma presentano facile tendenza ad infettarsi per i detriti presenti e le aree di tessuto devitalizzate. Spesso si associano alla contusione (ferite lacero-contuse). LA CONTUSIONE Non è propriamente una ferita, ma piuttosto è l'effetto della "botta", della compressione violenta della cute e dei tessuti sottostanti. La contusione pura non determina lacerazione della cute, la quale può apparire quindi pressoché indenne e non sanguinante, ma produce dolore profondo e spesso ecchimosi (travasi di sangue nei tessuti) che si riconoscono dal colore rosso-bluastro. La contusione può, comunque, associarsi agli altri tipi di ferite (es. escoriazione o lacerazione). Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 5

6 TIPI DI FERITE TRAUMATICHE
25/12/2018 TIPI DI FERITE TRAUMATICHE FERITA DA PUNTA E' quella tipica da punteruolo, o da punta di coltello: è molto piccola sulla cute, ma può essere molto profonda e per questo è potenzialmente pericolosissima. La punta può aver penetrato organi interni creando magari piccole lesioni i cui effetti (emorragia interna, peritonite) possono rendersi manifesti anche a distanza di ore. Per tali motivi le ferite da punta richiedono sempre l'attenta esplorazione da parte di un medico, soprattutto quando sono localizzate sul torace, sull'addome, sul collo in corrispondenza del decorso dei grossi vasi (es. ascella, piega del gomito, polso, inguine). Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 6

7 LA GUARIGIONE DELLA FERITA
25/12/2018 LA GUARIGIONE DELLA FERITA LA CICATRIZZAZIONE FASE INFIAMMATORIA Edema, il sanguinamento è controllato dall’emostasi, i batteri vengono eliminati dai leucociti ( 4 gg ). FASE PROLIFERATIVA Viene generato il tessuto di granulazione di colore rosso vivo. Il tessuto di granulazione migra dai bordi della ferita verso il centro. La fase si conclude con l’epitelizzazione della ferita ( cicatrice 4 – 24 gg ). FASE DI MATURAZIONE Le fibre di collagene si riorganizzano, si modellano e maturano fino ad ottenere una notevole forza tensiva ( fino all’80% ). Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 7

8 LA GUARIGIONE DELLA FERITA
25/12/2018 LA GUARIGIONE DELLA FERITA LA CICATRIZZAZIONE Esistono dei fattori che impediscono la cicatrizzazione. I fattori locali sono l’insufficienza circolatoria nella rete capillare, l’ambiente secco, il trauma ed edema, l’infezione, la necrosi, l’incontinenza urinaria e fecale. I fattori sistemici sono l’età, la struttura corporea, le malattie croniche, lo stato nutrizionale, l’insufficienze vascolari, l’immunodepressione e la radioterapia. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 8

9 LA GUARIGIONE DELLA FERITA Per seconda intenzione
25/12/2018 LA GUARIGIONE DELLA FERITA LA CICATRIZZAZIONE La cicatrizzazione è un processo biologico complesso e dinamico, caratterizzato da una serie di eventi che s’innescano a catena e che conducono alla riparazione della ferita. La durata di questo complesso evento biologico ed il suo risultato finale variano in relazione al tipo di ferita, ovvero, a seconda che si tratti di una ferita lineare, suturata chirurgicamente o di una ferita traumatica, di un’ulcera, di un’ustione, etc… Cicatrizzazione Per seconda intenzione Per prima intenzione Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 9

10 LA GUARIGIONE DELLA FERITA due modalità di guarigione.
25/12/2018 LA GUARIGIONE DELLA FERITA Si possono avere due modalità di guarigione. Per Prima Intenzione (ferite chirurgiche) Per Seconda Intenzione (altre) Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 10

11 Guarigione di prima intenzione
25/12/2018 Guarigione di prima intenzione Ferita Taglio netto Con Bordi Lineari Sutura Tempestiva con Lembi ben Allineati Risultato Guarigione Veloce Cicatrice Lineare Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 11

12 La guarigione di prima intenzione
25/12/2018 La guarigione di prima intenzione E’ il processo di riparazione tessutale che generalmente si verifica nel caso di una ferita chirurgica ben approssimata. In questi casi i margini della ferita sono ben accostati dalla sutura e la fibrina riempie completamente la minima distanza tra i tessuti. La necrosi tessutale è ridotta ed in genere non si assiste ad infezione. Una ferita chirurgica può guarire di seconda intenzione nel momento in cui insorgono complicanze o viene mal gestita Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 12

13 Guarigione di seconda intenzione
25/12/2018 Guarigione di seconda intenzione Bordi Irregolari Non accostati fra loro Perdita di Sostanza Guarigione Lenta Cicatrice di Dimensione Variabile Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 13

14 Guarigione di seconda intenzione
25/12/2018 Guarigione di seconda intenzione Si ha in tutte quelle ferite con margini frastagliati, in cui esiste una perdita di sostanza ed i margini non sono affrontati in maniera corretta. In questi casi si forma una rete di fibrina più ampia rappresentata macroscopicamente da una grossa crosta di colorito blunastro. I processi infiammatori sono più evidenti e talora può essere presente una infezione. La crosta che sovrasta la ferita è più grande a mano a mano che l’epidermide inizia a ricoprire la parte più periferica della ferita, i margini della crosta iniziano a sollevarsi per completare il distacco in senso centripeto man mano che la riepitelizzazione si completa su tutta la superficie della ferita. Nei casi in cui l’epitelio superficiale cresca in crepe,si ha una stimolazione dell’attività dei fibroblasti con eccessivo produzione di tessuto collagene. Quest’ultimo va incontro ad una proliferazione eccessiva che oltrepassa i margini della ferita. La manifestazione più eclatante di questo fenomeno da origine ai cosiddetti CHELOIDI Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 14

15 Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo
25/12/2018 COMPLICANZE Ematoma È una raccolta di sangue, misto a coaguli, nel contesto della ferita e può essere causa di un aumento del rischio di infezione di ferita. Si può manifestare precocemente, già nelle prime ore postoperatorie, oppure tardivamente, dopo qualche giorno. Si presenta come una tumefazione dolente della ferita; la cute sovrastante assume un colorito bluastro e negli ematomi voluminosi, in accrescimento, vi può essere emorragia dalla ferita. Vi sono sedi anatomiche dove l’ematoma può determinare un’evoluzione infausta, per compressione di strutture vitali, quindi è opportuno posizionare dei drenaggi per favorire il deflusso all’esterno Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 15

16 Deiescenza ed eviscerazione
25/12/2018 COMPLICANZE Deiescenza ed eviscerazione È l’apertura spontanea della ferita determinata da cedimento parziale o totale della sutura o della cicatrice recente è una complicanza grave, ma fortunatamente poco frequente. La deiscenza può essere superficiali (cute e sottocute) si verifica spesso in seguito ad infezione o ad ematoma sottocutaneo. La deiscenza completa (cute, sottocute, muscolo) può interessare tutti i piani di sutura e portare anche a l’EVISCERAZIONE ossia a la fuoriuscita dei visceri dal cavo peritoneale (in caso di interventi addominali). La prognosi della deiscenza di ferita è generalmente favorevole se la complicanza viene trattata adeguatamente. (es: con revisione chirurgica e/o risutura della ferita e trattamento dell’infezione se presente). I fattori che possono provocare una deiscenza sono: Infezione profonda Ritardo di guarigione della ferita (età avanzata, malnutrizione, diabete ecc. ) Difetto di tecnica chirurgica (legatura inadeguata delle suture) Aumento notevole della pressione endoaddominale (es. tosse violenta). Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 16

17 Le medicazioni possono essere di vari tipi:
25/12/2018 LA MEDICAZIONE Per medicazione si intende l’insieme dei provvedimenti messi in atto per favorire la guarigione della ferita, come la disinfezione, l’applicazione di sostanze terapeutiche (se prescritte) e la protezione, solitamente con garze o medicamenti preconfezionati e medicati. Le medicazioni possono essere di vari tipi: Medicazioni semplici, asettiche, fatte in maniera da mantenere l’asepsi (cioè senza germi, senza la presenza di organismi patogeni e materiale infetto), tipiche le medicazioni delle ferite che guariscono di prima intenzione. Medicazioni complesse, settiche (in presenza di germi), tipiche le medicazioni delle ferite che guariscono di seconda intenzione. Medicazioni assorbenti, effettuate per assorbire secrezioni. Medicazioni occlusive, effettuate per impedire all’aria di raggiungere la ferita per trattenere il calore e l’umidità. Medicazioni compressive, effettuate per esercitare una certa compressione ( es. per l’emostasi ). Medicazioni umide, effettuata per mantenere la zona umida, usata in alcune malattie cutanee. Medicazioni secche, effettuate senza l’utilizzo di sostanze farmacologiche. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 17

18 Medicazione di una ferita asettica
25/12/2018 Medicazione di una ferita asettica ( medicazione semplice, chirugica, desuturata, che guarisce di prima intenzione ) Lo scopo Eseguire la medicazione della ferita asettica (per agevolare la guarigione) rispettando le norme di asepsi. La preparazione dell’operatore L’operatore deve curare in modo particolare l’igiene e la tenuta della propria divisa ed effettuare il lavaggio delle mani con antisettico. La preparazione dell’utente Informare la persona sulla tecnica che eseguiremo; Compatibilmente al livello di stabilità/instabilità clinica della persona aiutarla ad assumere la posizione più idonea per effettuare correttamente la medicazione. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 18

19 La preparazione del materiale occorrente
25/12/2018 La preparazione del materiale occorrente Per l’esecuzione della medicazione predisporre il seguente materiale su un carrello precedentemente sanificato: Guanti monouso in lattice non sterili. Soluzione fisiologica. 1 siringa da 10 ml. 1 pinza anatomica. 1 pinza Klemmer. Garze non sterili. Forbici non sterili. Antisettico prescritto. Telino sterile. Garze sterili. Forbici sterili. Guanti sterili. Bacinella reniforme. Cerotto anallergico, contenitori smaltimento rifiuti. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 19

20 La preparazione dell’ambiente La tecnica
25/12/2018 La preparazione dell’ambiente Compatibilmente al livello di stabilità/instabilità clinica della persona, predisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort alberghiero/ambientale, al microclima, alla privacy. La tecnica La medicazione deve essere sostituita periodicamente al fine di: Osservare le condizioni della ferita. Proteggerla da traumi e/o infezioni, e da agenti esterni (es. polvere, aria, luce). Assorbire sierosità o modeste perdite ematiche Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 20

21 La tecnica Effettuare il lavaggio con antisettico delle mani.
25/12/2018 La tecnica Effettuare il lavaggio con antisettico delle mani. Indossare i guanti monouso non sterili. Se necessario, con una garza non sterile imbevuta con soluzione fisiologica, inumidire il cerotto quindi rimuovere delicatamente la vecchia medicazione. Se necessario con una garza imbevuta con lo sgrassante in uso, rimuovere dalla cute circostante alla ferita la presenza di eventuali residui dell’adesivo del cerotto. Smaltire la vecchia medicazione secondo la normativa vigente. Togliersi i guanti. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 21

22 Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo
25/12/2018 Osservare la ferita, l’operatore deve valutare e riferire all’infermiere le condizioni locali della zona, se sono presenti eventuali segni di flogosi. IMPORTANTE Tumor Calor Dolor Rubor Functio Lesa Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 22

23 Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo
La tecnica Prima di aprire le confezioni sterili controllare sempre la data di scadenza e l’integrità. Sopra un carrello servitore, precedentemente sanificato, allestire il campo sterile. Aprire in modo sterile le garze, e rispettando le norme di asepsi, farle cadere sul telino. Aprire in modo sterile la confezione della pinza anatomica, Klemmer, siringa, e rispettando le norme di asepsi, farla cadere sul telino. Aprire in modo sterile la confezione della soluzione fisiologica, e rispettando le norme di asepsi, farla cadere sul telino. Inumidire con l’antisettico in uso una parte delle garze sterili precedentemente fatte cadere sul telino senza contaminarle. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo

24 Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo
La tecnica Sopra un piano di appoggio, precedentemente sanificato, aprire i guanti sterili e indossarli rispettando le norme di asepsi. Se necessario, con garza sterile imbevuta con soluzione fisiologica con la siringa, detergere la ferita servendosi dei ferri chirurgici, dopo aver confezionato il tampone, o con i guanti sterili, rispettando le norme di asepsi, procedendo, dall’interno della ferita verso l’esterno, dalla parte più pulita verso quella più sporca, in senso cranio caudale, cambiando la garza ad ogni passaggio. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo

25 La tecnica Disinfettare, con le garze sterili imbevute con l’antisettico la ferita servendosi dei ferri chirurgici, dopo aver confezionato il tampone o con i guanti sterili, rispettando le norme di asepsi, procedendo, dall’interno della ferita verso l’esterno, dalla parte più pulita verso quella più sporca, in senso cranio caudale, cambiando la garza ad ogni passaggio. In caso di presenza di drenaggi, tagliare due garze sterili a coda di rondine servendosi di forbici sterili. Posizionare le garze tagliate in senso opposto tra loro una sopra e una sotto il punto d’inserzione dell’eventuale drenaggio. Coprire la ferita con garze sterili. Fermare le garze sterili con cerotto anallergico tagliato in dimensioni tali da consentire la conservazione dell’asepsi della medicazione, o coprire la ferita con cerotto anallergico medicato preconfezionato. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo

26 La valutazione del risultato Riposizionamento della persona
Valutare il risultato ottenuto e le capacità residue della persona. Riposizionamento della persona Dopo aver eseguito la tecnica riposizionare confortevolmente la persona avendo cura di avvicinare il sistema di chiamata. Riordino dei materiali Dopo aver eseguito la tecnica riordinare il materiale e rifornire il carrello usato. Smaltimento Dopo aver eseguito la tecnica smaltire i presidi non riutilizzabili secondo la normativa vigente. Comunicazioni Dopo aver eseguito la tecnica comunicare all’infermiera o l’ostetrica e annotare con i sistemi in uso quanto rilevato, in particolare per quanto riguarda l’aspetto della ferita, la presenza di segni di flogosi. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo

27 Medicazione di una ferita settica
25/12/2018 Medicazione di una ferita settica (complessa, che guarisce di seconda intenzione ) Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 27

28 La tecnica Effettuare il lavaggio con antisettico delle mani.
25/12/2018 La tecnica Effettuare il lavaggio con antisettico delle mani. Indossare i guanti monouso non sterili. Se necessario, con una garza non sterile imbevuta con soluzione fisiologica, inumidire il cerotto quindi rimuovere delicatamente la vecchia medicazione. Se necessario con una garza imbevuta con lo sgrassante in uso, rimuovere dalla cute circostante alla ferita la presenza di eventuali residui dell’adesivo del cerotto. Smaltire la vecchia medicazione secondo la normativa vigente. Togliersi i guanti. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 28

29 Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo
25/12/2018 Osservare la ferita, l’operatore deve valutare e riferire all’infermiere le condizioni locali della zona, se sono presenti eventuali segni di flogosi. IMPORTANTE Tumor Calor Dolor Rubor Functio Lesa Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 29

30 25/12/2018 La tecnica Con garza sterile imbevuta con soluzione fisiologica con la siringa, detergere la ferita servendosi dei ferri chirurgici, dopo aver confezionato il tampone o con i guanti sterili rispettando le norme di asepsi, procedendo, dall’esterno della ferita verso l’interno, dalla parte più pulita verso quella più sporca, in senso cranio caudale, cambiando la garza ad ogni passaggio. Disinfettare, con garza sterile imbevuta con antisettico la ferita servendosi dei ferri chirurgici, dopo aver confezionato il tampone o con i guanti sterili rispettando le norme di asepsi procedendo dall’esterno della ferita verso l’interno, dalla parte più pulita verso quella più sporca, in senso cranio caudale, cambiando la garza ad ogni passaggio e per ultimo effettuare un passaggio circolare a barriera intorno alla ferita. In caso di presenza di drenaggi, tagliare due garze sterili a coda di rondine servendosi di forbici sterili. Posizionare le garze tagliate in senso opposto tra loro una sopra e una sotto il punto d’inserzione dell’eventuale drenaggio. Coprire la ferita con garze sterili. Fermare le garze sterili con cerotto anallergico tagliato in dimensioni tali da consentire la conservazione dell’asepsi della medicazione, o coprire la ferita con cerotto anallergico medicato preconfezionato. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 30

31 La valutazione del risultato Riposizionamento della persona
25/12/2018 La valutazione del risultato Valutare il risultato ottenuto e le capacità residue della persona. Riposizionamento della persona Dopo aver eseguito la tecnica riposizionare confortevolmente la persona avendo cura di avvicinare il sistema di chiamata. Riordino dei materiali Dopo aver eseguito la tecnica riordinare il materiale e rifornire il carrello usato. Smaltimento Dopo aver eseguito la tecnica smaltire i presidi non riutilizzabili secondo la normativa vigente. Comunicazioni Dopo aver eseguito la tecnica comunicare all’infermiera o l’ostetrica e annotare con i sistemi in uso quanto rilevato, in particolare per quanto riguarda l’aspetto della ferita, la presenza di segni di flogosi. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 31

32 Medicazione di una lesione da pressione di 1° stadio Lo scopo
25/12/2018 MEDICAZIONE DI UNA FERITA Medicazione di una lesione da pressione di 1° stadio Lo scopo Eseguire la medicazione di una lesione da pressione per agevolare la guarigione rispettando le norme di asepsi. La preparazione dell’operatore L’operatore deve curare in modo particolare l’igiene e la tenuta della propria divisa ed effettuare il lavaggio delle mani con antisettico. La preparazione dell’utente Informare la persona sulla tecnica che eseguiremo; Compatibilmente al livello di stabilità/instabilità clinica della persona aiutarla ad assumere la posizione più idonea per effettuare correttamente la medicazione. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 32

33 La preparazione del materiale occorrente
25/12/2018 La preparazione del materiale occorrente Per l’esecuzione della medicazione predisporre il seguente materiale su un carrello precedentemente sanificato: Materiale per l’igiene. Telino salvaletto. Guanti monouso non sterili. Garze non sterili. Cerotto anallergico. Forbici non sterili. Soluzione fisiologica. Siringa da 5 ml.. Crema idratante. Ossido di zinco. Film (pellicola in poliuretano semipermeabile)facoltativo. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 33

34 La preparazione dell’ambiente La tecnica
25/12/2018 La preparazione dell’ambiente Compatibilmente al livello di stabilità/instabilità clinica della persona, predisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort alberghiero/ambientale, al microclima, alla privacy. La tecnica Effettuare il lavaggio con antisettico delle mani. Indossare i guanti monouso non sterili. Se necessario, con una garza non sterile imbevuta con soluzione fisiologica, inumidire il cerotto quindi rimuovere delicatamente la vecchia medicazione. Se necessario con una garza imbevuta con lo sgrassante in uso, rimuovere dalla cute circostante alla ferita la presenza di eventuali residui dell’adesivo del cerotto. Smaltire la vecchia medicazione secondo la normativa vigente. Togliersi i guanti. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 34

35 Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo
25/12/2018 Osservare la ferita, l’operatore deve valutare e riferire all’infermiere le condizioni locali della zona, se sono presenti eventuali segni di flogosi. IMPORTANTE Tumor Calor Dolor Rubor Functio Lesa Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 35

36 Indossare i guanti monouso non sterili.
25/12/2018 La tecnica Indossare i guanti monouso non sterili. Detersione;effettuare la normale igiene della cute facendo molta attenzione alla forza che si esercita nella manovra. Asciugare la cute tamponando. Non massaggiare le zone arrossate. Applicare una crema all’ossido di zinco almeno 2 volte al giorno o al bisogno. Coprire a piatto con una garza non sterile. Se la lesione è una zona che può subire forze di frizione, per prevenire l’ulcerazione o la macerazione, coprire con un film (pellicola in poliuretano semipermeabile), che può restare in sede anche 1 settimana. Nell’area circostante la sede della lesione, mantenere la pelle elastica e idratata utilizzando una crema idratante o olio di mandorle. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 36

37 La valutazione del risultato Riposizionamento della persona
25/12/2018 La valutazione del risultato Valutare il risultato ottenuto e le capacità residue della persona. Riposizionamento della persona Dopo aver eseguito la tecnica riposizionare confortevolmente la persona avendo cura di avvicinare il sistema di chiamata. Riordino dei materiali Dopo aver eseguito la tecnica riordinare il materiale e rifornire il carrello usato. Smaltimento Dopo aver eseguito la tecnica smaltire i presidi non riutilizzabili secondo la normativa vigente. Comunicazioni Dopo aver eseguito la tecnica comunicare all’infermiera o l’ostetrica e annotare con i sistemi in uso quanto rilevato, in particolare per quanto riguarda l’aspetto della lesione, la presenza di segni di flogosi Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 37

38 Medicazione di una lesione da pressione di 2° stadio Lo scopo
25/12/2018 MEDICAZIONE DI UNA FERITA Medicazione di una lesione da pressione di 2° stadio Lo scopo Eseguire la medicazione di una lesione da pressione per agevolare la guarigione rispettando le norme di asepsi. La preparazione dell’operatore L’operatore deve curare in modo particolare l’igiene e la tenuta della propria divisa ed effettuare il lavaggio delle mani con antisettico. La preparazione dell’utente Informare la persona sulla tecnica che eseguiremo; Compatibilmente al livello di stabilità/instabilità clinica della persona aiutarla ad assumere la posizione più idonea per effettuare correttamente la medicazione. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 38

39 Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo
UdP 2° Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo

40 La preparazione del materiale occorrente
25/12/2018 La preparazione del materiale occorrente Per l’esecuzione della medicazione predisporre il seguente materiale su un carrello precedentemente sanificato: Telino salvaletto; Guanti monouso non sterili; Forbici non sterili, Soluzione fisiologica; Siringa da 5 ml.; Siringa da 60ml.; Ago da 19 gauge; Ringer lattato; Crema idratante; Ossido di zinco; Film (pellicola in poliuretano semipermeabile); Garze non AD; Idrocolloidi; Schiuma in poliuretano; Garze sterili; Forbici sterili; Guanti sterili; Telino sterile; Una pinza anatomica; Una pinza Klemmer. Antisettico prescritto. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 40

41 La preparazione dell’ambiente La tecnica
25/12/2018 La preparazione dell’ambiente Compatibilmente al livello di stabilità/instabilità clinica della persona, predisporre l’ambiente in base alla tecnica da eseguire, ponendo particolare attenzione alla sicurezza, all’igiene, al comfort alberghiero/ambientale, al microclima, alla privacy. La tecnica Effettuare il lavaggio con antisettico delle mani. Indossare i guanti monouso non sterili. Se necessario, con una garza non sterile imbevuta con soluzione fisiologica, inumidire il cerotto quindi rimuovere delicatamente la vecchia medicazione (seguendo la direzione cranio caudale). Se necessario con una garza imbevuta con lo sgrassante in uso, rimuovere dalla cute circostante alla ferita la presenza di eventuali residui dell’adesivo del cerotto. Smaltire la vecchia medicazione secondo la normativa vigente. Togliersi i guanti. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 41

42 Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo
25/12/2018 Osservare la lesione, l’operatore deve valutare e riferire all’infermiere le condizioni locali della zona, l’aumento delle dimensioni della lesione, l’odore, la presenza di secrezioni purulente. IMPORTANTE Tumor Calor Dolor Rubor Functio Lesa Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 42

43 Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo
25/12/2018 La tecnica Prima di aprire le confezioni sterili controllare sempre la data di scadenza e l’integrità. Sopra un carrello servitore, precedentemente sanificato, allestire il campo sterile. Aprire in modo sterile la confezione della pinza anatomica, e rispettando le norme di asepsi, farla cadere sul telino. Aprire in modo sterile la confezione della pinza Klemmer, e rispettando le norme di asepsi, farla cadere sul telino. Aprire in modo sterile la confezione della siringa da 60 ml, e rispettando le norme di asepsi, farla cadere sul telino. Aprire in modo sterile la confezione dell’ago da 19 gauge, e rispettando le norme di asepsi, farla cadere sul telino. Aprire in modo sterile la confezione della soluzione fisiologica, e rispettando le norme di asepsi, farla cadere sul telino. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 43

44 Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo
25/12/2018 La tecnica Aprire in modo sterile la confezione della forbici, e rispettando le norme di asepsi, farle cadere sul telino. Aprire in modo sterile la confezione delle garze sterili, e rispettando le norme di asepsi, farle cadere sul telino. Aprire in modo sterile la confezione delle garze non AD, o idroccolloidi, o schiuma in poliuretano, e rispettando le norme di asepsi, farle cadere sul telino. Sopra un piano di appoggio, precedentemente sanificato, aprire i guanti sterili e indossarli rispettando le norme di asepsi. Aspirare con la siringa da 60ml e l’ago da 19 gauge 35 ml di soluzione fisiologica. Detergere la lesione servendosi dei ferri chirurgici, dopo aver confezionato il tampone o con i guanti sterili rispettando le norme di asepsi procedendo dall’interno della lesione verso l’esterno, dalla parte più pulita verso quella più sporca, cambiando la garza ad ogni passaggio esercitando una modesta azione meccanica per non asportare l’eventuale tessuto di granulazione. NB le lesioni da pressione sono da considerarsi contaminate, ma non settiche Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 44

45 Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo
25/12/2018 La tecnica Dopo la detersione effettuare la medicazione come da pianificazione infermieristica (che dovrebbe rispettare le linee guida regionali.) Se la lesione si presenta con un flittene, eseguire una medicazione giornaliera con garze non AD e coprire a piatto con garze sterili o con idrocolloidi da mantenere in sede per 3/5 giorni o con un film (pellicola in poliuretano semipermeabile) da mantenere in sede per 5/7 giorni. Se la lesione si presenta come una ferita a spessore parziale, eseguire una medicazione giornaliera con garze non AD e coprire a piatto con garze sterili, o una medicazione con garze non AD e film da mantenere in sede per 3 giorni o con la schiuma di poliuretano se l’essudato è abbondante. Se sono presenti evidenti segni di infezione, prima di coprire la ferita, per ultimo effettuare un passaggio circolare a barriera intorno alla lesione con l’antisettico prescritto. Nell’area circostante la sede della lesione, mantenere la pelle elastica e idratata utilizzando una crema idratante o olio di mandorle. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 45

46 La valutazione del risultato Riposizionamento della persona
25/12/2018 La tecnica La valutazione del risultato Valutare il risultato ottenuto e le capacità residue della persona. Riposizionamento della persona Dopo aver eseguito la tecnica riposizionare confortevolmente la persona avendo cura di avvicinare il sistema di chiamata. Riordino dei materiali Dopo aver eseguito la tecnica riordinare il materiale e rifornire il carrello usato. Smaltimento Dopo aver eseguito la tecnica smaltire i presidi non riutilizzabili secondo la normativa vigente. Comunicazioni Dopo aver eseguito la tecnica comunicare all’infermiera o l’ostetrica e annotare con i sistemi in uso quanto rilevato, in particolare per quanto riguarda l’aspetto della lesione, la presenza di segni di infezione. Stefania Bianchi - Ass do base - III Modulo 46


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