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Legislazione Sanitaria

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Presentazione sul tema: "Legislazione Sanitaria"— Transcript della presentazione:

1 Legislazione Sanitaria
Corso Oss L’intervento dell’Oss nel contesto socio-sanitario Dott.ssa Franca Torre LEZIONE DEL 26/12/2018 26/12/2018 Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 1

2 Legislazione sanitaria Programma didattico
Diritto e legislazione sanitaria: definizioni e concetti base Evoluzione storica della legislazione sanitaria Il Sistema Sanitario Nazionale: definizione, nascita, riforme, evoluzione attuale. L’articolazione statale e regionale in ambito sanitario: caratteristiche rispettive. Gli strumenti del SSN: i livelli di assistenza, il piano sanitario nazionale e regionale. L’azienda sanitaria locale e l’azienda ospedaliera: definizioni, caratteristiche specifiche. L’organizzazione in dipartimenti. Le cure primarie (I livello) e i presidi ospedalieri (II livello). L’integrazione sociale-sanitario e la continuità assistenziale: la Società della Salute. Gli strumenti di normazione aziendali: statuto aziendale, accreditamento istituzionale Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018 26/12/2018 2

3 Legislazione sanitaria in Toscana
L.R. 22/2000 L.R. 40/2005, modificata dalla L. 60/2008 Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018 26/12/2018 3

4 Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo
L.R. 22/2000 La Regione Toscana, rappresenta nel contesto degli ordinamenti regionali, un modello “virtuoso”: nessun disavanzo e piena attuazione dei principi della “riforma Bindi”(D. Lgs. 229/1999). Con la legge regionale 8 marzo 2000, n. 22, infatti, l’ordinamento sanitario toscano è stato articolato in : 1) 10 aziende pubbliche a dimensione provinciale dotate di autonomia negoziale e articolate ciascuna in zone distretto (per un totale di 34 zone-distretto); 2) 2 aziende pubbliche a dimensione sub-provinciale; 3) 4 aziende ospedaliero-universitarie; nonché, ovviamente, le istituzioni sanitarie pubbliche e private convenzionate. L’aziendalizzazione del sistema è stata finalizzata al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal Piano sanitario regionale e regolata da un sistema di programmazione al quale concorrono, a livello provinciale, la Conferenza dei Sindaci e, a livello di Distretto, le articolazioni distrettuali della Conferenza provinciale dei sindaci. Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

5 Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo
Recentemente la legge regionale n. 22/2000 è stata sostituita da una nuova disciplina approvata con legge regionale 24 febbraio 2005, n. 40 che ha apportato modifiche rilevanti all’assetto istituzionale ed organizzativo delle ASL, peraltro già introdotte in via sperimentale dal Piano sanitario Le modifiche investono sia l’inclusione delle ASL nell’Area vasta, che l’assetto delle loro funzioni, con la costituzione degli Enti per i servizi tecnico-amministrativi di area vasta (ESTAV). L’ Area vasta è definita come la dimensione operativa a scala interaziendale, individuata come livello ottimale per la programmazione integrata dei servizi e per la gestione in forma unitaria di specifiche attività tecnico amministrative delle aziende sanitarie. Ne vengono istituite tre: a) Area vasta nord-ovest, comprendente le Aziende unità sanitarie locali 1 di Massa Carrara, 2 di Lucca, 5 di Pisa, 6 di Livorno e 12 di Viareggio, nonché l’Azienda ospedaliero-universitaria Pisana; b) Area vasta centro, comprendente le Aziende unità sanitarie locali 3 di Pistoia, 4 di Prato, 10 di Firenze e 11 di Empoli, nonché le Aziende ospedaliero-universitarie Careggi e Meyer di Firenze; c) Area vasta sud-est, comprendente le Aziende unità sanitarie locali 7 di Siena, 8 di Arezzo e 9 di Grosseto, nonché l’Azienda ospedaliero universitaria Senese. In corrispondenza alle tre aree vaste vengono costituiti tre ESTAV con competenze rilevantissime: approvvigionamento di beni e servizi; gestione dei magazzini e della logistica; gestione delle reti informative e delle tecnologie informatiche, con particolare riguardo alla integrazione e alla organizzazione del Centro unificato di prenotazione (CUP); gestione del patrimonio per le funzioni ottimizzabili in materia di manutenzione, appalti e alienazioni; organizzazione e gestione delle attività di formazione continua del personale; gestione delle procedure concorsuali per il reclutamento del personale; gestione delle procedure per il pagamento delle competenze del personale. In ciascuna area vasta è costituito un comitato composto dai direttori generali delle aziende sanitarie facenti parte dell’area e dal direttore dell’ESTAV. Al comitato è affidato il compito di governare il processo di integrazione interaziendale. Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

6 Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo
L.R. 40/2005 Si tratta di un Servizio sanitario aperto alla partecipazione ed al coinvolgimento degli enti locali e delle parti sociali nella programmazione degli obiettivi e delle prestazioni e nella valutazione della qualità dei servizi (cfr.art.3 L.R. n.40/2005) con una finalizzazione di tutta l’organizzazione sanitaria, comprensiva dei servizi sanitari della zona-distretto e di quelli ospedalieri in rete, “allo scopo di garantire all’assistito la fruizione di un percorso assistenziale appropriato, tempestivamente corrispondente al bisogno accertato, secondo i principi della qualificazione delle prestazioni erogate e della compatibilità con le risorse disponibili” (cfr. art.4,comma 1, L.R.n.40/2005). Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

7 I tre pilastri del SST: Partecipanti
Società della Salute Comitato di Area Vasta Consorzio di Area Vasta/ESTAV Dal divenuto ESTAR Area/Distretto, quindi una parte della USL con partecipazione del/dei Comuni Più aziende sanitarie di cui una Azienda Ospedaliera Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

8 I tre pilastri del SST: Funzioni
Società della Salute Comitato di Area Vasta Consorzio di Area Vasta/ ESTAV – ora ESTAR Assistenza socio- sanitaria territoriale Assistenza ospedaliera Attività di supporto tecnico amministrativo Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

9 Rafforzamento ruolo Enti Locali Centralità cure primarie
AREA VASTA Livello di programmazione strategica del sistema Crescita equilibrata in rete del sistema Economia di scala Recuperi di efficienza SOCIETA’ DELLA SALUTE Rafforzamento ruolo Enti Locali Centralità cure primarie Assistenza Territoriale Partecipazione cittadini A p p r o p r i a t e z z a Piano Integrato Sanitario = strumento di programmazione integrata di politiche sociali e sanitarie Maggiori risorse per piani di salute Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018 9

10 Le società della Salute
La Regione Toscana ha sempre valorizzato il ruolo di governo degli Enti locali nella sanità anche quando la legislazione nazionale non lo consentiva. Solo in Toscana, infatti, la Conferenza dei sindaci aveva ed ha il potere di approvare il Piano attuativo locale (Pal) dell’Azienda sanitaria locale. La Regione Toscana ha inteso fare un ulteriore passo in avanti nel governo dei Comuni nella sanità, nonostante l’ambiguità e la debolezza del quadro normativo nazionale. L’art. 65 della L.R. n. 40/2005 prevede infatti che gli enti locali e le aziende unità sanitarie locali abbiano la possibilità di dar vita, sulla base degli indirizzi regionali, a modelli sperimentali per la gestione dei servizi sanitari territoriali della Zona-distretto mediante la costituzione di appositi organismi consortili denominati Società della salute che hanno lo scopo di assicurare – in deroga al modello organizzativo ordinario previsto dalla legge – “la partecipazione degli enti locali al governo, alla programmazione e, eventualmente, alla gestione dei servizi”. Un passo avanti, certamente, ma non risolutivo della questione cruciale della autoreferenzialità delle Aziende sanitarie locali. Il modello organizzativo, infatti, non ha efficacia permanente ed estesa a tutto il territorio regionale e non incide sul carattere monocratico delle Aziende sanitarie locali e sulle Aziende ospedaliere. Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

11 Società della Salute (SdS)
E’ una forma innovativa di consorzio, fra USL e COMUNI, costituito allo scopo di governare i servizi sociali e socio – sanitari a livello di zona distretto. E’ una forma associativa che assicura la partecipazione degli enti locali al governo, alla programmazione e eventualmente, alla gestione dei servizi Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

12 Società della Salute (SdS)
Con il Piano sanitario regionale , venne istituita per la prima volta, la sperimentazione delle Società della salute. Nel territorio della AUSL 11 sono state costituite due SdS: 1. SdS di Empoli 2. SdS Valdarno Inferiore Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

13 Azienda Ospedaliera (AO)
Le AO sono Ospedali scorporati dalle Aziende sanitarie e costituiti come Aziende autonome dotate di autonomia giuridica e autonomia imprenditoriale Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

14 Azienda Ospedaliera (AO)
ITER PER LA TRASFORMAZIONE: La REGIONE trasmette le proprie considerazioni al MINISTERO della SALUTE; questo verifica i requisiti e propone la trasformazione al CONSIGLIO dei MINISTRI, il quale delibera la trasformazione Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

15 Azienda Ospedaliera (AO)
REQUISITI PER LA TRASFORMAZIONE: • Organizzazione dipartimentale di tutte le strutture • Almeno 3 unità di alta specialità • Dipartimento di emergenza di secondo livello • Disponibilità immobiliare per garantire lo svolgimento delle attività !!! Non si può procedere alla trasformazione se l’Ospedale è l’unico presidio pubblico sul territorio della AUSL !!! Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

16 Azienda Ospedaliera (AO)
Le AO hanno gli stessi organi delle AUSL: 1. Direttore Generale 2. Collegio sindacale Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

17 Programmazione e Pianificazione
La programmazione sanitaria, individua gli obiettivi e gli strumenti per realizzare le prestazioni istituzionali del SSN Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

18 Programmazione e Pianificazione
A livello nazionale Abbiamo il PSN (Piano Sanitario Nazionale) con cui lo Stato stabilisce le linee generali di indirizzo del SSN, tenendo conto della disponibilità economica Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

19 Programmazione e Pianificazione
Il PIANO SANITARIO NAZIONALE: • è predisposto dal Governo, su proposta del Ministero della Salute, sentite le Commissioni parlamentari competenti e le confederazioni sindacali maggiormente rappresentative. • viene approvato dal Governo stesso. • vale 3 anni Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

20 La regolazione del servizio sanitario regionale
Gli atti di regolazione. Lo strumento che la legge regionale n.40/2005 individua per regolare la gestione del S.S.R. è la programmazione sanitaria (e segnatamente il piano sanitario regionale ed i relativi strumenti di attuazione) che, in coerenza col piano sanitario nazionale, deve assicurare lo sviluppo dei servizi di prevenzione collettiva, dei servizi ospedalieri in rete, dei servizi territoriali di zona distretto e la loro integrazione con i servizi di assistenza sociale. Poiché la gestione è articolata in aziende a dimensione provinciale e sub-provinciale sono previsti due livelli di programmazione: a) a livello regionale attraverso: 1) il piano sanitario regionale ed i relativi strumenti di attuazione; 2) i piani di area vasta; b) a livello locale attraverso: 1) i piani integrati di salute (PIS); 2) i piani attuativi delle aziende USL; 3) i piani attuativi delle aziende ospedaliero-universitarie; 4) le intese e gli accordi stipulati dalle aziende sanitarie in attuazione dei piani di area vasta. Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

21 Programmazione e Pianificazione
A livello regionale Abbiamo il PSSI (Piano Sanitario e Sociale Integrato) con cui lo Regione individua gli obbiettivi sanitari e sociali da realizzare in relazione ai bisogni della popolazione, individuando gli interventi da porre in essere per la tutela della salute Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

22 Programmazione e Pianificazione
Il PSSI: 1) è predisposto dalla Giunta Regionale, sentito il parere della Conferenza Permanente per la Programmazione socio – sanitaria regionale 2) viene approvato con delibera del Consiglio Regionale Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

23 Programmazione e Pianificazione
Entro 150 gg dall’entrata in vigore del PSN, le Regioni devono adottare o adeguare la propria programmazione a quella nazionale. Se ciò non avviene si applica il PSN Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

24 Programmazione e Pianificazione
Per formulare il PSSI, la Regione trasmette al Ministero della Salute i progetti di piano allo scopo di ottenere il parere sulla coerenza del medesimo con il PSN. Il Ministero si esprime entro 30 gg dalla trasmissione sentita l’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

25 Programmazione e Pianificazione
La L.R. 40/2005 stabilisce che a livello regionale ci siano anche i PIANI DI AREA VASTA. Questi sono programmazioni interaziendali i cui obiettivi principali sono stabiliti nella Programmazione Regionale Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

26 Programmazione e Pianificazione
Il Piano di Area Vasta: • è predisposto dal Comitato di Area Vasta, che lo trasmette alla Giunta Regionale, la quale ne controlla la conformità al PSSI • viene approvato con delibera del Consiglio Regionale Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

27 Programmazione e Pianificazione
A livello locale Abbiamo: 1. I Piani Integrati di Salute (PIS) 2. I Piani attuativi delle Aziende Sanitarie locali (PAL) 3. I Piani attuativi delle Aziende Ospedaliere (PAO) Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

28 Programmazione e Pianificazione
Il PIS è lo strumento di programmazione integrata delle politiche sanitarie e sociali a livello di zona – distretto. Nel PIS vengono individuati gli obiettivi da raggiungere , le azioni da porre in essere e gli strumenti per valutare il raggiungimento degli obiettivi Vale 3 anni, ma può essere aggiornato annualmente Viene adottato previo accordo fra Sindaci e AUSL; se esiste una SdS, viene adottato da questa. Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

29 Programmazione e Pianificazione
Il PAL è l’atto di programmazione con il quale, nei limiti delle risorse disponibili e dei vincoli del PSSI e del Piano di AREA VASTA, le Aziende sanitarie recepiscono le attività socio sanitarie dei PIS Vale 3 anni, ma può essere aggiornato annualmente Viene adottato dal DG ed è approvato dalla Conferenza dei Sindaci. In caso di mancata attuazione del PAL, la Conferenza dei Sindaci può chiedere la revoca o la non conferma del Direttore Generale Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

30 Di cosa hanno bisogno le persone?
Per chi è sano: non ammalarsi Prevenzione Patologie croniche Per chi è malato: evitare ricadute, aggravamenti e disabilità Presa in carico Patologie acute Guarire Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

31 Gli strumenti del sistema: il modello teorico del PSR Toscana
Patologie croniche Risposta Territoriale Patologie acute Risposta Ospedaliera Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

32 Gli strumenti del sistema: il modello teorico
Servizi Territoriali Chronic Care Model ll Chronic Care Model (CCM) è un modello di assistenza medica dei pazienti affetti da malattie croniche sviluppato dal professor Wagner e dai suoi colleghi del McColl Insitute for Healthcare Innovation, in California. Il modello propone una serie di cambiamenti a livello dei sistemi sanitari utili a favorire il miglioramento della condizione dei malati cronici e suggerisce un approccio “proattivo” tra il personale sanitario e i pazienti stessi, con questi ultimei che diventano parte integrante del processo assistenziale. Questo percorso per i pazienti cronici toscani, è stato incluso nel Psr , proprio con l’obiettivo di passare da un modello di “Medicina d’attesa”, dove il bisogno si trasforma in domanda, ad una “Sanità d’iniziativa”. Da qui la creazione di percorsi ad hoc per patologie croniche quali: scompenso,diabete, ipertensione, broncopneumopatia cronica ostruttiva che assorbono un’elevata quantità di risorse al Ssn. Finalità del CCM è quella di integrare questo modello con l’organizzazione dell’Ospedale per Intensità di cure. Queste le sei direttive sulle quali si muove il CCM: 1) le risorse della comunità; 2) le organizzazioni sanitarie; 3) il supporto all’auto-cura; 4) l’organizzazione del team; 5) Il supporto alle decisioni; 6) I sistemi informativi. Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

33 Gli strumenti del sistema: il modello teorico
Ospedale Organizzazione per Intensità di cure La strutturazione delle attività ospedaliere in aree differenziate secondo: l’intensità delle cure; le modalità assistenziali; la durata della degenza; il regime di ricovero. Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

34 Gli strumenti del sistema: il modello teorico
Cosa permette ???? Il potenziamento delle competenze delle singole discipline specialistiche operanti trasversalmente nelle aree di degenza più opportune; L’organizzazione dell’ospedale deve essere strutturata intorno al bisogno del paziente adottando un sistema basato su intensità e natura della cura con aree disciplinari integrate dove la persona compie un percorso E’ incentrato sulle necessità del Paziente •Abbandona il lavoro centrato sui compiti e pone l’attenzione sul progetto di salute della persona • Lavora per processi ad alta integrazione multidisciplinare • Riorganizza e differenzia le responsabilità cliniche, gestionali e logistiche Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

35 Assistenza territoriale
Società della Salute Piano Regionale Integrato Intervenire sulle disuguaglianze Associazionismo MMG ASP Assistenza territoriale Cronic care model Percorsi clinico assistenziali: Ipertensione, diabete, scompenso cardiaco, insuf. Respiratoria BPCO e ictus Sanità d’iniziativa Paziente esperto Self management Care giver fragilità Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

36 Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo
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37 Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo
L’associazionismo Nella nostra Regione, il 71% dei MMG opera in forma associativa e gestisce circa il 79% degli assistiti. • migliore accessibilità del bisogno; apertura continua, fino a 12 ore diurne; • strutturazione, e visibilità, dei presidi di cure primarie; • crescita professionale dei MMG e valorizzazione delle altre professionalità specialistiche del SSR; • produttività di scala per l’organizzazione del lavoro rispetto al professionista non associato; • efficienza dei processi di responsabilizzazione dei professionisti rispetto agli obiettivi definiti congiuntamente alle aziende sanitarie. Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

38 Assistenza ospedaliera
Chiusura riqualificazione piccoli ospedali DH, Day Service, Ambulatori.. Organizzata per intensità di cure Solo per acuti Pianificazione di Area Vasta Assistenza ospedaliera Sanità d’iniziativa CUP di Area Vasta Tutor clinico e assistenziale per la continuità assistenziale e migliorare il rapporto con il territorio Rapporto con i MMG Pronto Soccorso “ porta dell’ospedale” Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

39 Normativa regionale di riferimento
Intensità di cure: Normativa regionale di riferimento In Toscana la legge n. 22 (8/3/2000) e la successiva n. 40 (24/2/2005) prevedono la “strutturazione delle attività ospedaliere in aree differenziate secondo le modalità assistenziali, l’intensità delle cure, la durata della degenza e il regime di ricovero, superando gradualmente l’articolazione per reparti differenziati secondo la disciplina specialistica”. In generale, in ambito ospedaliero, i livelli di cure previsti sono il livello 1 (intensivo e subintensivo) e il livello 2 (ciclo continuo/week e Day Hospital). Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

40 INTENSITA’ DI CURA: NUOVO MODELLO DI OSPEDALE
L’ORGANIZZAZIONE DELL’OSPEDALE DEVE ESSERE STRUTTURATA INTORNO AL BISOGNO ADOTTANDO UN SISTEMA BASATO SU INTENSITÀ E NATURA ASSISTENZIALE CON AREE DISCIPLINARI INTEGRATE OVE L’UTENTE COMPIE UN PERCORSO L’OSPEDALE È PARTE DI UN SISTEMA INTEGRATO, A RETE, DI PROFESSIONISTI, SERVIZI, LIVELLI DI ASSISTENZA CHE CREANO UN CONTINUUM DI ASSISTENZA SANITARIA CON AL CENTRO IL PAZIENTE Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

41 INTENSITA’ DI CURA: CONCETTI GENERALI
Spostamento dalle esigenze degli operatori a quelle dei pazienti Il paziente è posto al centro della struttura e gli operatori devono “ruotare” attorno ad esso in stretta connessione tra loro Il percorso sanitario del paziente deve prevedere una organizzazione in grado di coniugare alta specializzazione, collegamento in rete con alti livelli assistenziali a seconda dei bisogni della persona malata, attenzione all’accoglienza e alla dimensione umana dell’assistenza Aumentare l’appropriatezza intesa come integrazione tra efficacia, efficienza e opportunità cioè il grado di utilità della prestazione rispetto al problema clinico e allo stato delle conoscenze Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

42 INTENSITA’ DI CURA: NUOVO MODELLO DI OSPEDALE
E’ incentrato sulle necessità del Paziente Supera le tradizionali modalità di assistenza e di prassi medica Lavora per processi ad alta integrazione multidisciplinare Riorganizza e differenzia le responsabilità cliniche e gestionali Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

43 INTENSITA’ DI CURE: LIVELLI
In ambito ospedaliero, i livelli di cure previsti sono: LIVELLO 1 (intensivo e subintensivo) LIVELLO 2 (ricovero ordinario e ricovero a ciclo breve) -almeno 1 notte in H- week Hospital one day surgery- LIVELLO 3 (post acuzie o low care) Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

44 Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo
Numeri in costante aumento Maggioranza di donne Mediatori culturali Statistiche Risorse umane Migranti e stranieri Formazione operatori sanitari alla TRANSCULTURALITA’ Azioni Sono conformi a: NORME ITALIANE EVIDENZE SCIENTIFICHE TRADIZIONI/ CREDENZE Partecipazione alla programmazione sanitaria al livello locale Percorsi clinico assistenziali in lingua CONDIVISIONE Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018

45 Obiettivi piano sociale e sanitario integrato
Accesso equo ai servizi Stili di vita Lotta alle diseguaglianze responsabilità di ognuno di essere il protagonista consapevole del proprio percorso di cura Migliorare l’accesso e l’efficacia dei servizi territoriali, liste d’attesa, specialistica, rete ospedaliera. Dott.ssa Franca Torre - Legislazione sanitaria - I Modulo 26/12/2018


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