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ETICA E DEONTOLOGIA 2° lezione

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Presentazione sul tema: "ETICA E DEONTOLOGIA 2° lezione"— Transcript della presentazione:

1 ETICA E DEONTOLOGIA 2° lezione
INSEGNAMENTO ETICA E DEONTOLOGIA CORSO AB PER OSS 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA Mara Fadanelli - Relazione assistenziale

2 Mara Fadanelli- ETICA E DEONTOLOGIA
PROGRAMMA Obiettivo Contenuti Definire i reciproci rapporti tra norme etiche, giuridiche e deontologiche e come orientano l’agire dell’OSS Etica, morale,bioetica diritto e deontologia: significato dei termini e reciproci rapporti di interdipendenza La coscienza in senso etico: rapporto tra coscienza e norma Coscienza personale e coscienza professionale Gli orientamenti deontologici dell’OSS Identificare documenti e organismi di riferimento per assumere decisioni etiche in contesti professionali Identificare le ricadute dell’etica, della bietica e della deontologia nelle attività assistenziali nel quotidiano La bioetica: definizione, nascita, influenza nello sviluppo di servizi centrati sulla persona Principi fondamentali e indicazioni metodologiche: autonomia, beneficità e giustizia Natura e ruolo dei Comitati Etici Aspetti bioetici connessi ai trattamenti sociosanitari: consenso informato, segreto professionale , riservatezza dei dati Definire il ruolo degli organismi a tutela della persona assistita Il tribunale dei diritti del malato La Carta dei servizi a livello aziendale e l’U.R.P. 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA Mara Fadanelli - Relazione assistenziale

3 STAGIONI DELL’ETICA IN MEDICINA Etica dell’organizzazione
Epoca pre-moderna Etica medica Epoca moderna Bioetica Epoca post-moderna Etica dell’organizzazione La Buona Medicina Quale trattamento porta maggior beneficio al paziente ? Quale trattamento rispetta il malato nei suoi valori e nell’autonomia delle scelte ? Quale trattamento ottimizza l’uso delle risorse e produce un paziente/cliente soddisfatto ? L’ideale Medico Paternalismo benevolo Autorità democraticamente condivisa “Leadership” morale, scientifica, organizzativa Il buon paziente Obbediente (“compliance”) Partecipante (consenso informato) Cliente giustamente soddisfatto e consolidato Il buon rapporto Alleanza terapeutica (il dottore con il suo paziente) “Patnership” (professionista-utente) “Stewardship” (fornitore di servizi-cliente) Contratto di assistenza: Azienda/popolazione Il buon infermiere “Paramedico” esecutore delle decisioni mediche, supporto emotivo del paziente Facilitatore della comunicazione, a beneficio di un paziente autonomo Manager responsabile della qualità dei servizi autonomi Chi prende decisione Il medico in “scienza e coscienza” Il medico e il malato insieme (decisione consensuale) La direzione aziendale, insieme ai dirigenti (negoziazione) Principio guida Beneficità Autonomia Giustizia L’EPOCA PRE-MODERNA Ha caratteristiche di grande antichità e di forte tenuta nel tempo. Si tratta di una tradizione ininterrotta che in Occidente è durata per più di 25 secoli, dall’epoca di Ippocrate (V secolo a. C.)fino ai nostri giorni. L’Occidente ha cambiato una quantità di cose nell’organizzazione sociale – l’economia, la famiglia, la religione, il diritto, la politica – dall’antichità greco-romana ad oggi. La medicina stessa si è profondamente modificata nel tempo. Per l’etica non è avvenuta la stessa cosa. Le convinzioni su ciò che è bene o male fare in medicina, sui comportamenti giusti o ingiusti nei confronti del malato sono rimaste sostanzialmente stabili per secoli. Sinteticamente, la stagione pre-moderna dell’etica in medicina la denominiamo “etica medica”. Tale aggettivo è giustificato dal fatto che l’etica a cui ci riferiamo, è sostanzialmente l’etica “del medico”. E’ il medico che la determina ed è la professione medica che se ne fa garante. In questa etica sono prescritti comportamenti per i malati, per i familiari, per le professioni che collaborano con il medico; tutti svolgono funzioni subordinate e sono chiamati a modellarsi sulle richieste che provengono dai medici, i quali hanno un ruolo decisivo nello stabilire che cosa sia “buona medicina”. Dai collaboratori del medico, in primo luogo dagli infermieri, in quanto “paramedici” ci si attende che collaborino anche a “indurre” ai malati ad essere osservanti. La domanda fondamentale a cui risponde la medicina di qualità dell’epoca pre-moderna è: “Quale trattamento porta maggior beneficio al paziente?”. Troviamo questa preoccupazione già nel giuramento di Ippocrate: “Prescriverò agli infermi la dieta opportuna che loro convenga per quanto mi sarà permesso dalle mie cognizioni e li difenderò da ogni cosa ingiusta e dannosa. Tutta l’azione del medico è diretta a procurare il bene del paziente, identificato con la soluzione positiva del problema creato dalla patologia. Questo modello presuppone un ruolo del medico fondamentalmente paternalista. “Paternalismo” in questo contesto non equivale ad un giudizio di valore: vuol essere solo la descrizione di una modalità di rapporto.Vuol dire che tra chi cura e colui che riceve le cure c’è lo stesso rapporto asimmetrico che esiste tra un buon padre di famiglia o una madre e i figli del cui bene sono responsabili. E’ la scienza in continuo progresso che lo guida nel percorso della terapia, mentre la coscienza gli impedisce di trarre profitto dalla debolezza del paziente. Nel linguaggio della bioetica americana che si orienta ai princip, si parla a questo proposito di una medicina ispirata al principio della beneficence, ovvero di “beneficità”. Il malato contribuisce alla buona medicina impegnandosi ad essere docile e osservante delle prescrizioni, in un rapporto di affidamento fiduciale. Il buon paziente è il paziente “osservante”; a lui si richiede di entrare nel traattamento mediante la “compliance”. In questo modello il buon rapporto è l’alleanza terapeutica tra colui che si dedica all’opera della guarigione e chi riceve questo servizio. Il termine “alleanza” fa parte della tradizione religiosa. Il rapporto medico-paziente, allo stesso modo dell’alleanza che è il pilastro centrale della religione ebraico-cristiana, mette in relazione due diseguaglianze. Nell’alleanza religiosa si tratta del legame che si instaura tra la potenza della divinità, in quanto fonte di forza e di salvezza, e la situazione di necessità propria del popolo di israele. Analogamente, la guarigione in medicina si ottiene mediante l’unione tra la scienza-coscienza del medico e la volontà del pazinete di mantenersi all’interno di questo rapporto di alleanza. 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA Mara Fadanelli - Relazione assistenziale

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BIOETICA Il termine bioetica è un neologismo coniato da Van Renssealer Potter, un oncologo americano nel 1970 e deriva dalla radice greca di due parole di notevole significato, bios (vita) ed ethos (etica). Negli anni, invece, si è andato affermando un significato più ristretto di bioetica e di fatto l’Encyclopedia of Bioethics (pubblicata nel 1978, la prima enciclopedia di questo genere) di W.T. Reich definisce la bioetica come “lo studio sistematico del comportamento umano nell’area delle scienze della vita e della cura della salute, in quanto il detto comportamento è esaminato alla luce dei valori e dei principi della morale”. 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA Mara Fadanelli - Relazione assistenziale

5 Mara Fadanelli- ETICA E DEONTOLOGIA
BIOETICA DIVERSE RADICI… Oggi la bioetica, in senso lato, è la disciplina che si occupa del rapporto tra l’etica ed i problemi tecnici, politici, giuridici, sociali, comportamentali, religiosi, antropologici, connessi alla vita; come ad esempio la fecondazione assistita, la manipolazione genetica, i trapianti, la rianimazione ecc. La bioetica come disciplina, dunque si qualifica come studio interdisciplinare dei problemi scaturiti dal rapido ed incalzante progresso culturale-tecnologico in campo biomedico. 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA Mara Fadanelli - Relazione assistenziale

6 BIOETICA Distinzione tra Bioetica e Bioetica clinica e
distinzione nella bioetica clinica BIOETICA BIOETICA CLINICA Di Frontiera Del Quotidiano 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA Mara Fadanelli - Relazione assistenziale

7 Mara Fadanelli- ETICA E DEONTOLOGIA
BIOETICA Il dibattito bioetico (es. nei comitati di bioetica) è una convergenza di punti di vista in cui non c’è uno dominante (giurista, teologo, clinico…) , non c’è un sapere che ha ilpredominio sugli altri. E’ l’appassionante messa insieme di tanti punti di vista in maniera non gerarchica. La bioetica si distingue dall’Etica tradizionale perché tiene di conto di pareri multidisciplinari e soprattutto dove i clinici hanno una figura centrale nel prendere le decisioni. Assunto di partenza è il pluralismo: la consapevolezza dell’esistenza di più visioni del bene. 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA Mara Fadanelli - Relazione assistenziale

8 Mara Fadanelli- ETICA E DEONTOLOGIA
ETICA E BIOETICA Etica tradizionale Bioetica Approccio della filosofia Approccio interdisciplinare Riflessione intorno a: uomo all’interno di spazi e tempi determinati Uomo Animali ambiente Repertorio storico delle teorie Assunto di partenza :Il Pluralismo, novità, consapevolezza dell’esistenza di più visioni del bene. 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA

9 Mara Fadanelli- ETICA E DEONTOLOGIA
Etica/Morale Bioetica Individuo coscienza Dentologia Diritto 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA

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1. Autonomia Il principio d’autonomia si prefigge di tutelare la libertà decisionale della persona, la sua capacità di autodeterminarsi, di progettarsi il futuro. La problematica di maggior interesse, nell’ambito di tale principio è costituita dal consenso informato. In questo senso il principio di Autonomia si contrappone al cosiddetto Paternalismo Medico, per il quale la “gestione” della corporeità malata viene affidata al medico che ne diventa arbitro assoluto. 2. Innocuità tale principio sta a indicare l’omettere un’azione che può risultare dannosa. 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA Mara Fadanelli - Relazione assistenziale

11 Mara Fadanelli- ETICA E DEONTOLOGIA
3. Beneficità E’ strettamente connesso al principio precedente che include e lo supera ponendosi in modo positivo, cioè si riferisce non tanto al male da non procurare quanto al bene da operare. A voler essere ancora più precisi tale principio si articola in quattro espressioni etiche: prevenire il male, rimuoverlo, promuovere il bene, operare un bilancio tra costi e benefici. 4. Giustizia Nella sua più elementare eccezione la giustizia consiste nel dare a ciascuno ciò che gli è dovuto. Corretta allocazione delle risorse. 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA Mara Fadanelli - Relazione assistenziale

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Comitati di Bioetica Tipologia: centrali: sono i Comitati esistenti a livello nazionale e sono permanenti; in Italia il Comitato Nazionale per la Bioetica è stato istituito nel La sua funzione è di supporto ai legislatori attraverso l’elaborazione di pareri o linee guida sui più diversi argomenti che la realtà della biomedicina pone all’attenzione della comunità e al vaglio della bioetica periferici o locali: in ogni Azienda Sanitaria sono stati istituti CEL (Comitati Etici Locali, 1997) regionali: istituiti solo in alcune regioni (es. Toscana) sono organismo di raccordo tra i CEL e promotore di analisi e definizione di questioni riguardanti la salute della popolazione 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA

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Comitati di Bioetica Finalità: I compiti essenziali dei Comitati si possono suddividere in quattro filoni fondamentali: Valutazione della ricerca, di fronte al continuo incremento di sperimentazione cliniche il Comitato è richiesto di esprimere un parere in merito all’assenza di rischi per i pazienti e alla scientificità della ricerca stessa; il parere del comitato, già previsto dalla Dichiarazione di Helsinki, è oggi richiesto obbligatoriamente allo sperimentatore e/o alle ditte farmaceutiche che effettuino una sperimentazione clinica (DM 27 aprile 1993) Conflitti decisionali in ambito clinico Tutela dei diritti del malato Formazione e sensibilizzazione su tematiche di bioetica 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA

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Comitati di Bioetica Per quanto riguarda del Comitato Etico Locale (C.E.L.), il Piano Sanitario Regionale (Regione Toscana) del 96-98, prevede la componente: medica: che non può superare il 50% del numero dei membri, e deve avere al suo interno obbligatoriamente un medico legale e un medico di medicina generale operante nel territorio altro personale dell’azienda significativo nei processi dell’assistenza (es. infermieri, tecnici sanitari ecc.) o significativo per le azioni indotte (es. formazione permanente, educazione sanitaria) esperti esterni In una di queste due ultime componenti deve essere garantito un esperto di materie giuridiche ed uno con competenze specialistiche sulle tematiche bioetiche. Inoltre i settori nei quali individuare gli esperti esterni sono quelli delle Scienze umane (Filosofia, psicologia, sociologia, antropologia culturale, etc.) 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA

15 TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO
Il primo organismo che compare in Itlia, in concomitanza con l’emanazione della Legge n.833 del 1978 “Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale”, è il Tribunale per i diritti del malato. Contrariamente a ciò che potrebbe far pensare la locuzione, non si tratta di una attività svolta da un tribunale civile; molto più semplicemente questo è il nome che l’organismo si è dato per svolgere la sua funzione: tutelare i cittadini. Considerato che l’istituzione del nuovo servizi sanitario avrebbe portato un sensibile cambiamento nell’organizzazione della sanità italiana, si pensò che sarabbe stato opportuno istituire un movimento di volontariato che tutelasse i cittadini che accedevano ad un servizio sanitario tanto innovativo quanto sconosciuto. 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA

16 TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO
Il Tribunale per i diritti del malato nasce quindi nel 1978 come organismo apartitico e sostenuto dal volontariato; nell’arco di poco tempo si è diffuso sul territorio nazionale finchè nel 1980, a Roma, si è costituito nel Movimento Federativo Democratico. Gli obiettivi che si pone tale organismo sono fondamentalmente quelli di: Gestire la salute nell’interesse del cittadino, intervenendo a risolvere situazioni che chiaramente violano i diritti dei malati; Verificare l’adeguatezza delle strutture sanitarie che erogano servizi alla persona; Raccogliere e classificare eventuali segnalazioni di disservizi in ambito sanitario al fine di tutelare la salute; Sensibilizzare l’opinione pubblica sul rispetto e la salvaguardia dei diritti dei malati. 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA

17 TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO
Questo organismo attualmente è rappresentato da numerosi gruppi a livello provinciale e regionale che conflluiscono nella Federazione Nazionale, rappresentata da un presidente che si fa portavoce verso le istituzioni e l’opinione pubblica, delle principali esigenze dei cittadini che si rivolgono ai servizi sanitari. Ciò che è importante sottolineare è la natura di questo organismo che, come si è detto, è di tipo volontaria; questa costituisce una sostanziale differenza con l’altro sistema di tutela che è l’Ufficio Relazioni con il Pubblico 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA

18 UFFICIO DI RELAZIONE CON IL PUBBLICO (URP)
L’Ufficio Relazioni con il Pubblico, noto anche come URP, è un servizio che realizza l’obiettivo già previsto dal Decreto Legislaivo n.502 del 1992 di garantire agli utenti del Servizio Sanitario Nazionale il rispetto dei propri diritti. In realtà questo ufficio è stato istituito mediante il Decreto Legislativo n.29 del 1993, secondo cui l’attività di questo organismo deve essere svolta dai professionisti qualificati, con una approfondita conoscenza dell’organizzazione e dipendenti dalla struttura stessa e non da volontari 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA

19 UFFICIO DI RELAZIONE CON IL PUBBLICO (URP)
Nel 1995 la Carta dei Servizi Sanitari ha ribadito la necessità che ogni struttura pubblica si doti di un ufficio, generalmente collocato in luogo facilmente accessibile e di personale per svolgere le seguenti funzioni: Informazione : fornire informazioni all’utenza circa la tipologia dei servizi erogati, l’orario di accesso, le procedure, la collocazione dei servizi. Distribuire la materiale informativo per la divulgazione delle informazioni come opuscoli e la Carta dei servizi; Accoglienza: favorire l’ingresso degli utenti attraverso l’informazione ma anche l’accompagnamento vero e proprio delle persone in difficoltà. Educare l’utente al corretto utilizzo dei servizi sanitari; Tutela: raccogliere segnalazioni e reclami per i trattamenti inadeguati, registrare tali dati e provvedere a dare opportuni chiarimenti in termini previsti dalla legge; Partecipazione: promuovere indagini sul grado di soddisfzione dell’utenza, attraverso la somministrazione e la raccolta questionari, interviste ecc. Collaborare con le associazioni di volontariato. 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA

20 Mara Fadanelli- ETICA E DEONTOLOGIA
LA CARTA DEI SERVIZI IL 19 maggio 1995 è stato emanato in Italia il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, dal titolo “Schema generale di riferimento della Carta dei servizi pubblici sanitari”, un importante riferimento legislativo per niformare sul territorio nazionale il tipo di servizio sanitario erogato al cittadino 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA

21 Mara Fadanelli- ETICA E DEONTOLOGIA
LA CARTA DEI SERVIZI Fondamentalmente esso indica gli standard di quantità e di qualità dei servizi sanitari, le modalità Da seguire per fornire un’adeguata informazione al cittadino, i criteri di verifica del servizio erogato e le modalità di rilevazione del grado di soddisfazione degli utenti. Inoltre indica come publicizzare nel modo più opportuno le modolitàche i cittadini dovranno seguire per accedre alle procedure di reclamo in caso di violazione dei principi previsti. 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA

22 Mara Fadanelli- ETICA E DEONTOLOGIA
LA CARTA DEI SERVIZI Temi cardini di questa normativa sono la personalizzazione dell’assistenza, l’umanizzazione, il diritto all’informazione, l’attività di prevenzione e la qualità delle prestazioni alberghiere. Essa specifica criteri, principi e metodlogie in base ai quali organizzare il servizio sanitario. Sulla base di quanto indicato nella Carta dei servizi pubblici sanitari, ogni singola struttura sanitaria (A. USL ed A. Ospedaliera) deve elaborare una propria Carta dei Servizi che specifichi come la propria realtà eroga il servizio nell’ottica della qualità. La Carta dei Servizi viene messa a disposizione dei cittadini per realizzare gli obiettivi di informazione e di partecipazione. 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA

23 Mara Fadanelli- ETICA E DEONTOLOGIA
LA CARTA DEI SERVIZI La Carta dei Servizi generalmente si articola in 4 sezioni: è un contratto che il direttore generale e quindi l’azienda fa con il cittadino. Inizia con il patto con il cittadino. Principi generali: in cui viene presentato un excursus legislativo relativo all’evoluzione dei servizi sanitari e, oltre ai principi fondamentali, vengono enunciati i diritti e i doveri dei cittadini; Guida informativa sui reparti e servizi erogati: con specificazione delle U.O. e relativi responsabili medici e infermieristici, servizi, orari, numeri telefonici ecc. Questi dettagli spiegano perchè la Carta dei Servizi debba essere rivista ed aggiornata ogni anno; Standard ed indicatori: necessari a definire la qualità dei servizi erogati (es. tempi di attesa massimi per prendere un appuntamento o ricevere l’esito di un esame); Pubblica tutela: attraverso l’adozione di un regolamento interno che indichi i temi di risposta alle richieste e alle segnalazioni di disservizi presentate all’Ufficio Relazioni con il Pubblico. 31/12/2018 Mara Fadanelli ETICA E DEONTOLOGIA


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