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LE POLITICHE EUROPEE: LA POLITICA DI BILANCIO

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Presentazione sul tema: "LE POLITICHE EUROPEE: LA POLITICA DI BILANCIO"— Transcript della presentazione:

1 LE POLITICHE EUROPEE: LA POLITICA DI BILANCIO
Giovanna Messina corso di Politica economica (prof. A. Macchiati) Scienze politiche LUISS A.A rif: appunti

2 In questa lezione parleremo di …
La politica di bilancio nell’area dell’euro Il Patto di stabilità e crescita Le modifiche introdotte per effetto della crisi Riepilogo 2

3 1. La politica di bilancio nell’area dell’euro
Perché regole di bilancio europee? l’asimmetria fra pol. mon. (unica) e pol. di bil. (nazionali) accresce il «deficit bias» - la politica di bilancio è l’unico strumento di stabilizzazione discrezionale - vi è possibilità di attingere a un «common pool» di risorse a tassi bassi in un contesto di interdipendenza fra paesi e fra politiche economiche - spillover su inflazione (dominanza fiscale sulla politica monetaria) - spillover sui tassi degli altri paesi - spillover sui sistemi finanziari la disciplina di mercato è inadeguata «Invece di portare a un graduale adattamento dei costi di finanziamento [alla situazione delle finanze pubbliche], le valutazioni dei mercati sul merito di credito dei debitori sovrani tendono a cambiare bruscamente e a portare alla chiusura dell’accesso ai finanziamenti. I vincoli posti dalle forze di mercato possono essere o troppo lenti e deboli o troppo improvvisi e dannosi. Per questo i paesi devono accettare che condividere un mercato comune e una valuta impone vincoli alle politiche». Rapporto Delors, pag. 20 3

4 1. La politica di bilancio nell’area dell’euro
Il quadro di riferimento per le politiche economiche in Europa: regole per preservare l’autonomia della BCE - divieto di finanziamento monetario del disavanzo [art.101] - divieto di accesso privilegiato al credito da parte governi [art.102] - divieto di salvataggio [no-bailout clause, art.103] le regole del Patto di stabilità e crescita (PSC) per la disciplina di bilancio - regole sul disavanzo strutturale, spesa (braccio preventivo) - procedura disavanzi eccessivi per disavanzo e debito (braccio correttivo) il coordinamento multilaterale per le politiche strutturali 4

5 2. Il Patto di stabilità e crescita
il Patto di stabilità e crescita (PSC) Insieme di regole (codificate nel trattato sull’Unione e in due raccomandazioni), che stabiliscono vincoli:  sul deficit <=3% PIL [a meno di circostanze eccezionali]  sul debito <=60% PIL  obiettivo di medio termine pareggio I vincoli derivano dalla condizione di stabilità del debito dt=n·bt-1 con n=g+p [tasso di crescita nominale del pil area euro] g=3% [tasso di crescita reale del pil], p=2% [tasso di inflazione] dt=3% è il deficit che assicura la stabilità di bt-1=60% 5

6 2. Il Patto di stabilità e crescita
Il PSC assicura il pieno operare degli stabilizzatori automatici lungo le varie fasi del ciclo economico Si articola in:  braccio preventivo: programma di stabilità triennale braccio correttivo: procedura per deficit eccessivo [preallarme, raccomandazione, preavviso, obbligo di deposito non fruttifero, sanzione] 6 6

7 2. Il Patto di stabilità e crescita
Il PSC: braccio preventivo l’obiettivo di medio termine (OMT): il pareggio di bilancio (per l’Italia) - riguarda il saldo strutturale, ossia Dcorr al netto delle misure una tantum - l’aggiustamento richiesto dipende dalla posizione ciclica e dal livello del debito - flessibilità: eventi eccezionali, recessione, riforme strutturali, investimenti regola sulla spesa per evitare prociclicità nel caso di entrate eccezionali European Commission, 2015 7

8 2. Il Patto di stabilità e crescita
Il PSC: braccio correttivo la procedura per i disavanzi eccessivi PDE - è avviata se disavanzo >=3% del PIL - o se debito è >60% PIL e non accorcia la distanza di 1/20 l’anno - margini di flessibilità: fattori rilevanti (fra cui il rispetto dell’OMT) L’attuale situazione dell’Italia: per il 2016: sotto valutazione per la regola del debito (giudizio a maggio 2018). sostanzialmente rispettato l’OMT (ampi margini di flessibilità) per il 2017: rischio di violazione per regola del debito (giudizio a maggio 2019) rischio di violazione sostanziale dall’OMT (giudizio a maggio 2018) per il 2018: rischio di violazione per regola del debito (giudizio a maggio 2020) rischio di violazione sostanziale dall’OMT (giudizio a maggio 2019). 8

9 Rapporto % fra deficit e PIL nei paesi europei
2. Il Patto di stabilità e crescita L’applicazione del Patto Rapporto % fra deficit e PIL nei paesi europei Prima fase: le regole sono efficaci. Il deficit si riduce signficativamente per tutti i paesi che si preparano ad adottare l’euro … 9

10 Rapporto % fra debito e PIL nei paesi europei
2. Il Patto di stabilità e crescita Rapporto % fra debito e PIL nei paesi europei …anche il debito diminuisce sensibilmente … 10

11 Differenziale di rendimento rispetto al bund tedesco
2. Il Patto di stabilità e crescita Differenziale di rendimento rispetto al bund tedesco I mercati sono ottimisti, i differenziali si riducono vistosamente 11

12 Tassi di interesse a lungo termine in Italia, anni 1970-2010
2. Il Patto di stabilità e crescita Tassi di interesse a lungo termine in Italia, anni (valori percentuali) Gli investitori richiedono minori premi per il rischio e gli interessi sul debito pubblico crollano. Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia 12

13 Rapporto % fra deficit e PIL nei paesi europei
2. Il Patto di stabilità e crescita L’applicazione del Patto Rapporto % fra deficit e PIL nei paesi europei Seconda fase: dal la disciplina si allenta. Il deficit riprende a crescere … 13

14 Rapporto % fra debito e PIL nei paesi europei
2. Il Patto di stabilità e crescita Rapporto % fra debito e PIL nei paesi europei … il debito smette di ridursi … 14

15 Differenziale di rendimento rispetto al bund tedesco
2. Il Patto di stabilità e crescita Differenziale di rendimento rispetto al bund tedesco ma i mercati non reagiscono !!! 15

16 Rapporto % fra deficit e PIL nei paesi europei
2. Il Patto di stabilità e crescita Rapporto % fra deficit e PIL nei paesi europei con l’arrivo della crisi il deficit esplode …. 16

17 Rapporto % fra debito e PIL nei paesi europei
2. Il Patto di stabilità e crescita Rapporto % fra debito e PIL nei paesi europei il debito peggiora vistosamente … 17

18 Differenziale di rendimento rispetto al bund tedesco
2. Il Patto di stabilità e crescita I mercati reagiscono all’improvviso Circolo vizioso fra crisi della finanza pubblica e dissesti bancari: - salvataggi bancari a carico del bilancio pubblico - aumento costo raccolta e minore liquidità banche Differenziale di rendimento rispetto al bund tedesco 18

19 Spesa per interessi in % del PIL
2. Il Patto di stabilità e crescita Spesa per interessi in % del PIL la spesa per interessi impenna … 19

20 3. Le modifiche introdotte per effetto della crisi
il «Six-pack» [dicembre 2011] La crisi fa emergere le debolezze della governance economica europea - sorveglianza sui conti pubblici inefficace nelle fasi cicliche favorevoli - scarsa attenzione agli squilibri macroeconomici - mancanza di un’azione comune per salvaguardare la stabilità finanziaria - assenza di meccanismi condivisi per la risoluzione delle crisi Le novità del «Six-pack» - sorveglianza di bilancio rafforzata, inversione maggioranza qualificata - enfasi su obiettivo di medio e l.t. e regola sulla spesa - regola operativa sul debito (riduzione annuale di 1/20 della differenza rispetto a 60%) - quadri nazionali riferimento per politiche bilancio - sorveglianza macroeconomica: procedura squilibri esterni eccessivi 20

21 3. Le modifiche introdotte per effetto della crisi
il Fiscal compact [marzo 2012] riprende e rafforza il «six pack», in particolare: - obbligo di introdurre nelle leggi nazionali regole su deficit strutturale<=0,5%PIL - estensione dell’inversione maggioranza qualificata alle sanzioni L. Cost. n.1/2012 e legge rafforzata 243/2012 sul pareggio bilancio in Italia “ Lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all'indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali. Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte…” [art.81 Cost.] 21

22 3. Le modifiche introdotte per effetto della crisi
il «two-pack» [2012] rafforza la sorveglianza ex ante attraverso: - calendario comune procedure di bilancio, parere preventivo Commissione eu - sorveglianza paesi a rischio stabilità finanziaria i meccanismi di risoluzione delle crisi dispositivi per solidarietà fra Stati e risoluzione delle crisi: - EFSF (European financial and stability fund): prestiti Ir, Pt, Gr - ESM (European stability mechanism): dal 2012 [per prestiti, ricapitalizzazione banche, acqusitare titoli debito sovrano] l’unione fiscale stabilizzazione assicurata da compensazione automatica con bilancio europeo, tipo assicurazione contro la disoccupazione a livello europeo. 22

23 4. L’assetto istituzionale: le regole europee
Un quadro stratificato e complesso di regole [IMF, 2015]: troppe regole («implementation burden») incoerenze: regole nominali incoerenti con fondamentali economici ridondanze: le regole sui saldi strutturali rendono inutili quelle sui saldi nominali regole nazionali ulteriori rispetto a quelle europee [Germania] difficoltà di monitoraggio e di comunicazione, debole osservanza Flessibilità, credibilità e trasparenza: la flessibilità è necessaria, non esistono regole adatte a tutte le circostanze tuttavia vi è il rischio che esse appaiano discrezionali (a danno della credibilità)… e poco trasparenti (a danno della legittimazione democratica) «…greater discretion for the European Commission in assessing compliance with the rules weakens the SGP’s credibility…steps need to be taken to restore SGP credibility». IMF, 2017 23

24 4. L’assetto istituzionale: le regole europee
La riforma dell’assetto istituzionale. Le proposte in campo: semplificare le regole, la proposta dell’IMF: - un’unica procedura a due stadi - un solo obiettivo (debito), un’unica regola operativa (spesa primaria) - sanzioni automatiche e credibili il ruolo dell’European fiscal board: - valutare il rispetto del PSC e l’orientamento di politica di bilancio dei paesi e dell’area - limitare la discrezionalità della Commissione e facilitare la comunicazione pubblica creare una «capacità fiscale comune» attraverso [European Commission, maggio 2017]: - schema di protezione degli investimenti pubblici - assicurazione contro la disoccupazione creare un governo politico - no taxation without representation - riforma del ruolo del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali 24

25 In questa lezione abbiamo parlato di …
La politica di bilancio nell’area dell’euro Il Patto di stabilità e crescita Le modifiche introdotte per effetto della crisi Una valutazione complessiva 25


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