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SOCIOLOGIE DEL TERRITORIO: IL TURISMO

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Presentazione sul tema: "SOCIOLOGIE DEL TERRITORIO: IL TURISMO"— Transcript della presentazione:

1 SOCIOLOGIE DEL TERRITORIO: IL TURISMO

2 «….. fatti non foste a viver come bruti
ma per seguire virtute e conoscenza….» «Mr. Livingston… I suppose»

3 IL VIAGGIO Pulsione istintiva dell’essere umano
Il nomadismo La ricerca dell’avventura La scoperta delle terre Il commercio Il viaggio in sé non è necessariamente turismo: “il viaggiatore di un tempo era una persona che andava in cerca della conoscenza, e a cui gli indigeni erano fieri di mostrare e raccontare le cose interessanti del posto (…col turismo) questo atteggiamento di reciproco interesse è svanito da un pezzo” (Rober Byron, La via per l’Oxiana

4 Il turismo e l’economia
Le prime scienze che si occuparono di turismo furono l’economia politica e la geografia economica, entrambe con l’intento di analizzare le variabili quantitative implicite nel fenomeno turistico Il turismo è un fenomeno economico Fra i principali settori mondiali Fra le principali occasioni di sviluppo Fra i settori più globali dell’economia

5 Il turismo fenomeno sociale
Si fonda su motivazioni e aspirazioni sociali Variabile: nasce da una pressione sociale al movimento Costante: si caratterizza per l’aspirazione al comfort e alla sicurezza fisica Ha origine nelle società e su questa base definisce le proprie caratteristiche Variabile: muta nelle epoche e nelle società Costante: è fondato sulla soddisfazione di bisogni di lusso con reddito guadagnato altrove

6 Il turismo nelle diverse fasi sociali
Tipi di potere Fasi storiche Caratteri sociali Tradizionale Grand tour (forma impropria) Diretto dalla tradizione Carismatica Soggiorni termali e montani Autodiretto Burocratica Turismo di massa Eterodiretto

7 Le “molle” evolutive Emulazione Distinzione Chi è il turista?
Colui che viaggia al di fuori della sua residenza per un periodo superiore ad un giorno ed inferiore ad un anno

8 Il turista: un concetto a 6 dimensioni (Cohen)
Il turista è colui che si mette in viaggio volontariamente e per un periodo di tempo limitato, mosso da un’aspettativa non strumentale sperimentata in un itinerario di andata e ritorno, relativamente lungo e non ricorrente Volontarietà: no esiliato, temporaneità:no giramondo, resta recapito percorso chiuso:no emigrante, lunghezza:no escursionista, non ricorrenza:no pendolare o seconda casa, non strumentale:no uomo di affari, rappresentante, diplomatico, missionario Motivazione NON CONOSCENZA MA PIACERE E SVAGO

9 Tipi di turismo per genere
La scelta dei “modi” I vacationers Intento di interrompere la quotidianità con cambiamenti che si possono configurare in un modo abituale di fare vacanza Viaggio monodimensionale Interesse privilegiato per il soggiorno, la località, l’ospitalità, le attrezzature I sightseers Orientati alla novità (una sola sperimentazione) Viaggio multidimensionale Interesse privilegiato per il viaggio, il movimento, i tratti distintivi delle località

10 IL GRAND TOUR Un viaggio che si fa tradizione: i «rampolli» della nobiltà Viaggio di formazione e socializzazione: l’apprendimento del ruolo Destinazione le grandi capitali La grande borghesia imprenditoriale e la prima imitazione: commercianti e primi industriali Cambia lo scopo, non cambia il contenuto: destinazione prevalente la Germania e la Francia L’ultimo Grand Tour: i viaggiatori romantici dell’Ottocento per amore della cultura classica e dei paesaggi: mete prevalenti l’Italia, la Grecia e l’Egitto

11 Verso il turismo: Il soggiorno termale
Con l’evolversi della società inglese, incomincia la decadenza dell’aristocrazia che mantiene l’esigenza di distinguersi dalla borghesia nascente: gli aristocratici ripristinano i soggiorni termali a partire dalla fine del Seicento, ma soprattutto nel corso del Settecento Anche tali soggiorni vengono presto imitati dagli strati superiori della borghesia Gli elementi di novità sono nelle nuove motivazioni (ricerca di svago e di piacere), nell’organizzazione dei servizi (le stazioni termali si trasformano in centri ricettivi e ricreativi) per gli ospiti, e nel fatto che lo svago e il soggiorno lontano da casa non è più prerogativa maschile

12 Il primo vero turismo: Il mare e le montagne
Prima viene il mare: ancora protagonista la nobiltà inglese, inizialmente seguita dalla borghesia L’avvento della ferrovia trasforma i centri balneari della costa in luoghi turistici popolari che si attrezzano per accogliere le famiglie: aristocratici e ricchi borghesi devono trovare nuove mete La nuova alternativa è rappresentata dalla montagna, con mete preferite inizialmente sulle Alpi svizzere Gli elementi che trasformeranno il gusto per l’avventura in una vacanza saranno lo sviluppo dei trasporti ferroviari e la costruzione di alberghi di lusso

13 Il primo vero turismo: Il mare e le montagne
Dopo il primo grande passo verso il turismo in senso proprio costituito dalla realizzazione delle strutture ricettive nelle stazioni termali, si presentano due passi fondamentali verso il turismo in senso proprio: La nascita delle prime professioni turistiche, con le guide alpine La diffusione delle prime guide turistiche stampate (Baedeker – 1827)

14 LE CLASSI POPOLARI VERSO IL VIAGGIO TURISTICO
La ferrovia aveva consentito alle classi popolari inglesi il primo accesso alle gite (talvolta alle brevi vacanze) al mare La scarsità delle disponibilità economiche impediva ancora i viaggi, soprattutto all’estero Poiché le grandezze consentono di ridurre i costi (economia di scala), ci fu chi intuì le possibilità insite nell’organizzare viaggi per un numero elevato di persone: Thomas Cook, il vero inventore del turismo

15 Thomas Cook e i viaggi organizzati
anche l’inventore del turismo organizzato è stato un inglese, che propose il primo viaggio organizzato (1841) da Leicester a Loughborough nei vagoni aperti della Midland Railway con una tariffa di andata e ritorno di uno scellino. il passo decisivo: il primo viaggio oltre Manica con tappa in Olanda, crociera sul Reno e ritorno via Parigi dove era prevista la visita all’esposizione del 1855. Cook risolse il problema dei pagamenti all’estero, con l’invenzione del biglietto di banca circolare, che poteva essere scambiato in valuta inventò anche il catalogo: si chiamava The excursionist ed era una pubblicazione che riportava tutti i viaggi che era in grado di organizzare

16 Verso il turismo di massa
A partire dagli anni Venti, ma soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale, lo sviluppo turistico è caratterizzato dall’emancipazione turistica dei lavoratori e degli impiegati e dai primi interventi dello Stato. Vengono sanciti il diritto alle ferie retribuite, si creano organi amministrativi centrali e locali, si sviluppano forme di associazionismo, le guide turistiche stampate migliorano la loro forma espositiva, si inizia a parlare di turismo popolare, turismo sociale, turismo per tutti.

17 Il turismo nella società moderna
Contesto socio territoriale Rurale aristocratico Urbano industriale Fonti di finanziamento Rendite Stipendi e salari Struttura demografica Giovani Genere maschile Adulti attivi, anziani e bambini Stratificazione sociale Ceti superiori Ceto medio Forme di lavoro Assente o lavoro autonomo Lavoro dipendente

18 Società di massa e turismo di massa
Società di massa caratterizzata da omologazione dei valori e delle aspettative e dalla necessità degli individui di «sentirsi parte» di essa Il turismo di massa è tale sia dal punto di vista quantitativo (la forte crescita economica dei maggiori paesi industrializzati determina uno sviluppo di flussi turistici senza precedenti, con nuove caratteristiche prima fra tutte la stagionalità) sia dal punto di vista qualitativo (come tendenza del turista a conformarsi a pratiche comuni e dell’offerta a standardizzare il prodotto turistico)

19 In Italia Negli anni ‘50 e ‘60 prevalgono le vacanze e le villeggiature Per la classe operaia e comunque per gli immigrati interni si tratta spesso del rientro annuale nella terra d’origine Tra la classe impiegatizia si diffonde la vacanza al mare in località e con sistemazioni economiche Le classi superiori frequentano località più esclusive, oppure i grandi alberghi Dagli anni ‘70 e soprattutto ’80 inizia la diffusione più massiccia del viaggio turistico, dei viaggi charter e di tutte le forme più tipiche del turismo di massa

20 Il turista di massa: le caratteristiche
Organizzative Prima, da casa: l’acquisto del pacchetto Sociali Sulla base del reddito e dei valori della classe media Culturali Scarsa tolleranza delle componenti di estraneità Comportamentali Mantenimento di un microambiente protettivo costituito da una “bolla ambientale” appartenente alla propria civiltà e cultura

21 Il dibattito critico: teoria del sight seeing – il turista
Vedere senza guardare Vedere il pre-visto La precostituzione dell’immagine Testimoniare di aver visto L’assenza della relazione

22 Il dibattito critico: teoria del sight seening – le comunità
“quando crei un mondo per turisti crei un falso, una coperta patchwork fatta di stracci” Mary Lee Settle La spettacolarizzazione Costruzione del front e realizzazione della performance La riproduzione infedele La front region L’incomunicabilità culturale Inviolabilità della back region Disinteresse per il retroscena

23 Il dibattito critico: teoria del sight seening – le comunità
“quando crei un mondo per turisti crei un falso, una coperta patchwork fatta di stracci” Mary Lee Settle La spettacolarizzazione Costruzione del front e realizzazione della performance La riproduzione infedele La front region L’incomunicabilità culturale Inviolabilità della back region Disinteresse per il retroscena

24 I fattori che facilitano l’incomunicabilità
Il turismo internazionale si caratterizza per bassa integrazione con le comunità locali Brevità della vacanza Ambiguità di comportamento indotto nelle società locali Le «colpe del turista: indifferenza per la cultura ospitante, imposizione delle proprie abitudini, cultura turistica “rudimentale” «schizofrenia» del turista: Il diverso e il quotidiano  la bolla ambientale cercare il diverso per renderlo uguale  come il turismo può distruggere la sua materia prima

25 Le fasi principali Dal 1950 al ‘70-’75: la prima generazione
Standardizzato e uniformato Dopo la guerra desiderio di comodità e sicurezza e ottimismo verso il futuro Fattori strutturali (sviluppo trasporti, riduzioni orario di lavoro, ferie pagate) favoriscono la massificazione della domanda turistica La domanda tende a uniformarsi e a caratterizzarsi per la passività Turismo delle 4 S (sun, sea, sand, sex) Domina l’effetto imitazione e la concentrazione nel tempo e nello spazio La domanda è superiore all’offerta e questa gioca la carta dell’omologazione: viaggi organizzati, etc Non più bene di lusso ma non ancora bene per tutti

26 Le fasi principali Dal ‘70-’79 al 2000 circa: emerge la qualità
Il livello di vita continua ad aumentare, ma si affaccia la disoccupazione: società a due velocità La domanda si diversifica ed evolve verso l’attenzione al rapporto qualità-prezzo: soggiorni più brevi e frazionati, più attenzione per le località Elementi caratterizzanti: ricerca della qualità e del benessere; influenza della moda, gusto per l’esotico Cause principali: massiccia diffusione dell’informazione, soppressione del controllo dei cambi, deregulation del trasporto aereo Tale tipo di evoluzione riguarda ancora solo una piccola parte del mercato turistico globale

27 Le fasi principali Dal ‘70-’79 al 2000 circa: il rapporto domanda-offerta: L’offerta si impegna a rispondere alla nuova domanda con offerte alternative L’offerta ha ora superato la domanda e si presenta una forte concorrenza Domanda elastica, offerta rigida: Stagionalità della domanda Congiunture climatiche, economiche e politiche Cambiamenti di gusti e mode turistiche Nascono i nuovi turismi: culturale, di salute, congressuale, sportivo, d’avventura….

28 Le fasi principali Dal 2000 in poi: turismo di massa diversificato?
Alle classi sociali si aggiungono le classi di età Turista esperto che sceglie da sé Si privilegiano i divertimenti più dell’alloggio o della destinazione Più attenzione all’ambiente Concorrenza fra le destinazioni Nuove ripartizioni nel tempo e nello spazio

29 Località e destinazioni

30 Località e destinazioni
La località è un «luogo», con le sue attrattive e risorse La destinazione è il luogo dove vogliamo recarci “la destinazione turistica è un insieme di risorse che hanno una capacità di attrazione sufficiente a indurre un viaggiatore a compiere gli sforzi necessari per raggiungerla, con l’aggiunta di servizi necessari per il suo soggiorno” (Josep Ejarque) sistema integrato composto dalle risorse naturali e dalle attrattive turistiche insieme agli operatori diretti e indiretti che forniscono i servizi

31 I tipi di destinazione per finalità del viaggio
di base: località di notevole interesse e attrezzata, consente di effettuare escursioni e visite in giornata in località o isole relativamente vicine parte di un circuito: destinazione da cui si transita per recarsi altrove, la permanenza molto breve; in genere città di aeroporti internazionali, punti di partenza dei tour unica: meta del viaggio, località che offre un ricco ventaglio di possibilità (grandi città), oppure luogo di soggiorno ben attrezzato (mare o montagna), oppure anche villaggio turistico all inclusive

32 I tipi di destinazione per genere di attività offerta: le classiche
destinazione sole e mare: rappresenta un turismo legato al concetto delle quattro S ma tende a orientarsi verso un modello di vacanza attiva con l’offerta di attività sportive (vela, windsurf, golf, ecc.) destinazione montagna: ha rappresentato turismo invernale, ma oggi adatta le strutture al turismo estivo offrendo diverse tipologie di attività sportive dalle tradizionali scalate al free climbing, dal rafting all’hydrospeed, dal parapendio alla montain bike

33 I tipi di destinazione per genere di attività offerta: le nuove
destinazione affari: meta del turismo relativo a convegni di ogni genere deve essere dotata di ottimi servizi e di personale di elevata professionalità oltre alle attrattive naturali, enogastronomiche e di intrattenimento destinazione loisire: ha come elementi di attrazione la cultura, la gastronomia, lo spettacolo, lo shopping ecc; si tratta di grandi città dove avvengono continui eventi che attraggono flussi turistici da tutto il mondo destinazione rurale: campagna o piccoli centri rurali, dove si può trascorrere un periodo in strutture ricettive che offrono la possibilità di trascorrere un periodo di vacanza immersi nella vita campestre

34 I tipi di destinazione per genere di attività offerta: le nuove
destinazione esotica: mete lontane che rappresentano spesso il viaggio che si fa una sola volta nella vita; in genere l’utente di questi viaggi è un cliente che cerca il massimo comfort e il lusso, dove l’hotel o il villaggio turistico sono essi stessi la destinazione nuove destinazioni: mete uniche dove il cliente cerca una nuova esperienza. rappresentano la ricerca della natura incontaminata, dei paesaggi unici, delle culture altre, del turismo ecologico. In questo tipo di destinazione i servizi perdono di importanza, mentre fondamentale è per il viaggiatore entrare in contatto con la natura.

35 Il ciclo di vita di una destinazione turistica
introduzione: fase di scoperta della destinazione che riceve i turisti senza alcuna pianificazione coinvolgimento: si iniziano ad offrire servizi e infrastrutture ai turisti sviluppo: la domanda cresce, aumenta l’offerta di servizi, ma anche lo sviluppo della concorrenza, e la destinazione entra a fare parte del sistema turistico formale consolidamento: la domanda si stabilizza, l’offerta cresce. In questa fase la destinazione turistica fa parte di un sistema di vendita globale e costituisce una meta per il turismo di massa. L’attività turistica è ormai di vitale importanza per il territorio maturità: è la fase più critica, la destinazione non è più di moda, è una fase di ristagno caratterizzata da una maggiore domanda da parte delle classi economiche più basse e da un'offerta di servizi meno motivata, viene meno anche il sentimento di accoglienza da parte della popolazione residente

36 Alternative per destinazioni in crisi di maturità
declino: la fase di ristagno si prolunga nel tempo, la destinazione non è in grado di attrarre nuovi visitatori, scarseggiano nuovi investimenti, si diffonde una crescente ostilità nei confronti dei turisti, nuove destinazioni sottraggono clienti rinnovamento: miglioramento delle strutture ricettive e delle infrastrutture, nuova campagna di marketing, nuova politica di offerta basata su strategie di differenziazione

37 SI AFFACCIANO NUOVE DOMANDE
turismo della terza età: destagionalizzazione e nuovi tipi di offerte (salute e cultura) turismo giovanile: ricerca di prezzi modici e divertimento viaggiatori a tema: colgono la vacanza come momento ideale per approfondire i propri interessi ed hobby (arte, storia, musica, architettura, cultura popolare, enogastronomia) viaggiatori responsabili: attenzione al tema dell’ambiente, mezzi di trasporto non inquinanti; strutture ricettive come l’agriturismo, il campeggio, il bed and breakfast viaggiatori impegnati: vacanza come occasione per impegnarsi, imparare o fare qualcosa di utile per sé o per gli altri

38 La necessità di programmare lo sviluppo
La presenza delle nuove domande deve determinare nuove risposte nell’offerta Le esigenze di sostenibilità devono indirizzare le politiche di sviluppo I momenti di stagnazione richiedono particolari risposte Non è più possibile improvvisare, ma occorre gestire professionalmente

39 Cosa tenere presente le risorse offerte dalla destinazione
Molto spesso si utilizza solo una parte delle risorse, che già hanno avuto successo La necessità di censire attentamente tutte le risorse presenti e di valutarne le potenzialità L’analisi della concorrenza L’attenzione alle specificità La necessità di essere unici

40 Cosa tenere presente Il target turistico Quanti turisti vogliamo Quali turisti vogliamo Per trasformare una località in destinazione bisogna voler fare Presuppone il consenso della popolazione

41 L’attenzione ad una comunità
Il ruolo dell’ospitalità nell’attrattività di una destinazione Solo i cittadini che desiderano il turismo possono essere ospitali La necessità di conciliare gli interessi di tutti gli stakeholder I cittadini sono parte integrante degli stakeholder Il turismo basato sulla comunità (Community-based tourism) è una forma di turismo dove la comunità locale ha maggior controllo, maggior coinvolgimento nello sviluppo e nella gestione, e i benefici rimangono dentro la comunità

42 Favorire la partecipazione
Analisi degli stakeholder e definizione di una strategia orientata al perseguimento di un tipo di sviluppo coerente con gli effettivi bisogni e aspettative emersi da tale analisi Il coinvolgimento dei cittadini e di tutti gli attori locali La metodologia EASW (European Awareness Scenario Workshop) per promuovere il dibattito e la partecipazione democratica nei contesti locali differenti gruppi di interesse: cittadini, amministratori pubblici, rappresentanti del settore privato che costituiscono l’offerta turistica del territorio Obiettivo: definire la volontà di perseguire lo sviluppo turistico del territorio, determinare gli obiettivi e le strategie di realizzazione.

43 Il punto di partenza: conoscere il territorio
Nessun territorio è uguale ad un altro Non esistono ricette universali adatte a ciascun territorio Studiare i dati territoriali generali per capire la realtà che abbiamo di fronte Studiare il comparto turistico per valutarne potenzialità su cui puntare e criticità da affrontare

44 IMPATTI, SOSTENIBILITA’, TURISMO SOSTENIBILE

45 NON SOLO ROSE….. Territoriale/ambientale Economico Sociale/culturale
Sebbene il turismo rappresenti una notevole opportunità di sviluppo economico, il fenomeno turistico e tutti i processi ad esso collegati possono avere numerosi impatti negativi su diversi piani: Territoriale/ambientale Economico Sociale/culturale Le potenzialità di sviluppo economico non si riversano interamente sulle località turistiche e non compensano gli effetti negativi della presenza di turisti e strutture su: Ambiente e territorio Comunità locali

46 Quando il turismo diventa fattore di degrado
La consistenza del flusso supera la capacità di carico Perdita di biodiversità – desertificazione Congestione Produzione di rifiuti Rumore Le forme di fruizione non garantiscono la conservazione delle caratteristiche del territorio Omologazione dell’offerta Distruzione dell’identità del territorio e delle culture

47 Gli impatti sul territorio (ONU): il paradosso dell’autodistruzione
Pressioni sulle risorse naturali, con danno agli ecosistemi e agli habitat Sorgenti d’acqua e suolo Paesaggio Atmosfera e risorse marine Risorse locali Inquinamento e disastri Pressioni sociali e culturali Come fattore di disturbo Come elemento di conflitto

48 La dimensione sociale: gli impatti sulla popolazione
L’impatto sociale indiretto: il peccato mortale del turista L’impatto sociale diretto: le conseguenze di qualsiasi azione possa alterare le modalità con cui la gente vive, lavora, si relaziona e si organizza L’impatto culturale in termini di mutamento rispetto a norme, valori e credenze che guidano la società

49 I fattori di degrado sociale più diffusi
L’immagine della destinazione e lo sfruttamento delle persone vulnerabili L’incapacità di considerazione Dal punto di vista delle specificità culturali Dal punto di vista delle esigenze materiali La sperequata localizzazione di costi e benefici Risorse “sprecate” e “negate” Limitazione all’accesso ai “propri” beni Difficoltà nei servizi e rincari dei prezzi Confronto, emulazione, demoralizzazione

50 La dimensione culturale e la mercificazione
Deterioramento, snaturamento e commercializzazione dei valori culturali Mercficazione dell’arte e dell’artigianato Spettacolarizzazione delle tradizioni locali

51 Perché si può parlare di turismo “insostenibile”
Fra i principi di base della sostenibilità Orientato ai valori diritto umano alla qualità dell’ambiente Orientati ai processi equità autodeterminazione Le opzioni operative che li traducono in pratica ridistribuzione della ricchezza partecipazione delle popolazioni alle scelte sul proprio sviluppo

52 Perché si può parlare di turismo “insostenibile”
I principali impatti del turismo ledono questi principi, e si muovono in opposizione con le rispettive opzioni operative Gli impatti di tipo ambientale il diritto alla qualità dell’ambiente Gli impatti di tipo sociale i principi dell’equità (localizzazione di costi e benefici) e dell’autodeterminazione (scarsa capacità di considerazione dal punto di vista delle specificità culturali)

53 Perché si deve guardare ad un turismo sostenibile
1. Perché un turismo potenzialmente portatore di impatti ambientali, economici e sociali è in grado di incidere negativamente sulla vita delle attuali e delle future generazioni 2. Perché il turismo è un modello di sviluppo economico che va considerato alla luce dei principi della sostenibilità

54 La sostenibilità nel turismo (OMT 1988)
Un insieme di attività che: si sviluppa in modo tale da mantenersi vitale nel tempo; senza alterare l’ambiente e senza ostacolare lo sviluppo di altre attività economiche; operando per la rigenerazione e la produttività futura delle risorse; riconoscendo il contributo delle popolazioni, dei loro costumi e dei loro stili di vita; accettando un’equa distribuzione dei benefici economici che derivano dalle proprie attività; guidato dalle aspirazioni delle popolazioni locali

55 Tre livelli di capacità di carico da rispettare
capacità di carico fisica ed ecologica come limite oltre cui le risorse ambientali danneggiate capacità di carico economica come limite oltre cui si contraggono la domanda e le attività nate per soddisfarla capacità di carico sociale come limite oltre cui le funzioni non turistiche risultano ostacolate con degrado della q. d.v. della popolazione ospitante

56 Importanti documenti che richiamano la sostenibilità nel turismo
Carta del Turismo Sostenibile prodotta dalla Conferenza di Lanzarote nel 1995. la Carta dell’Organizzazione Mondiale del Turismo del 1996, dal titolo: “Turismo: principi base per uno sviluppo sostenibile”. la Dichiarazione di Berlino del 1997 dal titolo: “Turismo durevole e sviluppo sostenibile”; il Documento di Manila e di Calvià. Inoltre nel 1999 la Commissione per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite ha sottolineato l’urgente bisogno di strategie per il turismo sostenibile in continuità con gli obiettivi di Agenda 21 .

57 Le linee guida della legislazione internazionale
Attenzione per gli aspetti culturali: Incoraggiare la comprensione degli impatti del turismo Incoraggiare e contribuire alla conservazione dei siti archeologici, dei palazzi e dei quartieri storici Come turismo culturale accrescere la considerazione della comunità locale e fornire maggiori opportunità per la comprensione e la comunicazione fra i popoli

58 Le linee guida della legislazione internazionale
Attenzione per gli aspetti economici: Assicurare una giusta distribuzione fra carichi e benefici Generare occupazione per le comunità ospitanti (direttamente e nell’indotto) Stimolare profitto nell’industria di accoglienza, dei trasporti, dell’artigianato e dei servizi Generare scambi ed immettere capitale e nuova moneta nell’economia locale Diversificare le economie locali, soprattutto in aree rurali a capacità occupazionale sporadica o insufficiente

59 Le linee guida della legislazione internazionale
Attenzione per gli aspetti sociali: Rispettare la dignità della società locale Coinvolgere nelle decisioni tutti i segmenti della società inclusa la popolazione locale Creare servizi di svago utilizzabili dalla comunità locale come dai visitatori Attenzione per gli aspetti ambientali: Come turismo ecologico incoraggiare un uso produttivo di aree marginali per l’agricoltura permettendo la conservazione redditizia di aree verdi

60 La legislazione europea e quella italiana
Tendono ad enfatizzare gli aspetti Ambientali Organizzativi La caratterizzazione della nostra legislazione: la creazione di un Osservatorio nazionale su turismo e ambiente la promozione di “marchi di qualità” e l’istituzione di premi turismo e ambiente il sostegno a campagne di sensibilizzazione, coinvolgimento ed educazione delle popolazioni locali e dei turisti il coinvolgimento della popolazione locale nella definizione e nell’attuazione delle politiche di sviluppo turistico la promozione di accordi volontari tra associazioni professionali nazionali e locali e pubbliche amministrazioni

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