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PubblicatoAgnese Calabrese Modificato 6 anni fa
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“LA RIABILITAZIONE DEL PZ USTIONATO IN FASE POST ACUTA”
Ft Roberta Pini Ft Balestri Elena Dott.ssa Rosina Biondo UOMR Ospedale M. Bufalini Cesena Riccione, 20 Maggio 2018 1
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Disclosure Non ho alcun conflitto di interesse effettivo o potenziale in relazione a questa presentazione
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TRATTAMENTO RIABILITATIVO IN FASE POST ACUTA
Il paziente viene monitorato in tutta la sua fase cicatriziale Seguire ed orientare la cicatrizzazione Infondere un maggiore senso di sicurezza nel pz e nei familiari Per intervenire tempestivamente o preventivamente per qualsiasi necessità
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OBIETTIVI A LUNGO TERMINE
Ottenere dal paziente il max delle sue capacità funzionali residue Reinserimento del paziente nella società Correzione funzionale ed estetico delle deformità
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PENSIERI DEL PAZIENTE DURANTE LA FASE POST ACUTA
Quando guarirò completamente? Per quanto tempo dovrò venire a fare fisioterapia? Come vanno le cicatrici?Tornerò come prima?
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Ambito dell’intervento riabilitativo
-serie di bilanci -ortesi -massaggio -mobilizzazioni -idrokinesiterapia -terapia fisica -terapia occupazionale …..
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BILANCI CUTANEO: - consolidamento zone innestate
- aree di cicatrizzazione ed eventuali complicazioni - eventuali amputazioni - aspetto delle zone di prelievo - aree in via di detersione ORTOPEDICO: - accertamento di eventuali limitazioni articolari o esiti di fratture concomitanti al trauma NEUROLOGICO: - ricerca di eventuali amiotrofie generalizzate, paralisi periferiche, patologie neurologiche preesistenti (Parkinson, SM, Emiplegia, etc.)
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Cicatrici normotrofiche
risultato del normale processo di riparazione cutanea La cicatrice assume caratteristiche paragonabili alla cute circostante in termini di colore, spessore e plicabilità cicatrici ipopigmentate o iperpigmentate che scompaiono nel giro di poche settimane cicatrici atrofiche aspetto sottile e rugoso; epitelio fragile e sottile; derma non elastico Soggette ad escoriazioni
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cicatrici ipertrofiche
Le cicatrici ipertrofiche sono rosse e spesse e possono comportare prurito o dolore. Non si estendono oltre i contorni della ferita, ma aumentano di spessore nell’arco di 6 mesi dall’evento traumatico. Limitano inoltre i movimenti se posizionate nei pressi di un’articolazione. Si sviluppano ogni volta che si ha un danno del derma profondo Massa anelastica, eritematosa, pruriginosa
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retrazioni cicatriziali
Il tessuto ustionato si retrae a causa della forza retraente dei fibroblasti e della flessione dei muscoli nel processo naturale di rimarginazione. Si presentano rosse, in rilievo, dure al tatto, e generalmente formano briglie e cordoni che limitano il movimento. Le regioni anatomiche apparentemente più soggette allo sviluppo di una retrazione sono rappresentate da mani, collo, ascelle, AASS (gomiti), anche, AAII (cavo popliteo)
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cheloidi come le cicatrici ipertrofiche, sono il
risultato di uno sbilanciamento nella produzione di collagene durante il processo di cicatrizzazione. A differenza delle cicatrici ipertrofiche, i cheloidi si espandono oltre i margini della ferita, anche in maniera indefinita. Costituite da tessuto cicatriziale che oltrepassa i limiti della ferita Non regrediscono spontaneamente In rilievo, irregolare, pruriginosa, dolorosa
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L’arrossamento delle cicatrici è un momento fisiologico dell’iter della cicatrizzazione e corrisponde alla prima fase infiammatoria. fase cicatriziale: iniziale liberazione di mediatori della flogosi conseguente alla lisi delle cellule necrotiche, a cui segue la nascita di fenomeni di origine vascolare (formazione di edema per l’aumentata permeabilità); aumento di produzione di collagene con la formazione di nuovi vasi sanguigni: si forma così il tessuto di granulazione riorganizzazione del tessuto cicatriziale che si conclude quando la cicatrice risulta piatta, bianca ed inattiva perdendo ogni aspetto infiammatorio.
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la tipologia di trattamento varia a seconda del tipo di cicatrice, della fase di maturazione della stessa e tenendo conto dei fattori che possono insorgere durante la cicatrizzazione
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FKT FASE POST ACUTA Rieducazione selettiva e globale
-massaggi/linfodrenaggi -stretching -splint -mobilizzazioni -esercizi di diversa entità a seconda delle sedi ustionate -terapia fisica -terapia occupazionale -idrokinesiterapia -RPG -TNM
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MASSAGGI Si utilizzano creme/olio prescitti dai medici specialisti: Dermatologo, Fisiatra, Chirurgo Plastico. Frizioni circolari / semicircolari facendo attenzione a non slittare (per evitare la formazione di flittene) sulle zone della neocute ispessita dove la cicatrice tende a formare rigonfiamenti che possono degenerare in cheloidi
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massoterapia Strumento fondamentale per mantenere la mobilità tessutale, attraverso lo scollamento dei piani cutanei e sbrigliamento dei cordoni cicatriziali
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obiettivi Migliorare la vascolarizzazione Ridurre l’edema
Azione antalgica Ridurre il prurito Aumentare l’elasticità della cute Recupero della sensibilità Ridurre le aderenze cicatriziali Azione preventiva sulla fibrosi
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Frizioni: Circolari o semicircolari
Nelle zone della neocute ispessita dove la cicatrice tende a formare rigonfiamenti che possono degenerare in cheloidi Non slittare sulla neocute (per evitare la formazione di flittene)
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Pressioni: Effettuate con pollice o più dita Ridurre contratture
Mobilizzare le aderenze cicatriziali
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Pinzamento: pollice in opposizione alle altre dita Sollevare il tessuto cicatriziale in successione, per tutta la lunghezza della cicatrice Efficace nella riduzione delle aderenze superficiali
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Scollamento: Rotolamento trasversale Cicatrice tra pollici e indici (e le altre dita), poi spostarsi da un’estremità all’altra della cicatrice in modo da vascolarizzarla Permette di rompere le aderenze epidermiche
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Impastamento: Movimento di spinta che mobilizza tutti i piani Rompere le aderenze profonde Pressione leggera/intermedia a seconda delle aree da trattare
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Stiramento: Eseguito con i pollici Per ricercare l’elasticità Movimento alternato di stiramento-rilascio Nel senso della lunghezza della cicatrice Produrre l’impallidimento del tessuto senza generare dolore
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Il massaggio è utile sulla cicatrice, ma anche sulla muscolatura satellite alla sede di lesione
-effetto trofico -effetto rilassante
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desensitizzazione Ri-Prendere contatto con la cute ustionata
Ripristinare la sensibilità Il pz una volta addestrato può farla a casa da solo
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STRETCHING Per ricercare l’elasticità
Produrre l’impallidimento del tessuto senza generare dolore (allungamento)
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Il prurito è un evento che molto spesso i pazienti lamentano.
Il motivo di questa situazione è da ricondursi al processo di cicatrizzazione: durante questo processo c’è un momento in cui inizia la rigenerazione delle terminazioni nervose e la formazione di nuovi vasi sanguigni. E’ sconsigliato comunque grattarsi nelle zone interessate per evitare ulteriori ferite. Se il prurito persiste ed e’ insopportabile è importante comunicarlo al medico durante il follow up.
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CONTACT MEDIA Lamine di silicone
Maschere semirigide di silicone (viso) bendaggi
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Non è consigliato utilizzare creme sull’area da trattare, subito prima dell’applicazione delle lamine di silicone perché queste potrebbero interferire con la prestazione del prodotto Fare attenzione a non stringere troppo il bendaggio contro la cicatrice perché ciò può provocare un’irritazione/lesione della cicatrice stessa e dell’area circostante
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MASCHERE DI SILICONE Per distribuire meglio il carico pressorio
Per aumentare la pressione su cicatrici ipertrofiche Per migliorare l’evoluzione e la qualita’ delle cicatrici
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GUAINE ELASTOCOMPRESSIVE
“guidano l’evoluzione della cicatrizzazione”
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L’effetto compressivo, affinchè sia efficace, non deve esercitare una pressione inferiore a 15 mmHg e non deve superare i 40 mmHg in quanto ostacolerebbe il ritorno venoso. Quando la cicatrice perde il colore rosso perde anche la tendenza a diventare ipertrofica. La terapia compressiva deve quindi iniziare prima che la cicatrice abbia il tempo di organizzarsi in senso ipertrofico, cioè non appena gli innesti cutanei sono attecchiti ed asciutti.
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L’elastocompressione deve rispettare l’equilibrio tra:
EFFICACIA e TOLLERANZA Durata e intensità (edema e ulcere) Attenzione a creme o sostanze oleose
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Novità: TNM Applicazione del TNM sulle cicatrici da ustione: integrazione con il protocollo riabilitativo del CTO di Torino-caso clinico”- SCIENZA RIABILITATIVA 2016; 18(3): – Danila Toscano, Daniela Arena, Maurizio Stella, Dario Gavetti, Maria Vittoria Actis “…………………….le aree più difficili, grazie all’applicazione del TNM, hanno presentato un recupero più precoce”
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SPLINT In fase post acuta vengono utilizzati per effettuare un’azione di allungamento sul tessuto cicatriziale. Strumento di supporto alle tecniche riabilitative
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MOBILIZZAZIONI passive attive assistite attive
Esercizi di diversa entità a seconda delle sedi ustionate
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TERAPIA FISICA Ultrasuoni Ad esempio Defibrosante Antiedemigeno
Antalgico
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VACUUMTERAPIA Aspirazione dell’area cicatriziale Scollamento cutaneo a pressione negativa con l’applicazione di un triplo massaggio: scorrimento, pressione e suzione Agisce sul circolo linfatico e sull’elasticità dei tessuti Applicato a cicatrici retraenti e adese Effetto ammorbidente Scollamento cicatrici
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vacuumterapia Nelle cicatrici adese e quando c’è ipertrofia (solo sui bordi) non prima del sesto mese dalla chiusura delle lesioni
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LINFODRENAGGIO Riduce l’edema Riduce il dolore
Facilita la mobilizzazione
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RPG -rilassante -permette l’allungamento di catene muscolari
I suoi effetti sono: -rilassante -permette l’allungamento di catene muscolari -migliora la postura ed agisce su atteggiamenti viziati -riduce il dolore
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IDROKINESITERAPIA I suoi effetti sono: -rilassante -riduce il dolore
-riduce il prurito -riduce l’edema -facilita la mobilizzazione
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SUPPORTO TERMALE Bagni,docce filiformi,idromassaggio in acqua sulfurea
Effetti: -riducono i processi che portano all’ispessimento cicatriziale -riducono lo stato infiammatorio -riducono il dolore
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Effetti dell’acqua sulfurea
Azione rilassante Azione antalgica Azione antiedemigena Azione elasticizzante Azione idratante Azione sbiancante Azione rigenerante Azione di riduzione del prurito Azione ammorbidente del tessuto cicatriziale
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l’efficacia terapeutica delle acque minerali SULFUREE dipende in parte dalle loro proprietà fisiche, chimiche e chimico-fisiche. Il periodo e il momento per poter iniziare dei cicli termali lo deciderà il Medico (dermatologo o Fisiatra). Solitamente viene consigliato dopo circa 6-7 mesi dalla dimissione, quando le cicatrici iniziano a diventare più chiare e cioè dello stesso colore delle altre zone cutanee.
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TERAPIA OCCUPAZIONALE
-reinserimento del paziente nella società -recupero dell’autonomia Il paziente ustionato tende all’inattività e all’isolamento E’ importante aiutare il paziente a riprendere le normali attività della vita quotidiana (anche durante la sua ospedalizzazione:mangiare da solo,lavarsi…….)
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Sequele patologiche in fase post acuta sono strettamente correlate ai seguenti fattori:
-lunga ospedalizzazione -esiti funzionali e/o estetici -età -stato sociale -supporto familiare -precedenti psicologici/psichiatrici …………………………
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FASE DEGLI ESITI Si prosegue col trattamento delle cicatrici fino alla completa stabilizzazione degli esiti funzionali Dove la terapia riabilitativa non riesce a raggiungere esiti funzionali significativi si ricorre alla chirurgia plastica (funzionale)
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Concludendo……………….. Una riabilitazione precoce ed intensa riduce la tendenza alla retrazione cicatriziale Può diminuire la frequenza degli interventi chirurgici Per un buon esito del trattamento riabilitativo del paziente ustionato è indispensabile: -Lavoro di equipe tra le varie figure professionali -Collaborazione del paziente e dei suoi familiari
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PENSIERI DEI PAZIENTI AL TERMINE DI QUESTO LUNGO PERCORSO:
Ho ripreso in mano la mia vita Ora sto bene Grazie di tutto……
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Grazie per l’attenzione
Disegno di una bambina ustionata
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