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Documentare la didattica

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Presentazione sul tema: "Documentare la didattica"— Transcript della presentazione:

1 Documentare la didattica
Siena – 28 febbraio 2013 Documentare la didattica 4° incontro A cura di Claudia Perlmuter

2 Il corso: siamo qui … La documentazione in itinere (4 ore)
La documentazione come processo (2 ore) La documentazione nel progetto di lavoro Distinzione tra produrre documenti e fare documentazione Il “progetto” di documentazione La documentazione in itinere (4 ore) La produzione di documenti: testi, immagini, video La scrittura “collaborativa”: dai testi collaborativi al wiki Descrivere e narrare esperienze didattiche: diari, blog, linee del tempo La rielaborazione e la comunicazione dell’esperienza (2) Le forme della documentazione finale: ipertesti e presentazioni multimediali online Le caratteristiche di una documentazione didattica efficace. Segnalare TUTTI I GRADI DI SCUOLA Iscritti provenienti dalle scuole del primo e del secondo ciclo Infanzia 6 Primaria 17 Secondaria primo grado 9 Secondaria secondo grado 14 PERCORSO di Base

3 Descrivere-narrare un’esperienza didattica
Gli irrinunciabili Quali elementi prendere in considerazione? (Brainstorming-mappa) EVIDENZIARE: Diversi possibili ambiti… estensione, dalla classe alla rete SEMPRE finalizzazione, altrimenti non c’è progettualità. SEQUENZA DI AZIONI: Attenzione, non ho incluso ancora la parola documentazione nella sequenza di azioni, in genere la si include alla fine perché si crede che venga dopo tutto il resto, ma… oggi cercheremo di chiarire questo punto.

4 Il nostro "brainstorming"

5 “Mappa deI contenuti” della descrizione-narrazione
Rielaborazione da materiali del Progetto GOLD EVIDENZIARE: Diversi possibili ambiti… estensione, dalla classe alla rete SEMPRE finalizzazione, altrimenti non c’è progettualità. SEQUENZA DI AZIONI: Attenzione, non ho incluso ancora la parola documentazione nella sequenza di azioni, in genere la si include alla fine perché si crede che venga dopo tutto il resto, ma… oggi cercheremo di chiarire questo punto.

6 1. QUADRO DI RIFERIMENTO E MOTIVAZIONI
Qual è il contesto sociale, culturale e pedagogico in cui l'esperienza è maturata? (la scuola e la classe o le classi direttamente interessate) Quale problema o quali problemi hanno spinto a progettare l'esperienza? Che cosa si intendeva stimolare/valorizzare? Oppure che cosa si voleva superare/migliorare? Quali sono i soggetti coinvolti? L’elaborazione dell’esperienza fa riferimento a elaborazioni teoriche esistenti? Quali?

7 2. FINALITA’, OBIETTIVI SPECIFICI E SCELTE DI CONTENUTO
Qual era la finalità generale del progetto? Nell'ambito di questa finalità, quali erano gli obiettivi specifici del progetto? A quali ambiti del sapere o discipline si riferiscono? Quali contenuti sono stati scelti per i conseguimento degli obiettivi?

8 3. IL PERCORSO E I PROCESSI
Come si è sviluppata l'esperienza? Quali sono stati i passi più significativi del percorso? Quali sono state le attività svolte? Quali metodologie? Quali risorse e strumenti impiegati? Quali gli aspetti più originali? Quali collaborazioni si sono attivate? Rischi: dare per scontati momenti e spunti innovativi fondamentali; dedicare eccessivo spazio a informazioni non rilevanti Come difendersi: attraverso la rilettura fatta da un collega estraneo al progetto.

9 Che cosa hanno riguardato?
4. VALUTAZIONE Fornire elementi su come si è svolta la valutazione e sui risultati della valutazione Quante sono state le fasi di valutazione? Che cosa hanno riguardato? Quali criteri hanno guidato la/e verifica/che? Quali strumenti sono stati utilizzati? Erano già in uso e in tal caso come sono stati adattati? I risultati delle eventuali valutazioni intermedie hanno apportato delle modifiche alle fasi successive dell'esperienza? Quali? Quale l’impatto sugli allievi/destinatari? Quali nuove competenze sono state acquisite dai docenti?

10 5. RISULTATI, RICADUTE E RIFLESSIONI CRITICHE
Quali gli elementi più qualificanti dell’esperienza? In che misura gli obiettivi sono stati raggiunti? Quali ricadute sono state rilevate che possano essere fatte risalire a questa esperienza? Quali i punti critici? Come sono stati superati o come si pensa di evitarli in futuro? Come si pensa di utilizzare “i risultati” del lavoro? (eventuali sviluppi futuri) Solo la riflessione sugli errori e sulle criticità ci permette di migliorare! Una documentazione utile è una documentazione che fa capire come si affrontano punti critici, problemi, errori.

11 6. STRUMENTI E MATERIALI Quali materiali possono interessare altri docenti? Materiali e strumenti utilizzati per progettare, “insegnare”, valutare Indicare strumenti originali e non (libri, software, ecc.) Segnalare con link materiali e prodotti presenti on line.

12 La forma della “documentazione finale” IPERTESTI- IPERMEDIA
“Mini-sito” composto da più pagine Navigazione organizzata per nodi e concetti per superare i limiti della tradizionale narrazione sequenziale Scelta del livello di approfondimento: una veloce esplorazione, oppure l’approfondimento di parti, fino alla possibilità di scaricare (download) materiali e strumenti. Incorporare immagini, file audio e video per rende più efficace e accattivante la fruizione dei contenuti. EVIDENZIARE: Diversi possibili ambiti… estensione, dalla classe alla rete SEMPRE finalizzazione, altrimenti non c’è progettualità. SEQUENZA DI AZIONI: Attenzione, non ho incluso ancora la parola documentazione nella sequenza di azioni, in genere la si include alla fine perché si crede che venga dopo tutto il resto, ma… oggi cercheremo di chiarire questo punto.

13 Ipertesti: organizzazione
Quattro modi principali per organizzare la sintassi di un ipertesto: • Organizzazione di tipo lineare: produce ipertesti in cui da ogni "scheda" (nodo dell'ipertesto) è possibile accedere ad una scheda successiva (nodo successivo) o retrocedere a quello precedente. • Organizzazione ad albero o gerarchica: è simile all'organizzazione di un libro suddiviso in capitoli e paragrafi. • Organizzazione combinata: ha una organizzazione mista sia orizzontale (muoversi sequenzialmente) sia verticale mediante i collegamenti gerarchici • Organizzazione a rete: consente la progettazione di ipertesti caratterizzati dalla massima libertà nei percorsi associativi (attenzione all'orientamento di chi lo deve fruire!) EVIDENZIARE: Diversi possibili ambiti… estensione, dalla classe alla rete SEMPRE finalizzazione, altrimenti non c’è progettualità. SEQUENZA DI AZIONI: Attenzione, non ho incluso ancora la parola documentazione nella sequenza di azioni, in genere la si include alla fine perché si crede che venga dopo tutto il resto, ma… oggi cercheremo di chiarire questo punto.

14 Strumenti – servizi online
Jimdo (1 x indirizzo di posta) Webnode (1 x indirizzo di posta) Google sites (illimitati) EVIDENZIARE: Diversi possibili ambiti… estensione, dalla classe alla rete SEMPRE finalizzazione, altrimenti non c’è progettualità. SEQUENZA DI AZIONI: Attenzione, non ho incluso ancora la parola documentazione nella sequenza di azioni, in genere la si include alla fine perché si crede che venga dopo tutto il resto, ma… oggi cercheremo di chiarire questo punto.

15 Ipertesti online: scrivere per il web
Brevi indicazioni essenziali "Il mestiere di scrivere" EVIDENZIARE: Diversi possibili ambiti… estensione, dalla classe alla rete SEMPRE finalizzazione, altrimenti non c’è progettualità. SEQUENZA DI AZIONI: Attenzione, non ho incluso ancora la parola documentazione nella sequenza di azioni, in genere la si include alla fine perché si crede che venga dopo tutto il resto, ma… oggi cercheremo di chiarire questo punto.

16 Copyright e diritti d'autore
Occorre fare attenzione ai diritti d’autore relativi ai materiali che utilizziamo e che produciamo e alla privacy dei soggetti interessati da riprese/foto. Porre in essere le dovute cautele: uso e rilascio materiali con licenze CC, citazioni, richieste autorizzazioni… EVIDENZIARE: Diversi possibili ambiti… estensione, dalla classe alla rete SEMPRE finalizzazione, altrimenti non c’è progettualità. SEQUENZA DI AZIONI: Attenzione, non ho incluso ancora la parola documentazione nella sequenza di azioni, in genere la si include alla fine perché si crede che venga dopo tutto il resto, ma… oggi cercheremo di chiarire questo punto.

17 Claudia Perlmuter cperlmuter@gmail.com


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