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PubblicatoMichelangelo Barone Modificato 5 anni fa
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Economia La moneta Gli aggregati monetari dell’area dell’euro sono: M1: circolante e depositi in conto corrente ‘a vista’ immediatamente disponibili; M2 = M1 + depositi con durata prestabilita fino a 2 anni e depositi rimborsabili con preavviso fino a 3 mesi; M3 = M2 + pronti contro termine, quote di fondi comuni monetari e obbligazioni con scadenza originaria fino a 2 anni. I pronti contro termine sono contratti di vendita di titoli (ad es. titoli pubblici) con patto di riacquisto in data futura ad un prezzo predeterminato. I contributi nazionali agli aggregati monetari M1, M2 e M3 sono calcolati escludendo il circolante, poiché, con l’introduzione dell’euro, non è più direttamente misurabile la quantità di banconote e di monete effettivamente detenuta in ciascun paese. Moneta elettronica E’ strumento di pagamento prepagato costituito da un valore monetario che rappresenta un credito nei confronti dell’emittente, memorizzato su un dispositivo elettronico, emesso dietro ricezione di fondi il cui valore non sia inferiore al valore monetario emesso. Moneta bancaria: è creata dal sistema bancario con i depositi. Le banche prestano solo una parte dei depositi: una quota (il coefficiente di riserva obbligatoria) è trattenuta per precauzione (e versata alla Banca Centrale), nel caso i depositanti vogliano ritirare i depositi, il resto è dato in prestito. Minore è jl coefficiente di riserva, maggiore è il denaro dato in prestito e minore il tasso di interesse sui prestiti. Il credito bancario origina nuovi depositi, moltiplicandosi e generando nuovi prestiti (con il c.d. moltiplicatore del credito bancario, tanto più forte quanto minore è il coefficiente di riserva. Base monetaria (moneta ad alto potenziale): è l’insieme delle attività trasformabili immediatamente e senza costi in moneta legale e che possono essere depositate come riserva obbligatoria presso la Banca Centrale. Moneta endogena: è la moneta creata dalle banche nei loro rapporti con le imprese. Le banche finanziano le imprese concedendo prestiti non collegati a risparmio precedente, accreditando un prestito sul conto ed iscrivendo un un pari credito nei confronti di chi è finanziato, il quale si impegna con promesse di pagamento future (i depositi sono successivi ai finanziamenti). Quindi le banche producono anche mezzi di pagamento non collegati ai depositi esistenti.
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