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CORSO DI LAUREA ORGANIZZAZIONE e AMMINISTRAZIONE A.A

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Presentazione sul tema: "CORSO DI LAUREA ORGANIZZAZIONE e AMMINISTRAZIONE A.A"— Transcript della presentazione:

1 CORSO DI LAUREA ORGANIZZAZIONE e AMMINISTRAZIONE A.A. 2017-2018
PSICOLOGIA DEI GRUPPI E COMUNICAZIONE (9 CFU, h.54) 7 maggio Marina Mura Ricevimento: mercoledì dalle ore alle presso lo studio (n.18, I piano Via Sant’Ignazio 78) o per appuntamento tel Skype: cagliari134

2 Il piccolo gruppo psicologico
Modello lewiniano Numerosità dei membri macro vs micro Setting «faccia a faccia» (aspetti spazio-temporali e relazionali connessi ed interdipendenti) SINTALITÀ (Cattel, 1948) il gruppo è coeso e presenta una «personalità», percepita dai membri e dall’esterno, che cambia, più o meno, nel tempo il g. ha un nome, i membri usano spesso il «noi», svolgono attività comuni, costruiscono una storia mitica , agiscono sulla base di norme e valori condivisi i membri scambiano «identità» (reciprocità/interdipendenza individuo-gruppo): dinamica dell’identità sociale e costruzione di quella del gruppo anche in relazione all’ambiente Il soggetto che parla di più e in modo più coerente focalizza su i sé l’attenzione e tende a occupare gli spazi della parola al crescere del gruppo: i grandi gruppi sono dominati da un solo individuo (si perde l’interdipendenza) effetto

3 Il piccolo gruppo psicologico
interdipendenza/totalità dinamica coesione noità /soggettività ampiezza (5-25)– organizzazione (setting face-to-face, consapevolezza del compito e assegnazione di ruoli) Gli individui hanno la possibilità di relazionarsi a livello interpersonale e sociale (la numerosità diminuisce la qualità emozionale delle relazioni e la soddisfazione - in relazione al tipo di gruppo - per cui si tende a formare sottogruppi) Qualità relazionale: reali possibilità di negoziare, costruire e ricostruire la propria identità sentendosi confermati come persone che valgono (vs squalifica) e riconosciuti come persone (vs disconferma) Sistema complesso: continue emergenze per perturbazioni interne ed esterne ESITO

4 Il piccolo gruppo psicologico
Interdipendenza del destino o del compito Interdipendenza positiva produce appartenenza, coinvolgimento, benessere, c0operazione e maggiore produttività: ciascuno percepisce che la situazione è significativa ed emozionante (positivamente), richiede il suo contributo e sa di saperlo dare (senso di autoefficacia), mentre gli altri agiscono e re-agiscono confermando questo L’interdipendenza positiva è sul compito (fiducia reciproca che ciascuno svolgerà il compito al meglio e nei tempi dovuti) e sociale (il gruppo offre sostegno, identità, appartenenza) Le attività in un gruppo sono sia strumentali (volte alla realizzazione del compito e centrate su di esso) che espressive (volte alle relazioni e al mantenimento di un buon clima sociale)

5 Il piccolo gruppo psicologico
PUNTO DI VISTA INTERNO, SOGGETTIVO, PSICOLOGICO Gli individui «sentono» il gruppo e lo esperiscono attraverso relazioni «gruppali» (sociali) che possono produrre tensioni e conflitti intra- ed interpersonali e di gruppo, utili a far crescere il gruppo Il gruppo è un organismo complesso che cambia continuamente sulla base di interazioni che modificano, contemporaneamente, l’individuo e il gruppo (si producono emergenze= stati diversi dai precedenti/cambiamenti/apprendimenti)

6 Il piccolo gruppo psicologico
PUNTO DI VISTA INTERNO, SOGGETTIVO, PSICOLOGICO La partecipazione individuale, il proporsi, è un mettere in gioco se stessi (l’identità): l’auto-immagine influenza la percezione della realtà, entrambe influenzano il comportamento che si inserisce in una rete relazionale che dà feedback Proporsi/esporsi dipende dalla «sicurezza» percepita: percezione della qualità delle relazioni e di se stesso (autostima e autoefficacia situazionali): quando si lavora «nei» gruppi ci si «espone», quando si fa lavoro «di» gruppo (piccolo gruppo psicologico) in cui il soggetto partecipa con soddisfazione ci si «propone» (base del benessere)

7 Il gruppo di lavoro (Kaneklin, 1997)
IO comunicazione appartenenza competenza ALTRI coordinazione COMPITO

8 Il gruppo evolve, cambia, apprende
Tuckman (1965) (g. nuovo; come lo sviluppo individuale: orientamento e dipendenza, ribellione all’autorità, socializzazione primaria, maturità) Forming (formazione): I fase di socializzazione) Storming: conflitto e contro-dipendenza; importanza della leadership di tutti (garanzia e fiducia del potersi «proporre») Norming: fase normativa Performing: fase della prestazione Adjourning: fase dell’impegno o disimpegno emotivo per affrontare la «morte» del gruppo Worchel et alii (1991, 1992) (gruppo già formato, anche grandi gruppi) Malcontento Evento precipitante Identificazione di gruppo (centrata sull’omogeneità dei membri) Produttività Individuazione Declino

9 Il gruppo evolve, cambia, apprende (Forsyth,1990
Forming : orientamento e ricerca dei simili, produce, se positiva, appartenenza e identità sociale Storming: conflitto sulla leadership, produce, se positiva, un leader riconosciuto e una maggioranza che salvaguardano la/le minoranze (o soggetti dissidenti che possono produrre idee utili); se negativa (il g. non «funziona» come piccolo gruppo psicologico) il gruppo si scioglie (bloccato dai conflitti) o «sopravvive» con un conflitto latente (importanza della leadership di tutti) Norming: la dinamica dell’influenza sociale e dell’identità sociale porta le persone a collaborare sulla base di norme condivise ormai interiorizzate Performing: valorizzazione delle differenze, gestione dei conflitti, produttività Adjourning: «lutto» (si perde una fonte d’identità); necessario elaborarlo; disimpegno (paura di soffrire); importanza delle appartenenze molteplici

10 Il gruppo di lavoro: presa di decisione e conflitto
Procedure decisionali nei gruppi: autocratiche, maggioranza, unanimità perdita di processo per non condivisione di informazioni uniche (Steiner, 1972) groupthinking (Janis, 1972) polarizzazione: estremizzazione delle decisioni nella direzione delle credenze iniziali per auto-persuasione e confronto sociale (modulata dalla cultura, Brown, 1986) Modello genetico (Moscovici, 1976) ruoli e status hanno il significato che viene loro attribuito nell’interazione (non a priori), che deriva, anche, dall’esterno del gruppo (ambiente sociale che gli individui portano e che influenza gli individui e il gruppo, relazioni inter-gruppi) la devianza e il conflitto sono emergenze della dinamica di gruppo in cui i membri e il sistema crescono, trovando nuovi significati e modi di agire (emergenze e apprendimenti) una minoranza attiva può diventare maggioranza: convinzione, coerenza, unità, perseveranza nel tempo sono le condizioni

11 Il gruppo di lavoro: presa di decisione e conflitto
Il conflitto è una risorsa: deve essere gestito il gruppo deve passare dalla cultura di coppia (fase storming, conflitto sulla relazione con potere a somma zero) a quella di gruppo fase di norming e performing (conflitto sul compito con potere a somma variabile) un buon clima relazione: i membri sono portati a cooperare e proporsi produttività relazionale (benessere) e sul compito produce produce

12 (Qualino, Casagrande, Castellano, 1992)
Il gruppo di lavoro (Qualino, Casagrande, Castellano, 1992) Evoluzione che porta un gruppo al lavoro di gruppo produttivo GRUPPO AMBIENTE emergenza psicologica , sistema complesso, di una pluralità numericamente ridotta in interazione reciproca, con legami e coesione (solidarietà o conflittualità: il gruppo dà vantaggi ai membri, ma questo non assicura la sopravvivenza del gruppo ) GRUPPO DI LAVORO Interdipendenza-integrazione (relazioni su un compito, sulla base di uguaglianze e differenze, soddisfano i bisogni individuali e di gruppo; il g. diventa un soggetto sociale produttivo di energia e risultati per l’ambiente): maturano processi psicologici di base come groupship, leadership, collaborazione, fiducia, negoziazione; rinuncia a bisogni personali per quelli del gruppo; cambiano/imparano entrambi (membri e gruppo) LAVORO DI GRUPPO Assicura sopravvivenza e apprendimento al gruppo e la qualità dello scambio membro-gruppo assicura benessere: la produttività è superiore alla somma di quella individuale

13 Il gruppo di apprendimento (modello)
(Devoto, Romanelli, 1978) Target: lavoratori con deficit funzionale della componente informativa GRUPPO soggetti omogenei professionalmente (che si riuniscono per 10 volte per 2/3 ore) guidati da un conduttore che assegna un tema (formazione degli adulti) SETTING Face to face – conduzione prima direttiva poi meno – tema: illic et unc PRODURRE RELAZIONI RIDURRE L’ANSIA Funzione Funzione


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